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THE BIG MEAL -2


THE BIG MEAL -1

SIAMO SERIAL • Minorato Medio

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Che dite si ricomincia? Cioè intendo seriamente questa volta.
No perché, non so se ve ne eravate accorti, ma nelle ultime settimane aveva una cosa importante da fare, tipo AVERE UN CINEMA TUTTO MIO PER UN GIORNO E FARCI QUELLO CHE MI PAREVA! 
E cosa ci ho fatto con questo cinema? Prima cosa l'ho riempito di palloncini, poi tutto intorno ci ho messo tantissimo cibo (cioccolato, panini, focacce, birra, vino) e una mostra di illustrazione GIGANTE.. e quando dico gigante intendo gigante così

(...scusate per quella ragazza carina che copre l'illustrazione di Rita Petruccioli ma niente oh per quanto le chiedessi di spostarsi che cavolo qui si fa arte non foto a ragazze carine niente, non se spostava oh ma dimme te). Poi mi sono messo a fare il buffone di corte, corte alle ragazze intendo, vips comprese

e poi ci ho trasmesso sopra dei film. Ma avremo occasione di parlarne meglio, forse non parlerò d'altro fino a nuovo anno. Possibile. Probabile. Sicuro.
Insomma questa cosa di fare THE BIG MEAL mi è sembrata da subito un'idea bellissima (infatti non l'ho avuta io), ma anche solo pensarlo mi ha fatto proprio sentito intelligente... SUPERINTELLIGENTE! Sai come quel film con Bradley Cooper ancora non diventato l'attore da candidare agli oscar OGNI anno che prende la pillola del cervello dopo? Dai quello che lui prende la pasticca e tutta casa si riempie di lucine che manco un video dei Mumford & Sons

E lui scrivescrivescrive, parole a caso ma scrive. Questo qui.
Ecco, ora da quel film ci hanno fatto la serie TV, si sono messi lì, gli sceneggiatori, hanno preso tutti questa pillola e dopo 12 ore di riunone hanno scelto il titolo:
Limitless - Pilot
Trama: La presa della pastiglia

C'è una cosa buona in questo pilot, non è un remake del film. Anzi è proprio un seguito, tanto che a un certo punto appare Bradley Cooper

ancora grande consumatore di pillolina che lo rende superintelligente:

Ora, quando fanno i serial tv collegati a qualche film pregresso di solito non appare mai l'attore del film, o c'ha da fa o ha chiesto troppi soldi. Tipo quando hanno fatto Agents of Shield l'unico che si è degnato di dare man forte è stato Samuel L. Jackson, ma non conta, quello apparirebbe pure nel video delle vacanze di una classe elementare di Varese in gita a Norcia. Quindi alla fine vedere Bradley ti fa un bell'effetto (non credevo l'avrei mai detto, sono pur sempre un maschio eterosessuale). Chissà se riapparirà... Intanto conosciamo il protagonista del serial, perfetto sconosciuto ai miei occhi, che mi è stato simpatico. Poi c'è la sorella di Dexter, e rivederla di nuovo in veste di poliziotto è stato un deja vu, la pillola del deja vu.
Questo pilot regge il confronto con il film? Eh, sai che c'è da reggere... il film era una cosa proprio docile, con qualche guizzo tipo l'Effetto Droste, che è questa cosa qui:

e lui moltiplicato che pare quel film con Micheal Keaton


ma per il resto niente di che. Però, incredibilmente, la puntata pilota mi è piaciuta. C'è solo un grande problema: già alla fine del primo episodio si capisce che sarà un noiosissimo procedurale dove lei ha un caso da risolvere e lui grazie alla pillola dell'intelligenza risolverà capirà tutto mettendo insieme degli elementi assurdi. 
Sarà tutto così e alla 4a puntata già ci saremmo rotti l'anima e ci servirà una pasticca di extasy per rimanere attenti. Infatti sai che dovrebbero inventare? Non dico la droga alla Lucy, e neanche la pillola del 2%, ma semplicemente una pillolina che se la prendi fai solo riposare il cervello. Almeno non ti rompe l'anima alle 5 di mattina con tutti i pensieri maledetto lui. Come quello di Awkward Yeti, lui:
In realtà ho preso la pillola del giorno dopo e ho visto il futuro. Ho hackerato mentalmente le prossime puntate e ve le riassumo:
Episodio 1
Prima della pillola

Dopo la pillola

Episodio 2
Prima della pillola

Dopo la pillola

Episodio 3 
Prima della pillola

Dopo la pillola

Sono proprio come un precog. 
A proposito di precog (vi mancavano i miei collegamenti ceh sembrano casuali e invece non erano casuali mai, vero?), per la serial "tratti da film" hanno messo in giro anche il pilot di 
Minority Report - Pilot

Trama: Vedo la gente ancora non morta ma poco ci manca

Che invece mi ha fatto schifissimo.
Parla di uno dei gemelli precog di Minority Report, ricordate? Il film di Spilbi con Tom Cruise che pre-vedeva gli omicidi e li pre-veniva e non c'è una pillola per i problemi di pre-venuta... (film che per inciso io ho sempre amato molto against all voi che lo odiate. Vabbé ma io amo anche La guerra dei mondi quindi...). Insomma la serie riparte da una 15ina di anni dopo i fatti del film (è il trend...) e ci racconta di questo gemello precog che è tornato a vivere in città e vede i crimini, ma li vede a metà perché lui essendo gemello era forte in due, tipo loro per capirsi:

quindi in pratica non serve a un cazzo. Finisce che una poliziotta politically correct che balla danze latinoamericane sui luoghi del delitto

prima lo ricerca perché pensa che è cattivo e poi lo assume come aiutante perché capisce che è buono e le può far dare la prmozione. Insomma paro paro a Limitless di poco fa. E proprio come Limitless si capisce che diventerà un noioso telefilm di loro che ogni episodio investigano un caso diverso.
Si prevede un futuro noiosissimo per questa serie. E in generale per tutte le serie, peggio mi sento quelle tratte da film che a parte il raro esempio di Fargo e Gomorra, è costellata di puttanate tipo 12 Monkeys, Rosemary's Baby, The Firm e From Dusk Till Dawn. Insomma arriveranno Truman Show (no dai), Ghost (bah), Westworld (lo aspetto), The Mist (evviva!), BIG (no dai), L'avvocato del diavolo (nah), Frequency (eh?), Piccola Peste (dio ce ne scampi e liberi), School of Rock (no dai), Venerdi 13 (boh), Taken (aiuto), American Gigolo (chi lo farà?).
Però arriva questo:

 Ah. Ho visto Scream che pensavo e invece... ne riparliamo.

La mamma non è sempre la mamma

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Goodnight Mommy
Trama: Ninna Mamma Ninna Oh

Si comincia seriamente a pensare ai prossimi Awards e quest'anno, al contrario dello scorso, di trend ce ne sono stati moltissimi. Uno di questi è sicuramente Mamma.
Cioè non mia madre, intendo proprio che ci hanno riempito gli schermi di genitrici (buone o cattive), ce ne sono talmente tante che si è creato nel giro di un anno addirittura un sottotrend, le Mamme di figli disturbati.
C'è la mamma di quello schiroccato che vede il Babadook, la mamma di quel rompino di T.S. Pivet, la mamma di quel timidone protagonista di Lost River... 
E ora la mamma di questi due gemelli qui:
Oddio, non è che lei si presenta molto bene:
Allora, la storia è questa. In un'ultramoderna abitazione di superdesign sperduta in un bosco austriaco (già, questo è un horror psicologico austriaco, aggiungi Austria a "Lista Paesi che fanno horror belli") due fratelli si vedono tornare la mamma a casa, operata di non si sa quale operazione o comunque reduce di non si sa quale incidente, comunque con questa maschera in faccia qui:
Che è un topos classico dell'horror, copri una faccia con una benda ed è subito mistero sulla sua identità e urla di terrore
I due si convincono che la mamma non è la mamma ma un demone. Una mammostro. insomma 'na stronza che va eliminata, altro che lei:
E allora che si fa quando si crede che la propria mamma sia una mammostro? Si saltella sul tappeto elastico per distrarla
film animated GIF
e poi le si ficcano degli scarafaggi in bocca mentre dorme per vedere l'effetto che fa
Ovviamente la mammostro fa la parte della vittima, ma i due gemelli non ci cascano, perché qualsiasi mostro che apre l'armadio e indossa il mamma-abito farebbe di tutto per convincersi che è buona. Ricordate lei no?
Quindi da quel momento è tutto un gemelli vs mammostro. Chi vincerà?
Il film è proprio come promettono le premesse (austriaci che fanno horror): lento, psicologico anzi psichiatrico, più simile a un Kinodontas che a un Martyrs, c'è molta attesa, molta atmosfera, molte pause, molta inquietudine. 
Ammetto che in un più di un passaggio può dare un certo senso di appesantimento, il registro anemico non sempre è sorretto da interpretazioni o regia tanto potenti da sostituire quell'attenzione che una buona dose di ultraviolenza messa qua e là riesce a catturare (infatti quando arriva, la scena violentissima, ti risvegli alla grande), e anche il finale, ahimè, è deludente se confrontato all'aspettativa che la situazione - di per sè assolutamente perfetta - genera. 
Non ve lo svelo, questo finale, ma diciamo che darebbe l'occasione di dire a uno come Shyamalan "Già fatto. Già visto."... non è un bel fianco da mostrare a quello shyemo.
Ma il film è diverso nel senso di "non se ne vedono tanti di horror così", strano nel senso di "comunque mi inquieta 'sta situazione", interessante nel senso di "ora voglio proprio vedere dove va a parare". Una visione la vale assolutamente. 
È un buon anno per gli horror di ansia e sudore acido (io dico altolà al deodorante, dico sì agli horror di ansia!) piuttosto che quelli di sangue a litri e serial killer.
A proposito del trend Mamme devo ancora vedere Mommy e Mia Madre, pure in quelli mi pare che figli non stanno proprio centratissimi. Vi sembra sano Nanni?
E ora! Senza che c'entri nulla con l'horror tantomeno con le mammostre (che poi una lista parziale l'avevamo anche già fatta da qualche parte ma proprio non ricordo dove, forse qui? O in qualche Mommy Thriller? O era qui? Indagare.) ma c'entra invece con le case di superdesign che tutti ci sputano un po' su ma alla fine mamma-gari viverci, ecco una serie di palazzine dedicate ai nostri registi preferiti. Gli architetti sono qua hanno in mano il cinemà (li ha fatti Federico Babina):

2x1 • Se la vita sotto la cintura Gyllenhaal

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Southpaw
Trama: Rocky Retromarciano

Mettiamola così: Southpaw è un remake fatto male di Rocky, ma vorrebbe essere un indimenticabile film di boxe a metà tra Il campione e Toro scatenato, ma tutto virato come fosse 8 mile. E infatti non è che mi invento le cose visto che c'è di mezzo pure Eminem con questa canzone il cui video è la cosa più svogliata che 2015 ricordi, ma che  mettiamo lo stesso come sottofondo per la lettura di questo post

Mi spiego meglio.
Antoine Fuqua è un bel registone di colore di quelli con la nomea di uno tosto, infatti il suo primo film, Training Day, era stato acclamato come capolavoro totale durissimo sulla vita di strada che manco Grand Theft Auto e aveva fatto vincere un oscar a Denzel Washington - alquanto immeritato diciamocelo, è stata una botta di culo, quell'anno era veramente poverello, Wil Smith Ali, Sean Penn a caccia, l'ennesima candidatura di Russell Crowe... insomma bastava capitare in un altro anno - tipo chessò il 2008 - e manco la vedeva in foto la statuetta)... ma non siamo qui per parlare di Denzel. Insomma Fuqua sembrava destinato a grandissime cose, a filmazzi violenti e metropolitani, che dicevano le cose come stanno circa la natura umana che ricordiamo siamo tutti animali e pim pum pam spariamoci ma ci sono anche i buoni a volte quanto è dura la vita di strada.
Le "grandi" cose che ha poi fatto Fuqua sono questo, questo e questo. Ammazza proprio. Insomma aveva fregato un po' tutti (ma non me visto che non ho mai trovato Training Day tutto sto capolavoro...).
Ora Fuqua si dà al film sportivo, ma sempre molto metropolitano, con la storia di un pugile che viene dai bassifondi, un passato di abbandoni e orfanotrofi alle spalle, ma una carriera da campione e riscatto, insomma un topos impacchettato e decorato che manco un pancake.
Il pugile si chiama Billy Hope (nomen omen) ed è lui:
Un tipetto tranquillo. 
Interpretato da un Jake Gylenhaààhl mai così pompato che dio santo gli steroidi cosa fanno
che piglia cazzotti tutto il tempo, è sempre tumefatto - mi assicuravano dalla regia che il trucco, almeno quello, è fatto benissimo - e sta sempre scatenato come fosse sotto metanfetamina, infatti tempo dieci minuti già ti sei stancato della sua recitazione sopra le righe ed esageratissima.  

Quando poi esce da ring sembra scemo
Jake non è Robert e Antoine non è Martin. Ma neanche Vittorio e Dino se è per questo:

Ma, Mostri a parte, quando dicevo che il film è Rocky (che per altri motivi ho rivisto proprio poche settimane fa) volevo dire che era proprio Rocky: lui dai bassifondi, ora ricco a palate ma col cuore d'oro. La moglie gli organizza la vita. Ha una figlia che purtroppo segue poco perché "tesoro papà deve andare a mettersi dei calzoncini luccicanti e andare a farsi tumefare la faccia, ci vediamo domani, credo" e allora lei proprio come i due gemelli di ieri si dà al tappeto elastico professionistico

e all'arte
Nessuno lo batte a questo Hope, ma la sua tecnica lascia un po' a desiderare: lui
ma arriva sulla piazza un nuovo pugilatore che lo sfida. Ma per mettere un po' di pepe alla sfida gli ammazza anche la moglie, tanto per (non è proprio così ma più o meno.).
Il povero Hope perde speranze, soldi, casa, manager, amici e figlia in circa 7 minuti di film. Si ritrova ad allenarsi in una palestra di periferia e capisce, grazie ad un allenatore che "adesso tu abbassi la cresta e fai come dico io, non l'hai visto Karate Kid? Metti il guantone, togli il guantone." e impara che pugilare non vuol dire solo prendere colpi senza andare giù ma anche schivarne qualcuno ogni tanto.
Insomma, il più risaputo e banale andamento che può avere un film sportivo e in particolare di boxe, e non è salvato MAI né dalle recitazioni (tutti troppo scatenati, dal citato Jake che veramente esagera, alla coatta Rachel McAdams al sottomesso Forest Fierolocchio Whitaker... ah, ci recita anche 50 Cent, questo per dire la caratura del cast), né dalla sua finta patina di film "duro e crudo", il più delle volte pare un video di rapper che fanno i grossi con i pezzi e i denti d'oro.
Quando, prima della sfida finale (che indovinate come andrà a finire?) c'è addirittura il montaggio alternato dei due "acerrimi" nemici che si allenano, uno tutto fico con le attrezzature e l'altro per strada con il cuore vero, proprio ti vuoi alzare e andare a prendere Fuque a fargli quella cosa che fanno i pugili al sacchetto piccolo ma così (video per stomaci forti):

Lo sai se volevano fare un film veramente duro sul sogno di pugilatore cosa dovevano fare? La versione cinematografica di questa pubblicità:

E un biopic su di lui:
Di Jake Gyle&nahàl riparleremo presto perché sto lavorando come un matto (sarà stato il CB Award vinto lo scorso anno che l'ha galvanizzato:

Arrivano tra pochissimo questo

e questo

Intanto, direttamente da SETTE anni fa, è rispuntato questo filmaccio qui:
Accidental Love

Trama: Il chiodo fesso

Che è veramente ma veramente brutto. 
Non a caso il regista, quel David O. Russell che ha fatto la carriera di Bradley Cooper e Jennifer Lawrence (ma anche un bel film di boxe), ha disconosciuto tutto, ha abbandonato il film prima del mondaggio e l'ha firmato con uno pseudonimo (so boni tutti così, a nascondersi dietro uno pseudonimo...).
Il film non sa proprio che pesci pigliare, arriva al minutaggio finale con un senso di inadeguatezza a dire poco imbarazzante.
La storia è quella di una tipa (scema) a cui si ficca un chiodo in testa e diventa una scema matta. Tutto con un'ironia degna di questo emoji
Non basta la ficaggine dei suoi protagonisti, in primis quella topa (chiamiamo le cose con il loro nome) di Jessica Biel, di cui casualmente abbiamo delle diapositive proprio qui


(Oh! V'ho messo Jake in tutte le salse qui vige la parità dei sessi mo' vi beccate un po' di Jessica) eccoli insieme SETTE anni fa

Una commedia che è un compendio di quello da non fare in una commedia: non fa ridere, non intrattiene, vuole essere un po' strana con il suo appeal da commedia anni 50 e invece fa pena.
Il fatto che abbia trovato una sua distribuzione (estiva ovviamente) dopo SETTE anni è il 4° mistero di Fatima.
Jake, guardami in faccia quando ti parlo e prometti di non cadere più in questi filmacci, DAI! DAI CHE CE LA FAI. DAI CHE SEI FORTE! 

Ti dedico questa, altro che Eminem...

Magic Mai XXS

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Magic Mike XXL
Trama: Sim Salam Birill


• • • 
ATTENZIONE!
IN QUESTO POST APPARIRANO UOMINI NUDI! 
CI SARÀ TANTISSIMA MERCIFICAZIONE 
DEL CORPO MASCHILE! FATEVENE UNA RAGIONE!
È TUTTO UNO SPOGLIA SPOGLIA!
• • •
Ci rincontriamo magico magico Mike, o meglio rivediamo le tue putenda.
Be'l'altra volta ci avevi piacevolmente stupido... scusa... stupito, con tutto quel balleggio di muscoli pettorali bicipiti tricipiti quatricipiti penacipiti dodecacipiti ma quanti cipiti che c'hai oh. E li controlli tutti a modino, questo è innegabile.

Peccato che non fai lo stesso con i muscoli facciali

Poi nel tempo trascorso da quello a questo ci hai anche dimostrato che sai far ridere e, thò, sei anche bravo a recitare.
Insomma Channing, che vuoi di più, ce l'hai tutte: fisico statuario ma balli tipo Michael Jackson, sei marito modello (nel senso che marito e modello), tra un po' entri pure nel carrozzone Marvel (sarà Terza Gambit), hanno già pensato a che piega far prendere alla questione:

applausometro di fratellanza maschia e apprezzamento cinematografico abbastanza alto per la tua personcina. Ho specificato "maschio" non per misoginia, ma perché di quello femminile, il cui applauso è più sommesso e di certo più difficile da ottenere (questa era misoginia, ve'?), l abbiamo dato per assodato sin dai tuoi esordi nei filmacci ballerini.
Ma, così come la scorsa volta, viene da chiedersi se è vero. Se è vero veramente che se ora io metto questa gif:
le lettrice davvero iniziano a fare dei pensieri strani e con una mano una mano ti sfiori tu sola in mezzo alla stanza e tutti i Channing fuori?
Loro diranno subito NO NO! NONNO! MAFFIGURATI io non cedo alle lusinghe di quei corpi da divinità greche che ancheggiano e anche palpeggiano e fanno tutti quei movimenti e poi ti prendono e poi ti girano come una cotoletta e poi guarda che sta per togliersi i pantalonODDIO SE LI TOGLIE Oh. Ah. IhIhIh.
Ora, non vi sto dando delle cretine, giuro! 
Davvero la mia domanda è antropologica: sulle annose differenze tra Lei e Lui. Un uomo che vede una foto sexy di, chessò una a caso, Amber Heard mora. per dire eh...
non ci metterà un millesimo di secondo ad ammettere che se la farebbe di tutto per portarsela a letto (questa era maschilista, ve'?)
Ma una donna che vede una foto sexy di uno spogliarellista fa più fatica ad ammettere che "oh, questo è il mio indirizzo vieni che facciamo il gioco della fettina panata. Io faccio la fettina.". Mica dico che non lo pensa, anzi DEVE pensarlo, è ammetterlo che...
Ora, non mi voglio assolutamente lanciare in discorsi sociali complicati che figurati, in Magic Mike la cosa più complicata che affrontano è se fare il numero del pompiere o quello del poliziotto e decidono di comune accordo di fare un numero doppio con pompiere e poliziotto, quindi mi fermo subito, era solo per dire che ben venga MM alla fine che fa fare le cose matterelle alle ragazze con una sessualità inibita. DISINIBIAMOCI TUTTI!
MM (che ha le stesse iniziali di Mickey Mouse, ma è molto più scemo) è il termometro (perché di calore si tratta) di quello che, anche se non lo ammetti, succede (a uomini e donne) quando vedono corpi statuari (di uomini e di donne) che fanno cose tipo queste

Insomma si parla tanto di degrado delle città ma nessuno combatte il degrado dei corpi! Avoja a dire "omo de panza omo de sostanza" o "la panzetta è sexy" come diceva la ragazza di Butch, eccerto, se la panzetta ha la faccia di Bruce Willis, graziearca.
Quindi MM baluardo di: sessualità disinibita e cura del corpo! Altro che guru motivazionali o Amerika Star.
Lo sapete perché mi chiedevo queste cose, perché al cinema (che comunque è stata l'anteprima più vuota a cui ho assistito) c'erano questi gruppetti di donne che prima del film se ne stavano lì sulle scale a dire (ovviamente a voce alta, non sono io che origlio, è che alle anteprime c'è sempre questo volume altissimo per farsi vedere dagli altri e dare le proprio opinioni...): "ma guarda questa società, queste cose becere, maffigurati se io andrei mai a vedere uno spogliarello maschile che schifo mi sacrifico per la causa del cinema" accompagnando le frasi con la mossa Maggie Smith di grande sdegno
tempo mezz'ora e l'intera fila delle poltroncine su cui ero accomodato sballottava isterica ad ogni spogliarello per loro che se la ridevano alla grande. Risate un po' isteriche e, ci tengo a sottolinearlo, molto sincere e divertenti anche per me, nel senso che "oh! vedi che te diverti che invece stai sempre arcigna ragazza acidella a fa la critica cinematografica che te piace solo kaurismaki! E fattela 'na risata!".
Quindi MM salva la mente, il corpo e la critica!
Purtroppo però il film è bruttarello forte, nonostante le buone intenzioni e i grandi risultati sulle parti basse. Se il primo tentava anche un pochino la carta introspettiva con intelligenza (in fondo Soderberg non è il primo stronzo... anche se secondo me sopravvalutatissimo) e ci raccontava che questi spogliarellisti, anzi "intrattenitori" come dicono loro, non sono solo culi sodi, soldi sodi e petti pittorici ma anche anima e cervello, in questo sequel è tutto annacquatissimo e piatto, didascalico come una macchietta. Inoltre, perso per strada Matthew McConaughey, si decide per la più facile delle soluzioni narrative: il road movie.
Un viaggio che il gruppo fa per andare alla convention di spogliarellisti, a fare il mazzo (!) a questi degni avversari qui:

E questi:

Durante il viaggio varie tappe, vari incontri, varie occasioni di fare baldoria e spogliarsi.
Poi arriva lo spettacolo finale e lì ce n'è per tutti i gusti. Oltre al fiordilatte (sto scadendo, lo so e non me ne vergogno):

ora è disponibile la grande novità per la stagione 2015/2016: il gusto Toblerone (questa era razzista, ve'?)

infatti se nel primo erano tutti bianchi ora arrivano anche degli omoni neri alti sette metri tipo watussi (ma c'è anche quello dolce che canta tutto tenero) e lì proprio l'ormone si sconvolge, quello delle spettatrici e quello di Amber Heard che è sempre struccata e non sembra lei.
Lo spettacolo finale si chiama:"FACCIAMO IL RINGO":

OH! Se non sono ringo boys quelli qui sopra, cioccolato, crema, vaniglia. Si danno pure il cinque come la famosa pubblicità, e andiamo...

Il film è peggio forte rispetto al primo, ma di nuovo diverte vedere come gli sceneggiatori sono chiaramente intenzionati a dimostrarci che questi ragazzi - al pari delle ragazze che fanno gli spogliarelli e che sono ridotte allo stato di pezzi di carne semoventi - oltre al corpo hanno un cuore, un cuore grande che non li fa MAI essere invidiosi, arrabbiati, anzi hanno dei problemi anche seri e non ragionano male. Ad esempio Mike vuole fare il falegname. Lui:

vuole vuole fare il gelataio. 
Lui:
vuole fare il marito e innamorarsi e trovare la donna giusta (giusta di dimensioni... giuro... nel film la trova nel corpicino elegante di Andie McDowell che se solo ripenso a Quattro matrimoni e un funerale mi vengono i brividi). Quello gigante ha fatto la guerra in Iraq e ha brutti ricordi. E infine lui:

è un ragazzo che cura più i suoi chakra che i suoi pettorali.

Loro se ne vanno in giro per l'America ad arrapare le ragazze ma non in maniera becera, no, loro le donne le capiscono e insomma, ce la raccontano come fossero più psicologi che stipper. Che magari è pure vero (nel senso che magari qualche tappo lo stappano... (!) ma insomma, io l'idea che ho di quel mondo non è proprio quella che ci vendono nel film, che lo vedi e ti viene quasi voglia di andarci a lavorare in quei locali perché sono tutte personcine a modo, di sani principi, amici veri  che si fanno gli scherzoni
si vogliono un gran bene

che si danno sempre man forte nelle questioni importanti:
non hanno invidie per altri stripper anzi li aiutano e ci collaborano in un vero florilegio di bellezza interrazionale che non si vedeva dai temppi di Ebony e Ivony

e romantici e fanno quello che fanno perché, hey girl...

Non voglio generalizzare ma secondo me non è proprio così.
COSA?! Dite che non ci posso andare a lavorare come stripper per manifesta panza? Ma come ti permetti! Tu che sei la protagonista di questi meme:
Io ci posso andare eccome. E lo sai quando l'ho capito? Quando ho indossato il gadget fantastico che mi hanno dato all'entrata: la prima e unica... 
MAGLIETTA TRASPARENTE!
Si vede che è trasparente no?
Be' comunque adesso che le vostre sedie sono inutilizzabili e dovete proprio alzarvi e smetterla di accavallare le gambe vi saluto virtualmente come lo farebbe Channing

SIAMO SERIAL • Eri Houdini

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Houdini
Trama: Harry il mago. Quello vero.

Come sapete io nutro un'ammirazione spasmodica per Houdini, il mago, lui
È uno di quei personaggi che ti affascina (come me altri milioni di persone, non sto dicendo che ho trovato chissà quale biografia sperduta e interessantissima, più famoso di Houdini non so proprio).
Prima prestigiatore, poi illusionista, poi escapista, infine smascheratore di finti medium, ma anche attore, scrittore, pugile oltre che arrogantissimo figlio di puttana. Infatti è morto perché andava in giro a bullarsi che poteva incassare i pugni nello stomaco di chiunque. Alla fine uno gli ha dato un pugno troppo forte e lui è morto di peritonite perché "che vuoi che faccia quel doloretto al grande Houdini. Morto. Questo si buttava in mare incatenato alle incudini e poi è morto per egocentrismo. E, troppe vittime ha fatto l'egocentrismo. Io sono già spacciato.
Insomma come tutti i grandi personaggi anche Houdini ha avuto le sue trasposizioni cinematografiche, e oh, ce ne fosse una degna, scritta bene (eppure la sua vita dà la possibilità di prendere mille strade e approfondire decine di aspetti di una personalità complicata e ammirevole).
Negli anni 50 ci fu il film con Tony Curtis, degno figlio di quegli anni, tanto presi a fare i film da "major" che cambiarono irrispettosamente addirittura il finale della sua vita: nel film muore durante il numero della vasca. Bravi, proprio un bel rispetto biografico. Vediamocelo, ci ritroviamo qui tra 104 minuti:

Be' comunque Tony Curtis poteva anche starci.
Passano vent'anni. Ecco un nuovo film su Harry. A interpretare Houdini ci mettono... Starsky. Sì, esatto, lui:
Vediamocelo, ci ritroviamo qui tra 1 ora e 34:

Bah. Che lento. Che lentissimo.
Arriva il 1987. La Disney (che era in epoca "young" Indiana nei telefilm, Sherlock in Piramide di Paura.. svecchiava tutti) ringiovanisce anche Harry e fa Young Harry Houdini. Vediamocelo, ci ritroviamo qui tra 1 ora e 29:
Un prodotto inutile.
Da quel momento l'oblio fino al 1998, quando se ne uscirono con un film TV, bruttino. Vediamocelo, ci ritroviamo qui tra 2 ore pochi minuti che questi malefici non l'hanno messo online ma ti pare che sei ligio alle leggi?

Insulso vero? Eppure un po' di impegno c'era stato, ma poi vedremo qual è il più grande errore che fa questo serial.
L'attore protagonista è troppo belloccio, comunque.
Saltiamo avanti fino al 2006. Fu l'anno dei maghi, uscirono infatti The Prestige e The Illusionist (a proposito, in arrivo la serie tv di quest'ultimo). Quindi hey, ritiriamo fuori Harry Houdini dal cilindro e facciamo Houdini - L'ultimo mago. Vediamocelo, ci ritroviamo tra 1 ora 32:

Il film si concentra sulla parte "anti-medium" della sua vita, e la storia d'amore velata con la Zeta-Jones è assolutamente ridicola.
Harry è interpretato da Guy Pearce, anche lui troppo bellil' per interpretare il Houdini, che era tracagnotto e bello piazzato, ma non quel tipo di muscoli da palestra, era come lo vediamo in uno dei film interpretati da lui medesimo. Vediamocelo, ci ritroviamo qui tra un'ora e 23:

Bene. Oggi non siamo nel 32, nei 50,Siamo nel 2015 e i tempi erano maturi per ririririproporre un biopic sul mago. Lo produce History Channel e forte di tutto il casting sbagliato delle versioni precedenti decide di fare di peggio: assolda Adrien Brody.
Ora. Adrien Brody. Ha vinto un oscar, ha baciato in bocca Halle Berry senza permesso e ha rivelato ben presto di essere un pessimo, ma davvero pessimo, attore. Ricordiamo le sue peggiori interpretazioni qui, qui, qui e soprattutto qui. Qualcuno lo azzoppi.
Come sia finito a fare Harry Houdini è un totale mistero. Non c'entra NIENTE. È alto, magrissimo, con un naso tanto, cosa diamine c'entra? Totally look UNlike:
Ma, ingoiato questo rospo amaro (!), è il suo recitare esagitato e le pose da perenne "figo" che rovinano tutto. Un fastidio immane. 

Sta sempre lì con l'atteggiamento della rockstar

e non parlo solo di quando è sul palco.
Peccato perché, in fondo, una volta perdonati certi scivoloni stilistici tipo quelle riprese ipercinetiche che vorrebbero essere ultramoderne ma insomma, History Channel non è l'AMC, o peggio ancora quegli inserti in computer grafica che "entrano" nelle serrature o nel corpo di Houdini (proprio simil lastra chirurgica per intenderci), la sceneggiatura non era neanche così male. Racconta quello che deve raccontare (dal rapporto con la madre, al superomismo, fino all'incontro/scontro con Arthur Conan Doyle, che nonostante fosse il creatore del metodico e realista Sherlock era nella realtà un credulone patentato) , anche stando agli esperti ci sono più cose inventate che vere.

PRESTO! CHIAMATEMI UN LANCIATORI DI COLTELLO CIECO!
Insomma, per l'ennesima volta Houdini non ha il film che si merita. Più di tutto continuano imperterriti a sbagliare attore! 
Ci pensavo e ripensavo e, messi da parte Harvey Keitel (che per me è sempre stato il più perfetto), infatti l'HA FATTO! Eccolo qui:
Nel 1997, in Favole, un film che parla di credulonerie varie, sapete la storia delle ragazzine e delle fate? Vediamocelo, ci incontriamo qui tra 97 minuti:

e Tom Cruise (Se ne parlò. In fondo poteva anche starci, basso e sterno carenato ce l'ha e avrebbe fatto gli stunt da solo.) ho avuto un'illuminazione totale su chi potrebbe farlo. 
Mark - ho detto - Ruffalo.
È LUI! Bravo, basso, muscoloso ma non palestrato. Perfetto.
Poi, spulciando la cronostoria cinematografica houdiniana, eccolo spuntare, proprio Ruffalo, in quel telefilm che abbiamo visto prima, nel ruolo di Theo, il fratello di Harry. SIETE PAZZI! Ce l'avevate lì! Era lui! E invece niente, avete perso (non è un refuso) due piccioni con una fava: fare un bel biopic su Houdini e con l'attore giusto.
Adesso ovviamente dovremo aspettare altri 10 anni per vedere qualche cosa su Houdini e sicuramente non lo farà Ruffalo (anche se poi, se pensiamo agli attori che fanno due supereroi diversi, potrebbe anche darsi che accetti di fare il fratello di se stesso).
Ho appena scoperto che nel  2016  faranno questo
 Ed ecco chi farà Harry.
Opinioni non pervenute. Io quando si tratta di Houdini sono come Doyle, ci credo sempre.
Come so tutte queste cose su HH? È magia! Ah no, è che leggo ogni mattina questo sito.
La verità è che mi piace tanto il personaggio Houdini perché è stato uno che ha sempre pensato alla verità, mascherandola da magia, ha sempre ricercato lo stupore e l'incredibile, con mezzi iperreali, e anche quando smascherava i medium falsi, lo faceva solo perché credeva, in cuor suo, che da qualche parte ce n'era uno vero. 
Come prospettiva per trovare l'energia di fare le cose mi piace da matti. In fondo sto qui a vedere film orrendi tutto il tempo solo perché, in cuor mio, so che ogni tanto vedrò il capolavoro. Harry Cibbì.
Forse non tutti sanno che Harry Houdini è morto ad Halloween, la notte dei fantasmi. Che non ce lo metti nel film? Dopo una vita a cercare di parlarci (tutto il suo odio per i finti medium era solo la repressa speranza di parlare con la madre morta). 
Abra Macabra.
Comunque, a proposito di cose che spariscono. Uno - probabilmente un mago di photoshop - ha fatto sparire dalle locandine famose PUFF! tutte le scritte. Poi siccome oltre a mago era anche credulone non ci ha fatto un business ma anzi, le ha messe gratis e in alta risoluzione sul web. Eccone alcune
tutte le altre (80!) sono qui. Chissà che ne pensa Drew Struzan.
Per approfondire bene, fuori dai film irrispettosi, il personaggio Houdini leggete questo libro:
E con questo ho finito. PUFF!
[Nuvola di fumo. Il fumo si dirada. Harry Ciebbì è nascosto dietro una tenda. Si vedono i piedi.]

MA SONO GIAPPONESI!

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Assassination Classroom
Trama: Alieno assassino oh mio alieno assassino

Ero sull'aereo che mi avrebbe portato a Bangkok, la scorsa estate (ve l'ho detto che sono stato in Thailandia? Mi pare di sì...) e mi è venuta proprio voglia di vedermi un film degno della beneamata rubrica Tofu & Broccoli, quella vecchia rubrica ormai persa nel tempo e nello spazio per colpa SOLO della sua autrice.
Mi sono detto "dài so' anni che non vedi un'orientalata, vediamoci 'sto film di cui non ha mai sentito parlare ma che ha questo personaggio qui che da solo incuriosisebbe una statua di sale:
Alla fine della visione ho quindi scovato il regista e l'ho tempestato di domande. Iniziamo l'intervista.
Perché hai fatto un film in cui un alieno con la faccia a smile che cambia a seconda delle emozioni tipo così
arriva in Giappone e sfida una classe di invertebrati e sfigati a ucciderlo, con la clausola che lui diventa il loro professore di "difesa contro gli alieni gialli" e se loro riescono ad ammazzarlo lui non distrugge il mondo?
Perché questo film io non lo conoscevo neanche un po' e invece poi scopro che è anche un cartone animato

e un fumetto che non ho mai letto
le cui copertine perarltro mi hanno fatto impazzire per semplicità e genialità?

Perché mi è pure piaciuto anche se è una versione di Battle Royale con alieno e ora mi è venuta voglia di vedere almeno un film matto giapponese a settimana tipo l'Attacco dei Giganti, Parasite e quest'altro sempre con i mostri a scuola

che sembra ancora più assurdo? 
EH? PERCHÈ?

Forse la risposta vera è che mi manca Tofu & Broccoli. Questo post sarebbe venuto molto meglio.

CB ANTEPRIMA • Black Mass

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Black Mass
Trama: Bleah Mess

Ci sono due problemi con cui deve fare i conti Black Mass. Il primo è generale, il secondo personale.
Il primo è che hanno finito i criminali.
Pare di vederli, gli sceneggiatori di Hollywood, alla disperata ricerca su Google di "criminale americano cattivo gangster su chi diamine posso fare un film su un gangster vero visto che i più famosi ormai l'hanno presi tutti?" e Google risponde con "23 risultati trovati ma ti avverto ci devi ricamare sopra forte perché questi so' proprio mezze tacche oh non è che nasce un Al Capone ogni giorno mica li piantiamo nei campi i gangster qui e che diamine vai a trovarlo tu se sei tanto capace".
E quindi, siccome rimane il fatto che i biopic sui gangster/assassini/boss tirano sempre, e almeno due, tre all'anno ne devi fare, perché a tutti piace vedere la solita parabola di ascesa/caduta, soldi facili ma a quali compromessi + traditori da punire + mogli da far tacere a suon di macchine ed elettrodomestici costosi + poliziotti da ungere finché non arriva quello che sta attento alla salute e l'olio non lo usa + alla fine tutta quella criminalità per cosa? + Per ritrovarsi braccato tutta la vita ne valeva davvero la pena?
Ecco, scartabelli un attimo il tuo archivio personale di film del genere e "Quei Bravi Ragazzi". Punto. Serviva altro? Serve ancora a qualcosa fare un film di gangster del genere? La risposta è no.
Il secondo è ovviamente Gionni Deppe. Come sappiamo a Gionni Deppe se lo ammazzavano ai tempi del primo Pirati dei Caraibi non avrebbero fatto un soldo di danno. Jack Sparrow - una delle icone, volente o nolente, degli anni 2000 - lo avremmo avuto e ce lo saremmo ricordato così. Invece ogni anno dobbiamo sopportarlo mentre distrugge film dopo film la sua stessa dignità e continua non solo a vestire quei panni da Keith Richards (ormai ci sta vicinissmo anche come incartapecorimento), tra poco per la quinta aiutame a di' quinta volta, ma non esiste film dove Gionni non si mascheri da pagliaccio. Quand'è stata l'ultima volta che l'abbiamo visto in faccia? Non me lo ricordo proprio...
Ultimamente è stato lupo cattivo ridicolo in un film che non ho visto, quel personaggio assurdo nell'horror di Smithpoi quel Mortdecai che ha ridefinito il significato di "ritirati in un'isola deserta a scopare e bere tutto il giorno tu che puoi farlo cristo" e non scorsiamo che si è rimesso i panni del suo personaggio peggiore, il Cappellaio Matto.
Diventate gangster e sparatemi in faccia se un giorno andrò a vedere il seguito di Alice.
In Black Mass Gionni si invecchia, pare un po' Ruggero dei Soliti Idioti
pelata e capello bianco tirato all'indietro, cerone in faccia che nei primi piani sembra una settantenne che non accetta la sua età e, la cosa peggiore, quelle lenti a contatto azzurre che vorrebbero rendere il suo sguardo di ghiaccio invece gli regalano una fissità che pare che c'ha gli occhi di vetro; pare uno zombie
Il vero problema del film - oltre a non raccontare davvero nulla di nuovo - è il suo modo di farlo. Il cattivo non è mai davvero affascinante, la solita solfa del "un po' assassino, un po' umano", non c'è un comprimario che viva un qualche dramma interiore (sì, forse uno, ma non ti ricordi neanche chi è dopo un secondo di film), insomma non c'è quel senso di "dramma criminale", di "epopea", che si respira nel capolavoro di Scorsese. 
Anche le esplosioni di violenza arrivano ma non si riesce né a giustificarle (non abbiamo mai amato il personaggio) né a condannarle (non lo abbiamo mai davvero odiato)

Quando poi fanno la scena del tutto uguale a questa:

dici GIONNI DEPPE M'HAI PROVOGATO IO TE DISTRUGGO GIONNI DEPPE
Rivedere Quei Bravi Ragazzi cento volte e basta. Ogni volta che ci viene offerto un film sulla vita di un criminale che passa le sue giornate fuori dal bar all'angolo e ammazza la gente ma vuole bene al figlio, rivedere quello. Punto.
C'è una cosa che però si fa notare in Black Mass: che intorno a quel mascherone di Gionni Deppe c'è un supercast, ma davvero una serie di nomi abbastanza impressionante, quasi tutti in poco più che comparsate eccellenti: Benedict Cumberbatch, Kevin Bacon, Joel Edgerton, Juno Temple, Peter Sasgaard... poi vabbè anche Dakota Johnson (quella di 50 sfumature) che ha l'occasione di far vedere in non più di tre scene quanto è incapace. 
Il problema è che il perno del film rimane Gionni Deppe, e insomma, lo sappiamo che con uno che va in giro così
trascina tutto giù con lui.
Che poi, va bene divertirsi con tutte le critiche alla beltà ormai solo un ricordo di Gionni
ma oltre a ricordare che sono anni che Gionni ha perso il suo fascino, vi prego di ricordarvelo in The Tourist, bisogna sempre tenere a mente che, insomma, se in passato sei stato così
alla fine puoi anche permetterti di fare lo stracazzo che ti pare col tuo corpo e farlo diventare un budino. Anche perché se a lei piaci budino
che te ne frega di quelli su internet che fanno i meme di ridere? Marlon Brando tutta la vita.
Comunque il miglior criminale del 2015 si chiama Pablito.

CB ANTEPRIMA • Straight Outta Compton

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Straight Outta Compton
Trama: Straight Outta Rapper

Nonostante non sappia NULLA di Dre, Ice Cubè e gli altri tre, oltre a conoscere qualcuna delle loro canzoni che hanno venduto 523 milioni di dischi ma solo perché l'hanno messe in qualche GTA o in qualche film, mi è piaciuto.
In effetti bisogna sopportare il fatto che sia molto ma molto accondiscendente con i suoi protagonisti, i quali - ehylà - sono anche i produttori del film, e che quindi li dipinga come geni del rap che però poverini essendo nati in un quartiere malfamato si vedono proprio costretti a spacciare droga, essere violenti con le loro donne e trattarle come prostitute, portarsi dietro le armi e puntarle addosso alla gente appena possibile, spaccare uffici con delle mazze da baseball, tutte cose che non vorrebbero fare normalmente perché loro sono personcine a modino e vogliono solo fare rap ma la vita nel quartiere è dura.
Alla fine ci riescono a diventare ricchi con il rap e cambiano il mondo della musica col rap. Ma non erano i Run DMC quelli? O i Wu-Tang? Boh, tutti hanno un po' cambiato la musica col Rap. Anche Spitty Cash a suo tempo

Il film - ennesimo bio pic musicale a metà tra 8 mile e tutti gli altri biopic musicali che per fare un ripassino vi consiglio di recuperare questo - è però un buon film sull'epopea (poco originale, ma molto funzionale) del "dalle stalle alle stelle, poi di nuovo le stalle, poi no si torna alle stelle, poi alla fine alcuni stalle alcuni stelle così va la vita yo maddafakka".
I protagonisti sono cinque neri come si vede dalla foto promozionale
con un pessimo gusto nel vestiario ma tanta voglia di emergere. Se siete pronti ai soliti "diventeremo grandi", "siamo grandi", "mi hai tradito", "ricordati del quartiere", "ME NE VADO!", "facciamo una reunion", "la musica è tutto quello che conta" fatevi avanti. 
Dai sogni nel garage al successo sino al Polo Nord il passo dinoccolato da vero ragazzo di strada è breve
Mi sono ricordato di aver già visto il seguito, quello di Notorious BIG, che però era molto più brutto, e già all'epoca esprivemo tutto il mio interesse per la musica rap.
Certo poi avere in sala il ciccio dei Flaminio Maphia che tutto il tempo fa "si si" con la testa facendo vedere che lui è molto rap è stato divertente. soprattutto pensando a un biopic su di lui: Dritti De fori dalle Ragazze Acidelle.
Certo questa dinamica un po' populista del gruppo musicale che fa unire i neri scuri con i neri chiari come si evince dalle bandana colorate intrecciate in segno di reciproco "non spariamoci più dalle macchine in corsa con gli uzi ma de"è un po' ridondante
Oltre al fatto che gli attori scelti sono veramente identici
nel film c'è una scena in cui compare Tupac, interpretato da uno che fa davvero paura per quanto è uguale
Non è che era un ologramma come quella volta?

Poi c'è Paul Giamatti. Paul - che spreco la tua carriera negli ultimi anni - Giamatti, che insomma, fa il Paul Giamatti, quel misto di laido e penoso che fa sempre.
In effetti non ho null'altro da dire, credo che Spitty abbia un po' detto tutto per me.
Certo che questa cosa farsi il proprio straight outta qualcheparte ha preso un po' la mano all'internet
Volevo fare tutta la recensione come fosse un rap, tutta in rima. Ma poi rischiavo di passare dalla stalla dove mi trovo alle stelle e non mi andava di farvi sorbire un bio-pic su di me...
Vediamoci sta gif (non ne riconosco 3)
mentre attendiamo tutti un biopic sul vero e unico grande rap della storia

Vedo i nonni morti

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The Visit
Trama: Nonni e buoi dei paesi tuoi

Allora. Di Schyemolan abbiamo già svelato tutti i finali qui. Abbiamo poi assistito alla sua totale dipartita come regista un benché minimo credibile qui e soprattutto QUI CHE SCHIFO DI DIO DI FILM ERA QUESTO QUI SE SOLO CI RIPENSO CHE CI ERO PURE ANDATO AL CINEMA?! Scusa mi infervoro ogni tanto...
Ci ha anche propinato una serie TV, che ho seguito per due episodi, prima di capire che stavo vedendo una serie TV morta, infatti è morta.
Ora Schyemolan torna all'horror, quello che l'ha reso famoso e lo fa con questo film, furbo nella regia (ennesima Telecamerina. Quando anche un regista che ha goduto di grossi budget arriva a Telecamerina la sua carriera può dirsi finita. Certo se pensi a Josh Trank anche quelli che fanno la carriera inversa, da Telecamerina a grosso budget, certe volte sono morti che camminano...) e nello svolgimento horror: ragazzini vengono mandati dalla mamma nella casa dei nonni che loro non hanno mai conosciuto, una settimana coi due teneri vecchini per conoscersi e diventare Best Niece Forever Untill They Die.
Ovviamente horror+Schyemolan vuol dire sorpresone finale. Ebbene. Questa volta, sebbene mi darebbe molto gusto rovinare la festa a tutti, sin dal trailer avevo il sospetto che non sarebbe stato necessario nessun avvertimento NO SPOILER o SPOILER. Vediamocelo... ma vediamocelo veramente eh...

Allora? Vi sembra necessario dirvi qual è la sorpresa finale? VI SEMBRA NECESSARIO rovinare quello che è palesemente chiaro sin da secondo 20 (guardatelo bene quel secondo)?!
E se proprio non vi è saltato in testa (forse eravate distratti, forse non vi siete concentrati, forse vi impegnate ma non siete svegli) vi invito a rivederlo...

CAPITO?! MA DICO IO!? È chiaro che la soluzione, il sorpresone, può solo essere quello. Tanto che quando davvero arriva 'sto grande sorpresone tu ci speri che ce ne sia un secondo che magari ribalti il primo, pensando che sarebbe quasi bello averne anche un terzo che ribalti sia il primo che il secondo. Ormai siamo grandi, possiamo sopportare non due ma addirittura tre cambi di fronte. Ma invece no, il film si ferma al primo, il più banale, quello che già dal trailer tutti hanno capito.
Chiude il cerchio - e speriamo anche la carriera di Schyemolan definitivamente - un cast di sconosciuti veramente immondo (tranne poro nonno coi suoi pannolini (!), con particolaripicchi di fastidio, oserei dire furia omicida, raggiunti ogni volta che il pischello di mette a fare rap. Giuro. Quello che gli fa il nonno (!) col pannolino a fine film è più che meritato, spero davvero non fosse pieno di trucco di scena.
Quest'anno è stata veramente la fiera dei ragazzini odiosi, quasi quanto la faccia di Schyemolan

La locandina là sopra vi ricorda qualcosa?
Qualcosa che peraltro ricomincia presto (tanto per rimanere in tema di neve e pazzi scriteriati):

Come? Non avete proprio capito qual è il sorpresone e non vi va di vedere il film? Ma vi devo proprio dire tutto io? Facciamo che ve lo dico sottovoce:

SONO NONNI FALSI! SONO DUE MATTI USCITI DAL MANICOMIO CHE HANNO AMMAZZATO NONNI VERI! BRAVA MADRE CHE NON AVEVA NEANCHE UNA FOTO O PERLOMENO VEDERLI SU SKYPE MENTRE CHATTA COI FIGLI?! SCHYEMOLAN ODIO I TUOI INUTILI SORPRESONI CHE SI CAPISCONO AL SECONDO 20 DEL TRAILER! RITIRATI PER SEMPRE!

Di Caprio espiatorio

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Ora. Io questo ostracismo assurdo contro Leo non l'ho mai capito. Lo paragono un po' con quello contro Tom Cruise. Che v'ha fatto, di preciso, Leo?
Voglio dire, oltre al suo essere SEMPRE corrucciato e non vincere mai questo benedetto/maledetto oscar, che vi ha fatto?
Solo perché nel periodo Titanic tutte le nostre madri, sorelle, ragazze, figlie, vecchie di Titanic volevano farsi ritrarre nude da lui?
Il perché diamine Leo è diventato vittima di bullismo web mi è del tutto oscuro. Non se lo merita proprio. Anche perché, questa cosa degli oscar, voglio dire... ha lisciato 4 candidature, e tutti a menargliela... ma già dalla seconda eh! E allora Amy Adams? Sta a 5, in meno anni di Leo, e nessuno sta lì a fare giochini del genere che peraltro secondo me sono truccati perché io non sono mai riuscito a fermarlo giusto:
Non l'hanno fatto con Glenn Close (6), con Richard Burton (7)... e parlo di attori. Dice che c'è gente (non attori) che in carriera ha ricevuto 20 candidature senza mai vincerlo. Io ci penso, se mi candidassero all'oscar anche solo una volta e non vincessi farei una strage l'anno dopo oppure finirei come Zoolander. Sono due anni che non mi candidano a quel premio lì e ogni volta devono legarmi mani e piedi per costringermi a non andare con un AK-47 in tasca alla premiazione...
Comunque quest'estate, visto che EHY RAGAZZI SONO STATO IN THAILANDIA! NON LO SAPEVATE?! mi è sembrato proprio il caso di rivedere, a distanza di anni:
The Beach
Trama: Life is a beach

Che quando uscì, lo ricordo bene, fece schifo a tutti tranne che a me. 
Scontentò la chiunque, lo ricordo bene, perché non accontentava né le fan adolescenti di Leo (nonostante stesse molto tempo a petto di pollo nudo, all'epoca era ancora abbastanza tisico, ora è più largo con le gambette da ranocchio) che memori di Titanic e Rome + Giulietta lo volevano solo a fare i suoi sorrisi piacioni

né quelli di Danny Boyle che volevano dal regista sempre e solo Trainspotting.
Non volevo dirvelo così ma il film è Trainspotting, solo che al contrario: in quello ragazzi all'Inferno (della droga) in questo ragazzi in Paradiso. In entrambi la stessa conclusione: choose life, nel senso che alla fine l'unica cosa possibile è quella di vivere in una sorta di mediocrità (cercando di farsela pigliare il meglio possibile) perché tanto sia che vivi come la feccia dell'umanità che in una comune thailandese tipo paradiso terrestre, l'uomo finisce sempre per scannarsi e l'unica possibilità è la società quella "normale", che devi vivere per forza, volente o nolente. Quindi smettetela di poster su Facebook status tipo "io sono diverso. io mollo tutto e me ne vado. io la massa la schifo." Fate solo parte della massa che scrive quelle cose su Fb.
A differenza della prima visione, questa volta ho empatizzato ma proprio tantissimo con il personaggio di Leo (non solo perché si slingua la francese), perché l'ho visto mentre passavo dei giorni in un posto che definire Paradiso sarebbe sminuente, in una spiaggia più isolata non si può a Koh Phangan (ovviamente l'ho subito messo su Fb sulla pagina "Quelli che stanno passando le loro giornate su una spiaggia che più isolata non si può"), e venivo da giorni passati in una lurida cittadina turistica, un infimo puttanaio a cielo aperto (Chaweng, a Koh Samui), quindi la differenza era tangibile. Quando poi ci sono dovuto tornare, nel lurido puttanaio di cui sopra, ho veramente pensato che siamo tutti dei maledetti parassiti. Mi sono subito iscritto al gruppo "Maledetti parassiti".
Lo siamo. Sarà banale quanto volete, ma è la verità.
Insomma The Beach lo difendo a lancia di bambù tratta, mi piace, non lo trovo banale perché penso sempre che le banalità diventano tali perché sono cose talmente vere che se ne accorgono tutti, a tutti i livelli. E quindi viva The Beach. 
Sul fatto che sia di Boyle, be', ma magari ne facesse ancora di film come The Beach, invece di queste cagate qui.
E quindi Fronte di Difesa Leo, CB tesserato N°1. Tanto che nel fervore dicaprino ho fatto una seconda chance a un altro film in cui Leo se ne va su un'isola, questa volta non proprio paradisiaca, va su
Shutter Island
Trama: I solati

Ma niente, come la prima volta, non ha fatto breccia. È sempre tutto molto, troppo costruito.. poi oh, il Chicken se lo piglia perché comunque non puoi certo dargli del brutto, c'è la psicosi, c'è la pazzia, c'è il noir, ci sono le scale riprese con l'effetto Vertigo:

Insomma il film c'è eccome. 
Ma tutto un po', come dire, innaturale, esagerato ed esagitato. Assolutamente non memorabile (come secondo me tutto il ventennio scorsesiano che divide Quei bravi ragazzi a The Wolf of Wall Street.
E poi ripeto, il finale alla Shyemolan è davvero insopportabile, invece di migliorare, peggiora, perché troppo legato a dinamiche contemporanee, quando invece né il regista né la storia né l'ambientazione lo sono.
Passeranno molti anni prima di rivederlo...
Mark (che pure tu stai già a quota 2 comunque), che dici, questa volta ce la fa Leonardino con quest'Academy?
Shutter Island animated GIF
Comunque Leo, dice che il 2016 finalmente è l'anno tuo. Dice che con questo lo vinci:

e secondo me ci sono tutti gli estremi per fartelo tirare dietro questo benedetto oscaretto: il regista piace e s'è visto, tu ti impegni fortissimo, c'hai Tom Hardy che t'aiuta (pensa che smacco se lo vince lui e tu no...). Inoltre non mi vengono in mente storpi o malati che possono soffiartelo all'ultimo momento. 
Io non voglio che anche la prossima notte degli oscar finisca così:
E invece Internet già ti prende per i fondelli (anche se in effetti fanno riderissimo):
Lo sapete invece chi ha vinto tutto? Internet, oscar, ridere, tutto? L'autrice del sito My Day With Leo. Come diceva quello: che cos'è il genio? Eccolo:

Resisti su Marte

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Sopravvissuto - The Martian
Trama: Mars Away

La trilogia spaziale di Matt Damon è completa. 
Iniziata con Elysium
continuata a sorpresa con Interstellar (che per uno strano gioco spaziotemporale pare quasi un prequel, almeno per il suo personaggio, o meglio uno sliding doors)
finisce sul pianeta più rosso di tutti. Marte.
E lo sappiamo quanto ci piace il rosso:
Dunque. In poche parole, come già da titolo post, il film è Cast Away (quello con Tom Hanks che rimane solo su un'isola deserta) ma con Matt al posto di Tom e un pianeta intero al posto di un'isola. Pianeta che se solo Matt ci arrivava qualche giorno fa ci si poteva fare la piscina, lo dice anche Google
E invece no. È costretto a mangiare cibo liofilizzato per mesi. In effettti è un po' quello che sto facendo anche io da tempo, ma non per questo hanno fatto un film su di me. Bah. 
Comunque. Tutto succede perché questi uomini hanno la fissa di andare a conquistare i pianeti altrui e siccome sono americani appena alzano il pollice per dire "yeah man tutto ok", ecco cosa succede
Quante volte te lo devo dire che a furia di alzare quel pollicione finirai male.
E infatti Matt ci finisce male davvero, i suoi compagni di avventura - uno più fico dell'altro, ma dove l'hanno presi 'sti astronauti, in un'agenzia di modelli?
se ne vanno senza di lui. E lui poverello rimane solo soletto su Marte. Lei parte, lui Marte.
Da quel momento è solo sopravvivenza, tra calcoli pirotecnici per capire quanto può resistere con la sua piantaggione di patate
e soprattutto senza patata, quella si che è dura da digerire! E dire che mi ricordo di certe marzianine niente male
Intanto sulla Terra tutta la NASA si impegna col NASO all'insù a riportarlo indietro... ci riusciranno? Intanto studiano con questi educational qui:

Sta in una botte de fero.
Allora. A parte gli scherzoni che non bisogna scherzare su queste tragedie successe veramente...ah.. non è successo veramente? Pensavo... Ma come dopo quei video dell'istituto Luce mi pareva che la conquista di Marte (e marzianine) fosse assodata

Sopravvissuto è bello. 
Ti tiene bene saldo alla sedia senza propulsori per più due ore, senza permetterti distrazione alcuna, tutto il cast gira nell'orbita di Matt che è una meraviglia. Poi veramente è un MEGA cast, Matt Damon, Jessica Chastain, Kate Mara, Jeff Daniels, quella di Amiche della sposa, Sean Bean che fa pure le meta-battute sul Signore degli Anelli, il Soldato d'inverno, quello di 12 anni schiavo e c'è anche il tempo di innamorarsi di lei:
non c'è nome che sia totalmente sconosciuto, il che ci dà anche l'occasione di aprire una delle mie solite megaparentesi che non c'entrano nulla: ma non vi sembra che ci siano sempre di più mega-cast? Voglio dire, siamo noi che ormai pensiamo che tutti gli attori siano "mega" - perché ce li vendono come "mega" e noi ci caschiamo? (Io ci casco almeno...) Oppure sono davvero troppi loro? Ci sono troppi attori! Speditene qualcuno su altri pianeti sennò ci finiscono tutti i film quelli! Via gli attori dal nostro pianeta!
In Sopravvissuto sono tutti quegli elementi che rendono un film di sopravvivenza (anche se in questo caso è sopravvivenza intergalattica) interessanti: lui che parla da solo, l'ingegno umano che supera ogni difficoltà, i momenti di disperazione e quelli di stupidera (aiutati dall'ascolto forzato di ABBA tutto il tempo. Già a proposito, la colonna sonora è abbastanza scarsa, non perché non siano belle le canzoni, anzi, solo che quando arriva questa

è una scelta così banalotta che dici vabbè allora metti pure questa no?

Comunque voi vi riuscite a immaginare anni da soli su Marte? Che avreste fatto? Io basta che mi davi film stavo a postissimo. Film e patate... da mangiare!!! Madonna pensate sempre male.
Matt più che altro fa cose noiose tipo fare di calcolo tutto il tempo per capire quante patate gli mancano (io avrei detto una) e non si lascia mai un minuto per svagarsi un po', il buon 100% Soft ha pensato anche a dei momenti più di relax, queste le prime due opzioni
(le vedere animate sulla sua pagina FB).
Insomma Ridley Scott quando ha in mano una sceneggiatura valida sa fare benissimo il suo lavoro (peccato che gli passino una sceneggiatura valida ogni sette film ormai), e la sua fissa per i supercast (lo sappiamo che lui o supercast o Russell Crowe, è binario Ridley) in questo caso lo aiuta perché riconoscerli tutti ci fa sentire un po' a casa, ci fa empatizzare tantissimo con Matt, perché anche noi pensiamo "certo guarda che stronza però JEssica che mi ha mollato qui".
Certo, il film è di un positivo e "volevose tutti bene anche a distanza di milioni di anni luce" che a volte rasenta lo stucchevole, però solo se solo ci pensi con più attenzione, perché mentre lo vedi invece anche tu sei parte di quella speranza di vedere che tutto vada bene, alla fine; nel senso, non ci sono scene romantiche o chissà che discorsoni motivazionali, diciamo che però è molto più vicino a Apollo 13, con cui condivide anche una certa manovra a elastico, che a Moon, con cui condivide la solitudine del protagonista).
È un film carico di speranza, nel sendo che ci sperano proprio che davvero qualcuno finisca naufrago su Marte così tutti gli abitanti della Terra avranno l'occasione di vedere su megaschermi non solo le finali dei mondiali ma anche le operazioni di salvataggio del poraccio. È anche pieno di fiducia nello spirito di sopravvivenza del genere umano, che, visto che presto si troverà su un pianeta senza più cibo o terreni coltivabili perché li hanno rasi tutti al suolo per costruirci dei multisala giganti, dovrà presto ingegnarsi e trovare il modo di sopravvivere. Tutto il genere umano è impersonificato nel film da MATT DAMON!!!

Come? Già si stanno operando perlappunto con i viaggi interstellari in vista delle prime colonie? Pori marziani, faranno una finaccia.

Certo, sarebbe stato bello e coraggioso (e se Ridley non avesse 78 anni e soprattutto si fosse chiamato George Miller) avere un film più anarchico, più "coraggioso", meno americanoide (non che sia un male di per sé, lo sapete...)
Mi sarebbe piaciuto che dal momento del disastro Matt si fosse ritrovato solo davvero, ma davvero, senza stacchi su quello che succedeva sulla Terra o sull'astronave con i compagni che stanno tornando a casa... Tutto il film con Matt che, ok, riceveva messaggi da casa e dai compagni, e parlava con la terra e insieme organizzavano la missione di soccorso, ma senza vedere mai la controparte, solo Matt; noi spettatori avremmo avuto l'impressione di stare lì con lui, così come fu con Tom, eravamo tutti Wilson. Questo effetto in Sopravvissuto non c'è, c'è anzi quasi un film corale (paradossale, vista la trama) in cui i buoni sentimenti anche di quelli che all'inizio sono stronzi vincono e viva l'America, viva il genere umano, viva tutti. Don't cry for me Marte.

(Gif di Giacomo Bagnara, bellissima). 
La regia ci sta tutta, se ci sono i rimandi immancabili a 2001

sono più gli esempi di Gravity (il finale è un quasi remake) e di Interstellar (senza i pippardoni sull'amore) ad essere la nuova calligrafia spaziale cinematografica, per ora è così. 
C'è una cosa che ti fa pensare Sopravvissuto, e non solo che l'uomo è l'animale che sopravvive per eccellenza (certo, spesso sacrificando altri animali, ma sfido il più vegano dei vegani a stare due anni Marte e patate) ma anche che forse, sotto sotto, un po' ce lo meritiamo di sopravvivere, perché quando vedi queste astronavi immense che girano nello spazio, che sono ben lontane, chessò, dalle macchine dei Flinstones, ecco, pensi che, sebbene l'uomo sia anche quell'animale che commenta su FB le foto dei migranti con pubblico giubilo davanti a cadaveri galleggianti, o che mette 5 milioni di like a una foto di Kim Kardashan, o fa arricchire gli youtubers, ecco, da qualche parte c'è anche chi fa andare l'uomo nello spazio, c'è chi ha davvero costruito quella roba incredibile per il solo fatto di aver sognato di costruirla, tutti sogni nati centinaia di anni fa, magari al primo che ha astratto l'idea di spazio, stelle, pianeti (una sorta di evoluzione del sogno di generazione in generazione), non è pensiero grossissimo questo qua? Infatti talmente grosso che ora sto così:

E insomma questo pensierone mi porta a sperare che, chissà, magari il sogno di oggi che tutta l'idiozia sparisca, qualcuno un giorno la realizzerà davvero (magari non col metodo Oppenheimer). Non basta per credere in un futuro meglio?
No ve'?
Comunque lo spazio non è più l'ultima frontiera, anzi, ci vanno talmente spesso che sembra l'ultima periferia. E chi nasce ai bordi di periferia di Saturno, dove gli astrotram non vanno più, dove l'aria è interstellare, è più facile soffocare che guardare in faccia la Luna, piange:

Piange tanto, come piangono tutti quelli che vanno nello spazio, almeno al cinema:












Ma si può piangere davvero nello spazio? VEdiamo cosa dice questo Ned Flanders spaziale qui:

Sempre bella la gravità zero. Vediamo che effetto fa la gravità zero sulla patata:

Interessantissimo.
Ad ogni modo io mi sono molto riconosciuto in Matt, non per il viso da Cromagnon, ma per quel senso di solitudine. Non sapete quante volte mi sono sentito come lui, sperduto in un vastissimo mondo, senza nessuno con cui parlare. Voi non lo sapete quante volte, ma io sì! OGNI VOLTA CHE VADO A VEDERE I COMMENTI CHE MI FATE! ZERO!

Vabbè, facciamo finta che avete commentato ma siccome siamo lontani anni luce ci mettono vent'anni ad arrivare. Vi lascio qualche locandina e un ritratto dell'autore del libro che voi non chiedetevi perché ma sono mesi che c'ho di fronte il faccione di Matt per motivi che esulano da CB:
Certo a pensarci avrei dovuto fare uscire questo post domani. Marte... dì.

Branco nel buio

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The Wolfpack
Trama: Pulp Non-Fiction

Ci sono i film. C'è il Cinema. Ci sono le persone. Ci sono le storie.
A volte tutte queste cose si mischiano e diventano documentari. Un documentario racconta una vita o un fatto, quindi l'unica invasione che la finzione fa nel reale è la documentazione filmica, il montaggio del materiale girato. Un documentario cerca riprese quanto più "celate" possibile di alcune storie che, vuoi perché sono più incredibili della realtà stessa,  vuoi perché sono fatti storici o di cronaca, meritano di essere raccontate in un film.
Ci sono però delle volte in cui film, cinema, vite, persone, storie, cronaca diventano un tutt'uno carico di una potenza comunicativa unica, come uniche sono alcune occasioni e alcuni incontri. Tutto questo dà vita a documentari unici, come questo.
Basta scrivere la storia in poche righe per accendere la curiosità di chiunque: 

questi sei fratelli hanno vissuto chiusi in casa, in un appartamento di New York, per tutta la loro vita. Asserragliati nelle poche stanze da genitori troppo apprensivi e palesemente turbati mentalmente - se non proprio paranoici, direi pazzi - i sei (i cui nomi sono antiche divinità induiste: Krisna, Jagadesh, Visnu, la sorellina più piccola, Govinda, Bhagavan, Mukunda, Narayana) non sono mai usciti e tutto quello che sanno l'hanno imparato dai film.
Ma non si limitano a vederli, i film, i sei infatti li imparano a memoria e, costruendosi dei costumi montando scatole di cereali e ritagliando tapettini da yoga, ne riproducono intere sequenze. Tra i loro film preferiti Pulp Fiction e Le Iene (il loro preferito in assoluto, perché permette a ognuno di avere un ruolo importante)

The Dark Knight
Ma anche classici come Quarto potere e Via col vento.
I sei stilano classifiche

riscrivono le battute, le citano, ridisegnano le locandine

vedono film a ripetizione...
Oltre a ricordarmi "qualcuno", diventano in pochissimi minuti persone di cui vuoi sapere tutto.
Questo è un documentario speciale. Di quelli che capitano raramente perché non raccontano storie già balzate agli onori della cronaca (mi viene in mente quel Man on Wire, che pur essendo splendido, poteva contare su chili di materiale e ore di materiale video), qui siamo dalle parti del colpo di fortuna, fortuna che devi saper cogliere se sei un documentarista (come Catfish, per esempio): la regista notò i sei in metropolitana, tutti vestiti uguali, con gli occhiali neri, sembravano proprio Mr. White, Mr. Pink, Mr. Orange e soci. 

Li ha conosciuti e ha scoperto la loro incredibile (e penosissima) storia.
Già, perché non c'è nessuna vena goliardica nel loro ricreare i film, non c'è divertimento nel vederli preparare costumi, pistole finte e scenografie, le uniche sensazioni sono pena, compassione, commozione. E rabbia quando appaiono il padre e la madre, artefici consenzienti di sei menti spezzate, sei ragazzi interrotti, che non conoscono un'infanzia, che hanno palesemente maturato derive sociopatiche e ossessive (sperando solo per i film). Il mondo fuori è cattivo, ci sono omicidi e aggressioni, meglio stare sempre in casa, la società va combattuta. Questo il credo del padre

la cui unica "legacy"è la passione per il cinema. 
La storia di Wolfpack - il branco - è la dimostrazione che dove l'uomo può distruggere, il cinema (inteso come la fantasia, l'immaginazione) può costruire. Quello che i genitori hanno devastato, il cinema ha salvato.
The Wolfpack è un film che, attraverso la storia di sei spettatori poco comuni, fa il punto su un tema fondamentale quando si tratta di cinema, sottolinea in maniera profondissima la responsabilità che hanno i registi, che ha il cinema.
Immagino Quentin Tarantino o Christopher Nolan vedere questo film e entrare in un abisso mentale pensando che la loro opera di creatività è entrata così prepotentemente nella formazione deviata di questa famiglia. Forse esagero e ovviamente nessun regista può lavorare pensando che da qualche parte del mondo ci sono sei bambini che crescono dentro un appartamento/prigione e non possono fare altro se non guardare film.
Ancora più speciale The Wolfpack è reso dalla grande quantità di filmati d'archivio che ci raccontano stralci di vita passata, quando i sei erano poco più che bambini, ripresi dal padre e dalla madre borderline.
Per fortuna - proprio come in Kinodontas - film che adesso assume un aspetto tutto nuovo - lo spirito delle persone non nasce dall'educazione che ricevono, e le aspirazioni, i sogni, la voglia di vita non la puoi spezzare mai. Esempio lampante è Mukunda, che già anni prima delle riprese, quando aveva 15 anni, scappò per le strade... peccato che lo fece vestito da Mike Myers.
Amano gli horror, i ragazzi:
L'arresto e l'internamento per alcuni giorni in un ospedale psichiatrico furono le consequenze. Viene da chiedersi come funzionano i servizi sociali americani...
Tornando alle responsabilità del cinema. Anche la regista di responsabilità ne ha molte, la più grande ovviamente è quella di aver realizzato un sogno dei sei ragazzi, essere finiti in un film e poter continuare a intepretare, questa volta da protagonisti, i loro film preferiti

ma certo c'è anche da considerare che, una volta scoperta questa verità sicuramente stramboide e deprecabile (la sorellina Visnu è ritardata, il padre alcolizzato, la madre palesemente sciroccata, i ragazzi subiscono una repressione psicologica conclamata, e, nei meandri di alcuni sguardi e scene, anche se la cosa non è mai esplicitata, viene da chiedersi come questi adolescenti hanno vissuto le loro naturali pulsioni sessuali) la regista abbia, come dire, messo da parte il suo lato umano a favore di quello di filmaker che, fiutata una storia pazzesca, ha preferito non fare nulla se non riprendere i fratelli. Qui una sua chiacchierata interessante.
Certo, col senno di poi ha fatto più bene che male per questi fratelli, è stata a tutti gli effetti l'elemento esterno che ha scardinato quella routine folle, che ha convinto alcuni dei fratelli a liberarsi da quella subitanza psicologica e domestica, intanto tagliandosi quei capelli lunghissimi (i capelli sono sempre un simbolo di ribellione); ma se il progetto non fosse andato in porto? Se ad un certo punto fosse finito tutto senza diventare davvero un film? Domande senza risposta, ok, quindi inutile farsele.
L'unica risposta che dà il film è che il cinema è  
Uno dei film dell'anno. 
Per chi ha già visto il documentario ecco una sorta di "che fine hanno fatto"

e una foto che da sola basta per ricordarci il motivo fondamentale per cui demandiamo al Cinema una così grande parte della nostra vita, della nostra attenzione, del nostro amore.

Un'immagine che testimonia, ancora una volta, il motivo per cui il Cinema, anche se tu non lo sai finché non vedi un documentario che te lo racconta, cambia la vita di alcune persone, e forse ha cambiato anche la tua.
La mia di certo.

L'invidia del pixel

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Pixels
Trama: Game Over

Come già sapete (se siete stati attenti, ve l'avrò messo almento tre volte in giro negli ultimi 3 anni), esiste questo corto STUPENDO qui:


L'ha fatto anni fa un francese. Bràvo.
Ovviamente una cosa bella non può passare inosservata e ovviamente non può prima o poi essere rovinata da un gruppo di americani idioti capitanati da Adam Sandler.
Lo stesso Adam Sandler che non ne fa una buona da anni e che, ormai ho veramente deciso, è uno delle più grandi piaghe del cinema moderno, altro che salvatore della comicità un po' assurda e diversa; un tempo mi piaceva, lo ammetto... ma ora non lo sopporto davvero più. È compiaciuto nella sua totale fissità, inoltre gli si sta allungando la faccia in maniera preoccupante, no così per dire.
Ma aspetta. Perché prima di parlare (pochissimo ma almeno malissimo) di Pixels, è doveroso citare questa puntata di Futurama
che è importantissima da tenere a mente visto che è del 2002 (il corto è del 2010), e quindi viva sempre Futurama, che appunto, continua a prevedere il futuro anche se è morta e sepolta, purtroppo.
Comunque, oltre a Futurama e a Pixels il corto, per trovare le basi del perché hanno fatto questo film vanno certamente citati Scott Pilgrim, King of Kong, Indie Game e Ralph Spaccatutto (e un pochino Tron Legacy, ma in minor misura per colpa di Olivia Wilde che distraeva dallo sparatutto), tutti film che  negli ultimi anni hanno riportato in auge il mondo videoludico, ma non tipo quando fanno un film da un videogioco, quello non c'entra nulla, no, qui si tratta di usare come protagonisti i personaggi dei videogiochi ma in avventure che coinvolgono anche un mondo esterno al loro, ma indissolubile, quello dei nerd che ci hanno passato l'infanzia, a smanettare sugli arcade, tipo me per capirci.
Già in un'occasione ho fatto la lista delle consolle e portatili passati tra le mie mani, e tenuto conto che non ho mai avuto una PS1 (quindi mi sono perso tipo il passo fondamentale dell'industria videoludica moderna) posso dire di riconoscermi abbastanza in questi sfigati che sanno i nomi dei personaggi dei videogiochi e che hanno finito Monkey Island. Tre volte. A proposito: Pirati dei Caraibi NON È il film di Monkey Island. No, era tanto per ribadire una cosa importante nella vita.
Per fortuna poi - credo proprio perché non avevo la PS1 - mi sono un po' affrancato da questo fatto di stare ore ore ore ore ore a giocare ai videogiochi, ore che interrompevo solo per leggere dei fumetti o vedere dei film che parlavano di fumetti o di videogiochi, film tipo questi:


e mi sono un pochino allontanato dal mondo nerd. Allontanamento aiutato anche dalla scoperta incredibile che c'era un sesso diverso dal mio e che giocare benissimo a Caveman Ugh.limpics poteva essere utile anche in altre occasioni (avete capito questa battuta? benvenuti nei nerd).
Insomma per tanti anni non ho videogiocato e non sono stato nerd. Poi ho fondato ChickenBroccoli e ci sono tornato da campione, nel mondo nerd. Ora ho una PS4.
Comunque, bando alle ciancie, Pixels è una merda quasi inguardabile, e lo è esattamente per i motivi che potete immaginare: Adam Sandler. Già, era al plurale, ma lui è la causa di tutti i mali, infatti ha scritto anche un po' di sceneggiatura, una cornucopia di situazioni imbarazzanti per lui e per gli altri e soprattutto per Serena Williams (già).
Il film è Ghostbusters, con gli alieni che arrivano a forma di vecchi videogiochi a trasformare tutto in quadratoni e quadrettini
e i più insospettabili (nerd campioni di videogiochi) chiamati a fermarli. 
Che poi non ci sarebbe nulla di male, è pur sempre un film da cassetta, non volevamo Tarkovskij, ma neanche questa paccottiglia di cose inutili. Pixels infatti perde quasi tutto il suo minutaggio (manco breve) nei siparietti insopportabili di Adam e compagnia brutta (si è portato dietro il ciccione, per fortuna non tutti gli altri... quelli arrivano domani).
Una quantità di occasioni sprecate da far rabbirividire anche chi con i videogiochi non ha mai giocato, almeno in Ralph Spaccatutto, prima che diventasse un remake della scena di Frankenstein Jr con la bambina, c'erano scene molto divertenti che rispettavano anche le psicologie dei personaggi dei videogiochi. Qui, il nulla, solo una scenetta col cane di Duck Hunt e con quel rompicazzo di Q-Bert (peraltro già sfruttato proprio in Ralph...).
E tutto perché Adam non poteva limitarsi a darci solo videogiochi e inside joke e nerd game e un po' di sana avventura con effetti speciali fichi (quelli sono fichi per davvero), no, lui doveva fare un film "alla Adam Sandler", quelli con quella comicità tutta pause e lui che fa la faccia da cane bastonato sempre più lunga e battibecca con la bella di turno (Michelle - naso di maiale - Monaghan) ma tanto alla fine la rimorchia. Sai che bello.

Un cast sbagliato in quasi la sua totalità (che peraltro spreca senza rispetto due personcine a modo come Brian Cox e Sean Bean); si salva in corner solo il povero Peter Dirklarge, con il personaggio del bulletto nano piccolo corpo gigantesco ego

che però se ti ci fermi un attimo a ragionare è anche un po' offensivo nei confronti dei nani, regista invisibile come certi mattoncini segreti di Mario (che poi è Chris Columbus, quello di Mamma ho perso l'aereo e i primi Harry Potter) uno che dovrebbe saperci fare con un certo tipo di età (9/13), qui asseragliato tra le pose da tranquillone di Adam e quelle da cioccione odioso dell'amico suo, e storia ai minimi storici.
Odio Adam Sandler.

I film di videogiochi li deve fare chi coi videogiochi ci è cresciuto davvero, chi ne ha capito l'importanza, e ne rispetta la profondità. Date tutto in mano a Edward Wright e non se ne parli più.
Per riprenderci da questa visione ignobile, prima di tutto vi metto quello che secondo me è la più divertente interazione uomo-videogioco della storia dell'interazione uomo-videogioco:

E poi alcune cose belle che vanno da fotografie coi personaggi pixelosi in panorami reali (anche queste un po' anticipatorie di alcune scene del film...) 

A una pixel art (lo sappiamo tutti quanto è bella la pixel art, ve lo devo ricordare?) che però non è semplice riproduzione di personaggi in forma di pixel (se volete questo potete anche costruirli da voi, io questa estate me ne sono comprati CENTO), qui si tratta di sognare videogiochi alla Monkey Island ma con i nostri film preferiti; li ha fatti Gustavo Viselner (tutti cliccabili eh):
A schermate "press to start" di videogiochi horror che purtroppo non esistono:
E infine, a vecchi Game & Watch ma cinematografici (anche questi li puoi giocare online, tanto che oggi non abbiamo perso abbastanza tempo):
Ciao. Io vado a giocare a Pacman per sempre. Vedi mai che un giorno possa tornarmi utile in altri frangenti. Nessuno ci avrebbe creduto con Caveman Ugh-limpics, e invece...

2x1 ANTEPRIMA • Hotel Transylvania 2 - Ritorno al Marigold Hotel

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Hotel Transylvania 2

Trama: Stupido stupido hotel

Che Tartakovskij sia un genio è indubbio. Uno che ha inventato queste cose qui:

lo è per forza e nessuno sta dicendo il contrario.
Per questo il suo lavoro sul franchise Hotel Transylvania è davvero inspiegabile, quasi imperdonabile. Capisco i soldi, ma perché rovinarsi per andare appresso a un idiota?
Il problema è riconducibile ad Adam Sandler - da ieri ho deciso che tutti i problemi del mondo sono riconducibili ad Adam Sandler, compresa la fame nel mondo e le Miss Italia deficienti - che come un Re Mida Bizzarro trasforma in merda qualsiasi cosa.
Il primo HT mi aveva depresso, sensazione acuita dalla sapere che esiste quel CAPOLAVORO di Mad Monsters Party (rivedetevi questo , vi prego!), che è un film in stop motion degli anni 70 stupendo, di cui HT è praticamente un remake non dichiarato.
Ora senza che nessuno ne sentisse il bisogno arriva il seguito. Ma perché questi sequel? Sì ok, aveva fatto un po' di soldi, ma basta. Qualcuno sente il bisogno di vedere il seguito di Gnomeo e Juliet? Di Planet 51? Di Igor? Di Turbo? Di 5 Leggende? (potrei continuare). Ecco.
La sceneggiatura di HT2 è tra le più flebili che memoria ricordi, una storiella, quasi uno sketch, che se fosse stato in mano alla Pixar si sarebbe esaurito nei primi 7 minuti, per poi trasformarsi in tutt'altro, probabilmente un capolavoro (ecco, ho anche deciso che per ogni idea che altri studios rovinano, meritano di essere odiati per averle soffiate alla Pixar: vi immaginate un film coi mostri fatto dalla Pixar? Pensate che bello poteva essere. Ora ovviamente non lo faranno mai perché c'è questa cagata di HT.), invece qui viene diluita per 100 minuti e ti mette un certo tedio.
Si tratta del solito "upgrade con figli" (vedi Shrek, vedi tutti gli altri seguiti dove nascono i figli per allungare il brodo, non vedi Incredibili che ci partivano già dall'inizio, coi figli), il più banale che si possa immaginare: il figlio mezzosangue mostro-uomo (anche se sarebbe meglio dire mostro-idiota) che forse non è un vampiro, forse lo è, quindi nonno Dracula lo porta in giro per mostruosità insieme agli amici mostri per fargli uscire le zanne mentre i genitori sono in America a vedere come ci si vive. Ci riuscirà? Non ci riuscirà? È un vampiro? Non è un vampiro? CHISSENEFREGA!
Sempre alla ricerca del personaggio puccioso e di quello comico per forza (e qui di comici per forza ce ne sono... tutti), senza mai pensare che non bastano da soli, non bastano.
La comicità di HT (tranne tre o quattro rarissimi sketch decenti, e tranne il Blob, il personaggio più riuscito) è tutta giocata sulla fisicità dei protagonisti (siamo sempre dalle parti Minions, la comicità più facile che esiste, la scorciatoia), e comunque non fa neanche troppo ridere: Dracula che balla la break dance, Wolfman che si comporta come un cane

Mummia che si incricca mentre lancia una maledizione, la ripetizione per ben tre volte della battuta "sono troppo vecchio per queste cose", already done, already saw.
Poi magari l'ambientazione dell'hotel è anche carina (infatti se ne vanno dopo un quarto d'ora, bravi), ma insomma, alla battuta - "C'è il bluetooth qui?" - entra in scena un mostro blu a forma di dente, ecco, cascano le braccia, anche senza essere zombi.
Chiude il pacchetto l'arrivo di bisnonno vampiro (doppiato in italiano da un Paolo Villaggio in pieno enfisema polmonare):

Vi ricordate quella puntata dei Simpson dove per rinvigorire la serie aggiungevano un personaggi ai Simpson? Il cane? Ecco. Proprio come in Shrek o l'Era Glaciale, tempo che arrivano al terzo HT e ci saranno talmente tanti personaggi da gestire che basterà fargli dire una battuta per uno e potranno arrivare ai 90 minuti canonici.
Tanto poi almeno 10 se ne vanno con l'immancabile e insopportabile balletto finale:

Andate a vedere o rivedere Inside Out, che è ancora al cinema.
Le uniceh cose buone di HT succedono "fuori" dal film: una è che il regista ha abbandonato il carrozzone e non farà il terzo (e ha abbandonato anche quello di Popeye, per fortuna); la seconda è il libro di studi preparatori:






Guardate che belli. In questi disegni c'è la fantasia, il gesto, l'Arte dell'animazione, tutte cose perse nel film che  invece è solo schiavo delle case di produzione e distribuzione che stanno col fiato sul collo alla gente e dicono Più ridere! Più Minions! Più balletti finali! Maledetti.
Oh. Visto che di sequel di film che parlano di hotel gestiti da mostruose cariatidi si sta parlando, approfitto per rispolverare una visione fatta in aereo mille settimane fa
Ritorno al Marigold Hotel
Trama: MaiOld Hotel

Di cui mi ricordo poco, parla di vecchi, di vecchi rincoglioniti che non si ricordano le cose, ma tu pensa, gente che magari vede un film e dopo un mese appena ne ha un ricordo offuscato e nebbioso, sbaglia i nomi e non saprebbe dire neanche come finisce, ma tu guarda. Per fortuna io prima di una settimana non ci entro nella terza età e mi ricordo tutto. Anche se sarebbe stato meglio il contrario: quello che avevo piacevolmente accolto come un filmetto perfetto per l'arena - il primo Marigold Hotel - è diventato un insipida minestra riscaldata. Si è persa la leggerezza dei vecchini in vacanza e si è cercato di fare una roba un pochino più impegnata, con risultati pessimi.
Tutti i personaggi sono la copia di loro stessi: Maggie Smith scontrosa sarcastica ma alla fine con un buon cuore
Judi Dench calma e riflessiva, Bill Nighy timido represso e via dicendo di dentiera in dentiera.
Io ho grande rispetto per i vecchini (in fondo sono miei simili, non all'anagrafe ma sicuramente nel quotidiano: sempre gli stessi orari, sempre le stesse abitudini, gridare contro i giovani, non capirci un tubo delle nuove tecnologie), ma in questo film non vedi l'ora che tirino tutti le cuoia 'ste vecchie galline mummie incartapecorite rincojonite.
E anche qui grande finalone tutti contenti con annessa insopportabile (e molto meno dinamica) scena di balletto:
È terribile! È come quando vedi i tuoi genitori fare qualcosa di "giovane" tipo appunto ballare! È una scena orrenda! Richard Gere che fa il gesto della chitarra! (A parte che se fossi stato Gere l'inserimento  nel cast io l'avrei vissuto come offensivo: ma sarai vecchio te!).
Il Transylvania e il Marigold sono alberghi a   . Vogliamo farci scappare l'occasione di mettere qualche bell'albergo cinematografico a      ? No vero?

SIAMO SERIAL • Serie in screaming

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Che ormai l'horror nelle serie tv sia sdoganato è cosa risaputa. Quante volte dobbiamo ripeterlo? Una? Due? Facciamo 3 va. Iniziamo con il pilot della serie che (insieme a Walking Dead, se solo facesse paura...) ha introdotto il genere:
American Horror Story Hotel - Pilot
Trama: Lady Caca

Ci risiamo. Si comincia con poster bellissimi
con dei teaser pazzeschi

una sigla davvero pazzesca (più del solito)

e un pilot in cui funziona TUTTO (ma proprio tutto! Persino quel mostro assurdo di Lady Gaga, che è il più grande esempio di "scegli bene il tuo visagista e anche se sei orrenda potrai sembrare una strafiga).
Ma ormai lo sappiamo, in AHS ci mettono tre puntate a mandare tutto in vacca. La prima serie aveva retto interamente. Quando nella seconda erano arrivati gli alieni avevamo iniziato a capire l'andazzo. Nella terza l'interesse era durato sì e no tre puntate. Lo scorso anno, con quel popò di materiale circense, qualcosa di buono l'avevano imbroccato. Quanto ci metteranno a rovinare quanto di buono fatto in questo pilot? Cazzatissime in 3.. 2...
L'ambientazione della serie è un hotel (evvai con il trend in solo due giorni, dopo i due hotel di ieri), e scattano subito le citazioni, per nulla nascoste, a Shining
Per il resto il pilot ci ha presentato un po' di personaggi. Questa volta Clohe Sevigny fa la madre di famiglia (sono pronto a scommettere che A) non esiste B) se esiste, impazzisce), Kathy Bates come al solito cattura tutta l'attenzione, hanno ripescato Wes Bentley (quello delle buste volanti) ed è veramente pessimo
Il dato più importante è che manca Jessica Lange, colei che ha portato la serie a grandissimi livelli di recitazione, ma che, in effetti, stava anche diventando un po' ripetitiva. Dice che comunque farà un cameo.
Al suo posto, come ci hanno BOMBARDATO per mesi, ci hanno messo Lady Gaga. Ora, ammettendo che la potenza comunicativa d(ell'ufficio stampa d)i Lady Gaga è imponante e innegabile, possibile che questa sia il catalizzatore totale della serie? Se fossi uno qualunque degli altri attori mi incazzerei. Oppure boh, non me ne fregherebbe niente perché se fossi un attore hollywoodiano andare sul set sarebbe proprio come andare in ufficio (paura eh?). CErto magari vedere Kathy Bates fare queste cose non sarebbe molto catalizzante


Ma trattandosi di quella che andava in giro con gli straccetti alla rucola crudi addosso non i pare così sconvolgente.
Lo continuerò a vedere perché che fai, non te lo vedi AHS? Anche solo per aspettare la Lange.
A proposito del creatore della serie, quel matto Ryan Murphy che ci ha regalato anche quello zenith di "ma che ca..." che era Nip/Tuck (un gran peccato non ci fosse ChickenBroccoli quando vedevo N/T, sai che recensioni...) e Glee (mai visto un episodio), ecco che se ne esce con un nuovo serial horror:
Scream Queens
Trama: Ice Cream

Vi ricordate la terza serie di AHS? C'erano le streghe, la sorority, le compagne di college  (in quel caso streghe) una odiosa, una timida, una mezza scema e via dicendo. Ecco, sembra che Murphy abbia preso alcune di quelle scene lì e ne abbia fatto un'intera serie. A sottolinearlo c'è anche Emma Roberts (che con Liv Tyler è uno di quei misteri della genetica femminile per cui da padri orrendi nascono figlie tope) 
Quando inizi Scream Queens sei un po' disorientato: lo stanno facendo di proposito o sono totalmente idioti per davvero, ad aver scritto una roba del genere? Cioè, lo hanno veramente pensato così esagerato, buffonesco, ridicolo, stereotipato, incoerente oppure gli è venuto malissimo?
Sei tentatissimo di smettere dopo la prima puntata, anzi a metà della prima puntata, poi però questo mix di stupidaggini da college movie e momenti splatter da horror anni 80 ti ipnotizza, perché sì, l'hanno fatto di proposito, e l'hanno fatto bene, cioè male, cioè male fatto bene, non male fatto male.
I personaggi fanno e dicono cose che non stanno nè in cielo nè in terra, e anche i buoni, quelli che perlomeno dovrebbere avere del sale in zucca sono dei totali ebeti.
C'è di mezzo un assassino mascherato (ovviamente), come la mascotte della squadra di football della scuola, un Diavolo Rosso

che inizia a fare fuori una queen dopo l'altra.
Per darvi l'idea dell'andazzo: il Diavolo rosso sta per uccidere una. Le scrive su whatsapp (non parla), quella, con il Diavolo a un metro, gli risponde su whatsapp "No! Non uccidermi!" Lui l'accoltella. Lei, sempre su whatsapp: AAAAHHHH!

Tutto così. È un genere. Ed è fatto bene, cioè male, cioè male bene... vabbé avete capito.
Madrina dell'operazione la queen delle scream queens, Jamie Lee Curtis. Certo sono lontani i tempi in cui faceva quelle cose ad Arnie, però la sua figura la fa sempre.
Una serie assurda, che potrebbe farvi schifo, ma che se presa dal verso giusto (cioè quello sbagliato) può regalare più divertimento di molte altre.
Un'altra cosa assurda è che pochi giorni prima dell'inizio di Scream Queen finisse invece un'altra serie dalle tematiche praticamente identiche, e pure mezzo titolo
Scream - Season 1
Trama: Screamare le amicizie

Che - sì avete indovinato - un'altra serie tratta da un film (e che film!): Scream.
Mi sono approcciato alla serie con tutta la supponenza e spensieratezza e l'assenza di pretese del caso: MTV, attori sconosciuti, serie da film che ne hanno fatta una giusta per sbaglio, MTV, agosto.
E infatti ecco la sorpresa: anche Scream funziona tantissimo. Anzi, è proprio perfetta. Incredibilmente azzeccata proprio per il suo essere assolutamente teen, mtvizzata, con attori cani ma fichi

L'esempio lampante sono i testi in sovraimpressione: ogni canzone che passa viene promossa sullo schermo, tipo "You listening Xxxx XXx. Download on Mtv.com!", questo sfonda il velo di finzione e ci rende tutti un po' teenager, i protagonisti del serial sono gli stessi che lo guarderebbero.
Addirittura nel poster ufficiale non hanno resistito e hanno messo l'#ashtag
Ovviamente anche qui i social diventano protagonisti e l'assassino oltre a telefonare manda anche mille messaggini stalkerosi

Infatti stanno TUTTO il tempo a fare esempi di serie e film attualissimi: citano Dexter, Walking Dead... si vestono da Pulp FIction

ci manca poco che citano lo stesso Scream.. cosa che ovviamente fanno in maniera "meta":
Insomma quello che non era più riuscito al buon Wes (morto proprio tra la penultima e l'ultima puntata, meta morte!) con il suo franchise (che sovvertì ben prima di The Cabin in the woods le regole dell'horror) riesce ora alla serie.
Che comunque non risparmia la sua dose di sangue:



Il nuovo Ghostface è interessante


Non vi dico chi è. Ma continuo a pensare che se volessero fare una cosa giustissima per tutta la mitologia di Scream sarebbe far diventare Sidney l'assassina.
Oppure far tornare in qualche modo Drew Barrymore.. tanto che sta affà Drew Barrymore? 
Chiudiamo con quella che è stata un'altra bella sorpresa:
Fear the Walking Dead - Season 1
Trama: The Working Dead

Figurati, partivo che ancora non mi ero ripreso dalla NOIA di tutte quelle chiacchiere che si sentono nella serie regolare... non ci speravo proprio. 
Inoltre continuare a leggere il fumetto - che è la cosa migliore che possiate fare nei contronti di TWD - mi aveva totalmente allontanato dalla serie.
E invece FTWD è fichissimo. Inanzitutto racconta dello scoppio dell'epidemia, quindi all'inizio sono tutti sani come pesci, e assistiamo quindi alle scene che ci piacciono di più: primi avvistamenti zombi, gente che non sa e che saluta il vicino di casa (già zombi) e quello non risponde e allora "mazza che maleducato! almeno un saluto!", folla impazzita, caos, persone che sono uno al capo opposto della città rispetto all'altro e partono insieme per rincontrarsi e si incontrano casulamente in piazza. Roba così.

Bisongna dire che la prima puntata è davvero una bomba, e che poi pian piano peggiora (non troppo, non ai livelli della serie madre, forse non ne ha avuto il tempo, solo 6 puntate) ma ha dalla sua una qualità totalmente sconosciuta a Walking Dead: un cast perfetto.
Davvero, non c'è nessuno e ripeto nessuno che sia fuoriposto, o odioso, anzi, se il ragazzetto protagonista è veramente un fico e speriamo abbia una carriera pazzesca

(Ha quel tipo di recitazione naturale che è proprio di pochissimi, di quelli che forse sono diventati attori un po' per caso...), si riesce a fare il tifo anche per tutti gli altri della famigliola, io personalmente in particolare la sorella

Anzi tutti tranne quella che infatti muore alla fine.

Insomma l'unica cosa che mi ha turbato molto guardando Fear the Waking Dead è il pensiero che - visto che è ambientato in epoca precedente rispetto all'altra - VUOL DIRE CHE TUTTI QUELLI CHE SONO MORTI NELLA SERIE REGOLARE SONO ANCORA VIVI!!! 

DIO SANTO! AIUTO!

Piccola peste

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Cooties
Trama: Bazombini della III Z

Cooties è l'ennesima declinazione della moda horror del momento: gli zombi.
Da quando The Walking Dead gli è scoppiato in mano e tutti si sono riscoperti esperti (riscosperti, quindi) grandi conoscitori di non-morti (camminatori, deambulanti, corpi, bianchi, loro, infetti... ormai li chiamano con tutti i nomi possibili) abbiamo visto ogni possibile declinazione zombesca. Dai balli di fine anno ai campi di calcioOvviamente la commedia è quella più visitata subito dopo l'horror puro. Alcune volte il giochino è riuscito, altre meno, altre volte per niente.
Questo Cooties (letteralmente è pidocchio, ma anche un gioco da bambini tipo acchiapparella) sta nel mezzo tra il riuscito meno e il per niente.
Questa volta gli zombi sono bambini, solo i bambini, che si prendono 'sta malattia dai chicken mcnuggets che gli danno a scuola (infatti il film inizia bene, dal pollo malato al bocconcino infetto
alla bocca del bambino che poco dopo sta così:
Movie School animated GIF
Forse il regista è stato in una mensa scolastica italiana, probabile. Io me la ricordo bene la mensa delle medie, mangiavo solo il mercoledì, quando c'era la cotoletta alla milanese straunta ma almeno commestibile.
Protagonista è quell'hobbit di Elija Wood, che per quanto si sforzi di affrancarsi dal suo ruolo tolkeniano con ruoli stramboidi tipo questo e questo, proprio non ce la fa, ogni volta che appare uno pensa a Frodo e tutti fanno di tutto per ricordarglielo
(Insieme alla battuta di Sean Bean che cita se stesso in Sopravvissuto siamo a due meta-signorideglianellici rimandi in una settimana. State messi bene.)
Quindi Elija supplente sfigato arriva in una scuola, primo giorno e già si innamora di una sua vecchia compagna di classe, anche lei prof. Fa amicizia con altri prof sfigati e si scontra con quello di ginnastica, lo sfigato bellimbusto e deficiente di turno.
La solita solfa, nessunissimo impegno nella caratterizzazione dei personaggi.
Poi arriva l'outbreak bambinesco, e per qualche minuto il ritmo si rialza, soprattutto perché gli attori bambini devono essersi divertiti da morire a fare gli zombi e giocare con tutti i trucchi FX sul set tra gambe mozze e cervelli ricoperti di sciroppo.
Cooties animated GIF
Da quel momento il film diventa un casino, una ripetizione di scene viste mille volte (lo sfigato che diventa eroe, lo scemo che però sa tutto di zombi, il bidello giapponese che si scopre campione di arti marziali, l'autista strafatto che pensa sia tutta colpa dell'erba che si fuma, il bullo che si redime e anzi si sacrifica:
Qualcosa di vicinissimo a quel film con le api giganti di qualche tempo fa, ma soprattutto una sorta di omaggio ai film Troma ma senza quella grana grossa e casereccia della Troma

A parte che poi Elijah aveva già avuto a che fare con un bambino cattivissimo in tempi non sospetti, il più cattivo di tutti!

Tutto troppo risaputo per essere interessante, al di là degli zombi bambini (che poi non che non ne abiamo visti di bazombini, dalla bambina del primo Dawn of the dead  al neonato del remake di Dawn of the dead
a quello di 28 giorni dopo, alla marea di regazzombine di Waling Dead (vi ricordate la maledetta Sophia?)
Freschissimo di bara è il teaser della prossima commedia zombesca in merletti e brandelli

Di bambini horror abbiamo già discernito, tante volte, ma tante tante tantetantetante tante tante eh, l'asilo nido horror di ridere l'abbiamo visto, ma perché non mettere una bella collezione di gif di bambocci perfidi? Dài mettiamola, è lunedi mattina, che lunedi mattina sarebbe senza il computer impallato per colpa mia?
Carina le infografiche per salvarsi dall'apocalisse bazombinesca:
Cooties animated GIF
E un paio di poster alternativi molto meglio di quello usato alla fine:

Cagne Reeves

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Knock Knock
Trama: - Toc Toc. - Chi è? - Due merle che fan meh...

Che di Eli Roth non ci si debba fidare è chiaro da anni e anni. Protégé senza senso di quel matto di Tarantino che mo' non è che se uno è Tarantino ogni cosa che fa bisogna gridare al miracolo. Soprattutto il suo fiuto per il talento registico altrui non è poi così sopraffino. Capisco aver traghettato Rodriguez in America (ma quello era già forte in Messico per conto suo) ma il fatto che abbia dato da mangiare a Roth proprio non si capisce. Stiamo pur sempre parlando di uno che nutre una passione smodata per i film di Lino Banfi.
Che poi non è neanche questo il problema, il problema di Roth è che è, molto semplicemente, un pessimo regista. Punto.
In un momento in un cui in Italia arriva con un ritardo di giusto due anni Green Inferno (ma come è arrivato mi sa che è già andato via... senza dimenticare quell'altra immondizia in cui faceva l'attore) lui già aveva fatto questo altro film che ha solo tre componenti di interesse: Keanu Reeves e due tope.
Ora, del perché Keanu si sia lasciato convincere a girare questo filmetto è chiaro anche ai ciechi:
queste
(cosa cerchi? Dai che lo troviamo... La tetta nasconde ma non ruba...)
Ecco. Chi non l'avrebbe accettato? Manco Margioglio l'avrebbe rifiutato.
La cosa brutta - nascosta dal manto finto-femminista del film - è che probabilmente soo due che Eli si voleva trombare e quindi le ha chiamate a fare il primo film che gli veniva in mente.
Peccato che esaurita la quota topesca - in una scenetta a tre che sembra un po' essere il trend sessuale dell'anno 



scenetta abbastanza calda ma nulla a che vedere con i 200° raggiunti da Micheal Fassbender con quelle due quella volta.
Fatto il fattibile Keanu si risveglia da solo e scopre che le due tope sono, oltre che tope, anche due pazze che vanno in giro a scopare persone per poi fargliela prendere malissimo con cose tipo "adesso lo diciamo a tua moglie", "adesso mi metto i vestitini (tutti) di tua figlia", "adesso metto il video di noi che trombiamo sul tuo Facebook", "adesso te la facciamo vedere noi, cioè nell'altro senso, brutto vile maschio dove vai".
La cosa brutta del film è che è veramente all'acqua di rose. Cioè questa gran vendetta che dovrebbe arrivare, non arriva. 
Voglio dire, sei Eli Roth, uno che è diventato famoso (oltre grazie a San Quentino) per fare cose così (apri i link solo se hai fatto colazione tre giorni fa), e poi che fai? Ti limiti a farmi vedere due tizie in accappatoio (che ok, è sempre un bel guardare) che fanno casino in cucina

(che in effetti a me farebbe andare ai matti. Ho interrotto intere storie amorose per il casino lasciato in cucina. Una vera tortura.) o che disegnano piselli sui muri della casa di design (e sono tre quest'anno, case belle teatro di atrocità e macchinazioni) di Keanu e gli fanno ascoltare la musica alta?

E che vendetta è? Minimo io volevo Keanu seduto su una sedie triste e solitario che capiva il grande errore che ha fatto. Come? Già fatto?
Il messaggio del film è "attento a chi usi come custodia del pene perché poi potrebbe rivelarsi una sciroccata che ti lega alla sedia e ti fa cose cattivissime". A parte che, hey, non succede tutte le volte? Ma a parte questo è un home invasion movie troppo debole per essere ricordato. Belli i tempi di quelle home invasion tipo Funny Games, The strangersMartyrs, Secuestrados, You're next,  The Perfect Host. Qui siamo più dalle parti di quella volta che hanno invaso casa dei coniugi Nics
Comunque a me quando bussano alla porta non sono mai tizie del genere, ma sempre le vecchie che chiedono di riavere indietro le mutandone stese che gli sono cadute sul mio terrazzo, che dite faccio bene a non farle entrare?
E poi comunque mi dovete anche spiegare dove sta di preciso l'errore deprecabile di Keanu. Voglio dire, lo sapete bene che in ogni coppia c'è la clausola non scritta che sancisce che "se tu parti per il weekend coi figli e io rimango solo a casa e mi citofonano due fiche del genere e io resisto una mezzora e poi però me le trovo in bagno che si fanno la doccia insieme e ci finisco a letto allora non è tradimento". E vale anche all'incontrario, se parto io e a te citofonano due maschi tipo Channing Tatum e Fassbender, non è tradimento. Ovviamente.
Clausole non scritte che tutti firmano senza saperlo al Sì (o anche solo al "ti vuoi mettere con me".). Infatti il prete o il sindaco dovrebbe proprio dire "Giuri di non incazzarti se la sposa parte per il weekend coi figli e lo sposo rimane solo a casa e gli citofonano due fiche del genere e lui resiste una mezzora e poi però se le trova in bagno che si fanno la doccia insieme e ci finisce a letto dica lo giuro".
Film inutile come quasi tutta la filmografia di Roth. Ci ha proprio Roth i coglioni. È ora che qualcuno gli tolga la cinepresa di mano, confonde troppo spesso l'obiettivo col tuo cazzo.
L'unica cosa degna di nota (oltre alle tope) è la locandina - un tantinello sessita pure questa - alternativa:

CB ANTEPRIMA • Maze Runner - La fuga

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Maze Runner - La fuga
Trama: The Meh Runner

Sono andato all'anteprima di Maze Runner, serie young adult distopica che ha avuto il culo di essere prodotto solo perché Hunger Gamesè il nuovo Twilight e quindi c'è un pubblico di ragazzi(ne) urlanti pronte a spendere le proprie paghette mensili per libri, gadget e biglietti del cinema per vedere questi ragazzi andare contro i poteri forti, tralasciando (almeno fino all'ultima scena del terzo film della trilogia) l'amore.
Sia chiaro, ho già detto e ripetuto che sarà sempre molto meglio avere eroine virtuose, capaci di imporre la proprio forza d'animo piuttosto che stare giornate buttate sul letto a piangere perché un vampiro biondo e melenso le ha lasciate dicendo "Non sei tu, sono io. Ti amo troppo. Io non ti merito." e altre frasi del genere che oh, ancora ci cascano?
E infatti non ci devono cascare più! Siate tutte Katniss e scoccate frecce (e fracciatine) contro questi uomini deficienti che siedono su troni di spigole.
The Maze Runner (al contrario di Hunger Games e di Divergent) ha un protagonista maschile, il che lo rende meno interessante, ma aveva - almeno il primo - un'ambientazione che mi aveva più che incuriosito: un gruppo di ragazzi chiusi in una vallata, al centro di un gigantesco labirinto mortale. Una sorta di Lost ma per pischelli.
Alla fine del primo (che avevo recensito bene, se non ricordo male) alcuni di questi tizi riuscivano a scappare, per scoprire che fuori c'era stata un'epidemia che ha decimato l'umanità e che il labirinto era una sorta di scuola di sopravvivenza chi ne usciva era fico e poteva servire agli adulti (divisi in sole 4 categorie: cattivi, buoni, cattivi che a un certo punto si redimono e buoni che invece sono spie cattive) per salvare la Terra annientata.
Ecco, il secondo inizia dove finiva il primo, e essere usciti dal labirinto rovina tutto in un secondo.
Il secondo MR è una sorta di zombi movie (ci sono proprio gli infetti. ebbasta!), in un'ambientazione alla Mad Max, ma ricorda più i film di Resident Evil, qualche metropoli distrutta e ricoperta di sabbia ogni tanto e hai fatto
che perde ogni mordente e ci racconta di questo gruppo di ragazzi che non fa altro che scappare da minacce sempre diverse (soldati cattivi, infetti cattivi, attacchi di cacarella) e avere tutta una serie di paturnie tipiche dell'età (peli ascellari, doppiepunte, puzza di piedi).
Ora. Il film mi è piaciuto pochissimo, soffre dello stesso male degli altri episodi 2 di questo genere (soprattutto di HG): diventa troppa roba da gestire e viene quindi gestita malissimo, montaggio assurdo, storia che arranca, personaggi con una quota di battute prevista dalla legge delle ragazzine che magari nell'anno di passaggio dal primo al secondo si sono innamorate di un comprimario e non del protagonista (ci sono sempre quelle che si innamorano del "Ringo" della situazione e non di John, o di Paul.). Tipo questi sono due dei "Ringo":
i-fuckworldus.tumblr.com
Insomma diventa lampante il lato "prodotto", la vendibilità diventa la cosa più importante, a scapito del film (che comunque non è che si partiva da un capolavoro...).
E poi gli adulti, quando arrivano, in queste storie young adult, sono tutti maledettamente uguali, scontati, perché chi vuoi che rappresentino gli adulti nelle storie young adult? Ma i genitori! Chiaro! E quindi ecco quello severo e inflessibile, quello crudele ai limiti del criminale nazista, ma anche quella materna, quello coraggioso, quello burbero ma buono... insomma da un lato i figli che cercano la propria libertà dall'altro i genitori che la costringono nella morsa dei loro "so io cosa è meglio per te". Questa è un po' l'idea che hanno i figli della loro situazione:
E i figli che fanno? Rompono gli schemi. In questo caso gli schermi...
e a noi le palle con tutte le loro paturnie.
Questo gap tra genitori e figli è la forza motrice delle vendite astronomiche che fanno gli young adult (che fine analista, CB, perché non mi do alla scrittura di young adult?) io l'ho sentito tantissimo durante l'anteprima, questo gap. Ed è tutta colpa dei My Dreams.
E chi sono i My Dreams? È esattamente la stessa domanda che mi sono fatto quando, a cinema pieno di ragazzine un po' (troppo) emozionate (tanto che per molti minuti ho pensato perché c'ero io seduto in sala, mi pareva logico...), sono entrati 'sti quattro attrezzi qui:
Che sono - l'ho scoperto solo cercandoli, molto peraltro, sul gughel - un gruppo musicale. Hanno fatto una canzone una, peraltro una cover di un'altra canzone uscita... un mese fa!

Poi non erano passati di moda i  Blink 182 e i Sum 41? E poi quanta insicurezza e furbizia (fallimentare) rivela fare una cover di una canzone di due mesi fa che già ha fatto in tempo a stancarci?
E poi fanno questi video molto "youtubers", con tutte le cose tipiche dei video da youtubers: fondi orrendi, parole smangiucchiate, risate inutili, frasi sconnesse, momenti di imbarazzo involontario:


Mi sembrano pure un po' sfigatelli, massimo 45.000 views (cristo. 45.000 views sono poche, rendemose conto, i se arrivo a 1000 lettori in un giorno stappo lo champagne) e l'ultimo video caricato 5 mesi fa.
Ora, a parte che quella maschera di gallo ha il © e state attenti che se mi gira il chiccherone vi faccio mandare una lettera dal mio portiere, ma insomma, mi pare che stiamo un po' raschiando il fondo di queste ragazze barilotte che si innamorano del primo pischello con i capelli tagliati da un monco. E quando lo vedono lo corrono ad abbracciare
ecco. Questa cosa dell'abbraccio mi ha sconvolto. Proprio come rito, ciao - autografo - abbraccio, non si scappa. Io non li toccherei neanche con il bastoncino di Arale
Però mi sono anche detto "anteprima di young adult che vai, usanze che trovi", quindi ho aperto anche io le braccia in attesa di tutti gli abbracci, ed ecco che subito arriva la prima ragazza e "scusa gli occhialetti 3D me li devi restituire eh, non fare il furbo cibbì che sennò chiamo il regazzo mio che fa kik bossing te accartoccia".
A parte tutto, io la faccio facile a criticare i MyDreams, ma devo ammettere che le mie sono solo le parole di un vecchio livoroso che non capisce le nuove generazioni e alza il pugno al cielo dicendo "non ci sono più i bei cantieri di una volta!".
Proprio come il successo degli YouTubers (che continuo a non spiegarmi per davvero), per me è un mistero anche il fatto che Maze Runner sia riuscito a emozionare queste ragazzine che, accanto a me, urlettavano quando Thomas, il protagonista, riesce a scappare da qualche minaccia o si emozionavano davvero quando lui fa il discorso motivazionale letto forse un minuto prima su un Bacio Perugina, tutte emozioni che invece a me mi hanno attraversato come ectoplasmi. Ecco, in certi momenti mi sono proprio detto "oh. c'avete ragione voi. sono io che non l'ho capito. evviva gli youtubers. io men torno a guardare quei bei lavori che stanno facendo alla fermata della Metro C, che a me emozionano più di Maze Runner".
Insomma Maze Runner evidentemente è fatto bene, ma per me rimane un Broccolo, che vi devo dire, non sono young, forse non sono manco adult, sarò più adatto per i racconti dedicati alla fascia old mummy.
Ma forse perché io avevo letto male la locandina e mi aspettavo tutt'altro film:
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