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Channel: Chickenbroccoli
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Starbuck coff

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Delivery Man
Trama: Starfuck

Questo film qui è il remake di un film canadese che si chiama Starbuck, che non si come è arrivato anche in Italia qualche mese e credo lo abbiano visto tipo tre persone, e la cosa incredibile è che io non sono una di quelle tre, per dirvi il livello di repulsione che ha provato il pubblico italico al film, pubblico che ora è tutto impegnato a (s)parlare de La Grande Bellezza e mica accetta il fatto che il più grande successo degli ultimi dieci al botteghino inizi con Checco e finisca con Zalone, no, ora "sono tutti critici cinematografici".
Chissà se questo remake arriverà mai in sala, penso e spero di no, perché siamo dalle parti di infimissimi livelli di comedy americana, peraltro con protagonista Vince Vagon, l'attore di basso livello più alto che esiste, uno che non imbrocca un film da... boh, forse mai. Sempre attaccato alla gonnella di Ben Stiller e Owen Wilson, sempre in bilico tra commediole che se facevano ridere non era merito suo, o che non facevano ridere proprio, e la ricerca disperata di fare qualcosa di più autoriale, qualche thrillerino e quel neo peloso sul naso di una carriera già altalenante come quella di Gus Van Sant. E proprio come Psyco anche questo sembra un remake scena per scena, ho visto il trailer di quello canadese in questo istante e ci sono le stesse scene, le stesse. Non me lo spiegherò mai, se fai un remake perchè pensi che la storia sia vendibile ma l'attore no, almeno cambia qualcosa, un minimo sforzo, cribbio.
Vince Vagon fa il solito Peter Pan che non si impegna in nulla, che vive di lavori assurdi e passa le sue giornate a cazzeggiare, e che, ad un certo punto, scopre che quando, anni prima, aveva avuto la bella idea di donare i propri spermatozoi tre volte a settimana per alzare un po' di soldi non aveva pensato che effettivamente quegli spermatozoi sarebbero arrivati da qualche parte, per l'esatezza nell'utero di 533 donne, risultato: si scopre padre di 533 persone. Da quel momento inizia a conoscerli - in forma anonima - e scopre di avere un istinto paterno sopito, istinto che - la fantasia proprio - finisce per fargli procreare un figlio vero con la sua ragazza, l'agente dello S.H.I.E.L.D. Cobie, l'unica cosa carina del film che purtroppo non appare con la sua uniforme d'ordinanza:

E tutti gli altri 533 fratelli gli vanno a fare le boccacce alla finestra



Da notare tutti attoroni e una che appare in tutte le inquadrature che forse sarà la figlia del regista o la ragazza di Vagon.
L'unica nota positiva è che c'è anche Chris Pratt che so benissiimo che non sapete chi sia (anche io l'ho dovuto cercare su wikipedia) che sta vivendo un momento d'oro, ha doppiato il protagonista del film dei LEGO, ha fatto Her, tra poco esce questo

E poi sarà nel quarto capitolo di Jurassic Park. Sì, fanno un quarto capitolo di Jurassic Park, ecco il trailer:

Non che il film sia veramente spazzatura (del tipo che Ben Stiller ha fatto di peggio) ma è talmente palese che le aspirazioni e le inspirazioni iniziali di chi lo scriveva e dirigeva fossero così mediocri, banali, annoiate, che poi ovviamente il film naviga in un formicolio degli arti che ogni tanto devi alzarti e saltellare un po' per recuperare la sensibilità di braccia, gambe, cervello.
VInce Vagon, un metro e novantasei di inutilità.

NELLA VECCHIA TRILOGIA • Karl Matrix

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VAI MIGUEL!
Avete visto che effetti speciali? Che tecnologia spinta ai limiti massimi! Che futurismo! PIM! PUM! PAM!
Matrix  / Matrix Reloaded / Matrix Revolution
Trama: DAJE VU
Ma secondo voi quando giravano Matrix si rendevano conto che avrebbero cambiato il modo di fare fim action nel profondo per i successivi 10 anni? O meglio che sarebbe stato talmente impressionante l'impatto visivo creato dal film che per anni avremmo avuto epigoni - tutti poco riusciti a dire il vero - e citazioni?
Secondo me no. Secondo me le cose che cambiano le cose sono quelle che non si accorgono di stare rivoluzionando un linguaggio.
Dite che sto spendendo parole troppo "altisuolanti" per Matrix? No. Perché vi sfido due volte vi sfido a ricordavi il momento esatto in cui avete visto queste scene:

E vi sfido a ricordare il pensiero esatto che avete pensato. Ve lo dico io perché non lo ricordate, perché non c'era. Eravamo tutti senza pensieri, con la testa piena di bianco vuoto, colti da attacchi epilettici di stupore, perché non avevamo gli strumenti per elaborare quello ceh stavamo vedendo, perché quello che stavamo vedendo era Nuovo.
Sento già le vocine dei puristi del cyberpunk, dei fissati del wuxia, dei maestri dell'arte del combattimento che 
Lo vedete questo? È il cucchiaino più piccolo del mondo che si piega solo per i puristi del cyperpunk, i fissati del wuxia, i maestri del kun g fu.
Matrix ci ha aperto la testa e ci ha ficcato dentro un concetto di "virtuale" del tutto nuovo, per quei tempi, dove internet non era facebook e gli effetti speciali non erano poi un granché.
Ricordo perfettamente che uscito dalla visione del primo Matrix facevo le mosse e cercavo di camminare sui muri. A mia memoria pochissimi film mi hanno fatto questo effetto davvero adrenalinico, uscire e iniziare a pensare che, ehy, ma quei pop corn che mi sono mangiato erano veri pop corn o solo l'idea di pop corn che una macchina mi ha impiantato nel cervello? E davvero è così, allora perché non li ha fatti scoppiare tutti invece di lasciare sempre quei grannelli alla fine che per sbaglio ti mangi e ti spacchi i denti se li mordi? Maledetto Matrix.

RIpeto, SO che se parlassi con chi ha letto tutta la fantascienza di questo mondo sarei investito da "ma questo autore l'ha scritto nel 1950, quest'altro nel 1969 sotto LSD, quest'altro ancora nel 1987 ai bagliori della virtualità", ma io risponderei "Embé?"
Embé perché Matrix è un mito e basta. Niente e nessuno può smentirmi.
Fatta esclusione ovviamente per Matrix Reloaded e Matrix Revolution, che sono probabilmente, nella storia del cinema, i due film più INUTILI che siano mai stati concepiti. INUTILI e DANNOSI, dannosi perché hanno rovinato tutto.
Avevamo lasciato Neo volare pronto ad aprire gli occhi agli umani imbozzolati e gli spettatori che saltavano sulle pareti del cinema pronti a essere trasportati d'urgenza al pronto soccorso, quando ecco che i due (ex)fratelli Wachosky hanno deciso di fare la trilogia. Ed è inutile che mi raccontano che tutto era già stato pensato come una trilogia, perché non è vero.
I due altri Matrix sono l'Errore. Non hanno proprio ragione di esistere, vanno oltre al "sì ma il primo era meglio", sono l'esempio lampande che alcuni miti debbono essere lasciati dove sono, non bisogna pensarci proprio a farne dei seguiti, bisogna resistere, bisogna mettersi le mani nell'acido e non firmare contratti. Perché Matrix Rel e Matrix Rev riescono nell'impresa titanica di rovinare il primo: davvero, quando si pensa a Matrix difficilmente ci si libera dal ricordo dei successivi due, si dice bello il primo ma gli altri due talmente brutti e finisce che parli solo delle cose negative di quei due: un elenco lungo una quaresima. Effetti speciali bruttini (omini di plastica su tutti), Neo che da eletto diventa un pretaccio rompicoglioni, sparate catto-filosofiche con cui i sorelli Whacowski riempiono ore di nulla (cosa che poi è diventata un po' il loro difetto di fabbrica), e poi tutta la parte nella "realtà" che trasforma il mito in un banalotto film di resistenza fantascientifica su astronavi e rave nelle caverne, e poi l'errore di sistema più grosso di tutti, lei, la peggiore attrice della storia:

Matrix 2 e 3 sono brutti che più brutti non si può, i gemelli fantasmi, i completini di latex sempre più estremi, e il finale che manco Sirio il dragone. E poi quel cazzo di Architetto e la sua Teoria dello Smarmellamento quantistico.

I Wachosky che non so mai come si scrivono e ogni volta lo scrivo diverso una volta l'avrò pure imbroccato ci riprovano con la bastascienza con Channing Tatum elfo e Mila Kulis:
No. No. No. Vorrei non averli visti (e rivisti) mai. Vorrei essere riallacciato al me stesso pre-Matrix2e3 e vivere la mia vita felice, come fa Keanu sulla metro:

È diventato un meme Keanu sull metro? Un memetro?
Dura la vita degli eletti volanti. 
 
Evviva Robert Ball che è l'unica illustrazione decente che ho trovato. Non ve lo scordate questo nome, non ve lo scordate:
Insomma trilogia che più esplicativa dell'andamento delle trilogie non si può: primo capolavoro ASSOLUTO e non voglio sentire volare un mosca, due e tre la merda insindacabile. Ciononostante sono costretto a dare il Chicken alla trilogia perché il primo è un film talmente importante che... che:

Voi che carammela tuttigusti+1 prendevate? 
Io ho preso la pillola verde, ovvio, e finalmente vedo la matrice di tutto, davanti agli occhi ho l'essenza della realtà:

CB ANTEPRIMA • 47 RONIN

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47 Ronin
Trama: 47 ronin in fila per sei col resto di Keanu

Volevano fare 300, ma erano solo 47.

A parte questo incipit di ridere fortissimo, 47 Ronin è davvero una sorta di 300 ma in Giappone e voi lo sapete bene quanto io stesso sia un grande esperto di Giappone! Io che si può dire che viva un po'"tra Roma e Tokyo" proprio come quelli che scrivono nel loro CV "vive tra Roma e New York" quando a NY ce so stati 'na settimana tre anni prima. Insomma il Giappone feudale, il Giappone dei Samurai, dei Ronin, delle tigri e dei dragoni, degli spiriti e non degli spiritosi che sia mai che se fanno 'na risata sempre lì seri seri...
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Il film non mi è piaciuto. E mi ha lasciato talmente tiepido che quando mi sono ritrovato a dover ordinare i pensieri su cosa andare a dire sul fatto che non mi sia piaciuto, non ho trovato il solito odio che mi contraddistingue. E dire che di solito quando un film non mi piace ho talmente tante cose da dire sul perché e sul percome, e soprattutto su quello che io avrei fatto con lo stesso materiale che ancora mi chiedo com'è possibile che non mi siano già venuti ad assumere quelli di Hollywood.
Insomma, non partirò con la solita invettiva su quanto sia brutto quello, quanto sia noioso quell'altro, quanto sia giapponese l'americano che parlano i samurai non si capisce proprio perché. 
47 Ronin è un film che ti fa sbadigliare troppe volte, che si dilunga troppo in cose inutili e già viste (i primi venti minuti potevano durare sette, sette samurai) e che troppo spesso crea dello scompiscio involontario, che non è mai una buona cosa, insomma ridere di un suicidio di massa non fa piacere a nessuno, quelli si spanzano con le budella di fuori e tu ti spanzi dal ridere. 
47 Ronin racconta la storia vera japponese dei 47 Ronin, che perso il loro padrone diventarono appunto "ronin", samurai senza pa... vabbé leggetevi Wiki. Solo che nel film ci hanno messo una componente fantasy, il Samurai degli Anelli diciamo .Un film di cappa e spada quindi - anzi di kappa e katana - che però spreca e sperpera un'ambientazione SEMPRE affascinante (il jappone rurale), dei costumi SEMPRE affascinanti (quelli japponesi) e una cultura SEMPRE affascinante (quella japponese), per stabilirsi in una mediocrità che non fa bene nè alla parte puramente storica nè a quella fantasy in quanto tale. 
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L'occasione era veramente ghiotta (insomma, te l'immagini questi 47 guerrieri fieri e potenti che combattono contro un esercito?), peccato che una regia piatta come la pianura padana (che è un posto che sta in jappone che ne sapete voi del jappone, non come me che ci ho vissuto) e la necessità di "keanureevizzare" il film facciano perdere del tutto il mordente.
Il problema di fondo è questo: il film è un fantasy, a tutti gli effetti (speciali) un fantasy, coi mostri:

i draghi

le bitch/witch (strega che arriva in ritardo sul trend dello scorso anno. A proposito, siamo a marzo e non ho beccato neanche un trend, sono io che mi sono arrugginito o sono loro che hanno smesso?)

e i monaci con la faccia da gufo che gufano, ma poi tutti si comportano come se la componente fantasy (trasformazioni, demoni, gente tatuata strana) fosse una cosa incredibile. O forse sono le espressioni esagerate degli attori japponesi.
Perché il vero protagonista - nonché elemento vendibile del film - è Keanu Reeves, l'eletto di Hollywood, Lui, Colui che È stato Eletto a recitare sempre e solo la parte del tacirturno eroe con lo sguardo di chi pensa "ma perché tocca sempre a me pigliare le mazzate di kendo? Solo perché una volta ho fatto quella mossetta con la mano tipo viè qua che te riempio de pugni me potevo sta fermo con le mani in tasca?

Povero Keanu però, lui è uno che davvero ha fatto i film mito, ce lo siamo ricordati a inizio anno, ce lo siamo riricordati ieri, e poi, e poi nessuno gli dà quel minimo di credibilità per fargli fare un film vero, e non uno dove lui fa gli sguardi attoniti, sushi di attonito, fa solo quello, pure quando fa l'alieno o il ciccione

Come? Non ha mai recitato nel ruolo del ciccione? Ah.
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Comunque la cosa più ridicola è pensare ai fan di Zombie Boy (dicesi Zombie Boy un tipo che un giorno della sua squallida vita si è svegliato e ha deciso di tatuarsi così per davvero veramente:
e che non si capisce come abbia fatto a guadagnarsi di apparire addirittura sulla locandina visto che la sua parte nel film si limita a questo:
Insomma un minestrone, di 47 elementi tutti diversi, uno zuppone di roba (ci sono anche rimembranze dei Pirati dei Caraibi, per dire...) che non accontenta nessuno: non gli appassionati di film jappone, non quelli di samurai, non quelli di mostri - i mostri sono fatti anche bene, per poi perdersi in coerografie di combattimento piattissime e morti che più imbecilli non si può, vedi alla voce "gigante metallico"- non accontenta poi i fan di Keanu - recita male, molto male - e nemmeno quelli di banane
Si vedeva che sono uscito dal film con pochissimo da dire vero? Dai vi mentto un paio di cose illustrate decenti
dei concept art che sono dieci volte più belli di quello che si vede nel film
e un video in cui riconoscersi se un giorno della vostra squallida vita vi siete alzati e avete deciso di farvi dei tatuaggi orrendi

47. Ronin che parla.
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Ehy aspetta ho un piccolo bonus in più! Infatti il giorno dopo, siccome il giorno prima ero stato tutto il tempo a pensare a
L'ultimo samurai
Trama: Xenushi

...che è quel film con Tom Cruise di qualche anno fa che io ho visto una volta e poi dimenticato di lui che fa il soldato americano che dopo aver accompagnato il Generale Custer nella sua passeggiata a Little Big Horn viene chiamato a insegnare la guerra ai japponesi e invece i japponesi insegnano a lui l'onore e lo zen con questi esercizi qui:
)
E lui alla fine si schiera con Watanabe che fu tipo uno dei due attori japponesi candidati all'oscar della storia.
Il film è A-ME-RI-CA-NO, quindi secondo me i japponesi quando l'hanno visto si sono incazzati MOLOTISSIMO CURUISISAN TU DISONORA ONORE DI GIAPPONE adesso ti tagliamo la testa e lo facciamo fare da un attore che sta tutti i film di americani messi in mezzo a giapponesi, compreso 47 ronin

Il film a me mi è piaciuto, più di 47 Ronin.

LE (ULTIME 5) T-SHIRT DI CHICKEN BROCCOLI

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Sono settimane che mi frulla in testa l'esempio Matthew McConaughey. 
Colui che è passato dal copia/incolla del cognome da wikipedia se volevi scriverlo giusto a sapere esattamente dove vanno messe le tante vocali e una sola h del suo cognome.
Ovviamente vincere l'oscar non è tra le mie priorità, non la prima quantomeno, tantomeno dimagrire 20 chili e indossare un cappello da texano, parlo più di quella specie di epifania che quando arriva ti fa guardare tutto quello che hai fatto prima e ti fa dire: ma quanto sono bravo? non è forse arrivato il momento di fare le cose sul serio?
E la grammatica, la modalità e i risultati del suo cambiamento, che l'ha portato da questo a questo, sono quelli che vorrei adottare per perseguire il mio piano B, anzi il piano CB: quello iniziato nel 2009 aprendo un blog di cinema, un cineblog, e che, dal mio biglietto da visita alle dichiarazione di stenti, in quasi cinque anni di recensioni scombinate, occupazioni vocali in radio, posti rubati alle anteprime e altre cose (di)sparate grosse, ci ha portati dritti dritti a vendervi le magliette. Mi pare che il discorso fili liscio come l'olio!
Lo sapevate che ho fatto le magliette? E le shopper? E le HO VENDUTE! Fino a un mese fa era: le vendo ed era fare il buffone con le foto degli attori che indossavano le magliette. Oggi invece posso dire che NE SONO RIMASTE 5 (e 0 shopper! Per fare la spesa al mercato vanno fortissimo...) e posso dimostrarvi che è vero grazie a quella strana congiunzione di fiducia e selfie (la selfiducia, si chiama) che mi permette di vendere le magliette E chiedere a chi l'ha comprate di mandarmi una foto (il che peraltro è una forte evoluzione personale e professionale rispetto ai tempi in cui chiedevo di toglierle, le magliette).
Ed eccoli qui, i matti che vanno in giro firmati ChickenBroccoli!
E VOI? 
Intendo voi 5 che avete in tasca quei 15 euro giusti giusti da spendere per andare a vedere Her + pop-corn, non andateci che vi mette tristezza perché parla anche di voi e delle vostre selfie e non c'è Matthew McConaughey; spendeteli invece per esaurire la prima, clamorosa, incredibile, fatta a mano, collezione di t-Shirt (chi le ha chiamate t-Shit? Chi è stato? Ah non è stato nessuno! Sarà stata la fatina buona delle magliette!) di Chicken Broccoli!
Solo se le vendo tutte (mi do sempre delle aspettative minime, come sapete), posso considerare riuscita la Fase 1 e posso dare il via alla Fase 2, cioè godermi i soldi in film e pop corn al cinema stampare altre t-Shirt, shopper e andare avanti con il progetto Magazine cartaceo.
Vi ricordo che questa è la grafica
E che costano 15 euro e che sono fatte tutte a mano dal sottoscritto con la futuribile tecnica della serigrafia. Ecco cos'è rimasto - quelle da donna tet... tutte andate come avrete notato, lo so che l'avete notato - sono rimaste le classicone Fruit on the Doom come ai concerti:
1 SMALL NERA • 1 SMALL BIANCA • 1 SMALL VERDE
2 MEDIUM NERE
Per comprarle dovete: 
Io risponderò in pieno anonimato e vi darò le istruzioni per il pagamento firmandomi Mmmh. Mmmh. Mmmatthew.

In Fiat

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In Fear
Trama: Segui il TOM-TOMorte

Vi siete mai persi in macchina? È la cosa peggiore del mondo, stai lì nella tua macchina e hai tutto il mondo intorno, un mondo di strade che non portano da nessuna cazzo di parte! E poi ad un certo punto ti ritrovi esattamente nello stesso punto di prima, oppure in un punto che sembra proprio uguale uguale al punto dove sei passato prima, o quantomeno quella mucca sembra proprio uguale uguale alla mucca che hai visto prima, per non parlare di quel pino, che è diverso da tutti gli altri della pineta dove ti sei perso. E allora inizi a impazzire e i fantasmi del tuo passato tornano a farti visita e ci fosse una volta che si portano dietro un navigatore satelittare o almeno un Tuttocittà.
È quello che succede ai due (anzi tre) protagonisti di questo filmetto di paura (come forse avete pensato anche leggendo il titolo): due pinguani (che definiremo "quello di Agent of the SHIELD" e "quella che non so chi sia") che da quanto si capisce all'inizio sono pocopiù che conoscenti, decidono di andare in un posto sperduto della campagna irlandese, salgono sulla macchina e via la macchina del M ha un PSS nella M e quel mazzolin di fiori. Però succede che si perdono e iniziano a succedere cose DI PAURA! Tipo che trovano i vestiti di lei stesi sulla strada o qualcuno inizia a tirargli i capelli (!). FIno a quando dal nulla si materializza un terzo tizio (che definiremo "quello di Dontown Abbey", non a caso l'autista) che dice di essere stato aggredito ma... ma... eh te pare che era vero? Non era vero mai.
Il resto non lo racconto nel caso vogliate passare quell'ottantina di minuti di fila al casello vedendo questo film che ok, ha qualcosa di buono, un'atmosfera dignitosa, dei passaggi riusciti (sembrava scherzassi prima quando dicevo dei capelli tirati, ma in effetti quella è la scena più inquietante) e il merito di non farti mai veramente stancare di "due tizi persi in macchina", ma (a una lista di cose positive segue sempre un'altra di cose negative peggio) ad un certo punto il film si perde pure lui (!) e inizia a prendere le strade impervie del fantastico, con troppe domande lasciate in divieto di sosta (il cattivo era vero? era una proiezione di uno dei protagonisti? era l'impersonificazione maligna di un adetto ANAS?) e un finale che ti fa alzare e gridare MAVVAFFACULO come quando trovi una multa sul parabrezza anche se hai parcheggiato dentro le strisce blu come Gioele Dix in questo stupendo video #multatono 

(la citazione l'avete sicuramente quando avete visto l'ausiliare del traffico... a proposito che fine hanno fatto i creativi di #coglioneno? Avranno trovato lavoro creativo? Brutta la vita di internet eh? Le cose durano un giorno. Come i post di CB)
Se dovete comprarvi la machena come il protagonista di È stato il figlio, vi ho già dato alcuni consigli qui, e qui. Ma se cercate l'originalità del custom, ecco che vi viene in aiuto Gerard Bear

Breaking Bag

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The Bag Man
Trama: Robert De Nigro is back

Su John Cusack non avremmo scommesso più neanche il valore in pesos di un pelo del naso (per non dire altro), ormai sono anni che ha deciso di buttare la propria carriera nel cesso e neanche tirare lo sciacquone perché affascinato dai miasmi da lui prodotti, tipo questo, questo e questo. Film dove cerca per forza di fare il cattivo, lo sdrucito, il trucido facendo solo la figura del fesso.
Mentre oh, dopo anni di De Nigrazione totale (non mi va di mettere tutti i Robert De Nigro che abbiamo dovuto subire, vi basti questo) sembrava che Roberto! stesse piano piano risalendo la china non proprio del mito qual era, ma quantomeno del rispetto. Qui e quiqui ci era piaciuto, persino qui non era male (nonostante la sceneggiatura scritta con la pappagorgia), anzi oserei dire che in certi attimi sembrava quasi di rivedere il bel De Niro di una volta.
E invece. Invece prima Last Vegas. E invece poi The Bag Man. In rapida successione.
Un film che definire film è veramente un'affermazione coraggiosa. Una roba che... come definirla? Fai conto che sicuramente John Cusack ne è rimasto affascinato.
Tutto in salsa noir grottesca. Che quanto è difficile fare un noir grottesco lo sa solo Lansdale; che non basta buttare a casaccio dei personaggi strambi tipo nani incazzati, boss incazzati che si vestono male, neri incazzati con un occhio solo in un motel sperduto nel nulla (oh, Cusack sta sempre nei motel), e far girare la storia intorno a una borsa di cui non puoi sapere il contenuto (mavaffanguffin va'), metterci una mezza calzetta che tenta di fregare il boss (almeno questo è quello che ho capito io, c'è talmente tanta confusione che...), e poi viene fregato a sua volta da questa specie di femme fatale brasiliana che posso dirla tutta? Pare un viados. Dai diciamolo, dai...
NON VI AZZARDATE A GUARDARE QUESTO FILM. 
Roberto! certo chi se lo sarebbe aspettato... ma te li ricordi quei bei film che facevi? Gli oscar? Scorsese? Te lo ricordi Scorsese? Ancora vi ci fanno i poster a te e Scorsese, tipo questi di Joshua Busich :
(Il bellissimo titolo del post è gentilmente offerto da una lettrice. Diciamo che ho visto il film solo per metterlo.)

Gangs of Network

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Anchorman - La leggenda di Ron Burgundy
Trama: La leggenda del mezzo bellimbusto

Mi piace Will Ferrell. Non ho problemi ad ammetterlo. Il suo fare esagitato, maestosamente idiota (è altissimo) e cazzone mi diverte, e neanche poco (addirittura doppiato da quel trist'uomo di Pino Insegno mi fa ridere).
Il problema di Will Ferrell è quello di essere uno dei pochissimi attori ad aver saturato il suo stesso mercato, e l'ha fatto tutto da solo. Non ci sono copioni di Will Ferrell che tu poi vedi i film di Will Ferrell e dici "be' lui è l'originale, questi sono solo copioni", No, Ferrell è riuscito a fare talmente tante volte lo STESSO personaggio che va oltre la copia di sè stesso, diventa la copia della copia della copia.
Will Ferrell è sempre il bellimbusto strafottente sicuro di sè, cieco a qualsiasi bisogno altrui, pronto a sfoderare un fascino da prima donna su tutte le donne (che matematicamente cadono ai suoi piedi), però poi ad un certo punto tutta la sicurezza e tracotanza si scontrano contro la dura realtà: è un coglione. La caduta è rovinosa ("mi piacciono i tipi grossi, perché quando cadono fanno più rumore"). Alla caduta poi segue la rinascita e Ferrell ritorna più alto, egocentrico, sciupafemmine e coglione di prima. 
Da Ricky Bobby e questo. Peccato che solo poche volte tutto fila liscio come l'olio e, nei casi peggiori, rasentiamo il ridicolo involontario, la noia e il fastidio. Poi certo, quando ci si mette tira fuori gran personaggi, film divertenti e divertentissimi o addirittura belli.
Uno di questi casi è Anchorman, illuminata idiozia dell'Apatow Pack carica di quel tipo di comicità assurda - molto vicina alle assurdità che vedi al SNL (penso infatti che il personaggio sia nato lì) - che ti catapulta nel mondo della televisione anni settanta, con uno scalcinato poker di imbecilli alla guida delle news di un fantomatico Channel 4

News ovviamente del tutto ridicole. Praticamente Mad Men, ma con la TV al posto della pubblicità e degli idioti al posto dei fichi.

E idioti per davvero, non immaginatevi una comicità di fine scrittura, o meglio, la scrittura è fine perché riesce ad essere sinceramente idiota, idiozie scritte benissimo, roba da premiare per aver avuto il coraggio di mettere in scena cotante idiozie una di seguito all'altra

Siamo proprio dalle parti del grottesco che sconfina nel fumetto, come è solito fare Ferrell. Gente che brucia viva e sopravvive oppure questo:

per capirsi.
I quattro, oltre all'indiscusso protagonista Ferrell in partissima, grazie anche a dei maestosi baffi, al petto peloso e a un flauto (!)


sono un texano bovaro

il bellissimo Paul Rudd (che ricordiamo essere diventato bellissimo per me solo da un anno circa, ora scopro che lo era anche prima). Breaking News: Paul Rudd e Jon - DonDraper - Hamm erano compagni di stanza al college. A cosa ci serve questa notizia? A niente, appunto.

e, su tutti, ma proprio su tutti, forse anche su molti altri personaggi da lui interpretati, un micidiale Steve Carrell; una macchina da risate perfetta 

Di personaggi idioti Carrell ne ha interpretati tanti ma nessun'altro tocca i picchi del suo Brick. Dice e fa cose che lo definiscono a tutti gli effetti il più scemo di tutti, e parliamo di un quartetto dove il più intelligente è lui:

Ode a Steve/Brick:
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Quindi Anchorman consigliatissimo anche a chi non piace Ferrell al 100%, soprattutto per quella scena, una scena che è entrata di diritto nel mito comico americano degli ultimi dieci anni: la network battle, quella assurda assurda assurda resa dei conti tra giornalisti di diverse stazioni televisive che, come fossero I Warriors contro i Baseball Furies, si prendono a mazzate con le più incredibili delle armi (e senza nessun motivo se non la lotta allo share)

E, soprattutto, per la quantità esorbitante e da nerd felicity di comparsate. In questo primo ci sono Vince Vagon, Luke Wilson, Tim Robbins e un bellissimo Ben Stiller (nel film appaiono anche altri amici - loro - tipo Jack Black e Seth Rogen)

Dove avete detto che si compra il Sex Panther?

Illustraposter per voi


Fuori onda:

Ancor man

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Anchorman 2 - The legend continues

Trama: imBBCilli

E rieccoli, a distanza di quasi dieci anni (che nel broccoloverso sono 24 ore) tornano i mezzi-bellimbusti a farci ridere. Perché sì, nonostante la disparità di commenti ricevuti ieri, disparita quasi sfumata, sfumatura che potremo riassumere così:
Io rimango del Team Burgundy e mammagari ci fossero più spesso film assurdi e comici così, che sono sì fondati sull'imbecillità più spinta che si possa immaginare, ma che di quell'imbecillità fanno un vanto e la rispettano e lanciano come un tridente in mezzo agli occhi di chi invece non ci fa mai ridere abbastanza. Basta pensare alla scena della reunion dei quattro cavaliere dell'apocafessi. Un utilizzo del ralenti difficilmente così azzeccato

Il seguito è godibilissimo, non perde colpi, anzi aggiunge personaggi sempre più stupidi il che non era facile, il nuovo cattivo (interpretato da Ciclope) e la nuova fiamma foxy lady di Ron sono personaggi azzeccati, ma da godere fino all'ultima idiozia è il romance tra i cervelli (e che cervelli) di Carrell e Kristen Wiig


Il loro primo appuntamento che si svolge qui:

L'andamento è sempre quello: assurdità assurde ancora più di prima tipo squali come animali di compagnia e gente che legge nella mente.
Ma a farla da padrona, ancora di più dell'altra volta, è LA scena: la supermegaiper Newtork Battle, che si fa attendere (arriva quasi a fine film) ma non delude le aspettative. È la scena che tutti volevano vedere, arriva ed è la migliore del film: regala una delle sequenze più "cinematonerdiche" degli ultimi anni, sembra di vedere la versione (ancora più) buffona e caciarona di The Avengers per la quantità di attori famosi che si danno botte con sfondo i grattacieli di New York (Riassumendo la Network Battle: i vari presentatori di news delle varie televisioni si danno battaglia, ma non verbale come facevano ad esempio Jim Carrey e Steve Carrell in Una settimana da DioNo, qui È LA GUERRA! Con armi dal futuro, napalm e uomini lupo (!).
Vi servono un po' dei nomi riuniti tutti insieme a prendersi a mazzate? Harrison Ford, Kristen Durnst, Jim Carrey, Liam Nason, un minotauro (!), Will Smith, Kanye West (!), John C. Reilly versione fantasma (!), Marillon Cotillon, Sacha Baron Coen, Tina Fey e un micro cameo alto quasi due metri di Vince Vagon. E tu stai lì contento di vedere questa gente che prende i soldi per divertirsi un mondo e incredibilmente va bene anche così (cosa che per esempio non succede per nulla con tutto il gruppo di Adam Sandler).
Ve la metto - in una qualità pirata da arresto - se proprio non resistete

....ma guardate il film, che è di ridere.
Mi erano piaciuti anche i Character Poster
E comunque lo stile Burgundy fa ancora tendenza

Per esempio avete visto com'è conciato Peter Dinklage (dicklarge?!) nel prossimo X-Men?

Per fortuna - con tutto il rispetto per il nano più fascinoso di Hollywood - non hanno preso ispirazione dal personaggio di Paul Rudd che come avete visto anche ieri è sempre più  nudo che vestito

A me piace Will Ferrell. Mi fa ridere, anche in foto

E mi piace quello che ha fatto MrWhaite con il suo ritratto di tutti i personaggi insieme

Lo sai che dovrebbero fare? Il videogame!!! Bello! Tipo Street Figher ognuno con le sue mosse uno di fronte all'altro, pazzesco che idea...
Continuo a pensare che non vedendo la televisione americana ci perdiamo il meglio della loro comicità 

Ma sai che ora che ci penso Apatow e il suo pack cosa dovrebbero fare? Questo Anchor Man

Anni falliti

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Anni felici
Trama: Luchetti a Ponte Milvio

Io ho un problema quai personale con Luchetti, lui non lo sa, ma io sì. 
Ovviamente non stiamo ai livelli di Misery, anzi per trecentosessantaquattro giorni l'anno a Lucchetti non ci penso neanche, non so proprio chi è. Però quel giorno l'anno in cui vedo il suo mfilm, diventa una quwstione quasi personale. Ma è lui che ce la fa diventare.
In Anni Felici poi, lo fa proprio dal primo secondo: il film parte con la sua voce off che presenta in prima persona i personaggi del film: lui, il fratello, la madre e il padre.
Per i successivi 100 minuti ci fa entrare in un racconto (proto)auto-biografico di artisti falliti, lesbiche fallite, infanzie fallite, performance fallite e assistiamo anche, ma forse questo non era voluto, ad un film fallito.
Perché l'errore è già chiaro dai primi minuti di biografismo forzato e pantaloni a zampa, di Mini Minor e magliettine e colli alti che ormai è un Genere a sé con buona pace dei costumisti che basta che vanno al mercatino dell'usato e hanno risolto: lo spessore fragile che hanno le cose "personali" non deve venire prima di tutto, o diventano ostentato sentimento (non sentimentalismo, quello no), ma sterile, perché appunto, troppo personale. Qualsiasi opera creativa - e scrivere un film, eccome se ha bisogno di creatività - sarà sempre frutto della tua storia, non c'è bisogno che prendi il microfono e mi dici subito: "oh, questa è la mia storia eh". Anche perché diciamocelo, non è che sei sopravvissuto ad Auschwitz, hai solo avuto due genitori un po' disfunzionali, dimmi chi non ce li ha avuti. Ringrazia di averne avuti due.
La memoria, il racconto della memoria, deve venire naturale. Come l'Arte. E si fa un gran parlare d'arte in questo film, quella con la A maiuscola, dei musei e dei critici, dello spleen d'artista, eppure non se ne sente mai il peso (o la leggerezza) su cui l'Arte si fonda.
È sempre la solita storia con lui - ho riletto quello che avevo scritto tre anni - e devo dire che almeno sono coerente, ho pensato esattamente le stesse cose:  Luchetti non scrive e dirige con naturalezza, ma neanche con peso specifico. È di una mediezza quasi democristiana, borghese. Non ha polso fermo, Luchetti. Si fa poi fagocitare dalla (tutta italiana) importanza dei suoi attori protagonisti, relega i bambini (lui, il fratello, si presuppone, in tutte le interviste in rete il regista ci tiene a sottolineare che il confine tra realtà e finzione è spesso superato, il "romanzo di una vita") a meri spettatori delle performance (buone, devo dire) di Rossi Stuart e della Ramazzotti (che chissà come ricorda, se felici o no, gli anni degli esordi:

Di certo chi ha visto Her da lei doppiato non lo ricorderà come una felice esperienza). 
Ma quanto sarebbe stato più bello raccontarmi solo e semplicemente di due bambini che, come tutti i bambini, vivono i loro anni felici senza saperlo (l'unica frase davvero profonda del film. che viene lasciata proprio come epitaffio finale perché, nuovamente, si capiva da subito che era profonda, profonda, non naturale, c'è differenza) e intorno la vita dei grandi va avanti. Ci prova, questo era l'intento, ci scommetto, ma il risutato, sin dalla locandina, è l'opposto: ci sono i genitori, i loro bisogni, poi i bambini, sullo sfondo.
L'autobiografia non dovrebbe parlare di te? Invece di te io so ben poco, troppo poco.
La domanda, proprio come era apparsa in sovraimpressione nel caso de La nostra vita, rimane: cosa c'è di davvero interessante in questo racconto per farlo diventare un film? E non parlarmi di neo-neorealismo, non è la Meglio Gioventù, questa, è solo un altro film italiano che poco si distanzia da una fiction ben gestita. E mi chiedo - sempre leggendo le interviste - quale sarebbe il "lavoro sui personaggi" che Ramazzotti e Rossi Stuart avrebbero dovuto fare sui loro personaggi. Micaela abbonata al ruolo di madre un po' stretta nel suo ruolo d'altri tempi (di nuovo), Rossi Stuart artista fallito.
Non parlate di Arte nei film, grazie.
Non c'è Personalità. Ecco - oserei dire finalmente ho capito - cosa mi tocca sul personale del cinema di Luchetti, la totale assenza di personalità: il tocco è leggero, ma non frivolo, il passo ad un certo punto vuole diventare pesante, ma mai intenso, le storie sono reali, ma mai emozionanti, le sceneggiature fluenti, ma l'interesse langue. Essere cresciuto all'ombra di Moretti non deve essere stato facile, fagocitato nel comico amaro da Virzì, nel drammatico, appunto, da Moretti, nell'antropologico reality da Garrone e dal grottesco antropomorfo da Sorrentino, neanche la commedia almodovariana può fare, ci pensa Ozpetek per quello. Cosa rimane a Luchetti borghese, se è vero che la borghesia glie l'ha rubata il Muccino decente? Niente. Ho un solo ricordo positivo di Luchetti, risale ai tempi di Scuola.
Comunque, l'unica verità più volte dimostrata (anche troppo) nel film e che non si può negare (ma non è certo una novità) è che i filmini Super8 sono belli. Lo sono tanto. Lo sono perché hanno la grana sgranata dei ricordi. Lo sono e pensi che noi avremo giga e giga di stupidi 15 secondi instagramizzati da mostrare ai nipoti. E non sarà assolutamente la stessa cosa.
Io ho visto mio nonno in pellicola e ossa la prima volta in un filmino Super8. Dopo trent'anni di racconti e di foto, era emozionante e strano vederlo camminare, riconoscere il passo di altri familiari, forse, i movimenti delle mani, i miei?
I ricordi sono bastardi, ma sono quello che ci tiene vivi.
Lucchetti questo lo sa, ma sceglie il modo sbagliato per raccontarci la sua storia, ci "costringe" in qualche modo a seguire il risultato di suoi percorsi e suoi ragionamenti, senza usarci la gentilezza di renderli interessanti.
Il risultato? Banale. Non c'è cosa più terribile che ridurre un ricordo alla banalità, il ricordo ha il dovere di essere speciale, brutto, bello, ma mai, mai e poi mai banale.
Il ricordo è un fossile che quando, con animo da speleologo, scegli di riscoprire, riportare in superficie, spolverare con ammirazione e scoperta, ammirare per un po' di tempo, deve essere trattato con il massimo della cura, il massimo.
La versione di Diodato di Amore che vieni amore che va che chiude il film 

ci dice la stessa cosa: il ricordo dell'originale è troppo potente per perdonargli la sua versione moderna:

Un giorno ChickenBroccoli finirà. 
Come li ricorderò questi anni? Felici? Fecali? Fallaci? Fallici? Facili? Non so, lo scopriremo solo scrivendo. Un giorno qualunque li ricorderò, e se vorrò riportarli in superficie, li tratterò con tutta la cura possibile.

Pianomorte

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Il ricatto (Grand Piano)
Trama: Sparate sul pianista aka Il pianista sull'osceno

Il piccolo Frodo, piano piano, sta cercando forte forte di ritagliarsi una carriera lontana dall'ombra di Sauron. Tentando carte che non ti aspetti, ci ha provato con il ruolo di un maniac, riuscendo a spiazzare lo spettatore che se lo ricorda solo con la faccia da imbecille nella trilogia dell'anello, e ci riprova ora con questo thriller spagnolo (ma con attori americani/inglesi) nel ruolo che gli riesce meglio...l' imbecille.
La trama è uguale uguale (questo ripetersi si chiama cacofonia, roba di musica e solfeggio, che ne volete sapere) a quel film di Joel Schumacher con Colit Farrel dove lui rispondeva ad una cabina telefonica e un cecchino lo teneva piantonato lì fino a fargli capire quanto era una persona peggio, film che non ha più ragione di esistere dopo l'avvento di Telefono Cellulare: che fai ora? Me spari su WhatsApp?
Ecco, questa volta il protagonista è un pianista che, dopo aver abbandonato per cinque anni le scene, organizza una grande rentrée ma, una volta iniziata la sonata, apre lo spartito e BUM qualcuno ha scritto "SBAGLIA UNA NOTA E MORIRAI". Frodo sulle prime non ci crede ovviamente e pensa a qualche tiro mancino di qualche buontempone, poi vede il laser rosso che gli passa sulle mani e inizia ad avere qualche sospetto (non fosse che a rigor di logica un laser in un'ambiente buio dovrebbe vedersi tutto, senné scusa non esisterebbero gli spettacoli con fumi e raggi laser, esisterebbero solo gli scemi che si muovono sulle pedane.
In pratica per dei motivi che vi assicuro sono chiari solo al killer, il pianista deve suonare tutto perfettamente fino all'ultima nota, ultima nota di una composizione definita impossibile perché per suonarla devi avere le mani di E.T. (nel senso che il pianista per "prendere" la nota deve avere un'apertura palmare tale da pigiare due tasti lontanissimi), nota che dovrebbe far scattare un qualche meccanismo nel piano che francamente non ho capito. Sì, proprio forte come piano, fai scattare il meccanismo all'ultima nota, bravo, così anche se quello sbaglia prima non lo puoi comunque ammazzare, lui capisce che non lo ammazzi anche se sbaglia, fine del piano.
Nota bene, il resto è tutto ancora più imbecille: Frodo che texta alla gente in sala mentre suona (storia vera), persone uccise sulle impalcature sopra di lui che gli fanno ciao ciao con la manina insanguinata, una fidanzata bionda che si mette a cantare dal loggione citando l'uomo che sapeva troppo e, come se non bastasse, la resa dei conti finale se la deve fare con John Cusack, che ormai riesce ad essere fallimentare anche quando appare tre minuti.
Non è un caso che gli autori siano quelli di Buried, già lì avevano sprecato una bella occasione per starsene buoni a casa e non decidere di fare film; poi vabbé lascia stare che il film è talmente breve e palesemente idiota che passa veloce come un minuetto che manco te ne accorgi, ma certo non chiamiamo in causa il thriller claustrofobico, quello se lo sono proprio scordato, come il pianoforte. Fro Do, be' molle. 
Mettiamo un po' di pianisti, pja 'sti pianisti va'

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Vi avevo messo paura venerdì con quella chiusura che sembrava scritta dal ciglio di un burrone eh? E INVECE NO! MA TE PARE CHE CHIUDO CB? SIAMO ANCORA TUTTI QUI... Uno, due, tre, quat.. Oh? Dov'è finito il quarto? Ecco invece la mia grand rentrée del lunedi a ben due giorni di distanza!
Oddio! Ok, satrò atetntissiom.

SIAMO SERIAL • Fate la vostra prima puntata

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La situazione è sempre più sconsolante. 
Aver abbandonato la televisione generalista per le serie TV in generale si sta rivelando piano piano una gran sòla. Forse, come diceva Ron Burgundy - e lui ne capisce di TV - "il palinsesto si sta saturando"? 
O forse la qualità di certe serie è talmente alta che poi ti abitui male (parlo con una certa nonchalance di Breaking Bad dopo aver promesso per tanto tempo il mega post e non averlo mai fatto, lo so)? 
Oppure perché le otto puntante di True Detective ci hanno talmente "riempito" che ora andiamo in giro per strada a fare gli Investighetori Davero e trovare legnetti in cerca di Quarcosa e trovare simboli pure nell'insalata di pausa pranzo:
E passiamo le ore sul diario di Rust (clicca, è davvero ridere). O a vedere le parodie o le genialate di Tuono Pettinato:
Fatto sta che tutte le nuove serie si stanno rivelando ampiamente al di sotto delle attese. Inizieremo quindi con la monnezza, per poi passare ad un paio di cose decenti e finire con quello che attendiamo.
The 100
Trama: Postapocaminkia

The 100 racconta di 100 bimbiminkia (e sapete bene che utilizzo pochissimo questa parola altoatesina perché francamente non ne capisco bene il significato e neanche mi interessa) che in un futuro post-apocalittico - la terra distrutta dall'inquinimanto eccetera eccetera - vengono rispediti sul pianeta da una mega astronave dove anni prima gli uomini si erano rifuggiati per scamparla e bla bla bla. 
I 100 scemi (tutti in età post-apocapuberale) arrivano sulla Terra e scoprono una natura incontaminata talmente bella che i cervi si sono fatti crescere due facce per guardarla meglio
e che, sorpresa delle sorprese, NON SOLO SOLI! Che novità!
Il primo episodio è sconfortante e imbarazzante, pare voler prendere il posto nel cuore dei ragazzini di Twilight, con spruzzate di Hunger e Ender Games, con aggiunta di pischelle e pischelli (già che siamo in gergo giovane) per far innamorare i teenager americani:


Protagonisti degni di un romanzetto young-adult, effetti speciali che li facevo io e colonna sonora che sembra di cliccare una playlist di spotify fatta da Justin Bieber.
Vederlo? NO
Believe
Trama: I believe i can daje

Per questo c'era attesa solo e soltanto perché frutto di una brainventure tra Alfondo Cuaron (fresco oscar con Gravity) e JJ Abrams. Peccato che la premiere, esclusi i tre quattro minuti iniziali in un piano sequenza automobilistico che sappiamo quanto gli piacciono a Cuaron (regista del primo episodio), sia piena di noia noiosa. Ragazzina con poteri viene combattuta tra buoni e cattivi; affidata controvoglia di entrambi ad un ex condannato a morte fatto fuggire alla bisogna, i due danno vita alla solita coppia bambina con poteri - burbero che però è buono e vanno in giro a risolvere i problemi esistenziali di gente che oserei definire molto semplicemente come Accolli. 

Quindi è davvero questa la trama di ogni puntata? Che loro incontrano qualcuno che rompe le palle perché non crede in sé stesso e loro gli dicono "Ma no daje! Sei mejo te! Pensa pesitivo perché sei vivo perchè sei vivo!" e via dicendo? Secondo me non arriva neanche alla fine della prima stagione...
Vederlo? NO
From Dusk Till Dawn
Trama: Vampire weekend

Il film, voglio bene sperare, l'abbiamo visto e stravisto tutti. Ce lo ricordiamo ovviamente per questo:
A no volevo dire questo:
Ah no, volevo dire perché era la prima collaborazione del dinamico duo Tarantino-Rodriguez, coppia assai meglio assortita di Tarantino-Roth o di Rodriguez-Miller.
Le prime due puntate sono carine,  nella prima c'è ha un divertente cameo di Don Johnson, i due protagonisti sembrano decenti (ovviemente lontano millemila miglia da Clooney-Tarantino, ma quando ti ricapitano

E, come intreattenimento senza troppo stare a guardare il capello, tenogno botta per il minutaggio. 
C'è un solo problema. Perché? Perché fare questa serie? Il primo episodio è solo la prima scena del film diluita (quella del minimarket), il secondo la presentazione del predicatore, la terza? Arriveranno al Titty Twister... Insomma non è che mi ritrovo semplicemente il film diluito in TOT puntante? E i vari seguiti diluiti per le varie serie se mai lo rinnoveranno?
Intanto lo continuo a vedere perché voglio vedere chi hanno scelto per fare Satanico Pandemonium.
A proposito. RICORDATEVELO QUESTO NOME!
SATANICO. PANDEMONIUM. (So che non sarà difficile...)
Vederlo? Sì.
Shameless - S3/4
Trama: Rotto sotto un tetto

Che, ricorderete, avevo abbandonato per conclamato WTFacchismo, ok, il WTF ogni due minuti è sempre stato il fondamento della serie, ma esagerare con l'esagerazione è esagerato. 
Però ho dato, a due anni di distanza, un'altra occasione ai Gallagher e mi sono ritrovato a "mangiarmi" tutta la terza serie in un attimo e la quarta, in corso, con attesa settimanale. Dici che è per questo?
Comunque, per contraltare, vi volevo dire che c'è una nuova icona gay in città, lui:
Vederlo? Sì.
House of Cards
Trama: La causa bianca

Oh. Ho difficoltà. Nonostante abbia seguito con interesse tutta la prima serie e la prima puntata della seconda riservi due scene di una cattiveria atroce - forse esagerata anche, Kevin e Robin sono diventati due Mostri, per davvero


Solo non riesco a trovare la voglia necessaria di vedermelo, ma so che è bello! Lo so!
E dire che è già tutto bello e pronto grazie a Netfix che annulla l'attesa settimanale.
Sai forse cosa  mi blocca? Pensare a questo:

Vederlo? Sì, quando mi prende.
E poi? Poi è ricominciato anche Bates Motel. Conta che non ho ancora visto le ultime due della serie precedente. Il panorama desolante. C'è una serie che si chiama Resurrection che è una versione americana di Revenantes. Passo. Forse ci riserverà divertimento horror Penny Dreadful (una sorta di Lega dei paurosissimi gentlemen)?

Grande attesa per la riduzione TV di Fargo con Watson/Bilbo e Billy Bob Thorton

E poi tra qualche giorno comincia la quinta di Game of Thrones. Ecco 14 minuti di spoiler dove si vedono dei personaggi cattivissimi fare cose che davvero non ti aspetti:

A no scusate era questo:
E mentre attendiamo la risposta all'annosa domanda "Ma hodor di cosa?!""Chi ci ammazzeranno questa volta?", ripassiamo un po' di dothraki va:

Ma la vera attesa, l'ultima definitiva e spaspodica attesa è riservata solo per loro, Don, Betty, Pete, Peggy, Roger e Joan. Peccato le cattive notizie si susseguono: prima la notizia delle 14 puntate divise in due anni (7 ad aprile, 7 ad aprile... del 2015!). Poi il poster, questo:
Che è fatto da quel Maestro, Mito, Genio, Dio, Trino di Milton Glaser, un tipetto che oltre ad aver fatto la storia della grafica moderna ha fatto anche un loghetto che forse avete presente.
Peccato che - tappatevi le orecchie se non volete sentire cose da giovane irrispettoso - fa schifo.
Sì. L'ho detto. È vecchio. Certo, avere il Maestro a farti il poster, percaritàdiddio, tutto torna, la serie sarà il 69, la luna, i tumulti, l'LSD e ci aspettiamo grandi cose e grande psichedelia, ma... diciamolo veloce.. ilposterèvecchiosembrafattoconpaintercoloratoconlostrumetosecchiellononchiamareidinosauriafarelecosesesonovecchi. fffiiiuu.
Rifacciamoci con lefoto promozionali.
QUESTO POST VI È STATO OFFERTO DALLA CAMPAGNA FREE THE CHILDREN DA GENITORI IDIOTI.

Il treno per il paradice

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Snowpiercer
Trama: Ma il treno dei desideri nei miei pensieri dentro al frigo va.


La struttura del film è proprio come il treno protagonista, tutto a scompartimenti, una scena dopo l'altra, un vagone dopo l'altro, e proprio come quando vuoi andare allo scompartimento ristorante che non arriva MAI, anche Snowpiercer è troppo lungo, ci sarebbe voluto un treno più corto.
L'idea iniziale è superinteressate, anche se le basi sono arcinote: postapocalisse glaciale (già vista più e più volte), il genere umano è diventato ghiacciolo, chi cremino, chi Coppa del nonno, chi Calippo (fortunelli), chi Bomboniera, chi Liuk eccetera.
Unici sopravvissuti i passeggeri di un treno infinito (si autoalimenta), opera di un visionario miliardario amante dei trenini che ha costruito una ferrovia che percorre tutti i continenti in un anno, ci ha messo sopra 'sto treno, e non si sa perché ci ha messo dentro anche dei poveracci (prima domanda infatti è: perché non ci ha messo solo gli amici suoi ricchi? Tanto si autoalimentava, non c'era neanche bisogno di quelli che ci mettevano il carbone), poveracci che ovviamente stanno in coda al treno. Ma si sa, i poveracci hanno sempre questa brutta abitudine di non voler mangiare gallette vitaminiche fatte con insetti (e sarebbe stato più coraggioso citare il Soylent Green) anzi osano pure ribellarsi al padrone. Il film, infatti, è la storia della definitiva rivolta di massa dei passeggeri di ultima classe: una tumulto simile a quelli di piazza di Seattle (o Genova, o ogni dove) che avanza inesorabile vagone dopo vagone, in dirittura della testa del treno, dove risiede il milionario, per prendere il controllo del treno e boh, almeno avere una vita decente (ecco, visto che siamo a fine marzo e non ho beccato un solo trend, ho appena deciso che uno dei trend del 2014 è la Rivolta. Non ho ben chiara la lista delle rivolte, ma sento che c'è aria di rivolta.)
Diapositiva illustrata:
Comunque fino a qui tutto benissimo. La storia è fica e ti piglia. Ti piglia tanto.
Benissimo anche il cast, con a capo Chris - Capitan America - Evans, un attore che incredibilmente è abbastanza evoluto (al contrario, per esempio, di quel cretino di Ryan Reynolds) e che riesce ad essere credibile, ovviamente in ruoli action, nei vestiti dismessi del leader della rivolta. Lo sparuto gruppo di rivoltosi è ben assortito
Ci sono Spud, c'è Billy Elliot, c'è la nera incazzata di Help, c'è Olivander e ci sono i due attori feticcio di Joon Ho-Bong, già in The host (film da vedere ORA), eccoli prima:
eccoli dopo:
(anche se lui è troppo una versione giovane di Oldboy, troppo. Youngboy.)
E si armano e partono alla volta della rivolta. E la prima ora passa liscia come l'olio, tra una stupenda Tilda Swinton...
...soluzioni molto divertenti - il tono grottesco è parte integrante della narrazione - per i vari e diversi scompartimenti (il mio preferito, sarà anche il vostro, il sushi-bar. Sì esatto, il sushi-bar) e personaggi che sembrano i boss di un videogioco (già, sarebbe davvero perfetto per un videogioco):

Anche le scene di combattimento, in spazi ristretti, sono molto belle (laterali ad avanzamento e oldboyane anche loro, di certo meglio di quelle che vedemmo in tutto l'arco del 2011, quando i treni andavano un casino) 
Ma, passata la prima ora, ne rimane un'altra intera, infinita, lunghissima, piena di spiegoni inutili, statica, meno fantasiosa della precedente, un vero deragliamento (!) che ci porta sonnacchiosi, come quando ti addormenti in cuccetta, ad un finale che pare di vedere The Truman Show (non solo perché Ed Harris è destinato a fare il Deus Ex Machinista), a una rivelazione che, è proprio il caso di dirlo, più telefonata non si può e a un'ultimissima scena che... orso polare.
Un altissimo esempio di Occasione Sprecata, come quando andai a vederlo al cinema durante la Festa del Cinema di Roma E NON SONO ENTRATO PERCHÉ AVEVO IL PASS E INVECE TUTTI QUELLI COI BIGIETTI ECCOME SE CI SONO ENTRATI facendomi il dito medio... forse me lo meritavo però.
E il broccoletto passava e quell'uomo gridava Get Lucky.

Questi li ha fatti Andrew Heath (Ma che davero? Si legge heat?)

Google bordello

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Gli stagisti
Trama: Stagismo di status

Non esiste a memoria di uomo un product placement meglio riuscito di questo. Neanche The social network, che era un biopic di Facebook, ma il suo costrutto.
Questo no, questo è il film di, a, da, in, su, per, tra, fra Google.
Uno spot lungo 2 ore (2. Ore.) su quanto sono fighi a Google, su quanto ci si diverte a Google, su quanto tutto è colorato a Google, su quanto sono fiche le CEO di Google che hanno corpo e viso di Rose Byrne
e su come due vecchi sfigati possono diventare grandi geni grazie al googling, che è un po' un mojo austinpowersiano per chi lavora a Google, la società più fica del mondo (dopo la Pixar ovviamente), dove ci sono gli scivoli dentro e c'è un vero campus dove le idee volano e la gente si realizza e gioca a quidditch e i nerd rimorchiano le spogliarellista
e poi due persone diventamo megamultipermiliardari
Queste due persone non sono Owen Wilson e Vince Vagon, ovviamente, che invece sono due attori un po' in stallo (il primo meno del secondo) che tentano la reunion dopo Due single a nozze (quello riuscitissimo) interpretando gli stessi identici personaggi: due peter pan troppo vecchi per capire che no, non si dice "on the line" e che google non si può rompere e che cercano una seconda (terza, quarta) occasione. Google gli apre le porte scorrevoli del suo shan grill là (nel senso che fanno i grill mentre lavorano, credo).
Però, vista la scarsità di commedia in giro, vista la comparsata di Will Ferrell che ho deciso essere il mio preferito di questa generazione di comici e visto che qualcuno mi ha accusato di non sapermi godere un film anche se è palesemente scemo prendendolo solo per quello che è, privandomi di fatto di spengere il cervello e non stare sempre lì a sezionare tutto, ho deciso che gli metto il Chicken, perché Gli stagisti non mi ha infastidito. 
Certo non è che mi abbia proprio fatto fare matte risate... ok ok. La smetto.
Evviva le manine del computer fatte come i film realizzate da Gerald Bear













Però i doodle sono divertenti. Anche quello di domani:

Ro Hobbit Williams

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Lo Hobbit - La desolazione di Smaug
Trama: Drago ululà 

Se penso a Lo Hobbit, non riesco a non pensare ai Take That.
L'effetto è proprio quello della reunion dei Take That. Praticamente tu li amavi perché erano proprio una bella compagnia di ragazzetti ognuno con il suo particolare personaggio che ti piaceva più o meno ma facevano l'alchimia per farti piacere tutto il gruppo.
Invece poi quando si sono divisi nessuno si è cagato più nessuno, e ancora peggio quando si sono reunionati, a rivederli imbolsiti e vecchi veniva solo tristezza. Come fa venire tristezza vedere Orlando Bloom agile la metà della prima trilogia, quando dovrebbe essere il doppio, visto che è un prequel. E se Lo Hobbit è  i Take That, Orlando Bloom è Robbie WIlliams, uno che poi si è staccato dal gruppo e sembrava destinato a una bella carriera, e invece per apparire in un film con un qualche seguito deve tornare alla chetichella nel mondo Tolkeniano.
Ecco tutto così, per almeno due ore.
Certo poi arriva Smaug, oggettivamente fantastico (e mi sono perso il doppiaggio dell'onnipresente Cucumberbach)
ma oltre a essere fuoco e morte è anche troppo poco per farti sopportare il pacchetto Hobbit per intero.
L'unico dato veramente interessante? Che Smaug e Bilbo sono Sherlock e Watson
Oltre il bromance ormai.
E quindi sai che c'è? Ora ci vediamo tutti e 41 i video di Robbie Williams, e mentre li vediamo cerchiamo di capire esattamente quando è stato il momento in cui non ce n'è fregato più nulla di Robbie Williams, perché cos' potremo spiegare a Peter Jackson che, davvero, non ce ne frega veramente più nulla dei suoi hobbit, dei suoi nani, dei suoi elfi (anche se hanno il visino di Kate di Lost, presenza che crea un paradosso spazio temporale nerd non indifferente, poco al di sotto di Smaughock/Bilbotson... oltre ovviamente alla rosicata tipo MA COME CAZZO HA FATTO A STARE CON QUELL'HOBBIT!), dei suoi hurukai, e dei suoi maghi.




















Harry Potter è il nostro Re. Tolkien Puzza.

ANTE-ANTE-ANTEPRIMA • Tomzilla

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Succede che lunedì scorso rivedo le mie priorità di vita e cedo alle lusinghe di un invito della Warner Bros dove mi si propone di andare a vedere 20 minuti del nuovo Godzilla, 20 minuti del nuovo Tom Cruise e, soprattutto, mangiare a sbafo in un Grand Hotel al centro di Roma. 
Siccome Roma Lardona vince sempre, ci vado.
Intanto arrivo e ci rimedio senza manco accorgermi una bella magliettina del lucertolone (e bravi tutta bella vintaggiona, con tanto di bordini finto-rovinato). 
E il dvd di Gravity, buttalo via.
In sala c'è Mariolina Simone, che non so se avete presente chi è. Infatti, fate bene a non averlo presente. Che dice parole a caso per cinque minuti e finalmente inizia l'anteprima di Godzillone, che non è assolutamente il remake dell'immondo film anni 90 di Emmerich (a proposito, l'ho rivisto, ma vi ho risparmiato una qualunque recensione perché c'è un limita credo anche alla vostra di sopportazione), ma un reboot che vede protagonisti Walter White e Kick Ass, certo lucertolone pure tu, te pare che hai una qualche possibilità di riuscita se ti metti contro Heisenberg?
Venti minuti dopo non vedo l'ora di fiondarmi al cinema a vedere il lucertolone distruggere TUTTO, e voglio dire tutto.
Vi metto il trailer, che quando quelli si lanciano con le scie (si lansciano, quindi) rosse è da mani sudate e scena action dell'anno.

Quanto cavolo funzionano quegli SBRAAAA, SBRAAA sonori. Quanto cavolo.
I venti minuti che ho visto erano perfetti, non ho visto lui, Godzilla (se non quello che si vede anche nel trailer), ma ho capito che non sarà l'unico mostro e che avremo presto un degno avversario per i kaiju di Pacific Rim e Cloverfield.
Il film esce il 15 maggio.
Io ci vado, e anche voi. Perché sono passati i tempi di questo:
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E credo non ce li rimpiangeremo.
Poi Mariolina (non sarete mica andati a vedere chi è?) torna a dare un po' di aria ai denti ed ecco che sullo schermo appare il faccione di Tom Cruise che ci dice che ormai la sua amicizia con Xenu è così stretta che se non fa un film di fantascienza ogni due anni non ha assicurato un posto accanto al suo Dio
e ci racconta del suo nuovo film Ricomincio da Caporale... Ah no, si chiama Edge of Tomorrow
Il film è proprio così: Ricomincio da Capo (quello di ripetere sempre lo stesso giorno e imparare a memoria tutto, già rivisitato anche in Source Code) ma in versione Salvate il Soldato Ryan però con gli alieni. Bel casino eh?
Vediamo il trailer:

Capito come? Lui ripete over and over lo sbarco in Normandia 2, con Emily Blunt super badass, una specie di Sarah Connor più bella

e questi esoscheletri pazzeschi che sono un po' quelli finali di Aliens e quelli di Asylium
E che a me ricordano un cartone animato per cui andavo letteralmente pazzo da piccolo, questo:
Cristo stavo in fissa, pensa che alle volte smettevo di studiare e di fare le cose della vita vera molto più importanti per vederlo. Per fortuna che ora non le faccio più queste cose.
Com'erano i venti minuti che ho visto? Indubbiamente ben fatti, gasanti, in due parole giovani "molto fichi". L'unico problema - ma forse solo mio - è che, al contrario di quanto ho percepito dai venti minuti di Godzilla, mi sa che ci hanno fatto vedere le parti migliori (quelle di battaglia, appunto).
Il film esce il 29 maggio.
Risultato di queste due ante-ante-anteprime? Oltre al fatto che andrò a vedere entrambi senza ombra di dubbio, so solo che veramente, ma veramente, Godzilla sarà fichissimo.
Ma ora bando alle lucertole e agli adepti di Scemology, ANNAMO TUTTI A STRAFOGASSE DE CIBBO CHE CE FREGA DER CINEMA!!! Ed è subito momento Grande Bellezza ad abbofasse al buffet.
Ah, il lavoro del cinecritico, che fatica... alla mandibila.

SIAMO SERIAL • Hail to the King

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Trama: .IT

Ho rivisto IT. Che è una di quelle cose che ci ha rovinato l'infanzia e la questione circo in generale, sapete no, per i pagliacci
E ho provato una gran pena. Per loro, e anche un po' per me che avevo questo ricordo quasi mitologico di IT grande paura infinita mamma mia che paura IT.
IT fa schifo.
Ma non schifo del tipo che è vecchio e ora siamo abituati a ben altri horror ma alla fine dai in fondo ha più di vent'anni gli rimane il fascino vintage, no, fa schifo proprio perché è molto vicino all'essere del tutto inguardabile. Fa proprio schifo. Non si salva praticamente nulla. Certo, era un prodotto televisivo, ed era il 1990 - che è come dire anni 80 - ma veramente la pochezza produttiva, l'imbecillità di tutta la sceneggiatura, le recitazioni ridicole (nessuna esclusa), e quel cazzo di pupazzone ragno finale ORENDO fanno di IT una monnezza senza se e senza ma.
Eppure, ancora oggi, quando dici "il pagliaccio di IT" tutti rispondono "madonna che paura il pagliaccio di IT, da quando ho visto IT i pagliacci mi fanno paura" (e i pagliacci fanno ancora paura) e io sono del coro: ricordo molto bene le due serate evento di Canale 5, talmente pubblicizzate da divenire virali, e le due notti insonni (erano domeniche, se non sbaglio).
Ma perché ci fece così paura? Perché sono quattro ore di bruttezza e noia e ridicolaggine e interior design che sono quelli la sola cosa che fa gridare. Solo merito di Tim Curry (era lui sotto il cerone di Pennywise, dicesi Tim Curry Rocky Horror e diavolo di LEgende, un altro che Ron Perlman fa a gara a chi si è truccato di più) e del suo pagliaccio, perché il resto, davvero, è ridicolo come poche cose al mondo.
Comunque l'aver rivisto IT ci dà l'occasione (o viceversa) di parlare di una mostra che si chiama King for a Day che raccoglie un sacco di illustraposter bellerrimi (tra cui l'amico Ale Giorgini) dedicati alla carriera cinematografica di King (che se non faccio male i miei calcoli è lo scrittore più volte trasposto al cinema... dico male?), la stanno facendo là a L.A. in questi giorni e facendola là a L.A. noi non ci possiamo andare, quindi tanto vale mettere un po' di cosette belle qui e rosicare zitti e mosca, cliccate:
 
Altre le trovate sul sito della galleria.
horror animated GIF
Appunto personale: non rivedere mai Visitors, Supercar, Manimal e tutti gli altri miti televisivi Anni 80/90 per non rovinarsi il ricordo.
Appunto personale 2: ricordarsi quali film di King abbiamo visto: Shining - Carrie - L'allievo - L'occhio del gatto - Dolan's Cadillac - Under the dome - L'acchiappasogni -  Il miglio verde - The mist e via che non ho rivisto i migliori tipo Misery e Stand by me. Da vedere tutti gli altri in una mission folle delle mie.
Appunto personale 3: non andare nel Northampton, mai. In effetti, stando a questo schema, meglio evitare anche tutti gli Stati Mostruosi d'America
Appunto personale 4: andare a vedere il Circos de los horrores giovedì sera e vedere se il pagliaccio mi mette paura o gli rido in faccia.

Vecchi Ring.oglioniti

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Il grande match
Trama: Torocky Scatenato aka Rocky Toro Picture Sciò

Ecco lo sapevo. Era tutta una finta. Il ritorno in carreggiata di Bob De Niro, intendo.
Da De Niro a De Nigro senza ritorno.
Se ne discuteva pochissimo tempo fa, quindi non mi va di ripetere tutto, andatevi a ripassare la questione "De Nigro"qui e qui.
De Nigro ha sempre lavorato tanto, tantissimo, e ha fatto le sue cazzate, tutte le abbiamo fatte, ma in una carriera come la sua glie le perdonavi. Però poi arriva un momento in cui potresti anche fermarti, potresti dire "No, francese dei miei coglioni, io un film dove faccio il mafioso italoamericano e mi guardo Quei Bravi Ragazzi non lo faccio. Noneee! TANTOMENO FACCIO UN FILM DOVE IO SONO TORO SCATENATO DECREPITO E FACCIO UN MATCH DI PUGILATO CON ROCKY INCARTAPECORITO! È INUTILE CHE CERCHI DI CONV... quanto? Quanti soldi hai detto? Ah... Però oh! Niente cose ridicole tipo la roba dell'allattamento al seno eh! Promesso?" 

Insomma Il grande match è solo un giochino. È Rocky
movie animated GIF
vs Toro Scatenato

Nient'altro. Un film nato da un inside joke che avrebbe pure fatto ridere all'interno di uno sketch da dieci minuti del SNL, a vedere Stallone che vuole prendere a cazzotti i quarti di bue

e l'allenatore gli dice "ma sei scemo sono congelati ti spacchi le dita" oppure De Niro che fa la sua faccia da grumpy rob da manuale.
Sarebbe valso come quello di Kevin Bacon che balla per il trentennale di Footlose, qualche risata ma niente di più. Tre quattro minuti e finiva lì. Invece no, invece film di due ore. 
Ma perché questi due vecchi (quasi 140 anni in due) si mettono in mutande 

e, tanto per rovinare il buon ricordo che avevamo del loro primo incontro, fanno un film noioso e troppo lungo e costellato di buonismo melenso? Chi glie lo fa fare? Me lo chiedo davvero, di certo non gli mancano i soldi... Perché non scegliere copioni decenti (parlo più per Bob che per Sly) e, poverini, non essere costretti tutto il tempo a fare le foto promozionali assumendo le pose dei pugilattori

Mi hanno fatto un po' pena anche quando all'inizio appaiono giovani in CGI

Che è una cosa che abbastanza di moda  negli ultimi anni


Non aiuta il contorno di attorucoli fastidiosi (Kim Basinger donna comune? Alan Arkin solito vecchio bisbetico ma buono, e quel nero che non gli hanno detto che così ci recitavano già Eddie Murphy 30 e Chris Rock 15 anni fa?)
Ah se solo la smettessero di riempire tutto coi buoni sentimenti e scrivessero film più veri. Non dico che doveva essere The Wrestler, ma magari più The Fighter, invece hanno esagerato con i sentimentalismi da Maria De Filippi (da quella volta Robert non si è più ripreso): figli e padri che si ritrovano, uomini che mettono da parte l'odio e si ritrovano, nipoti e nonni che si ritrovano, vecchi amanti che si ritrovano, Mike Tyson e Evander Holyfield che si ritrovano e fanno pace (giuro) per la seconda volta peraltro
Noi da un film di boxe vogliamo botte, non botox. Meno botox, più boxe! Vogliamo sangue. E vogliamo anche i Ringo Boys nerboruti che si abbracciano sul bagnasciuga

Anche il pubblico è d'accordo con me, ecco una gif direttamente dall'anteprima del film:

Respect the chemistry

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La formula della felicità (Better Live Through Chemistry)
Trama: Olivia all'ascolanal

Guardati dal guardare questo film se ami Sam Rockwell, perché il caro Sam, per una volta, ha preso una bella cantonata. Il film fa cagare. È una commedia tra le più infime e inutili, al pari di robetta "direct to dvd" tipo questo o questo.
Parla di un ometto triste che di lavoro fa il farmacista vessato da moglie, figlio, padre di moglie insomma tutti. Soccombe a tutti fino a quando non incontra Olivia Wilde e gli succede quello che succederebbe a tutti gli uomini che incontrano Olivia WIlde:

Ritrova fiducia in se stesso, chi non la ritrovarebbe a stare in una stanza dove Olivia Wilde va in giro così?

E insomma i due diventano amanti e iniziano a prendere pillole a più non posso (credo tutte tranne il Viagra, per quello ci pensa Olivia), sfruttando le scorte e le nozioni farmaceutiche di lui. Si forma così una sorta di coppia criminale ma che non riesce a ralizzare il piano diabolico di uccidere il marito di lei, perché sono due fessi, anche la questione droga/chemistry (e come nel dopo-Mad Med uscirono diecimila film ambientati nei sixties, ecco che il concetto di "chimica" viene sdoganato grazie da BB) che sembrava poter aprire spiragli di black comedy in questa bleah comedy è solo cosa blanda, un placebo, mentre come ci insegna Walter
E insomma un film inutile dove però Olivia Wlde non è relegata a mera comparsata come in Rush o Her. Ma vale la pena vedere un film intero brutto che peraltro insozza la carriera di Sam Rockwell solo per Olivia Wilde? Le risposta è: cristo di dio santo benedetto icoronato mi siano testimoni tutti gli angeli del paradiso che sì! Sì! Sììì!



Olivia Wilde è la dimostrazione vivente che l'adagio "alle donne le devi far ridere"è vero, infatti la tipa sta con quel deficente di Jason Sudeikis (lo so bene che non sapete chi è, anche io ho fatto copia incolla del nome, comunque è un tizio comico che manco Una notte da leoni è riuscito a fare, è quello che sta qui e qui, famoso ve'?), uno che invece di farci all'amore tutto il giorno tutti i giorni fino a morire (io lo farei), la porta agli Oscar e le fa le foto col cellulare.
e cosa peggiora fa toccare liberamente il pancione di Olivia al primo venuto!

AMMERDA! MA COME TE PERMETTI! Ma se c'ero io je cioncavo le mano colla spada laser gridando IO SONO SUO PADRE! Ehy tu porco levale le mano da dosso che te sdrumo.
Olivia, vieni da Broccolo tuo, dai lo cresciamo insieme quel pupetto.

Dai che le sfumature di verde broccolo sono ben più di 50 cara Olivia, capito poi? Verde Olivia, Verde Broccolo... siamo nati per stare insieme...
Come? A destra? No? A sinistra? Ok a sinistra a sinistra.. no, a destra.. ok ok a sinistra... ok dai, dritto...

Mary per sempre

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Saving Mr. Banks
Trama: Disney word

Biopic. Ci mancava solo questo, quello dell'autrice di Mary Poppins che cede i diritti a Walt Disney per fare il film famoso di cui abbiamo il primo trailer:

Che ok, i biopic ci hanno regalato tante belle interpretazioni e tanti bei film, ma facciamo anche basta per un po' ok?
Ecco supercalifragilistichespiraliTom Hanks che, dopo tanti uomini medi, interpreta un uomo speciale: Walt Disney, proprio lui, Walt in tutti i suoi baffetti e paciosità, quello che ha creato l'industria dei sogni quella vera, il Miyazaki americano! 

A parte gli scherzi, a Walt Disney non gli puoi dire niente di niente e fine. Punto. Stop. Non voglio sentire né A(ristogatti) né B(ambi) perché sarà stato pure un multimilionario capitalista e tutto quanto, ma ricordate sempre che no Disney, no cartoni animati come li conosciamo ora (e non statemi ora a tirare fuori i japponesi che non mi va di accendere i flame...) (e No Pixar e No Marvel e No Star Wars. Quindi ora per festeggiarlo come se fosse stato il tato ideale della nostra infanzia - e distrarci anche dalla recensione del film che mi va di fare pochino per motivi miei - ci vediamo millemila filmini di Walt che ci presenta i suoi folli progetti di conquista del mondo un parco giochi alla volta, ovviamente tutta roba vecchia in linea con i tempi raccontati nella pellicola. Guardateli perché sono interessanti e fanno capire anche cose sull'Industria del cinema come la intendiamo oggi, cosa non lo so, ma la fanno capire.

Qui c'è il primo di sei di un making of di Mary Poppins.
Ma magari fossero tutti come Zio Walt i multimiliardari capitalisti americani. Ma magari.
C'è un problema però, in questo film con Walt Disney che vuole a tutti i costi fare Mary Poppins perché "l'ha promesso alle figlie" (sssì, come si chiamano? Millyons e Billyons?) e quindi accetta le paturnie dell'autrice inglese dal cuore di ghiaccio che vuole mettere bocca sulla sceneggiatura e non vuole proprio che i pinguini siano animati e che, ovviamente, si fa sciogliere lo strato glaciale dal duo bromantico di compositori

e dalle loro canzoni, ormai mitiche (c'è da dire che sì, pensare ai tizi che inventano la parola Supercalifragilistichespiralidoso è divertente), facendo così:

Che è proprio come faceva lei:

Qual è il problema del film su Disney? È che è della Disney. Quindi figurati se c'è anche la benché minima sfumatura, figurati se Disney non l'uomo perfetto che crede nei sogni e nella fantasia, figurati se non è tutto perfetto e bellissimo, figurati se non sembra di stare in un film Disney in questo biopic.

Però il film si piglia Chicken per il piglio, perché basta accettarlo così com'è e viene facile vederselo...anche se non è nulla, non ha profondità, non un momento di vero Cinema anche quando ci prova (tipo quando cerca di far recitare Colin Farrel) è un fugazi, fairy dust..
A Eurodisney ci sono stato. Lo scorso settembre. Ma mi è stato vietato di parlarne qui. Non da Walt Disney. RImane il fatto che proprio lì ho visto - bando a tutti gli awards del mondo - la cosa più emozionante da tanti tanti anni... becca e porta a casa.
Comunque sai quando vedo i biopic che i viene sempre in mente? Che potrei fare i soldi facendo un sito con una raccolta di tutti i personaggi famosi e da chi sono stati interpretati nei film in tutta la storia e un giorno faranno un film su quello che aveva fatto i soldi facendo un sito con una raccolta di tutti i personaggi famosi e da chi sono stati interpretati nei film in tutta la storia! Che idea! Poi ho cercato "personaggi famosi e da chi sono stati interpretati nei film in tutta la storia" e...

Tanti altri qui, strano ancora non ci sono io.
Evviva Disney anche se Disney era un capitalista che ha mascherato una fabbrica di dollari pifferaio magico di topolin topolin viva topolin...

Ciao eh.

Handy Cap

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Captain America - The Winter Soldier
Trama: Winter Soldier is coming

Capitano? Mai capitano! Non capitano mai quelle volte che un film di Captain America ti soddisfi appieno. Forse partire dal presupposto di farsi soddisfare da un film di Captain America è sbagliato a priori. È che a volte il poter mettere solo o Chicken o Broccol mi va un po' stretto (questo non vuol dire che mi metterò a fare i voti a mezzi): Cap America 2 è meno di un Chicken che potremmo dare ad Iron Man 3 o Thor 2, ma, essendomi piaciuto per qualche motivo molto di più del primo, non potevo dargli il Broccolo. Interessante e lucida questa riflessione, vero?
Dunque come sapete tra i supermarvel hero della generazione Whedon (siamo nella cosidetta fase 2) Cap America è sicuramente quello che ha meno appeal sul sottoscritto: è un cretino (Cap America, non il sottoscritto... credo...), si fida di tutti perché è fatto così, è buono, candido, patriottico, Eroe, non ha lati oscuri, al massimo rimpianti per non aver salvato quell'amico o quel gattino sull'albero, è un po' il corrispettivo Marvel di Superman, ma con meno poteri. Ecco perché in effetti a me il potere di essere "supersoldati" non è che mi dica molto: sei forte, sei pompato (e lo sei da morire), sei coraggioso. Ma poi? Dove sono i raggi laser? Voli? Ti trasformi? Mesmerizzi la gente? Controlli il metallo? Sei ricoperto di peli blu? No, sei solo un soldato un po' super che fa quello che gli dicono di fare fino a quando - ogni singola volta - capisci che quelli che ti dicono di fare le cose sono degli stronzi e ti ribelli per aiutare altri che ti dicono di fare altre cose contrarie rispetto a quelle che facevi prima, fino al momento in cui scopri che pure loro... e via dicendo. Ti si è un po' congelato il cervello secondo me...
Però il film, nonostante languisca (!) dal punto di vista visivo (non ci sono i colori di Asgard, non gli effetti di Iron Man, non la distruzione di Avengers), è abbastanza divertente.
Ci sono almeno due momenti e due personaggi che ti fanno prendere bene tutto il resto.
Ovviamente c'è il Winter Soldier, che è fichissimo e tutti già vogliamo un film interamente dedicato a lui e a quel braccio di ferro, che insomma pensa che bello lui con lo scudo e non il soldato biondastro
E vince anche nel combattimento corpo
a corpo ...saranno i capelli sempre unti...
O tutto quel metallo da metallaro
C'è poi il primo vero approfondimento del personaggio di Nick Fury. Sì insomma gli si vede l'occhio marcio. E Nick Fury è anche protagonista di una delle due scene che vale la pena seguire, un "combattimento automobilistico" rocambolesco ed esplosivo.
L'altra scena è Cap America che prende a pizzoni un francese, che vedere un americano prendere a pizzoni un francese è sempre cosa buona e giusta.
Dunque un film si può salvare per due personaggi e un par di scene? Nel caso di un film Marvel anche sì - se si pensa al fallimentare Agents of S.H.I.E.L.D.S., che per la cronaca ho continuato a vedere e, sempre per la cronaca, continua ad essere una vera merda - ma, nonostante la benevolenza, rimane il più debole degli eroi e di conseguenza la più debole delle serie dentro la serie.
Non c'è un villain per cui valga la pena tifare (se consideri che il Soldato d'inverno è solo uno senza memoria che basta il tempo di arrivare alla scena dopo i titoli di coda che è già buono), non ci sono scene che ti "prendono" sul serio, non c'è, diciamo, il Cinema d'Azione che ti imbambola e ti fa dire "ficata totale assoluta sbim sbum sbam", e, proprio come l'altro, Cap America diventa semplicemente un film di passaggio nella Marvelcontinuity che sembra fatto solo per farti ricordare il personaggio Cap quando uscirà Age of Ultron, di cui abbiamo un'anteprima dal set
Per il resto poco da riportare: c'è Falcon che è solo un nero che vola (zero poteri pure qui), c'è Scarlett Joahnsson che si impegna pochissimo come al suo solito nei film d'azione, c'è Robert Redford (ah lui sì che sarebbe stato un Cap bellissimo. Ma possibile che non ci sia una storia in cui Cap per chissà quale salto temporale invecchia tutto insieme? Sarebbe stato bello farlo fare a Redford. Ormai è bruciato...) di cui capisci le vere intenzioni dopo uno forse due secondi dalla prima apparizione, ci sono queste portaerei che volano tipo droni giganti che fanno giusto in tempo ad alzarzi che patatrac, roba che ha volato di più l'aereo dei Wright, c'è il televisivo Zola (ricordate lo scienziato del primo, Toby Jones, che porello qui appare solo in forma di matrix). Punto.
Ah no, lo sai chi c'è? Nella scena finale post-titoli di coda si vedono Quicksilver e la gemella Scarlett Witch (Taylor-Johnson e la Olsen quella brava), quella è fica - anche se li chiamano Miracoli perché non possono usare la parola Mutanti vai a capire perché - e crea peraltro il primo vero paradosso tra Marvel e Marvel tarocchi (X-Men e Spiderman): ci saranno nel cinecomicsverso due Quicksilver, uno in Avengers 2 e uno in X Men Days of Future Past. Pensa che CASINO succederà alla fase 4 o 5, quando la MARVEL tornerà ad avere i diritti di TUTTO! Compresi i Fantastici 4 (a proposito, questi sono i Fantastici 4 nuovi. Questi?), sarà bellissimo spendere i soldi per arricchirli ancora di più. E il cinefumetto avrà vinto quando riusciranno a fare MARVELS. Di certo sono lontani i tempi di Brigitte Nielsen She-Hulk. Sì esatto, leggete questo.
Comunque a me Chris Evans, nonostante sia un bamboccione, mi piace. Ha fatto l'upgrade, sicuramente meglio di quello di Superman, peggio di Thor, meglio di Spidey, peggio di Batman (quello ormai vecchio...). Riassunto dei superficoni precedenti:
Ah, dura la vita del supereroe quando hai questi tizi a interpretarli.
Comunque Cap America ha tipo 80 anni ed è vergine, per dire che non deve essere facile andarsene in giro tutto il tempo con Scarlett Joahnsson in tutina di latex tra i piedi e imparare ad usare internet
Infatti la scena più fastidiosa di tutti è quando Cap tira fuori un taccuino e ci segna le cose che si è perso mentre era congelato e nella versione italiana si leggono chiaramente i nomi Vasco Rossi e Roberto Benigni. Dio santo come siamo ridotti. Ah è fastidioso anche quando sulla lapide di Fury (opspoiler, evvabbèddai) ci mettono Ezechiele 25:17.
Io so solo che il più fico di tutti i superMarvel è lui e finché non fanno un film veramente degno di SPACCA noi non saremo contenti:
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A proposito di Superman (mi rifiuto di parlare di Superman vs Benaffleckman fino all'ultimo secondo disponibile).
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