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• CHICKENBROCCOLI AWARDS 2015 • CHICKEN FILM #3 - WHAT WE DO IN THE SHADOWS •

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EVVIVA! Finalmente il podio! E il terzo posto (che viene dopo il decimo, il nono, l'ottavo, il settimo, il sesto, il... diecnovottsettse'... quinto e il quarto) lo troviamo occupato da 4 vampiri favolosi!
Sono i protagonisti di WHAT WE DO IN THE SHADOWS, il più più brillante e spassoso film di un mondo vampirizzato da commedie che non fanno ridere e Adam Sandler.
Stupendo! Divertente! Intelligente! Qui altri aggettivi entusiastici.
E non poteva che essere ELEONORA ENID ANTONIONI a realizzare il poster del film, perché è stata proprio lei a parlarcene per prima qui su CB. Il suo sito è pieno di cose bellissime, andateci in bicicletta, ma prima leggete il chitchatting che ci siamo fatti sul film.
CB: Cosa ti è piaciuto di What We Do in The Shadow? 
Eleonora Antonioni: What we do in the shadows è un mix perfecto tra una boiata, un esperimento intelligente e l'ennesimo film sui vampiri. Se solo uno solo di questi elementi avesse superato anche solo di un 1% la dose prevista il film non avrebbe funzionato. Stima. Queste stesse caratteristiche le ho trovate in un altro film visto quest'anno: "Final Girls", questo mi fa ben sperare! 
CB: Come hai affrontato la realizzazione del poster? 
Eleonora Antonioni: Con entusiasmo e panico. Entusiasmo perché il film mi è piaciuto tantissimo, l'ho suggerito ad ogni essere respirante sulla terra, e sono stata onorata di essere stata chiamata per rappresentarlo. Allo stesso tempo però l'anno scorso ne avevo parlato "a disegni" in due occasioni e quando mi ritrovo a dover disegnare nuovamente una cosa già in qualche modo affrontata nel passato ho sempre paura di ripetermi. 

CB: Facciamo un giochino del tipo "Letterina a CBioè": se dovessi affrontare un uscita galante con ognuno dei 4 vampiri protagonisti, che serata immagini con ognuno? E alla fine chi rapirebbe il tuo cuore? 
Eleonora Antonioni: Da un lato spero che nessuno di loro mi inviti ad una serata galante perché con molta probabilità finirebbe per rifilarmi un piatto di bischetti e probabilmente farei una brutta fine! Sono titubante nei confronti di Petyr, con tutta la buona volontà la differenza d'età mi sembra esagerata. Vladimir mi porterebbe in un posto lussuosissimo e superfetish anche se una volta arrivata all'appuntamento finirei per scoprire che ha invitato altre 10 ragazze oltre a me, non credo che ci resterei benissimo. Deacon sembra uno molto alla mano, forse anche troppo, probabilmente passerebbe la serata a ruttarmi in faccia. Viago sulla carta sembra il mio vampiro ideale, sarebbe sicuramente galante e molto preciso, forse anche un po' troppo galante e preciso infatti credo che alle lunghe i stancherei di lui. Sai che c'è cara la mia Marta Flavi? Credo che sceglierò Petyr alla fine.
Petyr, il dolcissimo Petyr...
Io vi consiglio proprio in maniera disinteressata di acquistare il poster, ma fatelo ora che non siete vampiri e non è che potete farlo per sempre (nuove modalità di marketing mortaccino "compra prima di morire", funziona? Con le bare funziona...)


Ecco le specifiche cartotecniche del poster

• Formato: 42 x 29,7 cm (A3)
• Carta: Fedrigoni martellata avorio 250 gr
• Stampa: fronte (a colori) + retro (bianco e nero con la recensione del film!)
• Costo: 15 euro + 3 euro di spedizione 
 Cliccando su questa anteprima lo vedete più grande:

COMPRALO SPINGENDO IL PULSANTE PAYPAL 
E POI TUTTI A BERE SANGUE DI VERGINE!


♰ Ettore Scola ♰

Scommettiamo che?

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La grande scommessa
Trama: Investiti nuovi dell'investitore

Tanto a rinvigorire la mia teoria dei cast multioscarizzati, gli oscast diciamo, ecco un film con il candidato all'oscar Brad Pitt, il candidato all'oscar Steve Carell

il candidato all'oscar Ryan Gosling, la vincitrice di oscar Marisa Tomai, la vincitrice di oscar Melissa Leo e il vincitore di oscar Christian Bale

tutti insieme incomprensibilmente 

in un film che parla durissimo di economia, della bolla finanziaria dei mutui che mandò tutti i mutande qualche anno fa e di diversi gruppetti di personaggi che, fiutato il tracollo ormai imminente, invece di avvertire, si sono studiati, ognuno a modo suo, il modo di arricchirsi.
Ora, ve l'ho fatta semplice, anche grazie all'aiuto di wikipedia, perché vi posso assicurare che io del film ho capito solo una cosa: NIENTE.
E ora, Bombolo e i suoi soci durante una riunione con l'American Securities Forum

Ma sai niente? Ma niente niente niente niente eh.
Proprio che se vedevo un film cinese coi sottotitoli in koreano in un cinema giapponese, capivo molto di più. Tipo così:
Ma c'è un ma: il film fila liscio come l'olio. Ti sembra possibile? Lo è. È veloce, montato da dio (se non ci fosse in giro quel capolavoro di Mad Max ci sarebbe da premiare davvero con l'oscar il montaggio, e recitato tutto sui toni di una commedia.
Insomma, non ci capisci un cazzo, ma ti piace. Sembra quasi che lo abbiano fatto di proposito.
E ora, Cin Ciao Lin che vi spiega cosa diavolo è l'hedge fund

Vi ricordate Moneyball? Che parlava di Baseball, anzi di allenamento e teorie del baseball, sport notoramiente meno comprensibile della pelota basca, e lo faceva con tale sentimento che ti appassionavi? Ecco, La grande scommessa sembra proprio scritto dallo stesso, e, toh, è proprio scritto dallo stesso (bellissimo prepararsi alla visione di un film con lo spessore di un foglio di carta velina), e infatti è fatto di minuti e minuti.. e minuti... e minuti... di discorsi economici apparentemente senza senso e personaggi a cui alla fine però vuoi pure bene, certo non capisci che cazzo vogliono o dicono, ma tifi per loro sulla fiducia.
E ora Sonia e Birillo che vi spiegano cosa diamine è il credit default swap

Insomma una promozione a Chicken sui generis, ma comunque una promozione.
Parentesiamo di nuovo sugli Attori Non Prota. Che qui si riapre lo scontro Batman v Bane! Non ci avevo pensato! Bale in questo v Hardy in Revenant, again.
Abbiamo già detto che l'oscar ce l'ha in tasca Sly per Creed, per tutta quella cosa che piace tanto agli academy sul riscatto, sui premi virtualmente alla carriera, ma la mia preferenza - li ho visti tutti i film dei Non Prota - e va detto che la candidatura a Bale è un pochino regalata, se ne sta tutto il tempo in una stanza in ciabatte a massaggiarsi i piedacci, a dire cose incomprensibili e a scrivere su una lavagnatta

Ho visto anche il film con Ruffalo, che ok è bravo (in un film sopravvalutato) ma da qui a prendere un oscar ce ne passa (allora era meglio lo scorso anno) e quello di Ponte delle spie, che ritardo a criticare perché mi fa male ammettere che Spilbi ormai è una minestra riscaldata.
Quindi la vera sfida è Sly v Tom. Mi piacerebbe vederle Rocky che allena Tom in Warrior 2.
E ora ChickenBroccoli che vi riassume La grande scommessa con un pratico grafico come va di moda adesso:

• CHICKENBROCCOLI AWARDS 2015 • CHICKEN FILM #2 - INSIDE OUT •

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I cinque piccoli CB che stanno nel mio cervello sono in festa! 
Sono felice! Perché STEFANO COLFERAI ha realizzato un bellissimo poster dedicato al secondo film più bello del 2015 (riassumendo: questo mese di gennaio è stato dedicato ai migliori film del 2015, una sorta di appendic(it)e ai CHICKEN BROCCOLI AWARDS. Ve ne potete comprare già uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette e otto): INSIDE OUT!
Sono disgustato!  ...da me stesso per il semplice fatto che ne ho scelti solo dieci, avrei dovuto farne almeno venti, che quanto mi piace collaborare con gli artisti non si sa.
Ho paura! Paura che voi vi scordiate di spingere il pulsante che trovate in fondo...
Sono arrabbiato! Perché non mi va di pensare che sarà difficile vedere un film così bello anche il prossimo anno, un miracolo di emozioni e animazione, qui ve lo raccontavo in largo anticipo rispetto al mondo che poi gli tributato il maggior incasso del 2015 (è un sogno?)
Sono triste... perché vorrei che Stefano, un illustratore sui generis, che usa la plastilina per creare immagini che sfondano il foglio e il cervello, facesse altre mille cose con ChickenBroccoli. Bing Bong. Intanto ci ho fatto due chiacchiere sul film
CB: Cosa ti è piaciuto di Inside Out. Quando abbiamo parlato di fare il poster ti ho chiesto "Che film ti è piaciuto quest'anno?" e tu mi hai risposto in un battito di ciglia "INSIDE OUT"?Sembrava fatto apposta...
Stefano Colferai: Una volta uscito dal cinema ho cominciato ad immaginare quale personaggio nella mia testa e in quella delle altre persone fosse al pannello di controllo del proprio quartier generale 
CB: Dentro la testa di Stefano ci sono le 5 emozioni del film? E sono fatte di plastilina? Quale prende il sopravvento? E poi... sono solo 5? 
Stefano Colferai: Aggiungerei ‘sorpresa' per completare la formazione delle emozioni base. Di solito nella mia testa regnano la confusione e la tristezza, i personaggi sorridenti li faccio per mascherare la sofferenza che mi sbrana. 
CB: La tua tecnica si staglia come ibrido eccezionale tra illustrazione, scultura e ultimamente anche animazione. Se decidessi di realizzare un corto animato (magari proprio con la Pixar) che storia racconteresti?
Stefano Colferai: Racconterei le vicende di un gruppo di giocattoli capitanati da un cowboy e un astronauta che finiscono sempre nei guai.
Cavolo! Facciamolo subito! Successo assicurato!
Mentre noi pensiamo al film (ovviamente Stefano fa tutto, io mi metto accanto a dire "mettici un broccolo e un pollo da qualche parte, dai...), voi acquistate il poster!
Ecco le specifiche cartotecniche del poster
• Formato: 42 x 29,7 cm (A3)
• Carta: Fedrigoni martellata avorio 250 gr
• Stampa: fronte (a colori) + retro (bianco e nero con la recensione del film!)
• Costo: 15 euro + 3 euro di spedizione
Cliccando su questa anteprima lo vedete più grande:
Si compra spingendo il pulsante PayPal qui sotto! Non abbiate Paura, né Disgusto, spingetelo e non mi fate arrabbiare, fatemi felice, altrimenti divento triste.

• CHICKENBROCCOLI AWARDS 2015 • CHICKEN FILM #1 - MAD MAX - FURY ROAD •

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CHE CLASSIFICA! CHE FANTASTICA CLASSIFICA!
Rivediamola insieme:
10. Cop Car illustrato da Totto Renna
9. Jurassic World illustrato da Ver Eversum
8. I Origins illustrato da Margherita Barrera
7. Il racconto dei racconti illustrato da Rise Above
6. Birdman illustrato da Riccardo Guasco
5. Whiplash illustrato da Gianluca Folì
4. It Follows illustrato da Davide Mazzuchin
3. What We Do in the Shadows illustrato da Eleonora Antonioni
2. Inside Out illustrato da Stefano Colferai
...e sul podio, a (s)guardare tutti dall'alto, svetta altissimo MAD MAX - FURY ROAD. Di cose se ne sono dette molte, io personalmente qui ero in estasi, qui, ma tutti lo hanno riconosciuto, persino l'Academy e le sue 10 candidature. Mette una certa felicità pensare a questo riconoscimento, 10 candidature non sono poche per un film del genere, in barba agli intelligentissimi e sveglissimi critici italiani.
E per illustrare la furiosa corsa di Tom e Charlize non potevo che chiamare qualcuno che sapevo avrebbe dato una visione pazza del film: ALE GIORGINI! Se non lo conoscete siete mad come Immortal Joe, rimediate subito
E Ale se ne esce con uno di quei mash up che non ti aspetti, che ti dici "perché non ci ho pensato prima io? È PERFETTO!". Ecco a voi i Mad Max - Wacky Road. C'è da fare così per un'ora.
Prima di passare agli affari ci facciamo due chiacchiere con Ale sul film, sul poster e tutto quanto
CB: Cosa ti è piaciuto di Mad Max Fury Road?
Ale Giorgini: Charlize 

CB: Come ti sei approcciato alla realizzazione del poster? L'idea è più che geniale... come diamine ti è venuta? 
Ale Giorgini: Avevo paura che il mio segno non riuscisse a traferire l'adrenalinicità (ho coniato un nuovo termine) di questo film. Quindi dovevo trovare un'idea in sintonia con la mia estetica cazzara. Credo di averla trovata. 

CB: Mad Max è il film più bello dell'anno, non ci sono dubbi. Ci pensi che un settantenne ha mangiato in testa alla quasi totalità dei registi action viventi? Lunga vita ai vecchi? Il cinema è morto? Non per essere tragici ma io la vedo maluccio... Se ti dessero in mano Hollywood, tu che faresti? A chi daresti tutti i soldi? E chi "butteresti giù dalla rupe?"
Ale Giorgini: Old school always wins. Non credo che Hollywood ci stia nelle mani. È moooolto grande, non so se hai presente. Se mi dessero i soldi organizzerei una mostra di poster cinematografici. Quale rupe? Rupe Everett? 
Ah. Ah. Buonissima questa. Questa della mostra intendo... quell'altra della rupe farò finta di non averla sentita.
E ora CORRETE a comprare questo favoloso poster. Oh. Lo potete acquistare solo qui, se non si fosse capito. 
Ecco le specifiche cartotecniche importantissime:
• Formato: 42 x 29,7 cm (A3) 
• Carta: Fedrigoni martellata avorio 250 gr 
• Stampa: fronte (a colori) + retro (bianco e nero con la recensione del film!) 
• Costo: 15 euro + 3 euro di spedizione 
Cliccando su questa anteprima lo vedete più grande (fatelo per vedere bene i particolari tipo lucertola! Che essendo orizzontale le immagini sono più piccole del solito, diavolo di un Giorgini sempre a fare le cose diverse dagli altri):
AMMIRATELO! 
E poi COMPRATELO! 
Spingendo il pulsante di PayPal come fosse l'accelleratore!

Ponte ponente ponte spie

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Il ponte delle spie
Trama: La spia russa

Mi duole dirlo, ma non è che tanto tanto Spilbi, il mio amatissimo Spilbi (puoi dire "amatissimo" solo quando hai visto TUTTI i suoi film in una Spilbi Mission, inizia qui), si è definitivamente bollito?
A me Il ponte delle spie ha annoiato, e neanche poco, e dire che leggevo a destra e a manca di uno Spilbi come non se ne vedevano da tempo, secco e duro un po' alla Munich (che filmone quello), e invece l'ho trovato più inutilmente patriottico del solito (tipo come se l'ultima scena di Salvate il soldato Ryan, quella con la bandiera americana che sventola, fosse prolungata per due ore), poco entusiasmante anche nel suo parlare di Guerra Fredda che comunque è sempre bravo chi ci capisce qualcosa quando si parla di Guerra Fredda e peggio mi sento quando si parla di spionaggio. Ecco diciamo che questo sketch racconta storie più interessanti, e con script più limpidi, del film:

Certo pensare che bambini di 7 anni (o gli autori del programma che si fingono bambini di 7 anni) hanno scritto sceneggiature migliori di quella del film (scritta dai fratelli Coen, che non hanno 7 anni) ti fa fare delle domande.
Il film arriva dopo un anno pieno di spie (la lista la trovi negli Awards) e non mi ci dilungherò troppo e non accetterò il fatto che forse non l'ho capito io e allora ne parlo male e magari voi verrete qui a dirmi che non l'ho capito io, ma c'è poco da capire: gli ameriGani catturano una spia russa. Poi un pilota ameriGano si fa abbattere in terra russa. Allora organizzano uno scambio: voi dare spia rùssa noi, noi dare piluota amerikano voi. C'era un tempo in cui le cose si organizzavano diversamente. Per pianificare il tutto chiamano quel bambacione di Tom Hanks, uno che come sappiamo fa (o ci è?) il più medio degli uomini medi, è medio anche quando fa le foto per le riviste patinate, lui e il suo cappellino medio degli Yankees

che man mano che conosce meglio la spia scopre che i russi non erano così stronzi come glieli dipingeva lo zio Sam

Lo zio Sam e Norman Rockwell insieme:
Insomma Tom si mette il cappottone - perché la guerra è fredda - va sul ponte

fanno lo scambio e ciao, ci si vede qui alla prossima crisi.
Tutto questo in un mare di parole che vabbé sarà pure scritto bene ma ogni tanto un po' di azione non guasterebbe, qui il massimo dell'azione è la moglie di Hanks che porta il cibo in tavola (erano altri tempi, c'era chi cucinava).
La cosa che invece voglio dire è che forse è arrivata l'ora della pensione per Spilbi. Se guardo la sua filmografia non trovo un filmone dei suoi dal citato MunichLincoln la noia totale, War Horse nonostante la benevolenza non ha certo lasciato il segno, TinTin ok, ma i seguiti tanto attesi, li attendiamo per davvero?, Indiana Jones e il Teschio, no comment (non linko la recensione perché la prima volta che ne ho scritto quasi che mi era piaciuto, ma ero vittima dell'entusiasmo, vi metto la seconda), in molti odiano anche La guerra dei mondi, che invece a me piace sempre.
Il suo prossimo film sarà il GGG, che non è un film su Antonio Zequila (questa era trash, lo so) ma sul Grande Gigante Gentile, di Dahl (quello di Willy Wonka e la Streghe per chi si fosse sintonizzato sulla letteratura per ragazzi solo ora):

Poi farà il film tratto dal libro Player One, che sulla carta sarà una ficata totale su un ragazzino che vive in un mondo distopico in cui tutti sono collegati ad un mondo virtuale mentre la vita vera di fuori fa schifo. Ah, è distopico? Siamo sicuri? 
Io lo aspetto anche se praticamente un remake del capolavoro jappo Summer Wars.
Insomma bye bye Spilbi?

Eppure ogni film che fa lo candidano al miglior film, ma ti pare? Che c'ha l'abbonamento? Questa candidatura a Miglior Film proprio non me la spiego, sembra appiccicata con lo scotch, in un anno di film di denuncia ben diversi, la presenza di Ponte delle Spie pare una sorta di omaggio alla vecchia Hollywood, quella che in fondo in fondo non si fa neanche più.
È candidato (tra le sei) anche per Miglior Sceneggiatura Originale, scritta dai fratelli Coen, insieme a Ex_Machina (sopravvalutato), Inside Out (DEVE VINCERE!), Il Caso Spotlight (ne parliamo in settimana, male) e Straight Outta Compton (vedi allora c'è una quota nera... ah, no, sono bianchi pure questi).
A me piange il cuore per questa cosa che non mi piacciono più i film di Spilbi però. Ci sto rimanendo male quindi passo e chiudo con una strana foto del set in cui Spilbi e Tom discutono con una culona inchiavabile (almeno a detta di un politico italiano di qualche anno fa, a ci fosse stata la guerra fredda, che casino che scoppiava):

CB ANTEPRIMA • La quinta onda

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La quinta onda
Trama: Onda su onda la trama scarseggerà / il cinema alla deriva in balia di una tizia cretina e cattiva 

Madonna santa neanche è passato un mese e già abbiamo il film più brutto dell'anno? No perché è possibilissimo eh. Si dovranno impegnare veramente ma veramente tanto a farne uno più brutto.
A parte il fatto che prima di essere invitato all'anteprima non sapevo neanche cosa fosse, La quinta onda, già questo non depone proprio a favore del film. Non che io sia onniscente, ma certo che esca un film di cui nessuno ha sentito parlare...
Fatte le dovute ricerche (che tradotto è andare a cercare su google cosa diavolo fosse) scopro che è un film con Chloe Grace Moretz, che per chi non ricordasse è lei:
Tipetta che pensavamo avrebbe avuto una gran carriera, e non è sempre stata malaccio (qui e qui), ma non rimane mai troppo impressa (te la ricordi qui e qui?), ma certo se continua con questi passi falsi la vedo male. Considerato che sarà la prossima Sirenetta nel non richiesto live action, la vedo malissimo. 
Comunque, questa quinta onda è una roba di invasione aliena + paturnie adolescenziali, un film che tenta di cavalcare l'onda del successo dei vari Hunger Games e Divergent, ed è talmente brutto che fa sembrare quelli dei capolavori.
Ci stanno le persone che vivono. Ad un certo punto alla televisione dicono che c'è un'astronave nel cielo dell'Ohia (ahia), la tipa esce guarda in sù ed ecco l'astronave, cioè le è proprio andata a bussare a casa.
Gli alieni (aglieni) prima spengono la corrente alla Terra. Quindi niente Whatsapp, niente Netflix... umanità in ginocchio.
Poi - seconda onda - distruggono tutto con dei megatsunami.
Poi - e tre - mandano un virus non troppo letale, diciamo che ammazza la metà dei rimanenti.
Poi - quattro... oddio qual era? Ah sì, questa:
E alla fine militarizzano i ragazzini e facendogli credere che i buoni sono cattivi, li mandano in guerra (e qui ci scappa pure un po' di Ender's Game, tanto per non farsi mancare nulla).
Non facevano prima a radere al suolo tutto in una volta sola? Valli a capì 'sti alieni, chi li capisce è bravo.
La Quinta Onda è un esempio di tutto quello che NON bisogna fare in un film per adolescenti, o più in generale in un film e basta.
Ci sta questa tipa che si ritrova sola (dopo che le hanno ammazzato madre, padre e rapito il fratellino) che la prima cosa che fa è farsi sparare e innamorarsi di un bellimbusto qualunque che l'ha raccolta e curata. Ma vi assicuro che non sono io che esagero, è proprio così. MA COME? Abbiamo detto eroine virtuose e indipendenti tipo Katniss, e tu te ne esci con una cretinetta del genere? Una che sembra uscita da uno di quei romanzi rosa con in copertina le ragazzine con il cappellino di lana che guardano in macchina
Peggio ancora è tutto quello che sta intorno alla storia: gli alieni non si vedono MAI, e, paradossalmente, diventa un bene, visto che in generale gli effetti speciali (peraltro pochissimi) sono talmente brutti da sembrare scaricati da iStock cercando "alien" o "apocalyptic scene". Vi giuro gli effetti del film sono peggio di quelli dei link che vi ho messo.
Pure le gif fatte per il LOL fanno cagare 
Seguono a ruota una sceneggiatura trovata per caso nell'ovetto Kinder, un montaggio ai limiti del "ma un secondo fa non erano da tutt'altra parte?" e una recitazione generale a dir poco dilettantistica; svettano gli adulti della situazione - sapete che ci stanno sempre degli adulti no? - Maria Bello truccata che sembra che c'ha 49 anni mentre invece ne ha solo 48 e coso lì, dai coso... Liev qualcosa Schshchsbblbl. Entrambi da schiaffi.
Brutto, brutto, brutto, brutto che ti viene voglia di andare via dalla sala prima della fine. Ehm.
Quindi direi che, chiusa la pratica Hunger Games, possiamo dire che con La quinta onda finisce anche tutta la storia dei film distopici per ragazzine, ok? Facciamo anche basta, va bene?
Chloe intanto la ritroveremo nei panni di Zac Efron nel seguito di Cattivi Vicini:

Mentre gli alieni con le astronavi grosse che fanno ombra alle città e uno non può prendere il sole in santa pace torneranno qui, ovviamente d'estate, 'sti rompicoglioni:

Mentre speriamo che il flop della Quinta Onda (almeno quello, ci mancava che faceva i soldi!) non faccia venire voglia a qualcuno di fare tutta la prevista trilogia. Vedi a fare previsioni sbagliate, non è che gli adolescenti sono poi così scemi.
Tutto questo lo aveva riassunto bene Steve, un utente di Rotten Tomatoes

Brivido calmo

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Piccoli brividi
Trama: School of rock monster

C'è da dire che per essere un film senza altra pretesa se non divertire un pubblico di 14enni che vanno al cinema da soli per le prime volte, Piccoli brividi fa il suo lavoro onestamente.
Ci sta Jack Black abbastanza in palla che diverte, ci stanno gli adolescenti (ovviamente uno fico e uno sfigato, ovviamente alla fine del film rimorchiano entrambi, tutti contenti gli spettatori 14enni), ci sta l'avventura contro i mostri (tanto che a volte potrebbe essere scambiato per un remake di Scuola di mostri).
Insomma gli ingredienti sono tutti lì e fanno il loro lavoro, quantomeno meglio di certe schifezze passate che presentavano gli stessi ingredienti - che poi sono i soliti "mostri escono da un libro" - tipo quello Adam Sandler e quell'altro con Brendan Fraser.
Ci stanno i mostri protagonisti dei libri, quindi uno che si è letto tutti iPiccoli brividi di certo si diverte di più di chi non se li è letti (io). Ci stanno tutti mostriciattoli, tipo l'uomo lupo
Il barboncino mannaro
e i nani da giardino cattivi
E tanti altri mostri che però si vedono poco (probabilmente per risparmiare sulla computer grafica, comunque abbastanza decente). Esiste anche una serie Tv che non ho visto.
filmonestone per 14enni, già a 15 secondo me ti piace meno.
Purtroppo ho visto invece questo video rap:

Il fatto che "goosebumps" voglia dire pelle d'oca aiuta anche i giovani 14enni a capire cosa succederà di lì a poco, magari proprio al cinema se ci sono andati in coppia. Intendo dire che se cerchi "goosebumps" su gughel non trovi solo le cover dei libretti...
Inutile dire che per vedere davvero una combriccola di mostri ben assortita va recuperato The Cabin in the Woods, quello sì che è per adulti cresciuti

Parliamo un attimo di libri per ragazzi da cui DEVONO FARE UN FILM ORA! Si chiamavano LibriGAME e io ne avevo MILLE
[non è una foto di una mia libreria, ma vorrei lo fosse]
Si trattava di libri in cui iniziavi a leggere poi ad un certo punto il capitolo finiva con un bivio (o più possibilità) e ti diceva "se fai così vai a pag.X" oppure "se decidi di fare cosà vai a pag.Y). Se eri bravo e fortunato arrivavi alla fine del libro, oppure morivi male, oppure arrivavi ad un finale mezzo e mezzo.
Ovviamente non ho letto tutta la serie Lupo Solitario (quella fantasy) ma tutti gli altri (Time Machine, Horror Classic e addirittura quelli da fare in due FAccia a Faccia)

Come potrebbe essere un film? Che non finisce? Che lascia agli spettatori la possibilità di scelgliere? Oppure verrebbe meglio una serie TV, con a fine puntata le scelte da votare tramite social. 
FATELA ORA! Io ho già pronto il dito per votare...

Vin brulè

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The Last Witch Hunter - L'ultimo cacciatore di streghe
Trama: Troppe streghe fanno male

AH! Vin ma che hai fatto? Te sei mascherato da vichingo?
Vinchingo nel tuo caso. Buonissima questa.
A parte che sei uguale a Vikings, ma a parte questo fattelo dire, ti sta di un male quel toupè, pare una lontra morta che ti sei pinzato in testa. Lascia stare coi capelli e torna alla pelata che ti è più consona.
Ma non li fare proprio questi film. Mi sembra di aver visto un miscuglio di Highlander - senza che si parli minimamente del fatto che se vivi per sempre diventi completamente pazzo a furia di vedere la gente intorno a te morire, Connor MacLaud docet - e L'apprendista stregone, quel film orrendo di qualche anno fa.
E poi basta con le streghe, che era trend tre anni fa, ora chi ha paura delle streghe? Nessuno proprio. Si è visto l'ultima in azione quanta paura faceva.
L'ultimo cacciatore di streghe è un tizio che tanti tanti ma tanti anni fa si ammazzava di streghe. Loro non la prendevano bene, e infatti l'ultima strega che Vin si fa gli lascia una maledizione
sarai pelato vivrai per sempre!
Salto in avanti nel tempo. Quindi Vin passa da così:
a così
ripulito che sembra 50 sfumature di Diesel. Mr. Diesel ti sta aspettando con il suo spadone. «Io non faccio all'amore, io fast & furious» e quindi ora nel presente Vin non sta più ad ammazzarsi di streghe, ma a mantenere la pace, perché ora c'è la tregua.
Al suo fianco c'è il fido Alfred Michael Caine da riporto, che da quando Batman vive a Firenze col golfino salmone sulle spalle non ha più lavoro e ha dovuto ripiegare su Vin, che gli fa da prete assistente, il più delle volte in scene che prevedono sì e no tre battute e a volte penso sia anche montato lì col computer tipo che non si è mosso da casa sua.
Poi si scopre che ci stanno tizi che fanno le magie. So mago! Guarda mago!
Questi so Cattivi, vogliono ridare il potere alle streghe, hanno l'alito di fuoco
Infatti gli ammazzano Michael, e al suo posto arriva Frodo, prete pure lui, ma che ovviamente non ce la racconta molto giusta.
Intanto si scopre che l'ultima stregha che si era fatto Vin tantissimi anni prima non era finita, e quindi si ricomincia, via di streghe tutto il giorno.
Insieme a Vin ci sta pure una strega buona, la tizia di Games of Thrones roscia, quella che continua a dire a tutti "non sai niente" E ALLORA DIMMELO TE CAZZO!
E da qui diventa Harry Potter con Vin Diesel al posto di Harry.
Il resto del film l'ho dimenticato o faccio finta di averlo dimenticato.
E insomma Vin ci prova, a fare qualcosa di diverso che non sia sempre spingere il NOS e salutare amici morti fatti col computer (sebbene pure qui, con quella storia di Caine), insomma a non fare solo e soltanto Fast & Fourious, ma proprio non gli riesce nulla di buono - tralasciando il doppiaggio di Groot dei Guardiani
Peccato che niente, non pervenuto, non credibile, smessi i panni di Toretto ritorna ad essere quel mastodonte con la faccia da scemo che è
Vederlo sdraiato su un prato a fare Vindieselamix frikkettone non se po' guarda'
E poi quanno tira fori LA SPADA DE FOCO!
Non puoi fare a meno di pensare al grande Mario
Brutto film. Vin ti consiglio di fare SOLO FF che lì vinci tu e vinciamo noi, è una Vin/Vin situation come si dice. E invece tu che fai? Ci riprovi con quel brutto franchise xXx e proponi ai fan questa prima foto dal set:
Sobrio non c'è che dire. Cos'è, una commedia romantica?

Sacrificare, Watson

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Regression
Trama: Bamboccia di Satana

Capisco non voler fare un film horror di possessione come ce ne sono troppi ormai, tutti più o meno scadenti, tutti uno sovrapponibile all'altro, che non ricordi neanche qual è quello con la coppia di spiritisti o quello con la famiglia coi ragazzini posseduti e li sconfondi sempre, ma qui si esagera, in quanto a ricerca di "autorialità" in un tema come questo.
Il passo tra autorialità e chedduepalle è brevissimo.
Il film racconta di questa ragazzetta che accusa la famiglia di averla costretta a riti satanici e diavoleschi, con tanto di gatto indemoniato
La ragazzina in questione con la magia (nera e non) ha già avuto qualcosa a che fare, trattonsi infatti di Hermione vestita da mormona
Peccato che nel suo impegno di recitare bene, si rende ridicola in tutta questa sequela di faccette contrite molto preoccupate
tanto che infatti per colpa della sua recitazione sbilenca capisci SUBITO che la stronza è lei e si sta inventando tutto. Ormai fa meglio la fashion victim che l'attrice
Non aiuta confrontarsi in un continuo scambio di facce contrite e preoccupate con quel mesto di Ethan Hawke, uno che non regge il confronto manco con tweet cattivo
La "regression" del titolo è questa tecnica pissicologica di tornare indietro a fatti accaduti in una specie di trance, ma finisce che qualcuno può impiantarti ricordi non tuoi. Bella tecnica, complimenti.
Regression è film con venature horror di satanisti cattivi con la faccia dipinta di bianco tipo mimo, ma che poi, smessa la patina soprannaturale, vira verso il thrillerazzo visto e stravisto, peraltro con un finale inutile (e che comunque si capiva non appena Emma entra in scena). L'unica regressione che vorresti fare dopo averlo visto è quella di 90 minuti prima e non vederlo.
Non perdete altro tempo e vedetevi subito questa cosa horror e chickenosa bellissima, altroché:

Il passo dell'aragosta

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The Lobster
Trama: Amore vuol dire non dover mai dire "Tesoro ora che ti sei trasformato in un cammello faresti bene a scappare nel bosco altrimenti ti sparo".

Dunque... The Lobster...
Oh! Ma lo sapete che:
Pazzesco eh! Scommetto che non le sapevate questo cose...







Sì.





Lo so. 
Avrei dovuto parlare bene e tanto di The Lobster. Il film americano di Lanthimos, il regista di quel capolavoro che rimane Kynodontas. Avrei dovuto lodarne il paradosso, la storia originalissima (quasi l'avesse scritta Charlie Kaufman), la visione del futuro delle relazioni quantomai grottesca e per certi versi assolutamente veritiera, le recitazioni sempre sopra il sottotono, più di tutti quella che non ti aspetti di Farrel, che qui ci spiega anche il segreto del suo ingrassamento e successivo dimagrimento
Fosse facile. Io mi sono fermato alla prima gif.
Avrei dovuto spiegare perché tutta la parte iniziale nell'albergo è splendida, mentre quella della foresta perde di mordente. ma ugualmente il film rimane molto bello, straniante, ti fa ragionare sulla coppia, sull'amore, su te stesso e tutto quanto. 
Sulle scuse che dovresti fare. Sul fatto che se non le hai fatte è solo perché la vita (di coppia, e non solo) non va mai alla velocità giusta.
Avrei dovuto dire che secondo me sul finale lui NON la fa quella cosa, anche se sarebbe atroccemente bello pensare che LA FA
E ovviamente avrei dovuto dare la mia risposta alla domanda che TUTTI si fanno quando vedono il film (e vedetelo, ne vale la pena), e cioè "in che animale vorresti trasformarti se non trovi l'anima gemella in 40 giorni?". La mia risposta non sarebbe "un pollo" come potreste pensare.


E neanche un mandrillo. Ah. Ah. Che ridere. Voi Iene ridens proprio eh.
Avrei anche dovuto lodare le stupende locandine, ovviamente non utilizzate in itaGlia.
Avrei dovuto fare tutto questo. 
E invece vi dovete accontentare dei curiosissimi Random Facts gentilmente offerti da Mike Lowery (che so benissimo essere una fuga abbastanza pavida dal confronto, col film e con quello che è il suo tema) e andiamo oltre, vi va?
Facciamo come Woody - uno che di riflessioni sulle relazioni e sugli animali se ne intende - alle prese con l'aragosta, ok?

CB ANTEPRIMA • PPZ - Pride + Prejudice + Zombies

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PZZ - Orgoglio pregiudizio e zombi
Trama: Darcy le botte

Finalmente esce il film dal libro mash-up di Jane Austen + zombi, che fu accolto benone in libreria da tutti gli zombi-nerd che vorrebbero zombi dapertutto, non gli bastano nelle piante.
Finalmente era un eufenismo. In realtà gli unici con l'hype erano le ragazze che proprio non riescono a uscire dalla sindrome premestausten.
Esce dopo una gestazione infinita, con vari "non si fa più", "no, forse si fa", "no scusate ci eravamo sbagliati", "NO BASTA NON SI Faspettasaspettaspett.. NO FINE", e "ok famolo e non ci pensiamo più" durata quasi 5 anni (che sono un tempo biblico per un film che doveva surfare la moda degli zombi e invece arriva quando la moda sta scemando... nel senso che ormai gli zombi sono il più delle volte scemi e non fanno paura manco un po'), con tanto di Natalie Portman che doveva essere la protagonista, invece al suo posto Lily James ha fatto in tempo a diventare ancora più bella di quanto non fosse in Downton Abbey 

(si LO SO, non l'ho finito. GIURO CHE RI... MEDIO)
o in Cenerella cenerella
e quindi ha scalzato Natalie che ormai non era più in età da marito.
Lily sta facendo solo film in costume... vederla con un jeans e una maglietta sarà strano, se accadrà mai. Infatti sarebbe meglio vederla senza. Buonissima questa eh, Lily?
E il film com'è? È noioso. E perché è noioso? Perché non ci sono abbastanza zombi. E perché non ci sono abbastanza zombi? Perché ci sono troppe smancerie.
Ora, che tu mi ammoderni Aglio Orgoglio e Peperondizio ci posso anche stare, lo capisco, fa parte di quel gran calderone di remake in salsa simpatia che possono anche funzionare, anche perché diciamolo, in sede di scrittura quanto difficile può essere? Hai la storia già scritta, ti devi inventare la chiave di lettura (in pratica le Grandi Parodie Disney, dài) e studiare bene il piglio visivo. L'operazione ti può riuscire benissimo tipo Romep + Giulietta (ne parlavamo anche in occasione dell'ultimo Macbeth). 
Che poi mi ci metti gli zombi perché tato adesso è tutto un "daje de zombi", ok, ci sto, ma lo devi fare bene (certo, come ogni cosa, direte voi).
So che quello che sto per dire potrà sembrare un'eresia, ma PZZ ti fa rimpiangere Resident Evil, o quelle operazioni altrimenti deprecabili come quel Tre Moschettieri action di qualche anno fa. Mi sono venuti in mente questi due film perché, oltre agli zombi e all'ambientazione da classico della letteratura, avevano queste scene di combattimento ipercoatto, protomatrixiane, che sarebbero servite tantissimo a PZZ.
I combattimenti damigelle Bennet vs zombies (che sono anche pochissimi, se ne contano tre, massimo quattro) purtroppo sono coreagrafati e girati... fatemelo dire... veramente di merda.
Le ragazze in questione, 5 sorelle cazzute addestrate in Cina (!) all'arte dello spaccacervelli Shaolin (giuro), dovrebbero essere delle vere forze della natura, pischelle che saltano e macellano, piroettano e scotennano. Mi aspettavo una roba tipo Volpi Forza 5 o a limite le Sucker Punch. Invece no, queste quando combattono sembra che hanno degli stuzzicadenti in mano con cui punzecchiare gli zombi, pare una presa in giro, anche se si sforzano di fare le facce da badass
Mi fa pensare che non hanno fatto un minimo di addestramento prima delle riprese del film. O forse l'hanno fatto 5 anni fa. 
E dire che ormai, tra Katniss e Furiose varie, le ragazze sono di gran lunga più muscolari e capaci di spaccare culi dei maschi, senza perdere in femminilità.
Le damigelle vittoriane che passano da un ballo imbellettato e un attacco di mangiacervelli fanno cilecca.  Il problema - più serio di quanto sembri - è che la fusione tra il romanzo classico e gli zombi non è riuscito per nulla. Per ogni 20 minuti di chiacchiere romantiche (scritte anche maluccio), ci sta un minuto di zombi, troppo poco per ridestarci dall'apatia del romanzo per fanciulle.
Insomma non c'è quell'ironia e autoironia necessarie a un prodotto del genere.
Il brodo della doppia storia d'amore e le chiacchiere su questa guerra zombi è troppo diluito (anche se il presupposto di un'epoca vittoriana dove l'apocalisse zombi è già scoppiata da anni era interessante), e il fatto che questi zombi, se nutriti a cervelli di maiale (!) riescano a ragionare e PARLARE e organizzare trappole o mischiarsi tra gli umani (!), lasciano troppo interdetti.
Rimane il fatto che Lily Evans sia di una bellezza impossibile anche da mora 

e quel corsetto... Quel. Corsetto. Rintroduciamo i corsetti e le mutande tutte frufru nella moda delle ragazze? Eddai!
Comunque se Lily James è occupata, io sono qui pronto come un vero signor CBarcy (cibarsi... mi vengono così) per l'altra sorella anche se è bionda
Appaiono svogliatamente alcune facce conosciute, padre e figlia direttamente da Game of Thrones
e uno dei Doc WHO.
Insomma 5 anni e questo è il risultato? Sembra che la Portman abbia fatto bene a defilarsi.
Scopro oggi che nella serie libri grandi classici + mostri random ci sono anche Ragione e sentimento e mostri marini e Adroidanna Karenina. Ci rafanno dei film? Entro il 2021 però eh.
L'XBOX ha deciso di fare questo video che copia quelli "100 anni di...", ma con i non.morti. Ci facciamo un film? Rimorto al futuro. Tutti i tipi di zombi delle diverse epoche mischiati.
Anche se continuo a pensare che ormai la moda di prendere gli zombi e di mischiarli con qualsiasi cosa del mondo conosciuto (il calcio. gli scout. i coatti inglesi. la difficile riforma scolastica.) abbia il fiato corto, oltre che pestilenziale. L'ultimo respiro che gli concedo, e già l'ho detto, è un film tratto da Piante vs Zombi. Vi rendete conto che gran divertimento con questi zombi qui? FATELO!

Cronisti d'ASSalto

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Il caso Spotlight

Trama: Colonna infiammabile

C'è questa cosa che sta succedendo di fare i film estremamente sociali, che parlano di cose successe non troppo tempo fa, cose molto pesanti, che sono successe e alcuni hanno investigato, altri ne hanno approfittato, altri ancora ci si sono scontrati, e, da qualsiasi parte la vedi, non è cambiato niente, è tutto come prima. Infatti uno alla fine si chiede: a che cazzo è servito? Solo per farci un film qualche anno dopo?
E ne parlano con toni poco "hollywoodiani", nel senso che non sfruttano la lacrima facile anche dove potrebbero. Il che da una parte è una pratica sana, perché attenersi al fatto senza tanti sensazionalismi rende tutto più vero, ma dall'altra stempera un po' l'empatia con il film. Almeno a me la stempera.
C'è stata Cate Blanchett che svelava la verità su un caso giornalistico in TV, ci sono stati quelli che hanno cercato di spiegarci la crisi finanziaria americana, e ora ci sono questi giornalisti che scoprono uno scandaloso scandalo legato a preti pedofili. Per cui comunque hanno vinto il premio Pulitzer, mica fischi.

Solo che poi i giornallisti scoperchiano i vasi di Pandora, rivelano gli scandali - e questo era veramente atroce: preti pedofili scoperti che invece di venire spretati e processati, venivano "coperti" dalla Chiesa e semplicemente o messi in "malattia" o trasferiti, liberi di continuare le loro pratiche e prediche. 
Avevamo già visto che il problema è più grave di quanto si voglia ammettere in questo documentario qui.
E insomma ogni tanto queste cose orrende escono fuori e poi non succede NULLA! Passa un mese e tutto come prima, tutti si scordano e poi fanno i Family Day invece di distruggere la Chiesa tutta.
Ora, quello trattato dal caso Spotlight è un tema delicatissimo, e CB non è certo fatto per trattare temi come questi, o meglio, il tono non può che essere molto grave e contrito, non è che puoi raccontare le barzellette su questo tema, a meno di non essere Ricky Gervais:

Quindi, tralasciando l'importanza e la gravità del caso Spotlight (avrete notato infatti che non ho fatto giochi di parole del caso, no?) voglio solo dire che questo film è molto sopravvalutato. Addirittura il più appetibile candidato come Miglior Film dell'anno (con DUE enne, non cederò a questi facili giochetti, diavoli tentatori)? Ma non scherziamo. Allora meglio Room guarda, anche con la sua parte un po' lacrimevole.
Sarà che forse sono un po' stanco anche dei cast "con il candidato al/vincitore del oscar" (in questo caso Tucci/Keaton/Ruffalo), ma questa volta si è ampiamente regalato fior di candidature a destra e manca. 
Che passi per Mark Ruffalo (e sta già a tre, nessuno lo prende per il culo però, eh?) che ha l'unica parte degna di nota di tutto il cast

e che amiamo incondizionatamente senza farci domande (e comunque non vincerà. Non può vincere contro il Tom di Revenant), ma da qui a candidare il regista ce ne passa. 
Voglio dire, capisco che magari un film può riuscirti male e un altro bene, ma un regista che ha fatto, solo un anno fa, The Cobbler, minimo ne doveva passare una decina in penitenza dietro la lavagna. Invece fa un film e viene osannato, tutti immemori della colpa del film precedente eh! Allora come la mettiamo? Assistiamo a questi scempi e che facciamo? Giriamo la testa e facciamo finta che The Cobbler non esista? Non si può!
A parte quest, credo sia proprio il caso di parlare della candidatura di Rachel McAdams. Ecco, che storia ricordi non esiste candidatura più REGALATA di questa. Neanche l'oscar a Judi Dench per 8 minuti di Elizabeth. Ma guarda, neanche quella di William Hurt per A History of violence. Vi giuro, scandalosa davvero. Nel film lei non fa nulla! Ma non tipo che è brava a fare nulla, proprio giusto appare qualche volta, dice due o tre battute, si beve una birretta, lascia un ritaglio di giornale su una scrivania e se ne va. Non ha neanche un accento o che ne so, qualche scena madre, è solo una sfocata ragazza nel cast, nella redazione del giornale c'ha il peso di una stagista addetta ai necrologi. E si è beccata la candidatura

che se non avessi ripetuto già dieci volte il concetto che tanto ormai la candidatura ce l'hanno avuta cani e porci ci sarebbe di che scandalizzarsi.
Almeno per il personaggio di Ruffalo patteggi perché ci mette cuore e empatia con le vittime.
Le altre candidate come Miglior Attrice Non Prota sono Jennifer Jason Leight per 8ul Eight che non mi hanno invitato all'anteprima e per questo sono diventato l'hateful nine, Rooney Mara per Carol che non ho ancora visto, Alicia Top of the Topa Vikander per Danish Girl e poi, quella che spero vinca insieme a Leo per poi gridare insieme siamo la coppia naufragata più bella del mondo!, Kate Winslet per Steve Jobs, a cui - anche se mi mancano tre film all'appello - darei la seconda statuetta, anche solo per non rimpinzare le fila delle "vincitrici di oscar" che poi i poster si continuano a riempire solo di scritte "dal vincitore di oscar". E anche per vederla insieme nelle foto con Leonardo.
Tornando al film.
Il merito lampante della sceneggiatura, candidata pure lei, è quella di essere scarna, molto "giornalistica" nell'accezione letteraria del termine. Non usa sensazionalismi, anzi a volte ci va giù pesante proprio con la scelta di chiamare le cose con il loro nome; se c'è da dire "pompino" dice "pompino" e tu poi pensi "cavolo, stanno parlando di una storia vera. E di ragazzini. E di preti. E di pompini. Pesantissimo."
Ma oltre a questo il resto è un film merita minimamente l'apprezzamento così alto che invece sta avendo. Cioè ora mi stai dicendo che fare un film senza guizzi di cui nessuno si ricorderà tra sei mesi, con un cast di nomi più o meno noti e con temi più o meno profondi merita l'oscar come miglior film? Ah.
Il più bello e pesante film su un caso di pedofilia rimane Capturing the Friedmans.
Micheal Keaton direttore del giornale ci fa fare un dolce tuffo nei ricordi di un film che non vediamo da decenni, Cronisti d'assalto, come se Michael avesse fatto carriera.
GeoffreyOwens

The 8e1/2 eight

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The 8ful eight
Trama: Otto sotto un tetto

Overture

Come al solito divideremo questa recensione in capitoli. Perché 1) Tarantino non l'ha inventata questa cosa, ma l'ha fatta suo marchio di fabbrica 2) Coi film di Tarantino c'è sempre così tanto da dire che dividere in capitoli facilità la messa in ordine dei pensieri 3) sì.
Capitolo 1
Ennio Morricone situation
Proprio come questo post, l'ottavo film di Quentin Tarantino - l'unico che può scrivere prima del suo nome la numerazione dei suoi film, proprio come fosse un evento - inizia con un'overture di circa cinque minuti, solo musica, un fermo immagine grafico. Finalmente inizia il film, con un lungo, lunghissimo dolly
che, partendo da un crocifisso di legno ricoperto di neve, si allarga pianissimo su una distesa innevata, fino a far apparire finalmente una carrozza con sei cavalli che corre sulla neve. 

Altri 7, 8 minuti, solo musicali.
In pratica il primo quarto d'ora del film è un concerto di Ennio Morricone, eccellenza italiana in quanto a colonne sonore.
E questo è probabilmente il fatto più importante del film. Suo vero motore. Motivo primo e probabilmente unico per cui Quentin ha fatto un altro western subito dopo Django. Ennio Morricone è la persona su cui tutto il film ruota. 
Non faccio nesunissima fatica a pensare che, dopo la canzone scritta per Django, Tarantino ha iniziato a scassare le palle ad Ennio così tanto, ma così tanto (parlo di telefonate notturne, regali faraonici tipo che ne so, la prima pianella di Mozart o l'unico spartito in cui Paganini ripete una nota), che Ennio, sfiancato, ha finalmente accettato di scrivere un'intera partitura per Quentin. A quel punto, Quentin, non poteva che costruire intorno a quella musica un western, perché non c'è altra dimensione naturale se non il western, per le musiche di Morricone.
E non tradisce nessuna aspettativa, Ennio, che compone una colonna sonora sontuosa, inarrestabile, bellissima, densa come quelle di 40 anni fa.
Quindi facciamo pace col cervello e con l'annosa domanda che - almeno a me - tortura la testa: ma perché diavolo adesso Tarantino s'è fissato coi western? La risposta è questa colonna sonora
talmente bella da giustificare pienamente la realizzazione di un intero film solo per mettercela dentro. Anzi il contrario, è il film che viene messo dentro alla musica. Tarantino ringrazia senza mezze misure come al suo solito

Ennio Morricone ha 87 anni. È candidato all'oscar; se la vede con il grande John Williams per Star Wars, e con Il ponte delle spie, Carol, Sicario. Ho sentore di oscar italiano.
Capitolo 2
Un negro su 10.000
L'altra persona a cui il film e la carriera di Quentin devono molto è quel negro su 10.000 (nei post sui film di Tarantino si può usare la parola negro, è lui a darci il permesso) che si chiama Samuel L. Jackson. La L non è muta.

Samuel, da Pulp Fiction in poi, è praticamente in ogni film di Quentin (sì, è anche in Kill Bill). I due se la divertono, come si suol dire, sono cresciuti insieme. Certo Samuel fa 26 film contro l'1 di Quentin, tipo

ma va bene così. chissà quante spese ha Samuel con tutti quei cambi di pettinatura

Questa volta, più di altre, Samuel è il centro del film, il vero protagonista. Si mangia il film per tutto il tempo, parla e parla e parla, sembra proprio di vedere un prozio di quel bad mother fucker di Jules Winnfield, cacciatore di taglie di frontiera (non che ci sia troppa differenza rispetto al lavoro da sicario di Jules) che si ritrova intrappolato insieme ad altri 7 (ma saranno solo 7? Spolier supersexy qui) sconosciuti in una locanda sperduta del Wyoming (uno di quegli stati che non sai neanche dov'è, e va bene così anche questo).
Otto gaglioffi che il più buono c'ha la rogna. Loro:




Una bella combriccola. Anche in versione Action Figures d'altri tempi.

Ora, tra un Samuel L. Jackson che gigioneggia e giganteggia come al suo solito

un Tim Roth che torna a farsi dirigere da Tarantino dopo mille anni, con tanto di inside joke gigantesco con Mr. Orange (non vi spoilero), che fa un po' una parte a là Christophe Waltz

e un Micheal Madsen imbolsito e inutile più del solito
the hateful eight film trailer quentin tarantino samuel l jackson
che porello sarà un qualche debito di sangue e puttane che lo lega a lui per convincere Tarantino a trovagli sempre una parte (certo rivedere insieme Mr. Orange e Mr. Blonde non è niente male) a spiccare su tutto il cast è una donna, l'ottava meraviglia del film: Jennifer Jason Leight, giustissimamente candidata all'oscar e probabile vincitrice (sì, è meglio della Winslet, a meno che per farsi perdonare l'#oscarsowhite lo danno alla Mara così almeno non si beccano pure l'#oscarsostraight).
La sua Daisy Domergue parte in sordina, massacrata di botte dall'inizio, diventa un mostro di bravura e cattiveria prima della resa dei conti finale.

Non c'è che dire, un cast da novanta, ma questa è anche una costante (castante, quindi) di Quentin: fa recitare anche i sassi.
Capitolo 3
Cosa di casa
The 8ful 8 è anche altro oltre ad essere un western. È un giallo. È un horror. Anzi è due horror, per la precisione La cosa e La casa (grande allitterrazione titolistica che perà funziona solo in Italia. Con The Thing e Evil Dead non funziona). 

Esatto, gli elementi in comune che appaiono più che lampanti con questi due film sono tantissimi, smaccati: da Kurt Russell rinchiuso da una tormenta di neve insieme a tizi di cui non si fida alle botole di legno di aprono e chissà cosa ne esce fuori, per arrivare a questo

In un finale che fonde in un solo diabolico personaggio in bilico (diabilico, quindi) tra una final girl scream queen 

e una stronza (nei post dei film di Tarantino si possono chiamare le donne stronze) posseduta del La casa

C'è un ma. Un "ma" che dura almeno 90 interminabili minuti, un "ma" che è tutta la prima parte del film.
Il fatto è questo: The Hateful Eight dura tre ore, ed è diviso esattamente in due parti distinte, a talmente distite da farlo sembrare due film attaccati insieme. Il risultato - che già ho potuto notare in diverse recensioni - sarà la spaccatura esatta che manco Mosè con il Mar Rosso del pubblico: c'è chi odierà, tra uno sbadiglio e l'altro, tutta la prima ora e mezza, amando invece la seconda parte ben più ritmata e "tarantiniana" (nel sendo lusinghiero di "cazzo che botta ho detto cazzo"), e chi, viceversa, si lancerà in grande difesa della verbosità allucinante della prima parte mentre bollerà la seconda sempre con "tarantiniana" (nel senso dispregiativo di "che palle si sparano e vomitano sangue a spruzzo ridicolo").
Io? Ovviamente sono della prima scuola. Mi sono scese le palle fino al centro della Terra per 90 minuti. Non li seguivo più, non li volevo più ascoltare, li odiavo. Quentin ha davvero esagerato questa volta (e io sono un grande fan del suo film più chiacchierone Inglorious Basterds). Capisco che Tarantino non è uno che puoi relegare a "visione disimpegnata", ma così si esagera. Parole parole parole soltanto parole parole. Non aiuta l'impostazione volutamente teatrale del film, il che ci porta al:
Capitolo 4
Otto piccoli cowboy
Horror, certo, ma non solo. Giallo, dicevamo. Già, perché l'altro debito palesato da Tarantino è di certo Dieci piccoli indiani (ne vedemmo una riduzione cinematografica, ne hanno rifatto da poco un serial che devo vedere) e in generale i gialli di una certa epoca, quelli con la porta chiusa dall'interno, dove l'assassino non è sempre il maggiordomo e alla risoluzione del mistero ci si arriva o per deduzione o perché, come suona il titolo originale di Dieci piccoli indiani, "e poi non ne rimase nessuno" (per esclusione quindi).
Dieci otto persone intrappolate in un luogo iniziano a morire una dopo l'altra. Qualcuno sta uccidendo i più stronzi farabutti del west, chi sarà? Il sospetto sale, nessuno può bersi una tazza di caffè in pace o distruggere una chitarra dei primi dell'ottocento (storia vera. era un pezzo da museo che doveva essere sostituito in tempo con una copia, e poi nessuno l'ha fatto. Vabbè, l'altra volta che si sono incasinati con gli oggetti di scena a qualcuno è andata peggio) in serenità.

Certo anche io avrei fatto la manovra John Belushi dopo quella canzone.

Poi ovviamente è tutto in salsa tarantiniana, grandi chiacchiere e distintivi.
Capitolo 5
 Tutto sarà ok
È un capolavoro, questo 8° film di Tarantino? No. È una merda? Neanche.
E non è neanche "minore" come Deathproof o Jackie Brown. Perché, tornando alla divisione in due del film e quindi del pubblico, accontenterà tutti: possiamo litigare sul fatto che la prima parte ti fa due coglioni così e la seconda è una bomba, o sul fatto che la prima parte è un capolavoro di scrittura proto-teatrale e la seconda un rifugio nella violenza esagerata marchio registrato di Tarantino con tanto sangue e parolacce per accontentare i fan. Come la metti la metti, vinciamo tutti, chiunque sarà soddisfatto da una parte del film. 
Per questo il film si becca il Chicken, perché dopo il grande sonno del primo tempo, mi ha tenuto sveglio forte per tutto il secondo. A vincere è di nuovo Quentin.
Mi rifiuto di inoltrarmi nelle lande innevate, solitarie, impervie e stranoiose delle discussioni di cui si sta riempiendo il web criticologico su: 
- Violenza gratuita... già detto tutto dai Simpson

- Razzismo (a parte che l'unico negro è il personaggio più positivo). 
- Politica... basta, lo dice anche lui

- Autoreferenzialità (8ful8 ha molto a che vedere con Le iene oltre alla presenza di Orange e Blonde. Ma ha a che vedere con tutta l'altra filmografia tarantiniana, come sempre);
- Antipatia (dei personaggi, del regista, mia, di tutti quanti);
- Mancanza di idee (questo è effettivamente il film meno "geniale" di QT); 
della pellicola. 
Questa cosa di essere tutti critici cinematografici ci sta davvero prendendo la mano (con Star Wars abbiamo veramente toccato lo zenith stellare di critiche non richieste). Non voglio dire che io lo sia, critico, sempre detto che sono un criticone, non un critico, ma ecco, si sta davvero esagerando. Poi tutti a dire "ognuno ha la sua opinione", e questo è sacrosanto, ma perché doverla per forza condividere con me? È un po' il motivo per cui continuo a fare CB nonostante i blog siano morti. Non mi bastano140 lettere per esprimere un giudizio. Non mi piace il blu di FB tutto intorno e il fatto che scrivo e il post tempo cinque minuti è già in fondo alla pagina. Insomma io continuo a costringervi a venire qui sul sito. Ok, non c'entra nulla, ma un po' di odio lanciato senza motivo ci stava bene, visto il titolo del film. The 8ful CB.
Ah, comunque mangiare la neve con la lingua va un casino quest'anno.
Capitolo 6
Lottavo film di Quentin Tarantino
Allora facciamola, la calssifica dei miei film preferiti di QT. La stanno facendo in molti, non vorrei mai che CB fosse meno ai siti di grande giornalismo che stilano le classifiche click baiting (si dice così?). Ovviamente la faccio con le gif. Se clicchi sulla gif vai alla recensione del film (quando c'è. e c'è sempre tranne l'ultimo).
Capitolo 70mm
Cinecittà ha l'aspetto di una puttana?
Capitolo a parte merita questa cosa del 70mm, formato larghissimo che sta a metà tra l'effettivo utilizzo (70mm di larghezza e poi tutto il tempo dentro una stamberga? Pensa se Revenant lo facevano così allora...) e il solito gusto di Tarantino di fare le cose che "solo io solo io" e la successiva sequela di proiezioni speciali che si sono organizzate in giro per l'Italia, che dice sono andate benissimo. Certe volte succedono cose che ti fanno credere che allora le cose SI. POSSONO. FARE! (detta così, ovviamente).
Io sono andato a vedere 8x8 a Cinecittà, nello Studio 5 (quello di Fellini, da qui il titolo del post, se non si fosse capito, furbacchioni). Prima di entrare nella "sala" ti ritrovi sul set innevato del film. Eccolo in splendenti foto panoramiche 5mm tutte da cliccare:





Be', fatemelo dire: mi sono divertito. Certo magari qualcuno storcerà il naso per l'effetto "gardaland" della questione, ma non rompete sempre l'anima, ce ne fossero di spese ed eventi e organizzazioni del genere se ruotano intorno ad un film e non a qualche becera partita di calcio o chenesò.
Vogliamo proprio trovarci la pecca? A questo punto - visto anche che quando uscì Django fece più soldi nei cinema dove lo proiettavano in lingua originale che altrove - facevano bene a fare la versione originale. Sì, la pecca ce la devo trovare sempre.
Capitolo 8
Fanproof
Chiudiamo con la solita tormenta di fan art che ogni film di Tarantino scatena, e per la peculiarità dei suoi personaggi e per la cura per l'outfit che non ha nulla da invidiare a quella che ci mette Anderson.



Bonus
Channing Tatum 8 pussy

Bobby solo

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Pawn Sacrifice
Trama: Scatto matto

Finalmente l'hanno fatto. Un film su Bobby Fischer. Lo temevo/aspettavo dal lontano 2011



L'occasione per il mio solito sproloquio era l'uscita del documentario su Bobby, che non ci aveva proprio soddisfatto in pieno. Poi c'è anche un film col suo nome dentro, ma insomma un film fiction con lui protagonista non c'era ancora, fino ad oggi, fino a questo sacrificio del pedone.
A fare la parte di Bobby hanno preso Toby Maguiderman, che se all'inizio può sembrare un scelta azzardata alla fine sai che ti dico, ha fatto bene il suo lavoro, non ha esagerato con la follia (non oso immagine un Bobby recitato da qualcuno più istrionico) e riesce a mantenere un certo aplomb. Il fatto è che anche nelle scene più matte non fa le manovre Beautiful Mind o Aviator, giusto un paio di urletti qua e là.
A fare Spassky (il campione russo) c'è Liev Coso Shchbhbsh... come si chiama.. non mi entra in testa, che comunque adesso si vede che ha problemi con la paghetta dei figli perché dove mi giro c'è lui (qui, e qui, e qui) tre volte in un mese è troppo persino per gente come Ben Kingsley.
Comunque Toby fa Bobby e Liev fa Boris. E anche se di primo acchitto come detto nessuno dei due ci sta proprio a pennello, finisce che, aiutati dalle pettinature e dai nei (ma i nei fanno parte dello scacchista? Unire i puntini!!11!), alla fine fai il confronto con le foto vere e dici "ma lo sai che pure pure":

Con Bobby che vuole giocare in una stanza isolata per problemi con il pubblico che respirava:


Deve essere stata una bella cosa da vivere.
Bobby (nella mia personale triade di personaggi che meritavano un film fatto BENE, insieme a Charles Manson, rovinato in un brutto serial e Harry Houdini, rovinato in una brutta miniserie) è stato il campione di scacchi più matto (!) della storia. 
La sua biografia è così pazza (tra picchi altissimi di gloria planetaria a abissi di barbonaggine e delirio) da essere materia di film e letteratura anche solo se presa a metà. Bambino prodigio, ragazzo prodigio, scacchista campione prodigio e poi bum, scapoccia e ciao ciao testa. Bobby genitalità + manie di persecuzione + pazzia cervellare + + +
Tutta questa cosa della follia derivata dagli scacchi che si incastrano con la Guerra Fredda è di per se affascinantissima. Il fatto è che fare il giocatore di scacchi ti fa uscire di testa per forza; dicono nel film che ci sono più possibilità di partite che stelle nel cielo, tipo 40 milioni, qualcosa così. Ci credo che vai fuori. 
Sarà per questo che io so a malapena giocare a Dama ve'?
Il film racconta brevemente l'ascesa nell'olimpo degli scacchisti (avete mai partecipato ad un torneo di scacchi. Non chiedetemi perché ma io sì, come spettatore, e si respira quell'aria assurda di concentrazione che pensi che da un momento all'altro esploderanno teste), per poi raccontare la partita più famose (forse della storia degli scacchi) tra Bobby l'Americano e Boris il Russo. Partita giocata in Islanda nel 1972, che fu davvero INCREDIBILE soprattutto quando all'apertura 1. e4 Nf6 2. e5 Nd5 3. d4 d6 4. Nf3 (Difesa Alekhine, Variante Moderna) g6 5. Bc4 Nb6 6. Bb3 Bg7 7. Nbd2 O-O 8. h3 a5 9. a4 dxe5 10. dxe5 Na6 11. O-O Nc5 12. Qe2 Qe8 13. Ne4 Nbxa4 14. Bxa4 Nxa4 ma ecco che in risposta 15. Re1 Nb6 16. Bd2 a4 17. Bg5 h6 18. Bh4 Bf5 19. g4 Be6 20. Nd4 Bc4 21. Qd2 Qd7 22. Rad1 Rfd8 23. f4 Bd5 24. ma Boris con coraggio Nc5 Qc8 25. Qc3 e6 26. Kh2 Nd7 27. Nd3 c5 28. Nb5 Qc6 29. Nd6 Qxd6 30. exd6 Bxc3 31. e poi bxc3 f6 32. g5 hxg5 33. fxg5 f5 34. Bg3 Kf7 35. Ne5+ Nxe5 36. Bxe5 b5 37. Rf1 Rh8 38. Bf6 a3 39. Rf4 a2 40. c4 Bxc4 41. d7 Bd5 ma inaspettatamente  42. Kg3 Ra3+ 43. c3 Rha8 44. Rh4 e5 45. Rh7+ Ke6 46. Re7+ Kd6 47. Rxe5 Rxc3+ 48. Kf2 Rc2+ 49. Ke1 Kxd7 50. Rexd5+ Kc6 51. Rd6+ Kb7 52. Rd7+ Ka6 53. ma, nessuno se lo sarebbe mai aspettato R7d2 Rxd2 54. Kxd2 b4 55. h4 Kb5 56. h5 c4 57. e allora Bobby Ra1 gxh5 58. g6 h4 59. g7 h3 60. Be7 Rg8 61. Bf8 h2 62. Kc2 Kc6 63. Rd1 b3+ 64. Kc3 h1=Q 65. Rxh1 Kd5 66. Kb2 f4 67. Rd1+ Ke4 68. Rc1 Kd3 69. Rd1+ Ke2 70. Rc1 f3 71. Bc5 Rxg7 72. Rxc4 Rd7 73. Re4+ Kf1 74. Bd4 e alla fine f2 0-1!
VI RENDETE CONTO! DA SUDORE FREDDO!
Tanto che tutta questa pressione mi ha fatto venire voglia di diventare il CBobby Fischer del web e fare una partita con uno online. Ecco com'è andata. Io ero i neri.

HO VINTO! PAVIDO MANGIACAVIALE DOVE SCAPPI! HO VINTO! HAI ABBANDONATO!
Forse per quella mossa di aver mosso i pezzi senza sapere cosa stavo facendo! Ti ha messo paura il mio attacco matto vero?! CODARDO!
Insomma a me ha soddisfatto il film di Zwick, regista tra gli altri de L'ultimo samurai (che non so perché mi dà l'idea che sarebbero ottimi giocatori di scacchi, i samurai, con tutta quella cosa del sacrificio) e sceneggiato da Stefen Knight, che è lo sceneggiatore de La promessa dell'assassino e di Locke, ma anche dietro cagate tipo Il settimo figlio o incomprensibili tipo Closed CircuitE ha inventato Chi vuol esse milionario?... già.
Che volete che vi dica, Fischer mi accende tutta una serie di lampadine neurali che lo rendono uno dei personaggi più interessanti del secolo. L'avrà mai giocata la mossa CB?
A pensarci bene questa sì che era la volta buona per farci un bel serial TV, con Bobby, tutta la sua ascesa tra i campioni, con la madre spiata (si chiamava Regina! Lo so che fa specie solo in italiano, ma intanto...), poi il diventare campione, poi la paranoia, poi la vecchiaia da pazzo vagabondo. Se per Narcos - che sappiamo tutti come va a finire - minimo due serie le fanno, Netflix si poteva operare prima del film.
OH! Ritornando alla questione attori per i biopic e l'annosa domanda "devono essere identici o chissenefrega?" mi è venuto in mente chi sarebbe un perfetto Bobby Fischer: KYLO REN!
Viso magro, naso lungo, c'ha pure i nei di suo! Perfetto! Poi dopo le incazzature che si prende in Star Wars, ci starebbe benissimo!

Invece così: 


Evviva la pazzia scacchistica ed evviva fortissimo quando Bobby dice che per diventare campioni devi rinunciare a tutto. È un po' come in Whiplash, non farsi distrarre da niente e da nessuno, e poi impazzisci e muori a Reyikiavik tra i geyser e i microfoni che tu credi il governo ti abbia messo nei lampadari.
Povero Bobby e la sua follia. Tutta la gloria e la celebrità, ma soprattutto una vita, buttate nel chess.
Il documentario di cui parlavo prima è tutto su youtube, eccolo:

E ora, Re, Regine e pedoni, alfieri di esserlo, al cinema:

disney robin williams aladdin chess geniemovie animation brave chess brave moviechess animated GIF


Pensate che io sia matto a passare la domenica pomeriggio a cercare gli scacchi nei film? Guardate questi come stanno: ricreare le partite dei film e vedere come andrebbero a finire se giocate veramente. Poi sarei io il matto.

How To Bradley

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Il sapore del successo
Trama: Minchia questo film pensavo che era cazzo di merda invece era bbùono meglio ancora se tu hai gusti di merda però e ti piace pensare al cazzo di Bradli Cuper che te lo mette in forno ma alla fine ammè anche pareva bbùono quando lo vedevo senza pensare al cazzo di Bradli Cuper

Lo so che adesso tutti penzerete che cazzo scrive di minchia questo coglione di ChickenBroccoli di merda che si vede questi film di cazzo con Bradli Cuper che tanto nessuno frega più niente di lui è così.
Scrive le parolacce? Si che cazzo me ne frega scrivo quello che mi pare.
Tanto che infatti anche io mi dicevo porca puttana no me lo vedo la merda con Cooperfagia infatti sì di lui che fa chef di stelle ninja Michelin non faceva le ruote di gomma? vaffanculo che già mi era abbastato ultimi film veramente schiffosi di Bradli che faceva soldato di merda che sparava ai arabi che non mangiano maiale o tizio con parrucchino riccio che sembrava capelli di nero africano e si era preso pure candidazioni all'oscar sai dove doveva metterzelo l'oscar nel culo ecco.
Allora mentre che vedevo questo film penzavo che mi era proprio rotto il cazzo di questi film con personaggio genio di qualcosa ma arrogante come uomo di merda che tratta male tutti quelli intorno e allora però siccome lui genio di qualcosa tutti lo perdonano anzi gli voghliono bene. Sempre la solita storia schifosa ma alla fine talmente minestra riscaldata che ti piace.
In questo caso lui genio di cucinare la merda e farla sembrare gelato al cioccolato e farlo pagare come una Lamborghini vaffanculo veramente con le ruote a stella della Michelin.

E invece incredibile sorpresa mi sono visto tutto il film con l'attenzione alta e mango si vedevano tette grosse incredibile. 
Ci sono solite scene di chef ma chiamalo come cazzo ti pare cuoco che fa il pazzo e sbatte tutto di qua e di là ma solo perché se lo può permettere di prendere tutti letteralmente a pesci in faccia
food bradley cooper yahoo movies chef burntfood bradley cooper yahoo movies chef burnt
Lui diventa chef di un ristorante anzi gli aprono proprio tutto un cazzo di ristorante intorno a lui e quindi molto stressato. Mette su gruppo di altri cuoci amici suoi che sembra quasi uno film di quelli che devono fare rapine nella banca. Craccooper.
Nel film fanno apparizioni attori di molti nazioni anche tipo Riccardo Scamarcio del cazzo e Daniel Brul come minchia si scrive e quello nero alto di quel film che non mi ricordo merda comunque quello. Ma più di tutti riappare quella fregna bbùona di Sienna Miller che adesso metto foto purtroppo non di sua vagina perché mi arrapa cazzo
 
Ovviamente Bradley vuole mettere salsiccia nella sua vagina e ci riesce facendo ciucciare il suo dito sporco lascio immaginare voi cosa sporco di.

E già che ci sta mette anche lingua in bocca ad altro uomo perché la famiglia è quella dove qualcuno ti cucina non importa se ha il cazzo o la vagina
havealemonade:  burnt (2015)

Noi anche vorremmo e invece dobbiamo al massimo mettere salsicce nel forno e pensare che sia Sienna Miller.
La COOPer sei tu. Il film che penzavi essere una merda alla fine si rivela decente come succede con certe scopate cazzo. Incredibile.
Io lo che adesso voi state lì tutti un po' incazzati e con penzieri strani perché non capite che cazzo questa cosa di mettere tutte le parolacce e parlare come se ero uno polacco matto sessuomane ma voi dovete ora stare zitti e capire che questa era solo mio grande omaggio scritto a genio totale chef senza faccia che si chiama FOOD EMPEROR che è ma molto molto molto meglio di quelli che vanno in televisione porca puttana.
Se ancora non avete capito o peggio per voi o vedetevi i video che ti fanno ridere e ti fanno venire davvero voglia di cucinare ma non le cagate di merda solite ma cose bbùone lo dimostra questa foto fatta a casa mia domenica scorsa di cazzo che bbùona che era è già finita e vaffanculo

Ecco i video. Vedeteli e poi rileggete tutto da capo con voce di Food Emperor. AVE FOOD EMPEROR! Adesso tu hai altro suddito, io. Fai una ricetta di ChickenBroccoli per favore?



Adesso visto che tanto lo so che non ci avete capito un cazzo e forse troppe parolacce di merda vi hanno rotto le palle vi metto una cosa tutta dolce quasi vegana con i registi che vi invitano a cena pensa che merda, nessuno è grande come FOOD EMPEROR!

Vi è andata bene che non ho fatto una recensione come How To Basic:

CB ANTEPRIMA • Zoolander 2

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Zoolander 2
Trama: Hansele e Derek e la cassetta di marzapane

Purtroppo Z2 non è bello bello in modo assurdo come VOLEVO che fosse.
Perché anche io - come TUTTI gli altri - amo il personaggio Zoolander alla follia, uno dei pochi personaggi che negli ultimi dieci anni è riuscito a diventare icona anche, e soprattutto, fuori dallo schermo. 

Le sue Magnum, le Blue Steel, le Tigre, il suo essere "bello bello in modo assurdo" sono diventati modi di fare e di dire internazionali e intergenerazionali, e non è cosa da poco, ma proprio per nulla. Hanno anticipato di una buona decade le selfie e le "duckface" che ora fanno tutti, sono diventati un modo di essere, tutti almeno una volta facendo una foto hanno detto "ora faccio una Magnum".
Lo abbiamo analizzato qui, il potere comunicativo di Derek e soci idioti: la sua innocenza candida fusa a un egocentrismo ai massimi sistemi (la Terra ruota intorno al Sole che ruota intorno a Zoolander) che creano un corto circuito divertentissimo.
Ma, oltre al divertimento oggettivo delle cose che dice e fa, la potenza di Zoolander personaggio è stata da subito quella di perculare un modo effimero, beota e narcisista come quello dell'haute couture eppure essere amato alla follia prima di tutti da modelli, stilisti e fashion addicted. Lo dimostra la corsa al cameo che questo Zoolander è diventato (poi ne riparliamo).
Diciamo che è come quando Verdone fa il verso ai coatti burini e quelli per tutta risposta invece di incazzarsi lo citano e se lo incontrano invece di pigliarlo a sberle lo abbracciano. Ci vuole molta intelligenza per fare una cosa del genere, un po' di culo anche, ma prima di tutto intelligenza e bravura, ti basta strafare solo un pochino e sei fottuto.
Prova tu ad andare da uno e a dirgli "Sei un idiota. Anzi non solo sei un idiota, sei l'essere più idiota che esiste. Sei talmente idiota che adesso neanche capirai che ti sto dicendo che sei idiota e mi amerai". E, in un incredibile serpente che si mangia la coda, Ben Stiller ha fatto proprio questo in faccia ai modelli e quelli, a sottolineare che aveva ragione, gli hanno risposto, dopo un minuto di spaesamento, offrendogli un "ORANGE MOCHA FRAPPUCCINO!!!"

e lo hanno fatto diventare loro mito personale.
Quindi tanto di cappello (firmato Borsalino ovviamente) a Stiller, perché Zoolander personaggio si merita tutto il successo che ha e se proprio dovremo ricordare la carriera di Ben tra 30, 40 anni sarà per Derek e Derek soltanto
(vi ricordate avevamo fatto una Big Ben Week tempo fa, di quei film me ne ricordo meno della metà).
Tornando al secondo capito(mbo)lo di Zoolander: non ci siamo.
Zoolander è uno di quei film che dovevano rimanere lì, intoccabili, illuminati dal successo guadagnato sul campo e con gli anni (il film fu un flop al botteghino) e bisognava avere il coraggio di non fare il seguito, nessun seguito, perché non è adatto a un franchise. Sarebbero bastate delle comparsate geniali ogni tanto a rispolverarne la celebrità.
Non dico che non si ride in Z2, qualche volta si ride, ma una trama faragginosa ai limiti del cinecomics (Derek ha praticamente i superpoteri), personaggi scontati (il figlio di Zoolander grasso e intelligente, ma va?) e una troppa consapevolezza dei meccanismi "zoolanderiani" che rovina la naturalità del progetto (il primo era davvero una scommessa e non a caso alcune delle battute migliori erano improvvisate) finiscono per posizionare il VHS di Zoolander 2 sulla bacheca dei sequel inutili (in cui troviamo i due Matrix, il seguito di 1997: fuga da New York, tutti i Lo squalo dopo il primo, c'è pure Baciami ancora pensa).
Da cosa si capisce che il film non va? Che tutto quello che c'è intorno al film è cento volte più geniale e divertente. Dalla prima (ri)apparizione pubblica di Derek e Hansel alla sfilata di Valentino a inizi dello scorso anno:

a tutte le comparsate dei due supermodelli nelle città del mondo in cui sta uscendo il film:




alla costruzione nella stazione di benzina del memoriale ai male models caduti:
ai poster promozionali come fossero adv fashion

alla mostra illustrata di Gallery88 zeppa di cose figosissime


La promozione di Zoolander 2 è essa stessa Zoolander 2.
Tornando un attimo ai camei. Ci sono proprio tutti: stilisti e giornalisti (Valentino, Marc Jacobs, Anna Wintour), attori (Benedict Cucumberbac in un personaggio straniante

Christina Hendricks bonissima, Susan Sarandon, Kiefer Sutherland), cantanti (Sting, Justin Bieber,

Katy Perry) e altri vari ed eventuali (comprese fashion blogger coi porri e attorucoli italiani fortunati che sono un paio d'anni che Roma sembra essere tornato un set a cielo aperto) a sottolineare che Stiller e soci in questo senso hanno vinto: tutti vogliono apparire insieme e farsi prendere per il culo da Derek e Hansel, che rimangono, nonostante il film non sia all'altezza del mito, due icone immortali; icone che però valgono più fuori dal film di cui sono protagonisti, cosa che, a livello puramente cinematografico, non è così positiva.
La paura adesso è che il film vada bene e ci sia un terzo capitolo, il lettering è già scritto: Zooland3r.
Personaggi secondari non pervenuti: Penelope Cruz insipida anche se è la prima volta che la vedo davvero figa, Will Ferrel impegnato in una macchietta di Mugatu pittosto che un vero Mugatu


Kristin Wiig (ma è brava? io non la trovo brava, né divertente) nei panni e nel botox di una Donatella Versace più strega cattiva che stilista (con sorpresone finale davvero eccessivo):

Certo, se poi mi invitassero alle anteprime serie quelle dove ci sono anche loro
invece dei tristissimi critici italiani che stanno tutto il tempo prima e dopo il film a sparlare di cosa gli è piaciuto e cosa non, forse sarei più buono buono in modo assurdo nei confronti dei film.

SIAMO SERIAL • Netfic

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L'avete capita? Net... fic... Ah. Ah. A... Sì, trasudo maschilismo in barba alle serie TV con protagoniste femminili con le palle (e alle volte nel senso di "che palle") di cui andrò a parlare, e allora? Ma prima, signore e signore, il solito pistolotto introduttivo che tanto vi piace.
PISTOLOTTO INTRODUTTIVO CHE TANTO VI PIACE
Allora, ho già detto e ripetuto che le serie TV sono morte, RIP, KAPUT, Aurevoir Shoshanna. Tanto che sono almeno tre mesi che non facevo il punto sulle serie viste o meglio dire interrotte. 
Il fatto è che non accennano a rinascere, non riescono ad avere la mia attenzione come un tempo, sono tante, troppe, e più ne vedi più ne scoperchi le magagne, i trucchi, e quando sai già cosa dirà il protagonista anticipandone la battuta (sono sicuro che sarà capitato anche a voi, di avere una battuta in testa), non è che siamo noi superintelligenti o sceneggiatori mancati, sono loro che vanno sul sicuro.
Dico una che sia una, non c'è, che vale anche solo il mignolo (del piede, notoriamente una cosa utile solo a scontrarsi con i piedi del letto di notte) di Breaking Bad o Mad Man, che sono state - e ogni volta che inizio una serie nuova lo penso più fortemente - il picco massimo della serialità. Del decennio. 
Ve lo dico io, fateve servì, passeranno almeno altri 5, 6 anni così, con serie che al massimo saranno un "sì vabbé ma vuoi mettere con BB o MM?", mentre tutte le altre saranno inutili, anche quando le vedrai tutte, saranno inutili.
Non voglio fare il menagramo d'un menagramo, ma fatevi anche voi un esame di coscienza: da quanto, davvero, non gridate al miracolo vedendo una serie TV? Ve lo dico io da quanto, da questo momento qui:
Detto questo torniamo a bomba all'argomento principe di questa selezione di serial TV (ma anche di tutta la vita, ora che ci penso): la fic... il miracolo della donna. Esploriamo le diverse forme (!) della donna nel serial TV contemporaneo, con 4 serie che ho visto (anche se due le ho interrotte... serius interruptus).
Jessica Jones 
Trama: Divano e Jessica

Dopo quel miracolo cinecomico (suona male, non era così comico) di DareDevil, Netflix mette in forno la serie di Jessica Jones, una tizia di cui non avevo mai sentito parlare, ma d'altronde, se dovessi conoscere tutti i personaggi della Marvel non avrei tempo libero, e io al mio tempo libero ci tengo, devo usarlo per vedere film.
Jessica Jones è lei:
una tipa molto tosta che i più scaltri di voi avranno riconosciuto e ricordato (sempre a proposito di BB) l'ultima volta che l'avete vista, e cioè su quel letto giallo, affogata nel proprio vomito:
La tipa ha superpoteri, ma non sono poi così super, ha tipo solo una superforza, sai che ce vo' ad avere la superforza. Per il resto è una che sbarca il lunario facendo l'investigatrice privata. Ad un certo punto succede che arriva dal suo passato un tizio cattivissimo che come potere ha il controllo della mente e si veste malissimo.

L'attore è quello della linguetta in quel Harry Potter ma dicono dalla regia anche un fichissimo DOC WHO che però non ho mai visto, quindi per me rimane linguetta. Il cui superpotere come attore è farsi zommare addosso


E di rosicare tantissimo. Esatto, il suo grande odio per Jessica è dovuto alla rosicata. Dimme un po'.
La serie va a singhiozzi, ci sono puntate belle, altre di lungaggine inutile. La protagonista funziona, non sta mai davvero antipatica e fa bene il suo lavoro di essere donna oggi, vivere il prodigio del suo ciclo mensile (sessista pure questo ve'?), con gli alti e i bassi del suo essere donna selvaggia donna.
Ma c'è qualcosa che non si incastra bene. Se in DareDevil filava tutto liscio e finalmente vedevamo un eroe Marvel senza tutina ridicola, bello darkettone e contemporaneo tanto da sembrare un prodotto DC alla Nolan (il che era ancora più sorprendente visto che i prodotti televisivi della DC sono fatti solo per le ragazzine tipo Arrow o Flash) e riuscivamo addirittura a scordarci di Ben Affleck (ora Batman, continuo a non fare pace con questa cosa che un attore fa un supereroe e poi ne fa un altro, ne parliamo prossima settimana che vedo Deadpool), Jessica Jones non riesce a trovare una sua personalità definita. Parlo proprio di regia e storia, senza mai una scena da ricordare, una puntata particolare, un guizzo che ti sorprende.
Si perde in bicchieri d'acqua, in chiacchiere inutili e personaggi tagliati con l'accetta che peraltro hanno storyline di nessun interesse (il vicino drogato per forza? La sorella matta?L'unico fico è il poliziotto cattivo/buono/cattivo) o peggio ancora personaggi stereotipatissimo come la lesbo molto forte con il tailleur (in questo caso una rediviva e redibotoxata Trinity) che sembra uscita dal 2002. Si fa in tempo anche a sdoganare scene di sesso interracial e super con Luke Cage, un nerone alto due metri che sarà poi il protagonista del prossimo serial Netflix, che nonostante la stazza eil supertoblerone è un cagacazzi romanticone mezzo depresso. 

Poi fanno il Punitore. E poi li mettono tutti insieme. Un'altra cosa con cui non faccio pace è questa progettualità serializzata di cinque anni in cinque anni. Forse era così anche prima, ma non ce lo sbattevano in faccia come a dire: tanto lo so che vedrete TUTTO quello che produco.
Insomma JJ non completamente bocciato, ma certo non entusiasmante.
Ma, almeno, di certo meglio di:
Blindspot
Trama: W.W.W. mi piaci tattoo

Dunque. Questa l'ho interrotta subito e neanche so se poi è andato avanti o meno, fammi controllare...



...sì è continuata e addirittura rinnovata per una seconda stagione. Vabbé informazione inutile tanto a malapena sono riuscito ad arrivare alla fine della prima... puntata.
Già il presupposto di tutta la serie lo trovo debolissimo: una tizia viene ritrovata dentro una sacca (di Ikea? Ti piace la sacca gialla? Prendine una blu con una donna dentro!) al centro di Times Square. Arrivano gli artificeri e aprono la sacca, dalla sacca esce questo popò di figliuola qui:
(che è una delle amichette di Thor) Brutta? No dico, brutta?
La tipa è completamente ricoperta di tatuaggi. La tipa non si ricorda nulla, né chi è, né chi l'ha tatuata, né perché è lì. La prima cosa che gli dicono i poliziotti è subito molestia sessuale:
VENIRE RITROVATE NUDE E SENZA MEMORIA IN UNA SACCA A TIMES SQUARE NON È CONSENSO!
Insomma la tipa viene tascinata alla centrale dove conosce un tizio burbero ma giusto, bravo nel suo lavoro perché non è che puoi fare il poliziotto a NYC se sei una mammoletta.
Si capisce presto che i tatuaggi della tipa sono in realtà tutti dei messaggi in codice  - ma va - e vanno decodificati per capire chi è chi non è eccetera. 

Insomma una roba alla Prison Break. Alla fine del primo episodio si capisce che la tizia è addestrata come una vera soldatessa e si definisce l'andamento della serie: i due divanteranno una coppia di investigatori particolari che ogni settimana risolveranno un caso ma contemporaneamente dovranno capire chi è la tipa. Non gli basta il fatto che è così fica? A me basterebbe, non mi servirebbe sapere altro.
Comunque la cosa più fastidiosa di quando i serial TV tirano in ballo i tatuaggi è che per farsi quella quantità di tatuaggi, e poi così dannatamente particolareggiati, ci vuole UNA VITA. Questi invece spariscono due giorni e si ritrovano tutti tatuati.
Sogno un serial dove al posto di quei trasferelli arriva una tipa con tatuaggi del genere:
Deciframi questo, bitch! Ci vuole l'FBI...
Quantico
Trama: Ma Quantico belle figlie madama dorè

Quantico l'ho seguita per molte più puntate di Blindspot, addirittura tipo 5. Poi ho mollato anche questa. Attenzione però, non perché non mi piacesse, ma perché me so scordato. Può capitare.
Mi piaceva che avessero creato una cosa uguale uguale a Grey's Anatomy (o comunque quelle serie molto romance) ma con sfondo poliziesco/terroristico.
La storia è che questa tipa, un'altra niente male
entra nell'accademia di Quantico, dove addestrano gli agenti dell'FBI (da dove sono usciti personaggi fondamentali della nostra vita tipo lei
jodie foster the silence of the lambs clarice starling
o lui:
Tutti quelli dell'accademia sono o stronzi o bravi, o tutt'e due, oppure uno sembra buono ma è cattivo e l'incontrario, tutto può accadere.
Contemporaneamente seguiamo anche la storia di un attacco terroristico tipo Torri Gemelle, per cui la tipa viene accusata e quindi si deve dare alla macchia.
Quindi due piani temporali: lei all'accademia che è la più brava di tutti + lei in fuga che cerca aiuto dagli ex-compagni di accademia che a quel punto si rivelano stronzi e no.
Il tutto condito da molti momenti romance, incastri di sguardi, scopate varie ed eventuali, tanto che la parte nell'accademia sembra quasi un teen movie ambientato in un college.
Ripeto, la serie è un buon mix di azione e romance. Almeno fino alla 5a puntata, dove poi mi sono scordato di continuare.
Scopro ora che la protagonista ha vinto un meritatissimo premio dalla forma equivoca
C'è una serie che invece non mi scordo, ci sono arrivato tardi lo so. Sono all'inizio della terza serie, la prima e la seconda divorate in una settimana. Sì, tanto ho detto tanto ho fatto, mi sono abbonato a Netflix, ma questa, come si dice, è un'altra serie storia. Parlo di:
Orange Is the New Black
Trama: Figa da Alcatraz

OitnB parte proprio a bomba. La prima stagione è uno degli esempi di dramedy (drama + comedy) migliori degli ultimi anni. Dosi di divertimento calibratissimi e condivisi alla perfezione con la gravità di certi temi (il carcere, l'abuso sessuale, l'omicidio, le doppie punte).
Piper - la protagonista e contemporaneamente, come spesso succede, la più scialba e odiosa - è una wasp newyorkese che si fa incarcerare per dei reati di traffico internazionale di droga, abitudine che aveva una decina di anni prima, quando stava con Alex, pin-up lesbo. 

Adesso Piper è una modigerata ragazzetta dell'upper class, che una volta sbattuta in gattabuia (in tutti i sensi) affronta, attraverso le amicizie e gli scontri con le altre carcerate, tutta una serie di umanità diversa dalla sua.
Tutto molto bello, gestita benissimo, con il meccanismo alla Lost di farci vedere, per ogni personaggio (tutti bellissimi) un flashback che ci racconta chi erano prima di indossare la divisa arancione: c'è la russa che ora è a capo della cucina e fuori era affiliata alla mafia, c'è la nera pazza che viene da un passato di tristezza e "diversità" perché un "diversa", c'è la tizia malata di cancro che si scopre essere un'ex rapinatrice di banche. Per ognuna scopriamo pian piano il reato e la psicologia. E sono tutte scritte un gran bene, hai voglia di sapere come sono finite lì dentro, hai voglia di conoscerle tutte meglio. Tranne Piper, ovviamente, che è una fica tra le più secche e scialbe che serialità americana abbia mai conosciuto. Lei e i suoi "i'm so so so so so sorry" ogni due puntate.
Il "ma" arriva purtroppo molto presto, ed è, paradossalmente, colpa dell'ottima scrittura, proprio colpa di quella voglia di dare più minutaggio ai personaggi secondari: tutte assumono un'importanza pari a quella della protagonista, quando non di più, e quindi finisce tutto per diventare una serie di spot un po' slegati con cui accontentare tutti, ma proprio tutti; non aiuta la divisione razziale evidenziata nel serial, e che avrà creato anche nei fan i vari gruppi di ascolto: nere che vogliono vedere più nere, ispaniche che vogliono vedere più ispaniche. Di certo sono accontentate le lesbiche (e gli uomini tutti) perché di scene saffiche ce n'è in abbondanza.
In OitnB ci sono molte lesbiche che girano per il carcere (di minima sicurezza, tanto minima che a volte sembra che stanno in un ostello della gioventù) ad infilare lingue e dita in vari orifizi. E se nella prima serie ache questo aspetto era ben calibrato, pian piano diventa un fan service per arrapare i più dove tutte baciano tutte (esempio lampante il bacio inutile delle due ispaniche fiche (ispafiche, quindi) durante la seconda stagione.
I personaggi maschili? Riassume il pensiero comune questo provino fatto da BoJack (ne parliamo presto, anche di lui):

Comunque team Pornobaffo tutta la vita:
Una sorta di Matthew McConaughey versione Freddie Mercury.
Ad ogni modo al momento ci sono incastrato e lo porterò a termine, anche perché sta per arrivare (almeno per me) lei:
e diciamo che mi sembra un buon motivo per continuare. 
Che sia stato rinnovato per una 4a, 5a e 6a stagione non depone proprio bene. Diciamo che però siccome l'arancione è un colore che sottovaluto sempre, adesso gli dedichiamo anche una gallery illustrata, va

Comunque memento mori: le serie sono morte. Domani sezioniamo altri cadaveri.

SIAMO SERIAL • Making a crime serial

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Ve l'ho già detto che le serie sono morte? Sì vero? Be' ve lo ripeto.
Le serie sono morte. 
E chi le ha uccise? MA FACILE! È STATO STEVEN AVERY! 
Chi è Steven Avery? Semplice, è l'uomo più colpevole d'America, quello che se hai un qualsiasi crimine senza nome, chiami la polizia della ridente cittadina di Manitowoc , e lui subitissimo va in carcere, non importa se lui dice che è innocente innocente, intanto ci va e tu procuratore distrettuale puoi dormire sonni tranquilli. Chi ha ucciso JFK? Steven Avery! Chi ha coperto Al Capone? Steve Avery! Chi ha crocifisso Gesù Cristo? Steven Avery! Chi ha rubato la marmellata? Steven Avery! Otto Bassotto scoprirà la verità! Tutto documentato in:
Making a Murderer
Trama: Serial Innocent Killer

Adesso è il momento del crime-docu-serial. Documentario criminale che sfiora la fiction.
L'abbiamo imparato ad amare con quello che è stato il miglior serial del 2015, The Jinx, e ora siamo in piena onda modaiola. 
Oltre al tanto decantato podcast Serial (che non ho mai ascoltato), ci siamo visti tutte e dieci (molte, troppe) puntate di MaM, documentario che racconta la vita sfigata di questo redneck (perché di redneck si tratta, per quanto tutto il serial sia troppo accondiscendente rispetto alla sua natura un po' borderline), Steven Avery appunto, che verso i ventanni viene accusato di aggressione e stupro. Lo incarcerano nonostante lampanti prove e testimonianze che lo geolocalizzano a chilometri di distanza dal luogo del crimine, e il poveretto si fa 18 anni di carcere. Da innocente. Avery is the new Black.
Innocenza provata a un certo punto quando un nuovo test del DNA che rivela la sua estraneità ai fatti. Avery esce di prigione, tutto ripreso dalle telecamere delle due registe del serial che iniziano proprio in quel momento a seguire la vita di Avery, per trarne qualcosa, forse un film, ma non di più.
Non potevano immaginare, né loro né Avery né noi né Netflix, che dopo un anno dalla scarcerazione il "povero" Avery viene accusato di nuovo, di omicidio questa volta, e di nuovo si professa innocente, e di nuovo la sequela di prove a suo carico palesemente costruite dai poliziotti persecutori sono talmente lampanti che ogni due minuti gridi "MADDAI NON È POSSIBILE! CAZZO! MA È UN'INGIUSTIZIA! DEVE INTERVENIRE QUALCUNO!" 
E vi ho detto solo delle prime due puntate. Il resto è un inferno che man mano diventa sempre più allucinante. Ti fa venire voglia di partire e andare tu ad organizzare la fuga, o la difesa perlomeno, di questo poraccio.
Ora. Detta così sembra che Avery sia un angioletto finito nelle grinfie di gente veramente brutta e cattiva. Almeno il serial è davvero molto innocentista nei suoi confronti.
C'è un ma (forse colpa anche dell'eccessiva durata delle dieci puntate, troppo spesso un po' diluite, per volere di Netflix, peraltro): ci sono spesso sprazzi di stranezza troppo lampanti per non essere notati; per chi ha visto il serial: le lettere che Avery e la moglie si scrivevano? Il fatto che a fasi alterne tutti i famigliari di Avery fossero in carcere "per scontare una piccola pena"? Il gatto bruciato?... insomma questa famigliola non è che sembri proprio la famiglia Bradford ecco. Non dico che sono quelli di Non aprite quella porta, ma c'è qualcosa di immerso e sotterraneo che le registe secondo me hanno un po' taciuto, edulcorato, "dimenticato" a favore della costruzione melodrammatica dell'innocente che passa la sua vita in carcere, che è sempre un bel personaggio (Montecristo docet).
Passano le puntate e finisce che anche il nipote viene accusato e lui prima si professa colpevole, poi innocente, poi colpevole, poi boh:
Posso dire la mia? Siamo qui per questo giusto? Be' ve lo dico: secondo me Avery È COLPEVOLE! Sì! A parte sarebbe bellissimo a livello drammaturgico, che alla fine di tutta questa campagna innocentista, con la gente che manda a Obama le firme per farlo scarcerare (solo dopo aver visto il serial ovviamente) e poi lui, quel bambacione biondo, si rivela un pazzo assanato di sangue. Sarebbe pazzesco, il degno colpo di scena finale.
Voi che dite?
Com'è come non è, in Making a Murderer intanto conoscerete cosa vuol dire l'odio quando sentirete parlare questo tizio qui:
Aspetto un'intervista ad Avery della Leosini:
Ad ogni modo, innocente o no, la verità è che per Steven Avery...
I serial criminali con storie vere continuano con questo:
American Crime Stories - The People vs O.J. Simpson

Trama: Il processo più pazzo del mondo

Ryan Muprhy (quello di Nip/Tuck e American Horror Story e altra roba tipo Glee) fa il verso a se stesso e fa American Crime Story. Un serial che tratterà ogni stagione un famoso caso giudiziario diverso. Si parte con O.J. Simpson che ha ammazzato la moglie eppure l'ha fatta franca.
Per ora ho visto un episodio e per quanto mi possa interessare la vicenda, non mi sembra un granché, probabilmente sono stato distratto dal make up assurdo di John che stavolta fa un avvocato le cui sopracciglia... le cui sopracciglia.

Gli altri sono Cuba Gooding Jr. nei pani di O.J., Ross di Friends con la frezza bianca, Selma Blair tutti alla ricerca di una certa veridicità fisica
Poi c'è anche Sarah Poulson, che a Murphy gli piace tanto

Sembra Lana Del Rey tra dieci anni ve'?
Nonostante pensi che sapere come è andata a finire non aiuti molto (proprio che il caso sia così famoso potrebbe essere controproducente, almeno di Avery non avevi mai sentito parlare) continuerò a vederlo per inerzia, soprattutto perché mi fa ridere (ma anche un po' no) pensare che lui:

era poi un uxoricida di merda.
Secondo me su casi ingarbugliati come quelli di Avery e Simpson doveva investigare uno e uno soltanto (anzi due):
Sherlock - L'abominevole sposa
Trama: L'abominevole spora

Li risolveva subito. Oppure no? Perché sai che c'è, anche il giocattolo Sherlock si è un po' rotto.
Arriva, incastrato tra i diecimila impegni dei due attori principali Benny
e Marty
lo special natalizio di Sherlock, quella serie che ci ha fatto esplodere il cervello alla prima stagione, poi semplicemnte massaggiato alla seconda, e anche un po' stufato alla terza.
Lo special si incastra anche con l'andamento della serie regolare, nonostante sia ambientato in epoca vittoriana, e con un trucchetto spazio-temporale, come al solito intelligente (non sto a dirvi come e soprattutto "quando"), risolve anche degli enigmi lasciati in sospeso alla fine dell'ultima puntata della terza. Ma non tutto si può dire perfettamente riuscito.
Vederlo al cinema, e purtroppo in italiano, ha probabilmente penalizzato la visione, ma non è solo colpa mia; la puntata è un concentrato delle cose positive e negative delle serie: si ridacchia, ma le cose davvero esilaranti mancano. Si ammirano gli attori, ma che a dire il vero sono un po' in modalità "attore automatico". Si seguono gli sproloqui iperintelligenti di Sherlock, ma la risoluzione dell'enigma, questa volta, è davvero troppo scontata. Il femminismo combattivo, vero tema caldo della produzione cinematografica degli ultimi due anni, deve essere portato "sul campo" (vedi Mad Max) e non sbandierato con un verbosissimo spiegone finale tipo "siamo donne oltre ai corpetti c'è di più", come in questo caso.
Ormai si è perso quell'effetto novità,  forse è il caso di lasciar andare questo Sherlock, prima di peggiorare ancora la situazione.
Entrambi i protagonisti, intanto, sono entrati nell'universo Marvel, attendiamo il loro nuovo incontro cinematografico, dopo questo:
Tornando a Steven Avery, notizia dell'ultima ora! Avery è colpevole anche di aver insabbiato quello che è successo a Roswell nel 1947! Incarceratelo ad Absolom subito! 
Ottimo! Abbiamo risolto un altro:
X-Files
Trama: The X Factor

In un'epoca dove chiunque torna dopo 20 anni e finisce che magari vince anche un oscar, tornano anche Mulder e Scully

gli agenti dell'FBI più famosi e fantasiosi del piccolo schermo... vi piace quando scrivo queste frasi da sottotitolo di settimanale da edicola? 
Sono passati 14 anni dall'ultima puntata del serial (e qualcosa come 7 dall'ultimo film) e adesso c'era proprio il bisogno di rimettere il completo e la pettinaura precisa a David Duchocci dopo averlo scapigliato in quel favoloso Californication di anni fa (almeno fino alla 4 serie) e quei tailleurini stretti alla Anderson, che intanto si era "spogliata" della nomina di "scopa in culo"
Ho visto 4 episodi (out of 6) e non ci siamo. 
Sei episodi per un'intera serie (contro i 20/24 di cui erano formate le serie anni 90) sono proprio poche, quindi te le devi giocare benissimo, devi stare concentrato, non puoi permetterti nessuna sbavatura.
Invece un primo episodio noioso a tema extraterrestri, un secondo un po' in risalita ma neanche troppo a tema telepate cattivo ma solo perché non mi capite, un terzo a tema mostro comico - a dire il vero il migliore per scrittura e ritmo - e infine un quarto palesemente contro la street art non hanno ritrovato l'X factor della serie originale.
Non che i due protagonisti siano malaccio, anzi ritrovano l'alchimia di un tempo (vidi tutte e nove le serie di seguito prima della nascita di Cb), con lui credulone e lei sarcastica, tutto il tempo a farsi le battutine e con una tensione sessuale palpabile, e c'è anche un certo gusto per le atmosfere di quegli anni, a volte sembra di vedere proprio una puntata girata in quell'epoca. Ciononostante non destano nessun entusiasmo. Oppure non entusiasmano me che non ho mai seguito X-Files con tanto interesse. Magari voi ci credete ancora.
Ah no una volta mi sono piaciuti tantissimo, quando sono andati a Springfield:

Risalirà nel giro dei due episodi mancanti? Difficile crederci, nonostante molti illustratori ci credano, they want to believe:







Domani sezioniamo altri corpi alieni alla vita seriale.

SIAMO SERIAL • Fargoh oh cavallo

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Oh lo sapete chi è in fin di vita? Il culo!
AHAHAH!
Madonna che ridere!
No dai in realtà sono le serie TV. Vi era arrivato l'invito al funerale? Una noia pure quello. Io ci sono andato e scherzando e ridendo si sono fatte le 5.
AHAHAHHA!
Oh e che cavolo che musi lunghi! Mi sembrate
Bojack Horseman
Trama: Un cavallo chiamato uomo

Cartone animato per uomini in piena crisi di mezza età, questo è Horseman Bojack. Infatti mi piace. Con qualche moderazione ma mi piace. C'è la dose di sarcasmo, divertimento, follia che mi fa continuare a vederlo, anche se forse manca di quella genialità pura di cui godono altri cartoni.
Prendete Californication (per l'ambientazione e il protagonista), mischiatelo con Ugly Americans (per disegno e miscuglio animali-umani, infatti in BJH convivono senza colpo ferire esseri umani e pinguini, serpenti, armadilli, gatti antropomorfi), fate scrivere gli episodi da Bukowski, Robert Crumb e Ovidio, ed ecco fatto Bojack Horseman. 
La sigla iniziale rende bene l'idea:

Protagonista del serie un cavallo antropomorfo, ex star di una sit-com del tipo In otto lo chiamano papà, ora triste cinquantenne disilluso a un passo dall'alcolismo o dal suicidio, o dal suicidio via alcolismo, che passa le sue giornate a piangersi addosso, rimorchiare sconosciute, bere e tentare di scrivere la sua autobiografia.
Divertente e con sprazzi assolutamente esplosivi, anche se a volte poco efficace nella costruzione degli episodi... poi certo, arrivano queste chicche
e i venti minuti dell'episodio sono valsi la pena.
Prodotta, e doppiata da Aaron Paul, che praticamente fa Jesse in versione cartone animato.
Ho il sospetto che sia stato creato per giustificare il ploriferarsi di teste di cavallo alle feste di carnevale

Ben lontane dal sole californiano del cartone animato di cui sopra ci sono le nevi sporche di sangue di
Fargo
Trama: Fargo vaffaculo

Qualcuno ha detto "migliore serie di sempre". Ok, stiamo calmi! Abbassiamo tutti le armi e ragioniamo! Possiamo uscirne con le nostre gambe! CALMI HO DETTO! CALMI! ABBASSATE LE ARMI E USCITE CON LE MANI ALZATE!
Fargo è bella, quando non molto bella, e questo non lo nego, ma da qui ad essere migliore serie di sempre ce ne passa.
La prima serie fu davvero stupenda (grazie anche ad attori perfetti in ogni loro sfumatura), e questa seconda - che si lega in qualche modo alla prima, ma può tranquillamente essere vista da sola, o magari prima questa e poi l'altra, va bene tutto con questo nuovo modo di fare le serie che ogni volta cambiano storia e cast - regge bene il colpo.
C'è un momento in cui un personaggio,  spiega metaforicamente il cancro da cui è affetto, facendo l'esempio di quella frutta che, messa dentro il cesto, è bellissima e polposa, poi la vai a prendere e scopri che il lato non esposto all'aria è marcio, nero e ammuffito, e stava piano piano consumando il frutto.
Esattamente questo sono i protagonisti e le storie raccontate da Fargo (film e serie): persone all'apparenza irreprensibili e perfette, pronte a commettere reati e azione efferrate per salvare la facciata. Famiglie irreprensibili consumate da odi e risentimenti. Città americane da cartolina controllate da criminali senza scrupoli che agiscono nelle stradine o nei retrobottega, mai alla luce del sole. È un po' quello che fanno Lynch e Waters, con stili ovviamente molto diversi.
La serie è divisa tra personaggi scritti benissimo (su tutti il fratello barbuto che sta zitto tutto il tempo e poi attenti all'acqua cheta...

) e di altri un po' banalotti (quelli troppo "tarantiniani" come il killer nero che parla forbito o i due gemelli scagnozzi muti e assassini

Troppo "costruiti" per dare adito all'internet di farci le gif. E poi non vi ricordano qualcuno?
Nonostante tutti l'equilibrio rimane , e niente stona davvero. Ah no, una cosa c'è, ed è questa:
Vi prego. Io capisco i deus ex machina e l'assurdo e l'allegoria, ma ditemi cosa. cazzo. c'entrano. gli Alieni. Dài, non vi sforzate, non c'entrano proprio nulla. Hanno sgravato. 
Qualche illustraqualcosa:
Chiudiamo questi tre giorni serial con un poker di serial di cui ho visto solo i pilot, e se ho visto solo i pilot un motivo ci sarà.
Lucifer
Trama: Mannaggia al diavoletto

Perché fanno queste serie? C'è qualcuno che le vede?
Lucifer è tratto da un fumetto, del genere demoni sulla terra sono tra noi ma sono fichissimi. Ancora non hanno capito che bene che ti va, arrivi a serie uno?
Lui è tipo la versione giovane dell'avvocato del diavolo, infatti.
Ha un locale notturno, scopa, irretisce, insomma fa il diavolo che gli pare, è Lucifero, ci mancherebbe.
Succedono delle cose (al momento mi sfuggono pure) per cui questo conosce una poliziotta e finisce tutto a tarallucci e fica con loro due che - come. ogni. altra. serie. del genere. - inizieranno ad investigare su casi strambi e paranormali. Insomma il solito buddy.cop ultraterreno.
Non c'è uno sprazzo di novità a pagarlo con l'anima.
Per dire, la colonna sonora è tutta così:

e altre canzoni col diavolo. Che fantasia. Ce mancava solo questo:

Idea! Fare il serial tv di GEPPO!
Non sono demoni ma fanno le magggie...
The Magicians
Trama: Harry Potter

Questo scopre che fa le magie! Questo scopre che c'è un mondo parallelo fatto di maghi e creature magiche! Questo scopre che c'è un'università che ti addestra a fare le magie! Questo scopre che nella scuola ci stanno diverse materie e diversi professori e gli alunni si dividono tra buoni e cattivi! Questo scopre che nonostante sia appena arrivato lui è fortissimo e forse il prescelto!
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Già. Credo di non aver bisogno di dire altro.
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Colony
Trama: Lost in aliens

Ci sta Sawyer. Che porello è rimasto incastrato nel magico mondo delle fiction sfigate e proprio non ne esce. L'ultima volta è andata malissimo, e secondo me questa pure non regge fino alla fine.
La prima puntata è quanto di più noioso si sia visto in materia di invasione aliena che si possa immaginare. Fa quasi il pari con La Quinta Onda, dove gli alieni non si vedono mai.
Ciliegina sulla torta quella che in Walking Dead faceva la moglie rompicoglioni, qui nel ruolo della moglie rompicoglioni.
Vi regalo un paio di gif per le nostalgiche di Lost

Scusate l'ultima m'è proprio scappata.
Ash vs Evil Dead
Trama: Tv vs Casa

Questa fa parte di quelle mille serie tratte da film che ci stanno invadendo da un biennio a questa parte (tipo. tipo. tipo. tipo. tipo.), e devo dire che l'hype era molto alto. 
La casa è uno di quei film mitici, che riescono pure quando sono remake, e Ash è un personaggio troppo ben riuscito (antesignano dei cazzoni stupidi, arroganti ma eroici che hanno fatto, per esempio, la frotuna di Will Ferrell) per non volerlo rivedere in azione, soprattutto perché parliamo dell'Ash originale, quel cretinone che va in giro con una motosega al posto della mano

che da solo vale tutto il serial... 
Serial che però ho smesso di vedere perché dopo le prime 3, 4 il mix tra coglionaggine e horror mi è venuto un po' a noia. Ma ve lo dico, è tutta colpa mia, la serie è caciarona e divertente e consigliabile.
Sangue come piovesse come è giusto che sia e make up fatto benone. Tra i comprimari ci sono un tizio che è praticamente il compadre di Napoleon Dynamite (o di Nacho Libre) 

una tizia che spacca i culi e questa qua
che non so chi sia ma mi sembrava interessante sottolineare la sua presenza.
comunque le serie rimangono morte, e per risuscitarle non basta neanche un
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