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♰ Tomas Milian ♰

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♰ Tomas Milian ♰
Li mortacci sua.

CB ANTEPRIMA • Life - Non oltrepassare il limite

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LIFE - Non oltrepassare il limite
Trama: Life from Mars

È bello come durante le PRECENSIONI diciamo una cosa di un film, e poi il film lo vai a vedere davvero e non solo ti accorgi di aver dato informazioni totalmente sbagliate (tipo che gli astronauti di questo film NON vanno su Marte, ma anzi stanno in una stazione orbitante intorno alla Terra - che esiste davvero! Poi vi spiego perché lo so - ma è piuttosto Marte che va da loro, come la montagna) ma scopri che un film a cui avevi dato poche lire, in realtà ne meritava di più. Cambio il mio voto da Ha il Suo Pubblico a Botta Sicura (che è come dire Chicken).
LIFE è (come ho letto sulla bacheca FB di un amico) un costoso B-Movie. Definizione perfetta, perché (altra cosa detta durante le Precensioni e falsissima, ma guarda che odio quando la gente parla senza sapere le cose!) LIFE è tutt'altro che un esponente di quella fantascienza filosofica sdoganata da Interstellar e rinnovata con Gravity, un po'Prometheus, un po'Sopravvissuto - The Martian e tantissimo Arrival, no, LIFE è proprio un bel filmazzo di "ALIENO CATTIVO vs EQUIPAGGIO", proprio che rimanda molto di più ad Alien che a 2001. Insomma è un horror, punto.
Ci stanno due americani, una russa, un inglese e un giapponese... non è una barzelletta, è l'equipaggio dell'astronave, anzi stazione spaziale, che fa da scatoletta per sardine a questo miscuglio multirazziale (nello spazio nessuno potrà sentirti urlare FUCK TRUMP!) che si ritrova per le mani la prima cellula vivente mai scoperta, che viene dritta dritta da Marte, insomma il primo ALIENO!

All'inizio è tutto uno studiare la cellula e chiamarla per nome e giocarci

fino a che qualcuno non perde un occhi. E la lingua. E tutti gli organi interni. 
Insomma tempo un giorno e da astronauti diventano tutti astronzi.
Il film non ha NULLA di filosofico, ed anvhe evviva, ma è proprio un thriller con mostro alieno (devo dire bello, un mix tra un'orchidea e una manta) che li vuole ammazzare male tutti. Oh, finalmente un po' di sana fantascienza con alieno assassino di una volta.
Gli attori, stranamente, sono tutti abbastanza sotto tono, Jake sembra passato lì per caso: è particolarmente spento, sempre piacevole, ma spento anche se ovviamente per contratto fa il suo sorriso da gridolini femminili, questo

La Ferguson idem anche se è veramente bella

non vedo l'ora che arrivi a 50 anni, sarà al suo massimo splendore, e poi c'è Ryan Reynolds che... mettiamola così, LIFE fa di Ryan Reynolds quello che Mission:Impossible 1 faceva di Emilio Estevez o Scream di Drew Barrymore. 

Nel caso di Reynolds mi è parso  l'utilizzo migliore che potessero fare.
LIFE riporta la fantascienza nelle vie latte della paura claustrofobica di essere chiuso in un a bara (anche se è grossa e bianca) insieme a un predatore spietato. Lo spazio in LIFE è fuori, non è dentro di noi come negli ultimi film di fantafilosofia che ci siamo visti. Insomma c'è vita nello spazio oltre alle massime di Osho lanciate nella stratosfera.
Bell'illustraposter:
La cosa fica di quest'anteprima è stata che non era nelle sale normali quelle sottoterra (esistono) ma all'ASI, l'AGENZIA SPAZIALE ITALIANA! Senti come suona vichingo AGENZIA SPAZIALE ITALIANA. Sembra incredibile ma è così, a Roma non passa un autobus a pagarlo oro, ma c'è l'Agenzia Spaziale. 

E in Italia abbiamo anche i nostri astronauti! Ad esempio ce n'era uno in collegamento Skype dallo spaziodall'America da uno stanzino dietro il palco... no dài scherzo scherzo, era in America e sta per decollare proprio nella stessa stazione orbitante del film. Quindi potremo aggiungere alla barzelletta "C'erano un italiano...".
Prima dell'anteprima ci hanno pure dato il cibo spaziale:
Io pensavo fosse una cosa di marketing invece no, era proprio il cibo spaziale vero degli astronauti. Mangiandolo capisci perché in tutti i film impazziscono, non è la solitudine, l'altitudine, la spazitudine, è quel riso tutto compatto che esce da quella busta che è meglio che non lo dico cosa sembrava.
Comunque strano che come dolce non ci fosse un Mars.

Insomma anche l'Italia cerca delle forme di vita intelligenti nello spazio. Ragionando un po' su questa frase ho avuto un'illuminazione. È chiaro che gli alieni non siano mai venuti sulla Terra, nessuno cercherebbe delle forme di vita imbecilli.
AH. AH. Ah. Vi ha fatto ridere Ryan&Jake? Visto che anche voi siete diventati praticamente una coppia comica:

mi prendete con voi? Facciamo un trio, altro che Trettrè. Io sarei anche il più bello.
Comunque i prossimi alieni che andremo ad incontrare solo lui

e lui

un colpo al cerchio e una alle botte, direi.
Ma la vera domanda del film è: ma quale diamine sarà il limite da non oltrepassare? 120 come in autostrada o 50 come in città?
Ah, comunque io durante le PRECENSIONI volevo fare la lista delle meglio astronavi dei film, poi non c'era tempo perché non potevamo oltrepassare il limite, di che, non lo so.
Le metto qui, in un grande ritorno di lista acchiappaclick: 
LE 10 MEGLIO ASTRONAVI DELLA STORIA (FUTURA):
Le riconoscete tutte?

SIAMO SERIAL • LOVE sodo

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Sono uscite 2 nuove stagioni di 2 serie dell'amore, quello quotidiano e quello con le cose assurde grottesche di ridere. Il fatto che io mi sia immedesimato più in quello assurdo grottesco di ridere la dice lunga sul momento attuale.
L'amore al tempo del 2017:
Come sapete bene, qui da queste parti l'amore e la fantascienza sono la stessa identica cosa. Ma più vado avanti, più inanello esperienze in quel frangente (l'amore, non la fantascienza) e più mi convinco di essermi sempre sbagliato. Non sono l'amore e la fantascienza a essere la stessa cosa, sono l'amore e proprio tutte le cose che vi vengono in mente che NON ESISTONO a esserlo. La fantascienza in confronto è il verismo di Verga, cazzo.
L'abominevole uomo delle nevi? Visto visto, c'ho le foto dove fa la V coi ditoni.
Atlantide? Ci sono stato, era un po' triste molto grande.
Gli unicorni? Eeeh, ci stanno interi maneggi sulla Cassia Bis. Molto spesso vengono investiti dai camion perché escono dai recinti. Un casino pulire tutto quel sangue argentato.
La fatina dei denti? Si è dilapidata un patrimonio a furia di premolari.
Insomma 'st'amore, l'unica cosa che riesce a ispirare più film e serie tv e canzoni di quell'altra cosa che non esiste ma che tutti vorremmo esistesse, i supereroi.
La prima delle 2 serie è:
Man Seeking Woman - Stagione 3
Trama: Josh three

Una prima stagione esaltante, zeppa di idee pazzesche e spassose come non se ne vedevano dai tempi pazzi di certi sketch su MTV. Poi una seconda serie molto più scialba
E ora la terza stagione, che segna la totale debacl.. deblack... debàkle... insomma la rovina della serie.
Il giovane Josh, dopo che l'abbiamo visto affrontare indicibili peripezie per amore delle sue belle, peripezie che andavano dal uscire con una troll, litigare con la propria mano delle pippette, rosicare di Hitler che gli aveva rubato la ragazza, vedersela con alieni fatti di peni, letteralmente
ha finalmente trovato l'amore. Chiamalo stronzo, è questa qui
Una ragazza che finalmente lo accetta per quello che è (uno sfigato) e con cui può fare bing watching selvaggio fino a farsi cavare gli occhi da Netflix (che ormai è il requisito fondamentale per stare insieme, più di scopare bene).
Dal momento in cui la coppia diventa coppia però, non scordiamocelo mai, funziona per noi come per loro nei film e telefilm, subentrano le DINAMICHE, che sono di fatto la dleba... debbal... la distruzione di ogni coppia
Se io faccio così lui penserà - se lei fa così allora vuol dire - non faccio questo perché poi lei - faccio così almeno poi lui - le telefono o no le telefono o no io non cedo per primo e via dicendo all'infinito e poi muori, o di noia, o di rabbia, o ti cade un vaso in testa che sfiga.
Il fatto che il fidanzamento serio di Josh e i preparativi per il matrimonio possano anche sembrare la naturale evoluzione della storia (raddoppi i personaggi per il doppio delle gag e soprattutto con le cose che succedono a una coppia hai materiale tutto nuovo che, raccontando solo la vita da single, già si era esaurito alla seconda serie) non deve distrarre da quanto povera di idee sia questa terza stagione. 
Non mancano le cose assurde, certo, ma si ripetono tutte con lo stesso ormai stanco canovaccio: Josh deve affrontare l'incontro coi suoceri, la delusione dell'amico che si sente tradito, la nuova ragazza che sovverte le sue abitudini, gli ex della sua nuova fidanzata e, come da stile della serie, ognuna di queste cose si trasforma in un'occasione per raccontare quel momento in maniera assurda.
Cambiare l'arredamento di casa? Ecco che i due si trasformano in Jesse e Walter che sciolgono nell'acido i fumetti di Josh
i coinquilini di lei non vogliono Josh tra i piedi? Mettono una frontiera come fosse il confine USA-Messico e Josh può solo scavare un tunnel fino alla stanza dell'amata. 
Josh deve scegliere il testimone di nozze? Parte premiazione tipo Oscar coi candidati. 
Tutto così, e ok. Ma dieci puntate fatte solo di questo, ripetitivo.
Si vede proprio che non avevano tanti soldi. Effetti speciali ai minimi (nella prima stagione era pieno) e solo una trita ripetizione del meccanismo "normalità-assurdità" e soprattutto una stanchezza di scrittura imperante, come si dice, si sono seduti sugli allori.
Si ride molto meno, molto molto meno. Anche per la quasi assenza di Eric Andrè e della sorella di Josh, a favore di un'onnipresenza dei genitori, molto meno spassosi.
Dovrebbero chiuderla qui.
RImane ipercarina (ma che aggettivi scrivo) la sigla iniziale, che cambia un po' ad ogni stagione e si arricchisce di grafiche animate dedicate a diversi elementi
E le locandine:
L'altra serie dell'amore, come si può intuire anche dal titolo, si chiama:
LOVE - Stagione 2
Trama: LOVEst

Vi ricordate quanto mi era piaciuta la prima stagione? MA TANTO. Tanto tanto tanto. Tanto che non ci credevo neanche io. Era bello vederla e riconoscersi in Gus e Mickey che anche se non facevano nulla di speciale lo erano proprio perché non lo erano (eccerto facile esse speciali quando sei un principe o una principessa o un eroe o un'eroina, o l'eroina) ma ci si sentivano.
E ora sono tornati. Gus e Mickey (e Judd Apatow, colui che ha reso l'amore una merce più a portata di maschio) e ritrovandoli, sempre pazza e irresistibile lei, sempre pedante e inspiegabilmente affascinante lui, mi auguravo di trovare le stesse sensazioni, quel misto friccicarello di divertimento e novità che mi mancava da tanto. nel guardare le serie.
Invece niente, in queste dieci puntate c'è un'idea di quello che erano Mickey e Gus nella prima stagione, un neanche troppo velato annacquamento del tutto.
Sono io che non sono più stupito dal loro andamento così quotidiano? 
Mi hanno già stancato? 
Hanno perso il loro fascino ai miei occhi? 
Può essere, deve essere così, in un anno succedono tante cose, e una serie che l'anno prima ti era piaciuta tanto forse l'anno dopo non è più fatta per te, che sei diverso. 
Oppure, molto più banalmente, era quello che ti stava intorno ad averti dato una spinta emotiva verso quella serie, che ora, cambia tutto e tutto cambia, ti appare meno interessante.
Ecco. Sentire che una cosa è fatta per te. Ma io sono italiano, vivo a Roma, ho 38 anni, che c'entro io con due tizi di Los Angeles, che peraltro sono pure finti, perché sono personaggi di un serial ben scritto?
E allora seguite questo fine ragionamento dei miei: se questa serie piace a me, e piace a un 20enne finlandese che per vivere intreccia cappelli di renna, e piace a una cinquantenne messicana che fa la cardiologa, e piace a un giornalista cinese, a un cuoco indonesiano o un edicolante irlandese, e tutti ci sentiamo chiamati in causa, e magari ci riconosciamo in Gus quando giudica con fare passivo-aggressivo Mickey con quel senso di superiorità che gli esce da chissà dove, o con Mickey quando proprio non riesce a non ferire Gus trattandolo male, negando quello che prova per lui, imponendosi di fare qualcosa che faccia scoppiare la bomba, perché sono fatti così, perché siamo fatti così, siamo proprio fatti così, tutti dannatamente uguali, tanto da immedesimarci nelle storie, nelle dinamiche, nell'amore, allora, tutto questa diversità che si immedesima nella stessa cosa, non fa che annullarmi quella potenza? Se parla a tutti, non è come stesse parlando a nessuno? Se tutti si immedesimano, non è che allora è di una sconvolgente banalità?
Frantumando in migliaia di pezzettini (tanti quante sono le persone che si sentono chiamate in causa da "una serie che parla di una coppia e delle sue paturnie") il suo potere comunicativo, a me quanto ne arriva? Non ne arriva una parte infinitesimale, che anzi, invece di farmi sentire unico, mi fa sprofondare in un gorgoglio di piatta eguaglianza (sono uguale a tutti gli altri. Al cazzo che sono speciale.) che mi fa anche un po' storcere il naso, no?
ATTENZIONE: tutto questo vale anche per le canzoni che ci fanno strappare il cuore perché "cazzo sta parlando di me. di lei. di noi. di me senza lei. di lei senza me? chissà."
Certo. Tutto questo ragionamento è solo una grande pippa (che manco porta al godimento finale, passa direttamente alla tristezza postorgasmica che viene dopo la masturbazione.), perché la risposta più facile sarebbe "elamadonna e fattela 'na pippa risata ognitanto eh", ma se sostituisci la parola Serie con la parola Amore, non è uguale? 
Se l'amore è speciale, ma poi finisce, passa, ritorna, rifinisce, ripassa, ritorna... che roba speciale è? E se una serie parla a tutti ma proprio tutti anche a quello diversissimo da te, non è che magari è solo una furberia scritta ad arte, per nulla speciale.
E se non è speciale, non esiste. 
LOVE esiste, ed è piacevole da guardare. 
Forse con l'amore bisognerebbe avere un approccio Houdini. (Lo sapete che AMO Houdini. È l'unico che amo.)
Houdini ha passato metà della sua vita a scappare dalle catene. L'altra metà a smascherare falsi medium. Tutti lo osannavano come un realista convinto talmente fermo della sua sfiducia per il soprannaturale da iniziare la sua crociata contro i falsi spiritisti che promettevano di poter parlare coi morti. Houdini aveva solo una cosa in testa, ogni volta che conosceva un nuovo spiritista: che quello fosse vero. Fosse quello giusto. Fosse colui che l'avrebbe messo in contatto con la madre morta.
Non credere in qualcosa, smascherare chi te lo vende come reale e segretamente, in cuor tuo, sperare di incontrare chi ti dimostri che esiste. In questo consiste l'approccio Houdini all'amore.
Per ora io ho incontrato molte Sorelle Fox.
E allora diciamolo, che pur se pensiamo a quella persona OGNI FOTTUTISSIMO GIORNO che diaccio manda in Terra  (Sì tu. Aspe', ma intendo tu o no?) poi dobbiamo solo stare fermi. Perché se una cosa è passata, è passata. 
Come la freschezza di LOVE, che è passata. Non è ancora diventato un brutto serial, ma non è più come prima.
Come la mia passione per le serie TV, che è passata. 
Cose che non torneranno mai più.
Mai. 
Tipo una macchina di Uber* che se n'è già andata. 
*Uber ha palesemente pagato tutta la serie, la nominano in OGNI puntata, fino a farlo diventare il vero terzo incomodo tra Mickey e Gus.

SIAMO SERIAL • Dory alla ricerca di

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Search Party
Trama: Misteriosa sparizione a Brooklyn

Vi ricordate quel post sulle serie TV che da qualcuno è stato definito "il tuo sdolcinato piagnucolarti addosso" di ieri? Scordatevelo. Sono molto cambiato ora, è passato tanto tempo, era un periodo un po' così, ma le cose passano per fortuna! Fiu.
Ma se c'è una cosa che non passa è la mia sfiducia verso le serie TV. 
Ho fatto un rapido calcolo delle serie che ho abbandonato senza l'ombra di un ripensamento o pentimento (Narcos, le serie Marvel su Netflix, Walking Dead, le altre me le sono persino scordate...) e non ce n'è una che mi manca. E anche l'attesa per quelle che stanno arrivando:

è ai minimi.
Non ho neanche visto Shameless 7, me lo riservo per quel momento in cui ricomincerò a piagnucolare cose come "cazzo era pure roba mia vedi un po' se adesso non lo vedo perché mannaggialamadò".
La reazione a questo disinteresse per le serie TV è una certa apertura mentale ai consigli più bislacchi. SORPRESA!
Come sapete io sono uno di quelli che quando mi consigliano una serie, di solito con "MITO!", "NO NON SAI È TOTALE!""BOMBA ASSOLUTA NUCLEARE!"è proprio la volta che non me la vedo mai. So che siete così anche voi.
Ma se c'è una cosa che mi piace di più rispetto a NON seguire i consigli (cinematografici, musicali, serietvosi... per non parlare di quelli di vita) è... seguirli.
Soprattutto quando vengono da una persona che ha sul muro di casa questa roba qui:

Esatto. Esiste qualcuno che davvero HA COMPRATO tutti i poster sullo SHOP e li ha APPESI. 
Quindi quando mi ha consigliato Search Party, serie tv che è passata del tutto inosservata dai radar degli uberentusiasti di Netflix sempre sul pezzo nel consigliarti questa o quella serie, io ho accettato il consiglio di buon grado perché ho avuto paura che mi rapisse  e murasse vivo dentro quel muro perché ha beccato proprio quel momento in cui ho deciso che mi vedrò solo serie "che si fanno onestamente guardare", piuttosto che "mi ha cambiato la vita foreve end eve" (come Sneaky Pete per capirci).
Search Party è una piccola serie che mischia la comedy e il thriller, è una thrilledy.
La protagonista è lei:
che da qualche parte ho visto ma non ricordo bene dove, ma proprio per il suo certo anonimato - e le sue centomille efelidi - è stata spostata al volo dalla cartellina mentale 
a quella
Lei fa la ragazza normalissima in un New York normalissima (giusto un po' hipster ma che devi fa, se mi racconti della gente di Brooklyn e non della city è inevitabile) a cui succede una cosa strana.
Passando accanto a un palo Dory nota un cartello MISSING con la foto di un'ex compagna di college. A quel punto Dory coinvolge gli amici in una divertente e misteriosa investigazione. Le dosi di commedia e di thriller sono miscelate benissimo. 


È divertente e intelligente, e mette la perfetta quantità di mistero che ti fa venire voglia di arrivare fino alla fine; il gruppo investigativo è strampalatissimo, c'è il gay egocentrico, egaycentrico quindi, l'amica attricetta di mezza tacca

il fidanzato passivo-aggressivo a tutta una serie di comprimari mezzi scemi ma lo stesso inquietanti.
La serie fila liscia tranquillissima e ti fa persino sopportare una deriva un po'Mumble-coso, e riesce a descrivere benissimo la vita normale di un gruppetto di amici newyorkesi (sì, checché ne pensiamo noi ci sta gente che fa vite normalissime anzi pure un po' banali anche a New York) che pur di fare qualcosa di diverso si inventa Detective Club (che citazione dotta.)
L'omaggio neanche troppo velato è quello a Misterioso omicidio a Manhattan, in cui una coppia praticamente si reinventa Sherlock e Watson su un delitto che si sono praticamente inventati.
Come Woody e Diane in quel capolavoro, il gruppetto di novelli investigatori di Search Party decide talmente tanto che c'è un gigantesco mistero dietro la sparizione dell'amica che questo mistero alla fine...
Be', non ve lo dico alla fine cosa, ma ve la consiglio proprio perché non è ""MITO!""NO NON SAI È TOTALE!""BOMBA ASSOLUTA NUCLEARE!", è semplicemente molto carina, divertita, misteriosetta, perfetta per non stare sempre a dire che le serie TV sono il nuovo cinema perché, care amiche, cari amici, NON È VERO MAI.
Colonna sonora bellona che parte con questa nell'opening

e poi si dipana elettronica così

LE PRECENSIONI • Episodio#5

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BENVENUTI ALLA QUINTA PUNTATA!
Aspetta ma questo vuol dire davvero che io e Alabama ci siamo visti una volta a settimana per UN MESE? Non era mai successo in 10 anni di grande amicizia. Ci sentiamo già i John & Paul della recensione cinematografica. I Thelma & Louise, i Rocky & Bullwinkle, i Gianni & Pinotto... ok la smetto.
Passo subito alla quinta puntata delle PRECENSIONI! L'unico podcast che commenta tutti i film (quasi) senza averli visti! Spingete PLAY senza paura perché tanto gli irlandesi verranno a menare noi SI SENTE BENE! Finalmente abbiamo capito come accendere i microfoni, ecco cos'era quella scritta ON, la leggevamo al contrario e non facevamo nulla "NO"... no no e chi si muove...
BUON ASCOLTO!
La bellissima cover è di OSVALDO CASANOVA! Ecco il suo sito ancor più bello.
In questa puntata i film in uscita il 30 Marzo (con un'eccezione tartarugosa):

CB ANTEPRIMA • Ghost in the shell

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Ghost in the Shell
Trama: Crost in the Shell

Ci sono due ordini di problemi che affliggono Ghost in the Shell.
Il primo è il saccheggio perpretato ai suoi danni da centinaia di sceneggiatori, registi, costumisti, scenografi, tutti quanti hanno fatto qualcosa di fantascienza, nel corso degli ultimi vent'anni.
Il fumetto originale è del 1989, il film del 1995 (tutte cose che ho imparato ascoltando le PRECENSIONI di ieri, altrimenti che ne sapevo io) e da quel momento ogni opera di fantascienza che è uscita ha dentro di sé un pezzetto di GitS.
Il confronto più scandaloso è questo:

Che veramente capisco adesso perché I Wachosky sono diventate LE Whachosky, di certo è successo perché dovevano nascondersi dagli avvocati giapponesi che li staranno ancora cercando per ammazzarli malissimo per il plagio scandaloso (gli avvocati giapponesi non sono tipi teneri...)
Ma, oltre a Matrix, vedi questo film e ti vengono in mente Blade Runner (ok ok so che esiste la sci-fi anni 50), Strange Days, Il Tagliaerbe, Johnny Mnemonic, A. I., Robocop, Tetsuo (anche se questo non vale perché è giappo e contemporaneo al fumetto), The Cell, Minority Report, Wall-E, Automata, Ex_Machina, Io Robot, Il quinto elemento, Eva e ovviamente tutti i film copiati a Matrix che adesso scopri essere copione pure lui, addirittura ti viene in mente tantissimo Nirvana di Salvatore Salvatores!

E in generale ogni cosa che abbia al suo interno tutta quella roba di microchip emozionali, telematiche neurali, connessioni sensoriali, che pare di stare in una canzone dei Subsonica che già ci avevano rotto i coglioni nel 1999 pensa nel 2017.
Ecco, il problema maggiore che affligge il film è la sua banalità, fa male dirlo, ma OGNI cosa è STRAVISTA.
LO SO che è tratto da un'opera che quelle cose LE HA INVENTATE o perlomeno fatte tra i primi, insomma ha trasportato la nicchia cyberpunk al grande pubblico, ma come la mettiamo quando vedi queste cose e niente ti sembra nuovo?

Visto.

Visto.

Vistissimo.

Stravisto.

VIsto pure se è invisibile.

Eh visto visto.
Ecco forse queste non le avevo ancora viste.
Non tutte le cose del film sono brutte in sé, infatti il design generale è quantomeno godibile (non ho detto nuovo, ho detto godibile) e anche la megalopoli bladerunneriana piena di ologrammi gargantueschi (non capita spesso di poter usare etc etc), con la solita pioggia, folla di passanti e/o robot e/o gente amplificata roboticamente, grattacieli e lucine, ha quel certo non so che di colorato che non te la fa odiare anche se è PALESEMENTE uguale a mille altre

Ma questo film arriva davvero troppo troppo tardi e non è nuovo mai. Ovviamente il problema non è l'essere nuovi o meno. Tutto non si crea e tutto non si distrugge, niente è nuovo e ormai lo sappiamo.
Il problema è che c'è l'altro problema del film. 
Ghost in the Shell fa abbastanza schifo di suo.
La cosa peggiore è la superficialità con cui viene trattato il tema base: l'anima nella macchina. Il fondamento stesso del cyberpunk. Una cosa che - questo sì che è un tema attuale, che stiamo sempre a dire che siamo diventati la tecnologia e non il contrario, che se inventano un telefonino neurale ce lo impiantiamo subito tutti direttamente nel cervello, che le puntate di Black Mirror ci fanno scrivere BOMBA su Facebook, che le protesi per chi perde gli arti sono ormai cibernetiche (per fortuna eh!) e che ogni tre giorni escono gli articoli tipo "Tra dieci anni tutti i tassinari saranno tutti così:

In GitS di tutto l'aspetto filosofico profondo del cyberpunk non v'è traccia, forse proprio velata velata velata, di una superficialità didascalica che stride col tema. Cyberpunk for dummies.
Qui c'è solo Scarlett che ogni tanto ha dei glitch di una vita passata (cazzo a questa le hanno preso il cervello e l'hanno messo in un robot. Dimmi se non è una cosa che ti fa andare fuori di testa...) e quando la vedi che si sconvolge quando ha queste visioni di roba che si fa in mille pixel, ti rendo conto che Glitch di Ralph Spaccattutto

era Motoko da piccola, già quei capelli aveva.
È confusionario nella gestione del tempo e piatto in quello della storia, non è mai epico (MAI!), tantomeno cool (MAI! Almeno Matrix era la fiera del coolness), roboante di spari ed esplosioni ma noiosissimo, incasinato e banale insieme: "ehy adesso andiamo a prendere il cattivo. [scena di loro che vanno a prendere il cattivo]. E poi 'sto cattivo ha la motivazione per essere cattivo UGUALI a mille altri cattivi visti millecento volte (tanto che ti immagini il gruppo di recupero di cattivi con quella motivazione che si incontrano ogni settimana per parlare dei loro problemi sempre come Ralph Spaccatutto)
E Scarlett è soffocata non solo dalla tutina ma da una CGI che fagocita ogni tentativo di realtà.

È praticamente un film d'animazione con le teste in carne e ossa, e spesso si vede il filtro Photoshop "monta la testa".
Proprio come quando giochi col pongo e unisci tutti i colori e impasti impasti impasti e all'inizio è tutto un bell'arcobaleno di palletta colorata tu impasti impasti impasti e viene fuori un mappazzone grigio topo. Tutti gli effetti e le esplosioni e i colori di GitS si impastano e diventa questo:

E infatti a un certo punto ho perso conoscenza e ho chiuso gli occhi e ho sognato. Purtroppo non Scarlett senza tutina ma Scarlett in versione This Is England. Non so perché ma l'hanno acconciata che sembra proprio uscita da un pub skinhead della periferia londinese male del 1994

Facciamo un esperimento sinaptico neurale: fissate queste gif

Skins GIF - Find & Share on GIPHY

con questa canzone in sottofondo:
La voglia di vedere l'anime originale me l'ha messa, GitS, nel frattempo però l'anime de li mejo mortacci loro che continuano a fare film cannibalizzando i giappi fichi (ricorderete il benemerito Kon e la questione Inception/Paprika). 
Beat Takeshi Kitano - che c'è ed è l'unico a farci un figurone, peraltro parla solo giappo e secondo me l'ha imposto alla produzione altrimenti gli mandava gli avvocati, quelli delle Wachowsky - pensaci tu. Vecchio Beat Logan.

Adesso stringiamoci tutti insieme in un abbraccio virtuale e preghiamo che il progetto AKIRA Il Film Hollywoodiano, già naufragato settemila volta, non arrivi mai a destinazione. No sembra che lo fanno davvero questa volta è definitivo. Ma per fortuna si avvicina il 2020

Io mi proteggerò dalle radazioni col ventaglietto gadgettoso che ci hanno dato all'anteprima

(Maschera non compresa nel gadget. Può avere tracce di noci, arachidi e cyborg col guscio.)
Certo se ci davano questo ero più contento:

Mannaggia Io

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Non c'è più religione
Trama: Se potessi gliene metteri 50 di Broccoli. Ah già, il sito è mio quindi posso








Ecco.
No dài ok ok facciamo i recensori seri. Quelli che anche di fronte a un film come questo ne delineano i difetti, ne sezionano le problematiche, persino cercano del buono. Stiamo calmi.
Dunque questo film italiano con Claudio Bisio, Angela Finocchiaro e Alessandro Gassmann parla dello scontro di religioni che si scatena in al sud Italia per colpa delle troppe etnie e le relative religioni che la popolano. La necessità di fare un presepe vivente su un'isoletta delle Tremiti porta lo scompiglio e fa nascere una faida tra i vecchi isolani e la comunità mussulmana. In mezzo c'è  il sindaco che deve accontentare un po' tut... no. Scusate. Non ce la faccio. È più forte di me. Vedo questo film che parla di religioni e maledico me stesso (MANNAGGIA IO MANNAGGIA!) perché ci sono cascato di nuovo.
E allora in questa occasione santa voglio solo riscoprire il vigore e la potenza di un sano, sacrosanto, istrionico e potentissimo:

Ah. Che liberazione. 
Santo Magnotta sono servitore tuo, veglia su di me quando decido di farlo nonostante sappia benissimo che peccato madornale sarà e mi metto a vedere questi film dimmerda con Bisio, che è la personificazione del Male cinematografico in Terra Italica.
Certo quanto mi piacerebbe essere Magnotta alle volte e telefonare a Miniero (il regista del film) e rinfacciargli con quelle urla liberatorie che dopo aver visto pure Benvenuti al Sud e La scuola più bella del mondo (ma questo che fa li fotocopia i film?) mi sono convertito al MANNAGGIAIesimO e sono quasi contento perché ogni volta che finisco su un film di questo tizio (ovviamente non mi ricordo mai che è lui, cazzo fa dei film talmente inutili...) finisco per liberarmi di tutte le bestemmie che non dico di solito. 
Ci sarebbe quasi da ringraziarlo, 'sto Maniero, per il senso di liberazione che mi pervade dopo aver visto i suoi film. Poi mi ricordo che nessuno mi ha costretto a vederli - tipo che ne so, devi fare un mese di astinenza, non puoi mangiare carne di maiale, devi vedere i film di Maniero... roba pesante simile a un supplizio insomma - e mi rendo conto che per fortuna sono ateo.
Santo Màrio pieno di lavatrici, proteggimi tu dai film itaGliani che mi viene voglia di vedere.
Ego me absolvo.

Boon a parte

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Un tirchio quasi perfetto
Trama: Dany la minaccia

Quello che diceva Alabama nella sua PRECENSIONE era tutto vero. Più vero del vero. Più real del ruà.
Un tirchio quasi perfetto è veramente un film dimmerda. De mérd, se vogliamo usare un francesismo. 
E anche la domanda che si poneva è più che lecita: ma i cugini galletti sono costretti a sorbirsi TUTTE le commedie italiane demmerda che escono? No perché la situazione è grave! Noi abbiamo ALMENO un film francese a settimana! Almeno uno ogni settimana che Dio manda in Terra.
Io questa domanda l'ho rigirata ad un'amica che abita a Parigi, e le ho chiesto di dirmi quanti e quali film italiani sono usciti ultimamente lì da lei. Mi ha detto che così a memoria si ricordava che nell'ultima settimana erano usciti Fiore, Le confessioni e Fai bei sogni, non esattamente Non c'è più religione, o sbaglio?!
AH! ALLORA VEDI! NOI CI COMPRIAMO LA MÈRD MA LORO NO! 
Loro si comprano i bei film italiani, noi la monnezza. Ma cos'è uno scotto da pagare? Una penitenza? Oppure Claudio Bisio ha stretto un patto segreto con Danny Boon (che è il MALE francese sceso in Terra) e insieme hanno aperto una casa di produzione di film dimmerda e se li passano sopra e sotto le Alpi, uno fa distribuire quelli dell'altro e insieme fanno delle matte risate sataniche (i due si sono conosciuti quando Bisio ha fatto il remake di quello di Boon che ho linkato ieri e linkarlo due volte in due giorni potrebbe creare un buco nero che farebbe implodere l'universo, lasciando intatte solo le commedie di merda di questi due. Un po' come qualla gif
 cat toast laboratory GIF
Ma poi Bisio, esattamente, quando ce lo siamo perso? Io me lo ricordo a Mai Dire e mi faceva ridere
Ma forse ero più di bocca buona io.
Poi gli era preso quel trip di Pennac e Benni e dell'attorialità seria. Un po' funzionava anche lì. Invece ora solo una quantità inusitata di film dimmerda a mitraglia.
Ma tornando a Boon e al film sul tirchio.
Fa schifo. Fà Squà. Ma di uno schifo insopportabile e imperdonabile.
Perché se è vero che alla fine queste commedie francesi non sono tanto diverse dalla nostre (mi fanno ridere quelli che fanno tutti "i film franciosi i film franciosi la nuvelle vag" e poi si scordano che I CAMPIONI DI INCASSI in Francia sono ESATTAMENTE gli stessi nostri, e cioè le commedie dimmerda), alle volte mi capita di vederli e perdonarli anche (per esempio questo era caruccetto), invece qui siamo dalle parti della risata che non arriva MAI. Je ne pà arriv' muà! 
E non venitemi a dire che va bene anche se non fa ridere, perché è una commedia, deve far ridere, altrimenti era un dramma.
Non sono neanche risate a denti stretti, proprio non si ride, sorride, smorfieggia coi lati della bocca alzati mai e basta. 
Anche perché il tirchio del titolo non è "ah ah ridiamo di questo mezzo matto tirchio risparmia su tutto ma alla fine ha un cuore d'oro", no, è uno che andrebbe chiuso in una casa di cura (o in carcere), e tempo dieci minuti dall'inizio del film, esaurite le scenette leggermente simpatiche di lui che fa i conti alla cassa del supermercato per risparmiare 0,05 cent, diventa un pazzo antipatico e anche ladro (una cosa è essere tirchi un'altra rubare la carta igienica dalla casa del vicino, quella non è tirchieria è essere delle mèrd d'homm) e la patologia della tirchieria, che può far ridere se non è spinta a questi eccessi, diventa un tratto patetico del personaggio che te lo fa letteramente odiare.
Ovviamente basta l'arrivo di una figlia sconosciuta e l'amore di una tizia (assolutamente incomprensibile il perché lo ami, che quando la porta a cena fuori le vuole far mangiare grissini e acqua) per cambiare nel giro di un mese le sue abitudini cancrenizzate negli ultimi 50 anni. 
Che poi, se fosse tenuto tutto sui toni della favoletta e del grottesco, lo avremmo anche potuto perdonare, invece sembra che si siano presi anche un po' sul serio, con tanto di sferzata sulla malattia e il trapianto d'organi.
Io sono con Alabama, BASTA BASTA BASTA commedie francesi demmerda, già abbiamo un bel daffare con le nostre.
(Comunque basta anche con questo "quasi perfetto" nei titoli, vi prego.)

A Soret'

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Indivisibili
Trama: Nate sotto il segno delle gemelle

Dopo due giorni infimi come quelli precedenti, ci voleva un bel film. L'ho cercato in Indivisibili. Ne ho trovati due.
Indivisibili non solo è un gran bel film, ma anche un film importante.
È un film che, visto da lontano, poco si distanzia dall'abitudine italiana (glocal) di raccontare una storia famigliare tragica, in una situazione altrettanto tragica, con le maschere piangenti, con le vite che "poveri cristi", con la pesantezza che pian piano ti avvolge tutto intorno perché capisci quanto sei fortunato ad non essere nato lì (stessa effetto che fece Non essere cattivo) e che, contemporaneamente, inquadra questo racconto in una realtà tutta campana (local) fatta di cantanti neomelodici, di prediciottesimi, di serenate e di religiosità folkloristica.
Eppure, dentro questa scatola non innovativa (Napoli/Famiglia/Tristezza), si legge una voglia di fare un cinema ben diverso.
Prima di tutto il film non spinge mai sul pietismo spicciolo. Ed è una grandissima conquista.
La storia di due sorelle siamesi "costrette" a cantare neomelodiche ai matrimoni, per gente che le vede come fenomeni da baraccone, o alla meglio come santini portafortuna di cui carezzare le gambe unite per tornaconto religioso personale. Ma c'è una grande fierezza negli sguardi delle due ragazzine, non si perde mai, per tutto il film.
E anche quello che le circonda non desta pianterelli e "poverine".
Vedi un padre che "sfrutta" l'handicapp delle figlie, che rinnega la possibilità di dividerle perché unite sono più "vendibili" e che, non fosse abbastanza, poi dilapida i soldi guadagnati coi videopoker. Vedi una madre alcolista che non si ribella. Vedi altri parenti vari ed eventuali che mangiano sulle spalle delle due ragazze. E scusi tutti. Non odi nessuno. Perché per quanto infimi siano i loro comportamenti, il loro passato (solo immaginato, ma presentissimo) racconta che nessun'altra strada gli è stata offerta. In una vita di nulla, la ricerca di una dignità può passare anche attraverso un'infamità. Perlomeno non è una strada criminale, ed è già tantissimo.
E poi i luoghi del racconto, che da soli trasudano l'impossibilità di scollarsi di dosso quella povertà, quella disperazione. Non serve raccontare tante storie, ma basta farle passare dietro le protagoniste per farcene sentire gli odori e i sapori (tutti acri). C'è questa pesantezza nel film, nei suoi luoghi, nelle sue facce, negli sfondi suggeriti di storie altrettanto tristi (le prostitute che scendono dalla barca nella primissima scena

la coppia promessa sposa che Lombroso ci scriveva due tomi, i ragazzini in posa per il book del prediciottesimo, le ragazze che sottostanno al produttore mefitico)

che bastano per raccontarci molto di più della storia delle due sorelle, il fulcro del film. Ognuna di quelle sarebbe stata un film a sé.

Stupende, perfette, incredibili le due esordienti gemelle Fontana, che riescono a sfumare una quantità di emozioni alle due (o una?) protagoniste che ti fa venire voglia di sapere ora dove sono, cosa fanno, se stanno bene, se sono felici (le sorelle del film, non le attrici).
Una più dura, più risoluta, più "femmina", l'altra più dolce, debole: insieme un corpo unico (giustissimo averle candidate insieme ai David), sono una scoperta che va oltre al casting azzeccato per la parte.
Indivisibili è un film italiano che non ha goduto della tanto acclamata riscoperta del genere (Jeeg, Veloce come il vento) e che infatti al botteghino è andato maluccio (per poi rifarsi agli ultimi David, giustamente) ma che invece fa assolutamente parte di quella rinascita che, speriamo, non venga arrestata dalle commedie di merda di Bisio, dai drammoni patetici, dai cinepanettoni che si sarà pure chiuso il capitolo Boldi-De Sica, ma non mi sembra che la coppia Lillo-Greg sia tanto meglio, diciamoglielo un po':
Ecco un bell'illustraposter:
L'ha fatta Fran De Martino. Bravissima! Ci facciamo un poster?
E chiudiamo, tanto per abbassare i toni del discorso, con una lista di DIECI (che poi sono venti) GEMELLI (con particolare attenzione ai siamesi) DEL CINEMA!
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(E qui si ride.)

LE PRECENSIONI • Episodio#6

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PUNTATA SEI!!! 
SEI PUNTATE... no, sono CB, questa Puntate non la conosco...
Siete ancora tutti lì dopo questa? Dai che negli ultimi anni vi ho abituati a peggio su. Invece non ci si abitua mai al SONORO più pazzo del mondo! Quello delle PRECENSIONI! Ogni volta succede una cosa diversa. Questa puntata segna l'ingresso di ChickenBroccoli strillone e Alabama con patata in bocca, sciarpone e accento svedese.
RADIO DI TUTTO IL MONDO! Fateci lavorare con voi, è diventata una questione di vita e di morte dei padiglioni auricolari dei nostri ascoltatori!
La cover powerosa l'ha fatta la grandissima NICOZ BALBOA (pensate che dobbiamo anche a lei la conoscenza di ChickenBroccoli e Alabama. Ora sapete con chi prendervela!). Prima di ascoltare le prece dovete assolutamente comprare il suo nuovissimo libro: BORN TO LOSE! 
È una di quelle cose da avere! Lo comprate ADESSO, QUI. Ed ecco il suo Patreon.
E ora via che si va a perdere anche quell'ultimo residuo di udito. Dalla prossima puntata lo facciamo direttamente coi fischietti a ultrasuoni per cani. 

BUON ASCOLTO!

In questa puntata i film in uscita il 6 aprile:

NOTTE BROCCOL • Squarta il telefono

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A grande richiesta di tutti quelli che si erano accorti che non c'era più ecco il ritorno di NOTTE BROCCOL, la rubrica sui film horror che esce di notte e infatti è la più amata dalla gente che a mezzanotte sta ancora sveglia! Ma come faranno io mi chiedo? 
A parte che poi adesso è tutto più facile grazie alla benedetta ora legale. Sì, AMO l'ora legale, ogni anno, quando arriva, riscopro che il mio orologio interno, che è fatto più o meno così 
(se riconoscete che orologio è, dieci punti nerd a voi) è proprio settato su quell'ora lì. 
Mi sveglio SEMPRE festivi compresi alle 6 di mattina smadonnando che posso dormire un'ora in più, cosa che ovviamente poi non faccio
e alle 22 sono già in catalessi e smadonno perché non è socialmente accettato essere in catalessi alle 22... mentre alle 23 sì! Evviva l'ora legale che evita di farmi smadonnare dalle 6 alle 22.
Ma tornando a chi sta sveglio a mezzanotte. Ma come fate? Ma non vedete che prendete solo decisioni balenghe a mezzanotte? Voi vi ostinate a fare cose, scrivere messaggi, fare piani per il futuro, mentre il vostro corpo sta già dormendo!
Fate una cosa meglio, leggete questo post e poi andate dritti dritti a lettuccio. Mi raccomando nessuna decisione importante a quest'ora, prendete esempio da me, che a quest'ora già dormo da almeno altre due (ovviamente non c'è stata una singola volta che NOTTE BROCCOL è stata scritta in diretta, di solito invece la domenica mattina alle 8), perché metti che poi che ne so prendi una decisione e quella decisione ti risponde devi pure stare lì attento a dove metti le virgole, mentre invece STAI DORMENDO anche se non lo vuoi ammettere, e una decisione che ti sembrava geniale ti si ritorce contro. 
Prendi me, che avevo deciso di non fare più NOTTE BROCCOL e invece rieccola qui... chissà se è una decisione buona. 
Ma non ci pensiamo, tanto io sto già dormendo quindi. Voi mi raccomando messaggi importanti solo appena svegli, belli lucidi! Quelli sì che sono giusti da mandare e ricevere, no quelli notturni.
Intanto io ho visto due film horror che vedono per protagonisti gente che ha preso delle decisioni veramente stronze, poi non ti lamentare se ti vengono ad ammazzare male.
Hush
Trama: Non ammazzarmi non ti sento

Hush è un filmettino originale Netflix che non è altro che il remake fatto peggio di Gli occhi della notte, quel film con Audrey Hepburn che fa la cieca e un tizio le entra in casa e le fa la solita cosa con la mano davanti alla faccia per vedere se è cieca veramente, e poi vuole ammazzarla perché sì.
Che potrei anche capirlo perché Audrey eleganza regalità e tutto quanto, ma certo è anche una bella antipachella a volte eh
Stessa antipatia di Gwyneth Paltrow diciamo, quelle col palo in culo per capirci (e non solo stando alle  sue ultime dichiarazione di Guinetta) algide che non comunicano altro che algidez.. algidism.. algidit... insomma dei Cremini, stecco compreso.
Ovviamente questo film di Audrey cieca non se lo ricorda nessuno perché tanto Audrey te la ricordi solo in Tiffany e Vacanze Romane, i più smart in Sissi e Sabrina, ma tutti comunque Tiffany (che poi Tiffany, ma perché tutte le coatte del mondo si riconoscono in Audrey in Tiffany? Ma io dico...).
Ad ogni modo trama similissima: una giovane pinguana sordomuta - la cui pessima decisione è quella di andare a vivere DA SOLA in un cottage in mezzo AL NULLA, lontano centoventimila chilometri da qualsiasi cosa - si ritrova un pazzo in maschera fuori che vuole farla fuori. 
Cioè è fuori casa, ma vuole farla fuori dentro. Cioè lei ci sta dentro e lui sta fuori, è matto. Vabbé.
Il film è un mesto home invasion (di cui abbiamo ben altri esempi, di ben altro orrore e caratura, tipo questo, il suo remake, questo, questo e questo se vogliamo), che aggiunge l'handicapp della protagonista come valore horror (riuscendoci a metà) e che fa l'errore più grave che un horror home invasion può fare: toglie la maschera all'aggressore. Subito, dopo 10 minuti. Ma che sei cretinoMa non ti ha insegnato nulla la regola della maschera che fa cento volte più paura di una faccia vera?
Peraltro l'attore che fa il cattivo qui ha veramente, ma veramente, la faccia da scemo. 
Mai e poi mai togliere la maschera! Se proprio vuoi toglierla devi avere un attore con una faccia ancora più inquietante della maschera, tipo quello di Purge

o Beatrie Dalle in A l'interiour che essendo mezza pazza davvero nella vita fa molta paura
Oppure, se proprio devi toglierla, allora l'assassino lo devi fare veramente ma VERAMENTE cattivo, un sadico pazzo assoluto, qui lo scemo di cui sopra va in giro con una balestra e per entrare in casa aspetta sempre ci sia una porta aperta quando, ehy, scemo, lo sapevi che i vetri si rompono se gli tiri un sasso?
Insomma lui cerca di entrare in casa, lei di uscirne, se si mettessero d'accordo non ci sarebbe bisogno di 80 minuti di film.
Non che sia proprio monnezza, ma siamo abituati a ben altro, questo va bene per il pubblico un po' imbambolato su Netflix, gonfio di gelato e merendine, o per quando tu stai gonfio di gelato e merendine e accendi Netflix.
Poi ho visto anche:
Don't Hang Up
Trama: Scherzi da prede

Che è un film spuntato fuori dal nulla e nel nulla dovrebbe tornare. 
Ma questa è anche colpa mia che la sera mi ritrovo davanti al computer e immaginatevi la scena: ci sono 6 schermate (quando va bene 6, di solito 60) che contegono "Mia Madre cavolo ancora non l'ho visto", "È solo la fine del mondo oh non ho mai visto un film di Dolan è scandaloso poi quelle da cineforum come le rimorchio", "Manchester by the Sea l'unico che mi manca degli oscar assurdo che non l'ho ancora visto", "The Handmaiden devo vederlo!", "20th Century Woman me l'hanno consigliato in molti" e poi spunta "Don't Hang Up ma che cazzo è 'sta schifezza".
Scena dopo io che mi vedo Don't Hang Up con l'occhio a mezz'asta perché "no no gli altri li devo vedere concentrato che c'è quella del cineforum che poi mi coglie in fallo (!)".
Il film è veramente poraccissimo e racconta di due pinguani che fanno gli scherzi telefonici esagerati e li caricano su YouTube. Ma proprio esagerati non tipo la lavatrice di Magnotta della scorsa settimana, questi chiamano facendo finta di essere la polizia e dicono alle madri di famiglia che ci sono degli assassini in casa e di chiudersi in camera anche se la bambina di sei anni sta nell'altra stanza. Roba da distruggere psicologicamente una persona. 
Chissà se quello del film prima con la maschera era tutto uno scherzo e la sordomuta ha solo over-reacted.
Vabbé comunque questi due fanno gli scherzi, come fossero che ne so Ashton Kutcher
e Teo Mamuccari 

messi nelle stessa stanza con questa musichetta in sottofondo (bisognerebbe provare a vedere il film con questa sotto tutto il tempo. Provateci e ditemi che effetto fa.)
A un certo punto sono loro a ricevere una telefonata con la voce metallica che gli dice che da quel momento devono fare quello che dice lui altrimenti la gente morirà. No, non è quello di Scream
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e neanche Saw l'Enigmista (probabilmente il cugino).
I due prima non ci credono poi la gente inizia a morire davvero e allora ci credono. Succede tutto un parapiglia e alla fine del film nessuno ha più voglia di scherzare.
Film infimo tra gli infimi, anche se, proprio come il precedente, è quel tipo di monnezza che inspiegabilmente riesci a vedere fino alla fine, e ti annulla talmente tanto il cervello, ti abbassa l'asticella di intelligenza, che la sorpresa finale su chi è il cattivo dall'altra parte della cornetta (sorpresa telefonatissima (!) se stavi un tantinello più attento) finisce pure che ti sorprende. L'inizio è buonino. Il finale buonino. È tutto quello che c'è in mezzo che fa pena.
Poi comunque ogni volta che mettono in piedi 'ste storie di cattivi che via telefono ti iniziano a far fare mille cose perché hanno già previsto tutte le tue reazioni anche le più assurde e alla fine il loro piano riesce, sono proprio assurdi. Ma come cazzo fai ad architettare un piano che prevede che le vittime devono fare 100 cose e loro le fanno esattamente come te le sei immaginate tu, basta un minimo cambiamento che il piano va a puttane, poi voglio vedere, altro che ricarica TIM. 
Ad esempio chessò, metti che un pazzo architetta un piano complicatissimo per uccidere me, e tutto parte da una telefonata, quello mi chiama e... IO NON RISPONDO PERCHÈ STO DORMENDO! Come la metti eh? Maledetto pazzo ti ho fregato!
L'unica cosa che mi è piaciuta cercando informazioni su questo film è questa:

Mi raccomando a quest'ora i telefoni spenti sui comodini eh! 
E buonanotte!
Zio Broccolia

CB ANTEPRIMA • Planetarium

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Planetarium
Trama: Cottura medium

Questo film mi ha provocato un gran giramento di palle. Una cosa del genere.
Intanto il titolo è totalmente messo a cazzo. Non ci sono pianeti, non ci sono stelle, non c'è spazio, manco per una stellina (o forse mi stai dicendo che c'entra qualcosa il fatto che c'è di mezzo il mondo del cinema?). L'unica nebulosa è la trama.
È un film che deve per forza nascondere una realizzazione avulsa dalla sua qualità. Qualcosa o qualcuno deve aver spinto per fare questo film "no matther what". Ci sono stati poteri forti dietro!! Perché fa schifo e non si capisce perché l'abbiano fatto, tutti quelli coinvolti.
In primis ovviamente Natalie Portman che, ho capito che ormai è più presa dal fare figli coi Millepied piuttosto che i film, e ho anche capito che vuole scegliere una carriera più autoriale che blockbusterosa (però i soldini Marvel se li è presi eh... non rinneghiamoli...), e infatti fa pochissimi film e quelli che fa sono con autori non certo mainstream, ha fatto Jackie, quello con Malick che vedranno in 6, attori compresi, forse, questo qui di una tizia francese. Ecco questa tizia francese, ma perché ha fatto questo film?
La trama apriva un mondo di possibilità: Francia, anni 30 (strascico del trend Anni30 del 2016), due sorelle che si fingono sensitive se ne vanno in Francia e raggirano un produttore cinematografico con delle sedute spiritiche (il fatto che siano anche due stramaledette tope spaziali credo c'entri qualcosa). Il rapporto tra i tre si fa complicato quando una delle sorelle inizia a girare un film, quando lui si convince che la sorella più piccola è davvero una sensitiva e spende tutti i suoi soldi per riprendere l'apparizione di un ectoplasma su pellicola, quando la sorella più grande inizia a darla in giro, quando la sorella piccola si ammala, quando lui inizia ad essere perseguitato in quanto ebreo, quando quella grande abbandona la piccola per andare al mare, insomma milleduecento cose, nessuna strettamente legata all'altra, e peggio mi sento, con un tono finto autoriale che ammanta tutto il film di "MACHECAZZO".
Se non sai fare l'autore, non lo fare. Non è che tutti sono il citato Malick, o la Nouvelle Vague, o che ne so. Fare l'autore quando non ti viene da dentro è la cosa peggiore.
Vari gradi di fastidio nella recitazione forzatissima della Portman (che ok è bella sempre ma insomma non è che se una è bella basta ogni volta eh, anzi...), nell'imbecillità del tizio che crede ai fantasmi, nella messa in scena finto sfarzesca (ti accorgi presto che stavano in ristrettezze economiche), e soprattutto la fotografia da incarcerazione (pare di vedere una web-serie), tutto infiocinato da una sceneggiatura che già al decimo minuto non sa più che pesci pigliare.
Dovrebbe essere un film sul desiderio, sulla morte, sul sogno. È una palla mostruosa.
Non la salva neanche le culette di Natalie 
(Anche se il suo posteriore l'abbiamo già visto una, o due volte).
Incredibilmente si salva la piccola e bellissima Lily Rose Depp (bellezza annunciata, cazzo con due genitori come quelli se veniva brutta era veramente uno scherzo della natura), a cui è richiesto di fare un po' la bambina lolita innocente e delicata, quindi in pratica di stare lì ferma e fare gli occhioni da cerbiatta, e le riesce bene. Se penso che la prova d'attrice la doveva dare in quel penoso film di Kevin Smith, prevedo per lei un futuro roseo di personaggi imbabolati con lo sguardo da gattina morta 
Planetarium è uno di quei film che forse piacerà a chi non sa nulla di cinema, nel senso che magari va al cinema, non sa neanche cosa sta vedendo, non vede che la regia è pessima, che il montaggio è penoso, che la fotografia (come detto) è la cosa peggiore del mondo, che i protagonisti sono mossi da motivazioni ai limiti dell'imbecillità, che la trama incespica in se stessa, che la Portman è totalmente fuori parte, e quindi torna a casa pensando di aver visto un film coi costumi anni 30, i fantasmi finti, le falsità del mondo del cinema.
Che poi il giramento di palle è continuato perché POSSIBILE MAI che non si riesca a fare un film sui medium decente? Oh tra questo, questo e questo, sempre brutti.
Non vorrei diventare ridondante, ma fatemi sto cavolo di film bello su Houdini cacciatore di Medium e non ne parliamo più! Eddai!
Nota di colore. Il film è inserito in un festival di cinema francioso che stanno facendo a Roma. Proiezione alle 19. Arrivo ovviamente mezzora prima e mi siedo. Sala piena (peraltro carine le francesi a Roma, ma dove si nascondono il resto del tempo?). Il film inizia. Continuano ad arrivare persone anche in ritardo. Di 5 minuti. Di 10 minuti. Di 20 minuti. DI QUARANTA MINUTI MA CHE CI SEI VENUTO A FARE SE HAI PERSO 40 MINUTI DI FILM! E poi ovviamente arrivi dopo 40 minuti e accendi la luce sparata del tuo cellulare per trovare il posto e ti incazzi pure perché non si alzano tutti per farti passare certo.
A FRANCESE! MA CHE IN FRANCIA I FILM INIZIANO QUANDO TE PARE ATTÈ?! E CHE CAZZO ALMENO POI SPEGNI LA LUCE NO! MA GUARDA QUESTO OH!
Certo belle sono belle che je voi di'

CB ANTEPRIMA • Furios8

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Fast & Furious 8
Trama: Incredulità delle sospensioni

Il mondo sta andando nella direzione sbagliata, e ci sta andando a tutta velocità. 
Ha preso un gigantesco senso unico contromano. Lo ha fatto su una macchina senza freni, azionando il NOS, bendato, chiuso nel bagagliaio, e prima di farlo si è cecato gli occhi con dei punteruoli e ha urlato "chemmefrega io tiro dritto quarsiasi cosa mortaccimiaaaa".
Dico tutto questo dopo aver visto l'anteprima di Fast & Furious 8 e lo dico per dei motivi che NULLA c'entrano col film (che come avete visto è un Chicken, e poi spiegheremo pure perché).
Tutta la sparata apocalittica è colpa loro:
Quelli che avete visto ospiti speciali dell'anteprima sono i Dark Polo Gang, e sì, avete sentito bene, ha detto proprio "adesso la dua droia mi gonosce bbene" nonché "lei vole i mihei figli in faggia".
Questi quattro attrezzi (come definirli...) sono un gruppo "rap" romano (mi sa che non si chiama più rap). Erano lì e ci hanno "deliziato" con i loro borselli, i loro pantaloni strettissimi, le loro rime che in confronto Fedez è Dante Alighieri, il loro swag (si dice così?) e i loro fan (altrettanto attrezzi) che hanno riempito la sala di urla scimmiesche durante la performance (come definirla..) per poi ANDARE VIA. MANCO IL FILM SI SONO VISTI! Cioè io dal 2009 faccio CB solo per le anteprime e questi se ne vanno. 
Insomma questa anteprima era di quelle considerate speciali, quelle che meritavano un'attenzione in più e addirittura una scenografia, quella peraltro riuscita:

Mi chiedo davvero dove vivano, cosa facciano, come si sentono i Dark Polo Gang. Cosa gli passa per la testa? Quando posano coi mitra finti a Villa Ada (una villa di Roma dove probabilmente c'erano vecchietti che se li guardavano credendo fosse arrivato carnevale). 

Dite che tutto questo blaterale e non capire i DPG segna definitivamente il mio ingresso nella terza età? Nel gap generazionale tanto temuto? Già l'ho vissuto con gli YouTubers (a proposito, c'erano tutti quelli di Casa Surace, che fanno ridere mezza volta ogni dieci, e per TUTTO il tempo si sono messi a ballare - durante il film eh - a uso e consumo di... di chi? CI SONO LE LUCI SPENTE! Io li vedevo perchè stavano a due file da me... stavano lavorando? Il loro lavoro era ballare durante un film? Per fare i simpatici?) e ora sono destinato a non capire neanche questo pseudo-rap? 
Chiuderei il discorso con un sonoro Bah. E me ne tornerei a guardare i cantieri.
Ma prima ode ode ode a Fast & Furious 8, anche detto F8. Me ne F8 dei rapper brutti se ho un film così gasato. Un film che non si può neanche più riassumere. 
Avrebbe senso stare qui a dire cosa succede? La trama? Chi vince, chi perde, chi tradisce, chi muore, chi resuscita (no, non Paul... quello è l'angelo che guarda dall'alto e benedice la Famiglia), chi è più figo, chi meno, chi mena (questo è facile: tutti.), chi fa la comparsata che diverte, chi è la cattiva stoccafissa più topa degli ultimi anni (almeno fino all'arrivo di Cate Blanchett in Thor Ragnarok)? 

Non avrebbe alcun senso, perché F&F ormai è una grande serie i cui episodi sono un po' tutti uguali, i cui cattivi fanno sempre la figura di quelli di Dragon Ball che prima sono stronzi e il film dopo diventano buoni, in cui la famiglia si allarga si allarga come i muscoli di Te Rock tutti di plastica e di metano.
La vera gara di F&F è quella di riuscire a fare delle scene sempre più esagerate. E se nel 5 c'era il caveau tascinato per la città, nel 6 c'era l'inseguimento dell'aereo, nel 7 c'erano le macchine paracadutate, in questo un sommergibile spara siluri alle macchine


e The Rock esce e ne cambia la traiettoria con le mani. 
E altre cose assurde tipo queste:

AH. Anche questa è assurda da vedere:

E va benissimo così.
Qual è il grande merito della serie pilotata da Vin Diesel? Quello di aver sublimato il concetto stesso di cinema action, di aver bandito come fosse davvero un crimine la credibilità. L'universo in cui si muovono Vin e soci è esattamente come quello dei supereroi (anzi ancora più incredibile) o le fiabe. Ecco! Sono proprio fiabe! O meglio - come dicevo un F&F fa - sono miti greci. Muscoli, azioni eroiche, battute sagaci, aiuti divini (la tecnologia).
A proposito. Fatemi uno spin-off sui fratelli Shaw. VI PREGO! Eddaieddaieddai. Che Jason Stazzam in questa serie ritrova lo spirito che ce l'ha fatto amare tanto (senza dimenticare che dobbiamo proprio a lui il nome ChickenBroccoli, lo sapete no?). Ah, ma la sapevate questa cosa di Stazzam?

F&F comunque è sopra dieci spanne dalla serie XXX, anche se è ammirevole il fatto che Vin Diesel riesca persino a copiare se stesso e a farla franca  con Vin Diesel, ah se lo sapesse Vin Diesel che Vin Diesel gli copia la serie... Non vedo l'ora che le due serie di scontrino e Vin Diesel combatta con Vin Diesel, chissà chi avrà la meglio...)
F&F è riuscito in un miracolo cinematografico che non è riuscito a tante serie action (in primi XXX, che rasenta sempre il ridicolo). Riesce a essere un film con un encefalogramma talmente piatto da farsi capire e amare anche dal più coatto dei celenterato, ammaliato dalla santa trinità muscoli&figa&motori, ma anche dal critico con la puzza sotto il naso, da quello che ha maggiore dimestichezza con concetti come regia, montaggio, produzione di un film action, ammaliato anch'esso dalla trinità action&spettacolarità&... be' sì quella mette d'accordo tutti, figa.
E ora mi sembra il caso di lasciar correre il mondo un quarto di miglio contro l'Apocalisse culturale vestita a scacchi come la bandiera che lo aspetta alla fine della corsa con questo video dei Dark Polo Gang che definire "malsano" sarebbe riduttivo (ascoltate le parole, se ci riuscite)

Che sono quel tipo di prodotto che se mi assicurassero che sono studiati a tavolino e in realtà sono quattro geni usciti dal MIT forse potrei scusare... no. non è vero. Non li scuserei comunque, perché la Bruttezza non deve mai essere una scelta consapevole.
E non fatemi il discordo del "lo sanno anche loro che sono esagerati e ovviamente sono solo pose e addirittura sono GENI perché fanno il giro completo dell'idiozia e diventano furbi" tipo questo articolo di Vice. Non puoi trovare l'oro nel gretto del fiume.
Lo ha capito persino Vin Diesel, che nonostante produca diversi film il cui fine ultimo non è certo essere ricordati nella storia del Cinema, è riuscito a costruire qualcosa che oserei definire poetica. Fatta di muscoli, motori, suoni gutturali, ma comunque volta al Bene, alla dimostrazione che i Cattivi possono diventare Buoni, che l'Amicizia e la Famiglia sono le uniche cose che contano. Proprio come le Fiabe, i Miti, le Leggende che tramandiamo ai posteri.

LE PRECENSIONI • Episodio #7

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SETTE IS THE MAGIC NUMBER!
Ecco la settima puntata delle PRECENSIONI, l'unico podcast che  (s)consiglia i film senza averli visti! Finalmente sembra che ci siamo, microfoni funzionanti, canzoncine, effetti sonori che premiare con l'oscar sarebbe offensivo (per l'Oscar ovviamente), CB che imita tutti gli animali, Alabama che si fa domande in sottofondo (ascoltate bene) e dice "sta' zitto" una quantità inusitata di volte, tutto in un episodio pieno di frutta, botox e palestrati!
E PIENA DI PIXEL! Come avete notato dalla stupenda gif 8-bit di EDO FARAVELLI (sì, non gli è bastato essere raggirato al tempo degli Awards), OUT-PRECE! Ecco il SUO SITO pieno di pixel pure lui (no, la battuta sul "pixel" la facciamo già durante la puntata, non la ripeto anche qui).
BUON ASCOLTO!

In questa puntata i film in uscita il 13 aprile 2017:

Questo triste mondo malato

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I Don't Feel at Home in this World Anymore
Trama: Giustizia da sòla

Il primo dato interessante di questo film è che il regista è Macon Blair, un nome che ovviamente non vi dice nulla, non vedo perché dovrebbe, e che neanche a me diceva nulla fino a vederne la faccia, questa strana facciota da collega sistemista che ti risolve quel problema alla mail o da vicino di casa da dieci anni e non sai mai qual è Martinelli del terzo piano o Santucci del quinto che mannaggia a lui se non la smette ti tirare i mozziconi nel mio terraccio un giorno salgo e faccio un macello
Probabilmente a qualcuno di voi dice qualcosa, anche se in effetti non è immediato collegarla al pazzo barbuto di Blue Ruin e al tirapiedi nazi di Green Room e ancora meno a quel vecchio film pazzerello di Murder Party (che comunque ricordo pochissimo pure io).
Il tipo sembra aver imparato benissimo dai film a cui ha partecipato perché lo stile di regia, la violenza dei poveracci e soprattutto la suburbia folle in cui ambienta il suo esordio sono proprio gli stessi.
America. Oggi. Patria di redneck, complottisti, poveracci coi villoni e coi figli drogati che fanno le rapine non prima di aver lasciato un ricordino nello sciacquone del water. 
E anche di povere ragazze sfigate che non fanno male a una mosca e che subiscono le peggio angherie ogni giorno, tipo farsi superare sempre nella fila del supermercato o farsi rovinare il finale di un libro dal primo coglione che passa. Ti credo che ti sale la rabbia.
Quando alla porella le entrano i ladri in casa e le rubano l'argenteria della nonna e la polizia le risponde con un'alzata di spallucce, lei non ci sta e, aiutata da un vicino di casa che si crede ninja e hacker (non è neanche lontanamente nessuna delle due cose, soprattutto non è un hacker, stupenda la scena in cui deve cercare a chi appartiene un van dal numero di targa, si mette al computer, esclama un accorato e nerdico "adesso a noi due" e poi apre Google), risalirà fino a chi le ha rubato l'argenteria scatenando una spirale di violenza inaudita e grottesca.
Pare un po' quel film dei due loser a vita che prendono la pistola e vanno a sparacchiare chi gli fa schifo. Solo che in questo non sono loro a scatenare la violenza, ma la devono per forza usare per reazione contro chi senza posta gli punta un fucile contro.
Il film è "indie" nel vero senso della parola, quindi personaggi stramboidi, ambientazioni fuori mano, cretini col diritto di voto e di parola che decidono per la vita altrui.
Tiene bottissima soprattutto per l'escalation di sangue e mani mozzate, andamento che deve anche un po' ai Coen di un ventennio fa, penso a Fargo, dove all'essere dei criminali disorganizzati e coglioni corrisponde l'essere anche dei fottuti serial killer sanguinari a cui i due loser rispondono come possono, cioè lanciano stellette ninja in faccia alla gente.
Purtroppo molte delle considerazioni della protagonista sono veritiere
Come darle torto.
D'altronde, se pensi che al momento l'uomo più potente ponte pi del mondo è questo qua:
Protagonista femminile perfetta, brutarella e banalmente ordinaria, per questo bellissima, protagonista maschile Frodo, che continua la sua galleria di personaggi strambi per scrollarsi di dosso i peli da hobbit (dopo un paio di serial killer, qui e qui, e  un paio di film che boh, questo e questo).
Il film è una possibile risposta all'annosa domanda che tutti ci facciamo quando leggiamo quel certo commento du FB o quando "Quando si estingue l'umanità? Facciamo in fretta che dopo ho da fare."
E questo illustraposter

NOTTE BROCCOL • Non bussate a quella porta

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Qual è il modo migliore di passare la mattina di Pasqua? NO! NON È SGOZZARE L'AGNELLINO anche se è bbono. 
Il modo migliore è ovviamente scrivere recensioni di film horror brutti che poi pubblicherò dopo due giorni, anzi due notti, facendovi addormentare col pensiero di mostri e fantasmi. Come altro definire una giornata che finisce pensando a ChickenBroccoli?
Vi hanno mai bussato di notte? È una cosa che fa paurissima. A me è successo varie volte ed era SEMPRE un vicino che mi voleva dire che avevo lasciato le chiavi fuori. Voi se sentite bussare però non andate ad aprire, è di sicuro uno scherzo. Tipo anche in ufficio da me c'è qualcuno che quando chiudo la porta durante la pausa pranzo passa e bussa due volte e veramente che matto scherzone una volta mi metto dietro tutto il tempo della pausa e al primo knock apro la porta gliela mozzo quella manina da clown. Oppure gli tiro un demone, precisamente quello protagonista di:
Don't knock twice
Trama: Bastava usare il campanello comunque...

Mi chiedo se il fatto che gli inglesi tentino di fare un film horror copiando e rubando da miliardoni di altri film horror (peggio mi sento il fatto che copiano da quelli che sono a loro volta una copia) sia una buona cosa o una cattiva cosa.
È senzaltro cattiva perché Don't Knock Twice è un'accozzaglia di altra roba tipo Candyman (se bussi due volte a una porta invochi lo spirito. Chissà come fa a ordinare su JustEat...), The Ring (lo spirito ti insegue e ti ammazza e esce dal lavandino (EH!?)
Mama (lo spirito è una donna a metà tra una contorsionista e un insetto stecco). Qui la vediamo nella sua versione videogame. Cioè pure un videogame c'hanno fatto?!):
The Conjuring (vecchie urlanti con bocca spalancata male che appaiono all'improvviso)
e tutti quei film dove quando arriva lo spirito si spengono le luci una ad una e alla fine del corridoio appare lei (Lights Out e dodicimila altri già passati in NOTTE BROCCOL)
c'è persino il tempo di ambientare lo scontro finale in una sorta di "altromondo" (dove abita lo spirito) tipo Insidious, peccato che la povertà della messa in scena faccia sembrare questo mondo demoniaco il tunnel dell'orrore di Gardaland coi muri di cartapesta e le ragnatele finte.
Il tutto in salsa fintamente americana (però le macchine della polizia e l'accento un po' più marcato di alcuni attori ti dicono che stanno in Inghilterra) e orrendo.
La storia è di una madre che prima era fattona e quindi aveva abbandonato la figlia appena nata, adesso non è più fattona e quindi se la riprende in casa. Le due ovviamente se odiano. MA! Arriva lo spirito cattivo (invocato come detto dal bussare alla porta due volte. Pori postini, 'na vita d'inferno...) e le due scoprono di volersi bene, sconfiggono la mostra, MA! aspettiamoci il sorpresotto finale che tanto adesso va così, Male che vince is the new Bene che vince.
Insomma dicevo, ma è meglio comunque farli gli horror, anche se vengono male e copiati dagli americani, o non farli proprio tipo da noi che pure se mi spremo le meningi l'ultimo che mi viene in mente è quella roba schifosa di Zampaglione? Dài e facitemelo un horroretto italiano che adesso stiamo facendo tutti i film di genere, dai non facciamoci parlare dietro.
Certo devo smettere di vedere questi horror tutti uguali e poi dire "oh sono tutti uguali", altrimenti anche le recensioni di questi horror tutti uguali diventano tutte uguali.
La cosa più bella è che ho scritto il titolo del post con la mia solita sagace scemenza per poi scoprire che il titolo italiano del film è ESATTAMENTE quello. Mi si è allargata la faccia in un urlo male come quello della vecchia di prima al pensiero che potrei fare il titolista italiano di horror dimmerda come questo.
Che poi questo poster illustrato non era manco male
Unica nota decenta la ficaggine delle due protagoniste (anche se troppo bionde). Una è quella smargiassa di Battlestar Galattica
e l'altra l'abbiamo vista in Sing Street e chissà che non diventerà ancora più bona brava
Andate a dormire che io devo andare a cucinare per il picnic di Pasquetta. Ah quello sì sarebbe un bel plot horror: un invitato al pic nic di pasquetta mette la ricotta andata a male nella torta rustica e tutti iniziano a vomitare e lui ride tantissimo prima di accorgersi che per golosità aveva mangiato anche lui la torta rustica e... bluargh.
Zio Broccolia

LE PRECENSIONI • Episodio #8

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LE PRECENSIONI 8! PR8! 
Ebbene sì, non ci fermiamo neanche a Pasqua, e tra una Colomba (& Broccoli) e zero agnellini anche se non siamo vegetariani ma solo pigri in cucina, abbiamo registrato l'ottava puntata delle PRECENSIONI, l'unico podcast che parla di film senza vederli!
OSPITE SPECIALE DELLA PUNTATA: L'ECO! Ebbene sì, nuova entrata al numero uno nella classifica del fastidio questa settimana entra un riverbero che certe volte sembra di sentire quattro persone invece di due, pensa che strazio!
Ma insomma, se vai a risentire le prime puntate, quelle sì che erano da arresto... cardiaco.
Donne che menano, donne che resistono, donne sarde, donne sorde, donne col botox e poi arriva Mark Uolberg in una settimana 
La cover favolosa è di ROBERTA ORIANO! Ecco il suo sito pieno di ritratti di gente anche più bella di noi (anche se era difficile)!
BUON ASCOLTO!

In questa puntata i film in uscita il 20 aprile:

SIAMOVIE SERIAL • Tredici puntate (e come uscirne vivi)

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Ho visto tutte e 13 le puntate di Tredici (quanto gli deve essere piacuta questa numerologia) e subito dopo anche 17 anni (e come uscirne vivi). 
Non mi sono tornate le mie paturnie da diciasettenne (non sono tornate perché sono ancora TUTTE qui, non sono mai passate!), e, soprattutto, nel caso del serial Tredici, non ho fatto il grido "TOTALE! BEST SERIE EVER! CERVELLO ESPLOSO!" che ormai ogni serial sembra poter meritare, come fosse un'affermazione della propria capacità di giudizio. L'avete notato? Nell'epoca dei social argomentare un qualsiasi qualcosa che ti è anche solo mediamente piaciuto con una fermezza degna di, chessò, il Colosso di Rodi, sembra essere un modo per far capire a tù le mond quanto si è lesti di intelletto e spigliati di spirito critico.
Ci sta anche, ogni tanto, un "mi è piaciuto moderatamente, alcune cose sì altre no. Non mi sono certo strappato i capelli. Sivvabbé carino ma non esageriamo." eh.
Ecco, una cosa che mi è piaciuta moderatamente, alcune cose sì altre no, non mi sono certo strappato i capelli sivvabbé carino ma non esageriamo è proprio
Tredici
Trama: I got 13 problems but Hannah ain't one 

Attenzione che inizio subito con uno 
S
P
O
I
L
E
R
grosso così.
Quando, alla decima puntata, siamo arrivati al dunque, ho pensato: "Ah, ma alla fine è solo uno stupro."
L'ho pensato davvero. E posso dire che, un secondo dopo averlo pensato, mi sono davvero vergognato, ma ormai il pensiero (che è velocissimo, mannaggiallui) era fatto. 
Un pensiero veramente aberrante (soprattutto quel "solo"), maturato dopo aver visto quella decina di puntate immerso in una noia totale, in cui andavo avanti col pilota automatico e la speranza che: "oh cazzo sto vedendo 'sta serie col pilota automatico con la speranza che alla fine questa tanto sconvolgente "cosa" che l'ha fatta suicidare, a questa ragazzina, sia VERAMENTE assurda per davvero! Ma che sia proprio un fatto che più ATROCE e MALSANO non si può! Perché sono 10 ore che questa Hannah tira il can per l'aia (o i can per l'hanna) con le sue cassettine e le sue paturnie adolescenziali e mi sta veramente rompendo i coglioni venendo a noia."
Ecco, per colpa di una gestione cinematografica sbagliata (regia piatta, sceneggiatura non troppo ispirata, metà cast composto da attori insulsi), avevo sminuito con un "solo" qualcosa che è VERAMENTE aberrante, atroce e malsano. Uno stupro.
La trama: Hannah è, anzi era, una ragazzina 17enne di una qualunque high-school americana. Si uccide, e lascia come amabili resti una serie di cassettine audio (quelle anni 80, perché comunque gli anni 80 sono tornati di moda anche nei drammi adolescenziali di oggi, soprattutto su Stranger Netflix) in cui, cassetta dopo cassetta, snocciola tutti i colpevoli della sua drastica decisione finale, tessendo un mistero che coinvolgerà i suo compagni di scuola, i genitori, gli insegnanti e facendo crescere l'aspettativa verso un finale alla Shyamalan, o quantomeno verso un finale col botto, una risoluzione che proprio non potevamo immaginarci.

L'errore del serial - in cui cadi anche tu spettatore - è quello di credersi (o vendersi come) un thriller. Il continuo sottolineare che c'è un MISTERO dietro la morte di Hannah la butta troppo su The Killing, su Twin Peaks persino, e in alcune puntate c'è anche spazio per una possibilità ultraterrena che tanto ricorda Donnie Darko (le visioni, la ferita sulla fronte terzo occhio?)...
Invece non è un thriller con l'assassino finale e neanche un dramma soprannaturale, è invece un drama adolescenziale che purtroppo la tira troppo troppo lunga, rovinando quello che di buono fa, perché lo fa solo nelle ultime tre puntate.
Mentre vedi Tredici più di una volta pensi che Hannah sia una grandissima cagacazzi (maschilismo a parte, giuro...), che esagera su alcune reazioni, che a volte se la prende a morte per cose che "oh, e statte calma non è che tutto gira intorno attè", che altre volte sia davvero ma davvero scema a ostinarsi nel frequentare e fidarsi di gente che solo un'ora prima le ha dato della stronza o ferita tantissimo.
Poi vedi le tre puntate finali. E ridimensioni tutto. Capisci che hai visto troppi thriller e ti aspetti sempre che a un certo punto spunti fuori l'assassino con la maschera inquietante e il coltellaccio, mentre un serial come questo si muove su altre dinamiche, più reali e sottili, e che, anche se al livello seriale e televisivo rimane un prodotto troppo lungo, lento, più di una volta noioso, Tredici è assolutamente indispensabile, come il fatto che abbia una dimensione "netflixiana", quindi iper-fruibile da un pubblico giovane, del genere "hey ragazzi, pizza, divano e Netflix stasera?" e poi ti vedi una roba pesantissima come le scene finali e magari impari qualcosa.
Certo è che Tredici (anche perché dura 13 ore, un film non avrebbe fatto questo effetto) ti fa ricordare com'eri tu a 17 anni - io ci ho messo pochissimo, che vuoi che siano 5 anni... - e ti ricordi lo spaesamento, la voglia di far parte del gruppo "fico" anche se sono una manica di imbecilli (cosa che molto probabilmente sei anche tu. Sai quando senti i pischelli dire "io sono diverso", e lo dicono tutti, del tipo "sono diverso da tutti quelli che dicono sono diverso") e ti rendi conto che Tredici, in questo aspetto, azzecca benissimo l'incoscienza e la non-consapevolezza di sé dell'adolescenza, quando comunque sembra più importante essere accettato nel gruppo che fare l'outsider (che invece è cento volte meglio) anche se il gruppo si condivide un cervello solo, anche un po' ritardato...
Quindi, grandissima vergogna su di me per quel pensiero, ma anche oh, se facevano 8 episodi invece di 13 era meglio.
Più simpatica di Hannah è la ragazzina protagonista di:
17 anni (e come uscirne vivi)

Trama: I got 17 problems but Nadine ain't one

Un film adolescenziale sugli adolescenti con problemi da adolescenti.
Carino eh, anche se non imperdibile come Me and Earl and the Dying Girl o Easy A, ma - senza raggiungere derive violente o pessimiste come Tredici - ha il suo bel raccontare delle paturnie adolescenziali di questa ragazzina (bravona, ha un futuro...) sempre con la battuta pronta (il tempo è maturo! Vogliamo il film di DARIA!), anche se pure lei pensa di essere diversa da tutti quelli che pensano di essere diversi

Paturnie che sono più che altro affrontare la sua sfigataggine:

che ovviamente per noi spettatori è ficaggine assoluta:

affrontare la ficaggine riconosciuta del fratello (una a una festa le fa: hai presente quel film con Schwarzenegger e Danny Da Vito che fanno i gemelli? Tu e tuo fratello me li ricordate...), perdere la verginità col più figo della scuola che però non sa neanche lei come si chiama

riprendersi dalla morte del padre (che comunque, sardonica, ancora usa come scusa per non aver studiato a distanza di 5 anni), la ovvia depressione della madre e, lust but not lost, la sua migliore amica che si fidanza col fratello fico di cui sopra.
Di certo più interessante di tutti i film e serial a tema scolastico che vengono prodotti in italia ultimamente (dove sta La scuola?! Dove?!), ma anche più blando come temi rispetto a roba come Elephant, Napoleon Dynamite e persino Breakfast Club.
Certo Nadine sarebbe perfetta in CLASSE MISTA III CB!
Nel film, per la serie "professori che vorremmo aver avuto ma purtroppo avevamo Taschetta e le sue cazzo di versioni di greco e latino scritte a mano", compare Woody Harrelson sarcastico e bellissimo, a cui lei va a dire che si vuole suicidare e lui risponde "non farmi smettere di sognare"

Insomma avevo fatto bene a dire che HA IL SUO PUBBLICO ne LE PRECENSIONI. Voto a me: 7+
Le colonne sonore di entrambi, serie e film, sono proprio "adolescenzialmente" belle, meritano di essere messe su 13 cassettine e sentite. Col walkman ovviamente.
LATO A
LATO B
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• CHICKENBROCCOLI ZOO •

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CI SIAMO! 
DOMANI INAUGURA LA NUOVA CLAMOROSA ESIBIZIONE 
DI CHICKEBROCCOLI, il solito esibizionista!
IL CHICKENBROCCOLI ZOO!
Ci abbiamo lavorato per un sacco di mesi con LE VANVERE - tanto che io ormai mi faccio chiamare Vanvero, ma è colpa loro che sono le classiche ragazze che tu incontri e sono tutte carine e poi sono FOLLI e coinvolgono CB per fare una mostra di illustrazione, se non è pazzia questa... - e finalmente domani apriamo le gabbie! 
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CHICKENBROCCOLI ZOOè una raccolta di dieci grandi nomi dell’illustrazione, del fumetto e della street–art italiani che realizzano le loro personali visioni di dieci film cult con protagonisti gli animali! 
Mosche giganti, squali assassini, serpenti striscianti, maialini coraggiosi, falchi a metà - e ci sono pure i primi animali sul pianeta, i dinosauri! - formeranno un gigantesco caravan serraglio esposto per le strade di Empoli, pronto a stupire grandi e piccini con barriti, sibili, ruggiti e ululati. Venghino signori verghino, il CHICKENBROCCOLI ZOO è aperto!
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QUI tutte le informazioni per raggiungere la mostra!  
CI VEDIAMO DOMANI! A EMPOLI!
(e da mercoledì 26 iniziamo a presentare i poster, 
così ve li potete accaparrare sullo SHOP!)

♰ Jonathan Demme ♰

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♰ Jonathan Demme ♰
Grazie per il capolavoro
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