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CB ANTEPRIMA • Silence

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Silence
Trama: Martir Scorsese

Dopo quello che sarà di certo il gioco di parole più riuscito del 2017 (però se i preti protagonisti del film fossero venuti dalla Scozia e non dal Portogallo sarebbe ancora meglio) potrei seguire il consiglio del titolo e starmene zitto. 
Ed è quello che farò.






















No non è vero. 
Proprio non ci riesco. Sono passati anni dai tempi in cui riuscivo a lasciar andare un film con due parole (erano i tempi del BROCCOLETTI 2011 e BROCCOLETTI 2012, vi ricordate sono un po' le mie Bibbie, Il cinema secondo CB, dalla lettera di CB ai lettori?), ma oggi sono cambiato, sono diverso, dopo un lungo cammino vengo a voi a dirvi che non ci riesco proprio a fare le recensioni corte, quelle che tutti agognate perché avete sempre tantissimo da fare. Vi beccate invece certi papiri che manco Matusalemme.
Il fatto è che su Silence bisogna dire qualcosa (e saranno tutte cose abbastanza spiacevoli) soprattutto perché questo è Scorsese, mica un cretino qualunque.
Lo avevamo lasciato sul podio degli Awards 2014 e lo ritroviamo nella crisi mistica che gli prende ogni dieci anni. Proprio non ci riesce, ogni dozzina d'anni, a non attaccarci la pippa su Gesù, su Buddha, sulla religione, è più forte di lui. Ogni dieci/dodici anni ce ricasca. Il dosaggio delle pillole non fa più effetto e glielo devono alzare... ma non fanno in tempo che già ha fatto il suo film mistico del decennio.
Silence è la storia di due preti portoghesi che vanno in Giappone per ritrovare un prete andato in Giappone anni prima e scomparso (tutto questo nell'anno del Signore 1600 e rotti).
I due preti sono l'uomo ragno peggiore della storia e Kylo Ren (che due film con Adam Driver in una settimana sono stati proprio la Passione di ChickenBroccoli

Loro normalmente sono quei tipi di americani che incontrare in qualche Starbucks vestiti fighettissimi
ma in questo caso se ne stanno tutto il tempo nascosti fra le fratte. 
Frati fra le fratte, a far cosa non si sa.
Insomma se ne arrivano in Giappone forti del loro Cristianesimo per ritrovare il loro Maestro Jedi Liam Naason (che intanto forse gli avrà telefonato dicendo tipo "Questa volta sono sparito io. Non cercatemi. Non trovatemi. O vi ammazzerò.") e invece tutto quello che trovano sono giapponesi cattivissimi, in pratica una vera e propria Inquisizione, che si adopera molto per massacrare i jappi buddisti convertiti e far abiurare i preti predicatori.
Si sa che i jappi non ci vanno leggeri con le torture
Tutta la prima ora del film (che ne dura QUASI TRE. Hai notato le ore di questo film? ERANO TRE!) è un'indigesta sequela di scene in cui i due preti si nascondono dai jappi, sono vittime di tradimenti degni di Giuda e hanno visioni mistiche che neanche un filtro di Snapchat:
Perché se è vero che demoni hanno conquistato anche Snapchat
perché non dovrebbe farlo anche Dio? Le tariffe telefoniche del Signore sono infinite.
Insomma questa prima ora non passa mai, mai e poi mai, e poi mai. È un tedio, un supplizio, una martirio, appunto. Se il comparto scenografico, fotografico, truccoeparrucchico è al solito perfetto (Scorsese si contorna sempre dei migliori, questo lo sappiamo), è proprio la vocazione del film ad essere latente. La regia che stenta a regalare qualcosa di memorabile. Eppure Scorsese ha dimostrato di essere ancora il più giovane di tutti proprio con Wolf of Wall StreetInvece quando gli prende la crisi mistica i suoi film si trasformano proprio in messe infinite, omelie di cui stenti a capire il significato, e non vedi l'ora che finiscano.
Per fortuna a un certo punto arrivano i japponesi proprio cattivi e, per tutto il resto del film, una volta catturato Garfield (a proposito. È un pessimo attore. Sempre.) iniziano a smontargli pezzo per pezzo, proprio a colpi di katana, tutta la sua fede, con argomentazioni talmente giuste che anche lui a un certo punto deve ammettere che sì, in effetti andare a predicare il cristianesimo perché "è più giusto del buddismo" non è proprio una cosa molto sensata.
Certo, più si va avanti e più il film diventa tipo quei titoli di ridere come "Zombi vs Nerd", "Alieni vs Notai", "Tifosi della Roma vs Panettieri Vegani", "Pupe vs Secchioni"... in questo caso "Preti vs Samurai".
In effetti l'accostamento è curioso (è come in Pathfinder che misero l'astronauta tra i vichinghi o Matt Damon tra i cinesi, ah no quello deve ancora arrivare), perché ci sono questi preti francescani con tunica e tutto che devono rendere conto allo Shogun Mitsu Kunimito

e l'effetto è un po' straniante. 
Ma la lentezza quasi insostenibile del film è un fardello troppo pesante da portare, io se ero Gesù la croce mi dispiace belli miei ma datemi ALMENO un carrellino che proprio non se po' oppure ve la portate voi ecchellalero, quindi questi film tutti iperpensierosi anche se non metto in dubbio che aprano degli interrogativi interessanti, sono pur sempre interrogativi religiosi, e non essendo neanche battezzato, mi scivolano proprio addosso.
Purtroppo è vera una cosa sola e una soltanto: siamo pezzi di carne che per una casualità veramente ma veramente fortuita sono diventati un pochetto intelligenti. Un giorno moriremo e fine, buoi, The End, zero scena dopo i titoli di coda. Piglia malissimo, lo so. Se penso che non mi ricorderò manco un film visto ci rimango troppo di merda, ti credo che preferirei pensare che una volta morto arrivo in Paradiso (che ne mio caso sarebbe una sala cinematografica perfetta, coi sedili comodi, il pop.corn caldo, tutti i posti al centro, assolutamente non in 3D, e che danno tutti i film, TUTTI I FILM, ovviamente anche quelli brutti, e io lì che me li vedo tutti, forava and avar, amen) ma non è così, che sola ve'?
Silence è un film per infervorati credenti o per atei incalliti? Perché insomma per tutto il primo tempo un pochino si patteggia pure per questi due sfigati, ma poi, quando si cominciano a sentire le ragioni japponesi mi sa tanto che non avevano tutti i torti a fare quella cosa di appenderli a testa in giù e praticare quel taglietto sul collo in modo che il sangue non gli confluisse tutto in testa e potevi stare appeso lì come un salame anche tre mesi a pensare "Dov'è ora il mio Dio eh?! Dov'è? Mh-Mh? (segue mossa della nera incazzata)"
No. Niente, sintonia da parte mia col film zero. Poi magari a voi i suoni degli uccellini e le croci intagliate nel bambù, e Dio che sta anche nelle gocce d'acqua che recano conforto all'assetato, e l'inquisitore japponese che sembra una macchietta di Zelig, vi prenderanno benissimo e avrete un'illuminazione sulla via di Damasco, per carità Beati voi, amen fratelli, amen.

• CHICKENBROCCOLI AWARDS 2016 • CHICKEN CHARACTER - Game of Thrones •

NOTTE BROCCOL • Incarnate

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Buonanotte e sogni rosso sangue!
Hum. Detta così sembra una promo creata da un copy mentecatto per una linea di assorbenti notturni. Invece è solo il bentornati alla rubrica che, inspiegabilmente, riesce a sopravvivere alla mia celeberrima indolenza nel continuare le rubriche che invento, quelle che mi sembrano geniali per una, due, alla terza volta già mi hanno rotto.
Alle volte succede così anche con le cose della vita.
Peggio ancora quando proprio mi scordo della loro esistenza. Tipo la COMMERDIA, ma ti ricordi quanto ero contento di aver creato questo neologismo degno di #petaloso che volevo proprio scrivere all'Accademia della Crusca e ci avevo addirittura fatto il logo? E invece ad un certo punto mi è proprio sparita dal cervello. Dimenticato. Memento. Commeche?
Alle volte succede così anche con le cose della vita.
Ma non è questo il caso! NOTTE BROCCOL resiste e fuss'ch'fusse arriva ad un anno di vita! Un anno di terrori notturni e incubi formato recensione.
Sarà che di horror uno non è mai pago.
Con questa vi ho svegliato eh? Ci scommetto. Bravi, voi statevene belli svegli la notte che intanto io dormo. Sto scrivendo e fuori sono le 8.08 di mattina, il gallo canta e io adesso me ne vado a lavorare. Mica sono fesso io che sto sveglio fino a mezzanotte per scrivere le recensioni! Ah! Io sto sveglio fino a mezzanotte per ripetermi "'sta Valetonina che m'ha venduto quel farmacista è una gran sola mannaggia a 'sta roba frikkettona domani mi compro la ketamina altroche".
In effetti è un po' di tempo che non parlavamo di horror. Mi accorgo di averne un po' meno voglia rispetto al passato. Forse tutti gli anni di Telecamerina mi hanno fatto diventare un po' diffidente. Poi i fantamilioni guadagnati da Wan e i suoi interni di cassa con famiglia (The conjuring su tutti) stanno riportando l'horror alle produzioni normali, normali nel senso di inquadrature ferme e non che ti devi portare il sacchetto rubato sull'aereo per vomitarci dentro.
Poi certo, la qualità, quella è tutta un'altra cosa. Non fate come l'Uomo Ragno e quel sacchetto portatevelo mentre vedete:
Incarnate
Trama: Incarnaption

Seguitemi un attimo che l'idea di questo film è proprio bellissima. (Si sentiva il sarcasmo? No perché ce n'era a pacchi).
Allora voi prendete Inception, con i suoi viaggi nei sogni/menti altrui, proprio con il protagonista che entra nella realtà di chi sta dormendo, che ci si muove come fosse a tutti gli effetti una reale realtà, che può modificare (poco) se è bravo, ma da cui deve uscire in un tempo prestabilito altrimenti rischia di rimanerci incastrato per sempre. 
Poi prendete Cell (che comunque era un po' un precursore di Inception, che poi a sua volta era copiato di patta da Paprika, ma vabbé non è questo il momento di ricominciare co 'sta storia), con il cattivo che piega la realtà circostante a suo piacimento e quindi quello che ci sta dentro deve vedersela con la realtà che cambia improvvisamente.
E poi, come da locandina, buttate tutta questa roba dentro l'Esorcista.
Ah che bel beverone di schifo, come quello che si è bevuto l'Uomo Ragno là sopra.
Insomma l'esorcista del film è uno che ha questo potere di entrare nelle menti dei posseduti ed è interpretato da Aaron Eckarth (che ricordiamo non essere Thomas Jane. O sì?), uno che ha proprio deciso di fare tantissimi film di merda per vedere quanto può tirare la corda prima di finire in un film con Thomas Jane. Basta ricordarlo in questo e in questo... In Somnia era THOMAS JANE? Ma tu pensa...  
Lui sta su una sedia a rotelle perché una volta un demone gliel'ha fatto vedere e da allora è paralizzato... no, a parte la citazione colta, con quel demone Aaron ci ha fatto un frontale in macchina e da allora ogni volta che va a fare un esorcismo spera/ha paura di rincontrare lo stesso demone senza patente, per affrontare le sue paure, elaborare il lutto, liberarsi del male di vivere che lo attanaglia e tutto il cucuzzaro di banalità che ne consegue.
Quando lui entra nelle menti possedute ovviamente si trasforma da "nato il quattro luglio"

a "007" (proprio nel senso di zero zero Sette demoniache)
Tutto intorno ci sta la "realtà" onirica e perfetta dell'indemoniato, che ovviamente non vuole uscire perché ci sta benissimo. 
MA INFATTI! Ma lassame perde! Ma perché dovrebbe essere un male esse indemoniati poi? Soprattutto se essere indemoniati vuol dire vivere nel mio io interiore ed è BELLISSIMO! Ma è il paradiso essere indemoniati! Ma pigliatelo il corpo, Diavolo, tanto se dentro sto una favola, sai che mi frega di vederlo appassire e morire e fine. Meglio indemoniati! #teamindemoniati #esorcistapuzza #pazuzuèilnostrore
Poi certo quando a quelli intorno a te vengono GLI OCCHI NERI

capisci che la banalità del diavolo è nei dettagli. SEMPRE gli occhi neri, ma non c'è un altro modo per rappresentarmi il posseduto oltre agli OCCHI NERI?! Sono buoni tutti. 
Il posseduto protagonista è un ragazzino, il solito ragazzino che fa la faccia cattiva.
Mi ha fatto solo rosicare che l'ho visto nel 2017, quando sarebbe stato benissimo nel trend di possessioni che abbiamo visto nel 2016.
Poi c'è questo poster in rete

che devo dire originale pure lui.
Se vedo un altro poster nero/rosso/bianco vi giuro.
Un film horror di un certo squallore. Anche la presenza di Carice Van Houten (che molti di voi ricorderanno come la strega rossa di Game of Thrones ma altri perché ha le tette più belle del mondo, ripeto, belle, devo dire belle) non lo salva dall'oblio che merita. Come una rubrica di cui nessuno, me compreso, ricorda più il nome.
Non certo come queste nottate NOTTE BROCCOL, in cui voi leggete ChickenBroccoli e lui per tutta risposta dorme. 
Ma forse vi sogna. 
E forse entra nei vostri sogni.
E forse possiede i vostri corpi e...

• CHICKENBROCCOLI AWARDS 2016 • CHICKEN CHARACTER - Swiss Army Man •

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• Thomas / RJ / Olivia di ME AND EARL AND THE DYING GIRL •
Dopo i CHICKENBROCCOLI AWARDS 2016 arrivano i 
I 10 migliori personaggi visti al cinema nel 2016 illustrati da grandi artisti italiani.
Ecco il poster realizzato da MARTA PANTALEO per Hank e Manny di Swiss Army Man.
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NOTTE BROCCOL • The Autopsy of Jane Doe

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ADDIRITTURA! 
Due NOTTE BROCCOL di seguito! Ma non si erano mai viste... da brividi eh? Che poi in effetti meglio non esagerare dai, proprio meglio non passare due notti di seguito gridando e non dormendo, ma che scherziamo, sia mai che poi ti piglia un infarto per l'affanno o peggio ancora che ti abitui e quello che un giorno prima ti faceva paurissima poi non ti fa paura più e di conseguenza perde pure un po' di interesse. Sia. Mai.
A me piace sapervi tutti belli addormentati nei vostri lettucci gonfi di latte e biscotti, proprio come me ora; lo sapete bene che queste recensioni notturne sono scritte in TUTTI gli orari possibili, tranne che quando è sera. Figurarsi, io che mi sveglio alle 7.24 pure di sabato e domenica, io che non ho mai fatto niente di niente dopo le 20, io che. Per che cosa sarebbe fatto il letto se non per dormirci o al massimo per nascondercisi sotto quando arriva il mostro (o il marito, dipende)? 
Il brutto è quando sotto è già occupato
Comunque, di questo Autopsy of Jane Doe però era meglio parlare in fretta perché è uno piccolo film che secondo me inizierà a fare proseliti tra un po' e c'è il rischio che verso giugno riesce pure ad arrivare in ItaGlia e mi piaceva arrivare un po' prima di altri. E mica posso arrivare sempre secondo eh.
Il film racconta di una ragazza nuda stesa su un lettino e di due uomini che ne esplorano ogni cavità, e scoprono che il corpo di questa ragazza non è un corpo normale, è proprio un corpo mozzafiato, letteralmente. Forse dovrei specificare che la ragazza sul lettino è morta e i due uomini sono i medici autop.. autopatolo... insomma queli che fanno le autopsie, che appunto stanno facendo:
The Autopsy of Jane Doe
Trama: Jane eye 

C'è un film che cito sempre e che però negli ultimi sette anni non ho rivisto mai, si chiama Deadgirl, e parla di due ragazzi che trovano in una stanza chiusa nei sotterranei del college il cadavere di una ragazza (che non imputridisce, anzi profuma) e invece di denunciarlo alle autorità o portarlo a fare un'autopsia, iniziano a farci le cose più atroci, in una discesa all'inferno che piano piano nel rivela la natura più cattiva, sia maschile che umana. È questo film qui:


Quel film me lo ricordo bene, perché oltre ad essere stato uno dei primi horror di quelli che "non è mai arrivato in Italia, ma l'ho visto grazie a Internet" (che se ci pensate bene è una delle cose che ha migliorato la coscienza del pubblico 1000 a 1. Posso dire che internet ha reso lo spettatore libero? Lo dico.), me lo ricordo anche perché era un horror che rappresentava benissimo la Maledizione, la paura, l'orrore. Sono pochissimi i film così (per dirne uno degli ultimi It Follows).
Il regista di The Autopsy of Jane Doe può andare in giro vantandosi di aver fatto probabilmente il più bel film telecamerina che esiste (almeno uno dei migliori 3 con REC e Chronicle); quel film era Trollhunter, mockumentary fighissimo su cacciatori di troll (non quelli di internet, quelli veri):

Ora torna con un film che, nonostante i soldi americani e gli attori più famosi 

(un bellissimo Brian Cox.. anche se in effetti quando non è bellissimo Brian Cox?) e un Emile Hirsch che non invecchia mai, ha sempre 23 anni quello), fa la figura di un film molto più piccolo di quello d'esordio.
Brian e Emile sono padre e figlio e sono medici forensi... fanno le autopsie... una tradizione di famiglia, tipo Six Feet Under (ma ricorda un po' anche quel film brutto con Liam Naason e la Ricci), e una notte buia e tempestosa gli arriva questa sconosciuta - appunto Jane Doe, che è la sorella morta di John Doe (sono i nomi che si danno ai cadaveri senza nome, ma che non l'avete visto Se7ev?) - e non sanno che quel cadavere nasconde molti segreti, troppi segreti, fatali segreti.

Man mano che il corpo viene sezionato, divelto, aperto, esplorato, a tutti gli effetti deflorato, con la calma serafica di fronte a un cadavere che solo due che fanno autopsie possono avere, succede il finimondo. Ben oltre le luci che si accendono e spengono a piacimento. Fuori scoppia la tempesta e loro non possono fuggire da quel luogo che si sta trasformando in una tomba pure per loro, dentro le cose prendono fuoco da sole, i cadaveri sembrano avere voglia di uscire dalle loro cellette frigo e le fidanzate ancora vive dei ragazzi decidono di presentarsi proprio nel momento più stronzo, proprio quando la mano del ragazzo sta in der posto del cadavere, vallo a spiegare che è il tuo lavoro.
Tutta la prima ora del film ti tiene proprio sulle corde, perché l'atmosfera asettica del laboratorio gioca un ruolo primario, la lezione di Hitchcock è riproposta alla perfezione: stanza chiusa, protagonisti chiusi con l'orrore che non riescono a capire, tre attori, di cui una immobile tutto il tempo, sì non hanno usato un pupazzo, hanno usato lei:




Che è una ragazza brutta signori, aiutame addì brutta. Ma è bravissima perché valla a fare te la morta, guarda che fare la morta è un ruolo difficilissimo, come vedremo alla fine di questo post.
Insomma il mistero si dipana a ogni strato di pelle sollevato. Intendo proprio che questa poraccia non è Belen, che al massimo nasconde un tatuaggetto in un posto dove "non batte il sole" e tutti i maschi su Instagram scrivono #escilo, no, lei i misteri più misteriosi ce l'ha incisi... ok, non vi rovino la sorpresa.

Purtroppo proprio sul finale il film ha una battuta d'arresto (che è come quella volta che uno ha detto "un uomo entra in un caffè. Splash" e si è fatto vent'anni senza processo), e proprio quando la maledizione doveva arrivare a compimento, quando le spiegazioni potevano essere lasciate alla fantasia dello spettatore - tanto si capiva quallo che era successo alla povera crista - quando insomma il film doveva dimostrare di essere un vero horror, succede qualcosa, qualcosa come un produttore che vede il girato e dice "Mannò! Mammica stiamo in Norvegia! Maffammelo più tipo i film di paura di adesso! Con i corridoi lunghi e le luci che si spengono una dopo l'altra no? COn il demone che si vede e deve essere nero e alto e pauroso tipo mostrone! Sennò la gente non se spaventa! Ennamounpo'!".
Peccato! 
Forse è meglio tornare in Europa, c'è un film di bellezza cadaverica anche in Spagna che non sembra male:

O vedersi quell'assurdo video di videoarte che si chiamava The Act of Seeing with Ones Own Eyes, che è praticamente un'autopsia, ma è anche Arte.


Valla a capire l'arte.
Weekend con il corpo


Visto, abbiamo iniziato a parlare di cosa fare su un letto invece di dormire per non morire di noia, e siamo finiti a mostrare scene di necrofilia e cadaveri, eccellente come al solito, CB.
Vabbé vi faccio addormentare con questo divertente e ameno giochino di BuzzFeed: indovina il cadavere.
Buonamortenotte
Zio Broccolia

• CHICKENBROCCOLI AWARDS 2016 • CHICKEN CHARACTER - Hunt for the Wilderpeople •

STORIA VERA • Farà cric o farà Kroc?

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The Founder
Trama: Birdmac


Nei film STORIA VERA – come abbiamo ben imparato nel 2016 che ogni settimana ce n'era almeno uno, e mi sa che le cose non cambiaranno tanto nel 2017 – contano tre cose:
1) La storia giusta
2) L'attore giusto
3) ...qual era la terza cosa?
LA storia di The Founder è giustissima: Ray Kroc è quello che verrà ricordato come l'inventore di McDonald's. Ma non è vero. Ray era solo uno che prendeva le idee degli altri e le faceva fruttare, con la politica dello squalo. La frase più indicativa del film: "se io vedo il mio competitor affogare, vado lì a versagli dell'acqua in bocca".
Sono sicuro che Kroc avrebbe molto da ridire da come esce fuori da questo film - per motivi che non sto qui a spiegare ho in mano la sua autobiografia, credo la leggerò, questi contrasti mi piacciono: Stronzo? Figlio di puttana? O grande imprenditore che ha trasformato un ristorante che funzionava bene (il primo a introdurre il concetto di catena di montaggio nella cucina) nella più grande catena di fast food della storia?

Ray Kroc è un personaggione grosso, di quelli che un po' dici CHE PEZZO DI MERDA TOTALE ma un po' dici anche "Oh, se l'ha fatto, di diventare multimegaipermiliardario, tanto di cappello". 
In fondo i due fondatori di McDonald's (due fratelli che inseguivano l'ideale del mangiar sano e del ristorante per famiglia ma non scendevano a compromessi neanche se fare un milk shake gli costava più del costo di vendita, piuttosto che mettere il latte in polvere con un guadagno del 500%) non avrebbero mai fatto un passo più lungo di una coscia di pollo, ci voleva lo squalo, il ChickenMcSqualo, per fare i McDollars. Perché in fondo lo squalo ci vuole sempre, se vuoi che la tua attività commerciale non vada a rotoli. 
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Certo, c'è che per creare l'impero McDonald's a un certo punto Kroc ha iniziato a passare sopra a tutto e tutti come un caterpillar, sopra ai creatori del marchio (praticamente gli ha rubato il cognome. Deve far male), sopra la moglie, sopra i contratti firmati, sopra l'etica e la pietas umana. 
Sono certo che Kroc ha dormito benissimo tutte le notti della sua vita da miliardario, è quello che differenzia le brave persone (il più delle volte povere) dai proprietari di multinazionali multimiliardarie. Stronzi e con il sonno pesantissimo e tranquillissimo.
Non è una storia di redenzione alla Scrooge, anzi il contrario. Assistiamo a come Scrooge si diventa, non come ci si cura. 
L'esempio più vicino di una storia simile è quel The Social Network che raccontava del Kroc dei giorni nostri, Marchino Zuckerberg. Anche se forse Mark qualche idea in più ce l'ha messa in Facebook, mentre Kroc sembra proprio un serial killer copycat che prende TUTTO quello che sente e lo fa suo, da un'idea a un discorso da fare in una celebrazione pubblica.
La storia di Kroc, per quanto il personaggio sia negativo. è un bel raccontare, ed è raccontata bene, certoin un film senza guizzi o particolare valore autoriale (anzi con delle scelte un po' discutibili quando inserisce delle ricostruzioni storiche che però subito si dimentica. Ci stava bene questo video allora:

O la prima inquietante apparizione di Ronald McDonalds

È un bicchiere sul naso quello? 
C'è di buonissimo che se all'inizio l'empatia col personaggio viene abbastanza naturale, man mano che lui si arrichisce a furia di idee altrui, inizi proprio a odiarlo, e la faccia incartapecorita di Keaton, da che ispira simpatia all'inizio, diventa veramente da pugni sul naso. 
Non che la sua recitazione isterica cambi registro, anzi è uguale per tutto il film, ma la sfumatura tra "venditore imbonitore ma alla fine innocuo" a "gran figl di putt lup mann" cambia a seconda delle cose che dice. Quando stringe la mano ai due fratelli ormai sconfitti per siglare l'accordo di riconoscergil a vita l'1% dei profitti sai già che quei due non vedranno il becco di un quattrino.
I due archi dorati dietro alle spalle nella locandina che gli fanno da ali lo definiscon Birdmac e destinato ad una vita di uccelli (!), dopo Birdman e prima dell'Avvoltoio nel prossimo Spiderman. Comunque siamo molto contenti della sua rinascita. Perché il buco di almeno dieci anni tra Mi sdoppio in 4 e Birdman che proprio non mi ricordo un solo film con lui era una cosa un po' triste...
Uno STORIA VERA lineare, che scegli bene cosa raccontare (meglio una parabola che la moda odierna di raccontarmi dieci minuti di vita o fattarelli spot di un personaggio famoso. Lo puoi fare solo se sei lo sceneggiatore migliore di Hollywood).
Come al solito vi invito a pranzo da Mc Donald's ad approfondire con un sito fatto bene, mica come ChickenMcBroccoli's.
Comunque 'sti fast food, ce ne sono più dei cinema, anche al cinema:

Anche se il vero solo unico fast food al cinema è questo:


E tra poco torniamo nel fast food più pericolo della TV

GUS! Che emozione rivederlo con la faccia tutta intera non passata su una piastra per hamburger.

Comunque se avete velleità di aprire un franchise di MC Donald's, fatevi prima una partitella al videogioco di Molleindustria, è molto educativo.
STORIA VERA DI CB! Comunque mi ricordo quando aprì il primo Mc Donald's a Roma. Credo il primo in ItaGlia (ah, supremazia in tutto! Roma Caput McDonaldi!), con la madre Broccola ci andavamo proprio felici, era una novità, e quella puzza assurda che adesso se la sento vomito mi piaceva da morire, me la portavo a casa quasi con piacere. Eravamo proprio caduti nella trappola di Kroc. 

Non sto dicendo che sono un salutista eh. Sia mai! Dico solo che l'ultima volta che ho mangiato da Mc Donald's (lo ricordo bene, era giugno.) ancora me la sento sullo stomaco. Forse perché ho mangiato i Chicken McNuggets, che sono fatti così:

E insomma crescendo capisci il senso di Kroc per gli affari, che non era certo fare il cibo sano o l'ambiente per famiglie, piuttosto venderti il prodotto come fosse cibo sano mangiato in un ambiente per famiglie, mentre lui si comprava il terreno che avevi sotto il culo coi soldi tuoi. Ma ha fatto poi così male?
Mentre pensate alla risposta prendetevi una novantina di chili minuti per vedere SuperSize Me, il documentario in cui quel tipo rispose alla foundamentale domanda che tutti ci siamo fatti almeno una volta nel girovita: cosa succederebbe se mangiassi solo da McDonald's?


• CHICKENBROCCOLI AWARDS 2016 • CHICKEN CHARACTER - Revenant - Redivivo •


CB ANTEPRIMA • Arrival

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Arrival
Trama: Arrival i mostri

Arrival arriva e porta con sé due interrogativi per me interessantissimi. O meglio, una teoria e un interrogativo.
La teoria: la lingua che parliamo determina le nostre azioni.
Ci credo. Mi piace. Mi sembra una teoria con una base solida. Perché insomma proviamo un attimo a immaginare, chessò, i nazisti parlare portoghese. Dài, non avrebbero convinto nessuno, non avrebbero fatto paura a una mosca. 
Tedesco: ACHTUNG! Jetzt werden wir Sie alle töten! 
Senti, senti che paura...
Portoghese: CUIDADO! Agora vamos matar todos vocês! 
Dài su...
Questo per dire che sì, secondo me la lingua parlata può determinare le scelte o comunque l'indole (che determina le scelte). 
Pensa agli italiani. I veneti che anche quando non bevono parlano come ubriachi, i romani che anche se ti dicono buongiorno sembra che ti stanno sempre coglionando, i sardi che... boh, valli a capire i sardi. Tipo a me piacciono le ragazze con gli accenti. Ah, non era questo di cui si stava parlando?
Si stava parlando del fatto che l'idioma ci modella, e non il contrario, e quindi, continua la teoria, se imparassimo un'altra lingua e iniziassimo a parlare solo quella, potremmo in un certo senso resettare il cervello. 
Mi piace.
Poi c'è l'interrogativo: tu, se potessi conoscere il futuro e sapere che una tua certa scelta porterà a un finale tragico, ma il viaggio fino a quel finale sarà pieno d'amore, di gioia e di vita, sceglieresti lo stesso di farla, quella scelta? Lo faresti quel viaggio? (Non c'entra nullaTitanic).
Non rispondere di getto, perché guarda che è difficile eh! Ovviamente si parla di anni, non è che se ti dico che buttarti da un palazzo ti regala 10 secondi di Paradiso ma poi ti spiaccichi vale, parlo di anni di Bellezza che però finiscono in Tragedia, e la cosa peggiore è che tu lo sai. Sai quello che ti aspetta, perché tu conosci il futuro.
Ecco, Arrival è un film di fantascienza che unisce molti elementi tipici e ne crea uno tutto soomato originale, proprio come sempre le stesse parole messe in posti diversi creano frasi sempre nuove. Tutto il contrario della matematica, o no?
Ci sono gli elementi simil-Independence Day, ma proprio quelli: 12 navi gigantesche (alte 400 metri!) a forma di stimolatore clitorideo

appaiono in dodici parti del globo

con la gravità tutta loro tipo Tagadà

e un design minimale e cavernoso (Filosofia. Filosofia a pacchi.)

Dentro ci sono degli alieni e sono schifosi, hanno sette gambe, sono eptopodi
e a guardarli sono proprio minacciosi e rettilosi e multipiedosi come ce li aspettiamo dai film in cui gli alieni arrivano e ci spaccano il culo finché l'eroe di turno non li rimette in riga. E questa peraltro è una scelta ben precisa, perché la minaccia fisica può anche non corrispondere a quella reale, è la solita regola del Signor Tono e del Signor Ivo. O anche di Hodor o Hagrid, per dire.
Poi ci sono gli elementi della fantascienza un po' più autoriale. Il primo debito da pagare è senza dubbio con Incontri ravvicinati del terzo tipo, sì perché questi alieni non sono cattivi neanche un po', anzi vogliono solo parlare. Vogliono parlare capito. Come quando ti dicono "vediamoci, dobbiamo parlare" e tu proprio preferiresti essere investito da un Tir e farti tutta la A1 sul cofano piuttosto che "dobbiamo parlare".
Ma come fai se arrivano gli alieni e vogliono solo parlare? Non puoi chiamare Will Smith o usare l'harmonizer come l'altra volta con le lucini e le notine, questi calamaroni giganti sputano inchiostro e scrivono a cerchi:

Devi chiamare una linguista, una vera, di quelle esperte di scrittura, calligrafia, lettere, parole, frasi. Devi chiamare Amy Adams. E poi già che ci sei chiami anche Jeremy Renner nel ruolo di scienziato buonissimo che un po' di LOVE (parola universale per intendere una cosa di fantascienza che non esiste) ci sta bene
“You approach language like a mathematician, you know that… right?” … “I will take that as a compliment” [x]
Quindi Lois Lane se la fa con Occhio di Falco, chissà cosa pensa Superman, che poi è alieno pure lui eh. Qui gatta ci cova.
Insomma i due prendono contatti con gli alieni e ne diventano i maestri elementari con l'aiuto di lavagnette dove scrivono i concetti fondamentali dell'umanità:
E altre cose
E come gli alieni iniziano a capire la lingua terrestre (l'inglese in questo caso, ma passa anche un bel messaggio di collaborazione di tutto il globo) Amy e Jeremy (JerAmy) iniziano a imparare quella aliena, e se teniamo presente la Teoria espressa all'inizio, che imparare una lingua resetta un cervello, allora imparare una lingua aliena cosa comporterebbe?
Non posso andare avanti senza rovinare il film a chi lo vedrà, e spero in molti perché il consiglio è andateci, perché Arrival è un film di fantascienza dotto, filosofico come fu Interstellar, ma con un finale meno "amoroso", o meglio, il finale "amoroso"è sviluppato su piani fisici e temporali che emozionano di più, paradosso compreso.
Esatto, piani fisici e temporali. Non fatemi andare avanti che ve lo rovino davvero.
Un film ambizioso come lo sono quelli della nuova fantascienza filosofica (ri)lanciata nell'iperspazio hollywoodiano proprio da Nolan (che è ben diversa dalle cazzate di alieni al sapor di anni 90 e alle storie d'amore uguali uguali a qualsiasi film amoroso solo che nella galassia), ambizione che Villeneuve gestisce benissimo, d'altronde ha già ha mostrato il suo valore registico in Prisoners e in Sicario. Ci fa ben sperare per Blade Runner, anche se personalmente non me ne frega niente perché non ho alcun mito del primo. ERESIA?! Fosse stato un film polacco, forse... Come si dice sarcasmo in swahili?
Comunque tra la Teoria e l'Interrogativo è un film che mi ha costretto ad addormentarmi con delle domande. Io che scelta avrei fatto?
Certo a ben pensarci la cosa non mi avrebbe riguardato mai perché COL CAZZO che vado nella nebbia con quegli alieni schifosi, ma pussa via brutto alieno, perché non li facciamo fritti 'sti moscardini giganti?
Non fanno più quei begli alieni di una volta:
Anzi le fanno, ma ti ammazzano
Che poi guarda che la lingua di questi alieni è facilissima non si capisce perché hanno chiamato i linguisti, bastava uno di Trastevere, Roma.

O.
O!
OOO! DICO A TE! ASTRONZOOO O O!
Facilissima.
Arrival è di certo il film da vedere della settimana, forse addirittura del mese. Non so bene se sarà anche dell'anno, è iniziato da troppo poco tempo questo 2017 per dirlo, e si sa che inevitabilmente Gennaio cade nel dimenticatoio una volta arrivato Novembre, quando si comincia a pensare agli Awards (che poi io, come vedete, ci stia già pensando, è un altro discorso, fatto proprio in un'altra lingua).
Amy Adams ha lisciato la sua ennesima candidatura ai Golden Globe (la 4a, con altri due vinti), se venisse candidata all'Oscar e lisciasse anche quello per l'ennesima volta (sarebbe la sesta) direi che possiamo tranquillamente farne la nuova Leonardo Di Caprio in quanto a bullismo telematico (peraltro inutile visto che a conti fatti sono loro ad abitare nelle ville con dieci piscine e a fare il lavoro più bello del mondo).
Arrival qualche illustrazione un po' meh, ma vabbé:

Interrogativi per i traduttori:
Comunque se domani gli eptopodi di Arrival arrivano in Italia io non gli mando Amy Adams, gli mando Enrico Brignano:

• CHICKENBROCCOLI AWARDS 2016 • CHICKEN CHARACTER - Veloce come il vento •

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• Giulia De Martino di VELOCE COME IL VENTO •
Dopo i CHICKENBROCCOLI AWARDS 2016 arrivano i 
I 10 migliori personaggi visti al cinema nel 2016
illustrati da grandi artisti italiani.
Ecco il poster realizzato da MILLO per Giulia De Martino di Veloce come il vento.
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CB ANTEPRIMA • XXX - Il ritorno di Xander Cage

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XXX - Il ritorno di Xander Cage
Trama: Tamarrindo

Come ricorderete il ritorno della serie XXX (un film di molti anni fa con Vin Diesel che ancora tutti coglionavano perché non era diventato un attore da settemillantardi di dollari, era ancora l'epoca in cui Fast & Furious non era quello che è ora, cioè fico), che tutti ricordiamo come lo sbilenco tentativo da parte di Asia Argento di entrare nel giro grosso (scena dopo).
Il reboot della serie XXX (con il ritorno di Diesel nella serie) era stato presentato con questa foto molto sobria
ci si poteva aspettare il peggio. E il peggio non tarda mai ad arrivare.
Il film inizia con queste acrobazie qui
capite... un mastodonte come Vin che fa spericolate peripezie da sportivo extreme. 
Ma ovviamente sfida le leggi della fisica e soprattutto dell'anatomia (davvero il fisico di Diesel è un fisico adatto a fare sport estremi?) come solo lui può fare. Ormai dovrebbero cambiare tutte le battute su Chuck Norris con Vin Diesel.
Lui si butta con gli sci da un'antenna da ALMENO 25 metri e non atterra sulla neve (che pure lì, vabbé) no, lui atterra PER TERRA, sul selciato, senza frantumarsi le rotule in diecimila pezzi e quindi essere costretto da quel momento in poi a fare le acrobazie con la sua sedia a rotelle pimpata. E poi scia in mezzo alla foresta, come fosse una cosa normale.
Poi salta dagli sci a uno longboard e via che si va
Con un incipit del genere o esci dal cinema di corsa o ti metti nella forma mentis di accettare tutto quello che vedrai in silenzio.
Qualcuno effettivamente è uscito dall'anteprima poco dopo, quasi tutti siamo rimasti. Perché insomma, a Vin Diesel donato non si guarda in bocca. 
Ma che si può dire di un film come XXX? Cose sparse, solo cose sparse perché non vorrete mica che io mi concentri a fare una recensione coi fiocchi per un film del genere? Me la tengo per La La Land la recensione coi fiocchi della settimana (il mio massimo sindacale, ormai):
• Il sapore anni 90 che si respira non è gusto rétro, è proprio roba che era ridicola anche all'epoca. Perché se la serie F&F ci ha insegnato che è bello farsi un po' prendere per il culo con la storia della sospensione dell'incredulità, qui si rasenta la fantascienza troppe volte, e la si rasenta pure maluccio (ho due parole per voi: moto acqua)
E poi proprio alcune scene, prese di patta da quei film action so '90 che dai, da quant'è che non vedevamo una cosa del genere?
Da Bad Boys? Da Matrix? Da Face/Off? Dai film di John Woo? Insomma da un botto di anni. E non è gusto per il vintage, ho l'impressione che volessero essere fichi per davvero.
E poi anche gli sport estremi quanto fanno anni 90? Tantissimo, sono Anni 90 come Andrea Pezzi a MTV.
• Le uniche scene che incontrano una certa benevolenza sono quelle con gli eroi action orientali Tony Jaa e Donnie Yen
quest'ulitmo lo abbiamo visto, anche se lui non vedeva noi (ah. ah.) in Rogue One), che almeno le botte le sanno dare e le acrobazie le sanno fare davvero. Se fossi un patito dell'action a tutti i costi griderei quasi al miracolo di vederli insieme in un film del genere, ma per quello esistono altri 400 siti.
- Vin Diesel ha fatto l'actor studio per raggiungere quel grado di idiozia che traspare dalla sua faccia?
No perché io sono certo che non è idiota per nulla, il buon Vin. Se poi da oggi riesce a tenere in piedi DUE franchise con lo stesso identico personaggio (il tizio un po' criminale che aiuta il governo mettendo in piedi una squadra di provetti altri mezzi criminali come lui) e continuare a trascinare la gente al cinema, tanto idiota non può essere.
- C'è Ruby Rose.
Ah. Ruby Rose... che poi è il personaggio migliore insieme allo stuntman pazzo. Pollice verso sulla nerd chiacchierona ma anche fica.
• ...però c'è anche questo tizio cinese che pare avere un grandissimo seguito di ragazzine. 

No dai, che è uno scherzo? Queste ragazzine stanno perdendo il controllo dei loro gusti proprio.
La presenza internazionale (uno per ogni paese in cui possono racimolare soldi) del film si fa sentire, anzi hanno fatto proprio come le barzellette: ci sta l'indiana, la canadese, il thailandese, il cinese, il nero... tutti stretti stretti in un grande girotondo che circonda il mondo e lo riempie di bombe a mano. Ma più di tutti si sente odore di Asia, questa volta quella giusta.
• Sai quel momento di un film assurdo (assurdamente coatto e fuori dal mondo per quante cazzate inanella una dopo l'altra) che riesce a fare il giro completo e a divertirti proprio per la sua totale esagerazione? Ecco, quel momento non arriva mai.
Ho quasi pensato di mettergli il Chicken tanto per fare quello che "questo film action esageratissimo e tamarrissimo alla fine va bene perché eddai famose du' risate", ma poi ripenso alla vera tamarraggine ma FICA degli ultimi Fast & Furious e dico no, questo gli spiccia proprio casa a F&F.
Alla fine dell'anteprima mi hanno dato uno di quei gadget che ti fanno rivalutare il concetto di "gli stilisti dello stivale sono quelli più apprezzati".
Una sobria ed elegante caNNottiera. E io che speravo nel pelliccione di yak:

L'ho subito indossata per sentirmi un vero XXX. mi sono andato a fare dei tatuaggi a caso solo per assomigliare a Vin e subito ho iniziato a fare cose che solo un vero XXX può fare senza rompersi tutte le ossa:

Che vita spericolata che facciamo noi veri XXX. Ciao Vin. Ci vediamo in F&F 8 dove a fare la cattiva ci sta Charlize Theron che ammettiamolo è meglio mille volte di Toni Colette:
e ci sentiamo in versione Vinny Stecchino in Guardiani della Galassia 2

che sono franchise meglio di XXX, questo è certo.
Ah. Sì. C'è Samuel L. Jackson, ma ditemi voi un altro film dove NON c'è Samuel L. Jackson.
La cosa che mi piace di questa recensione è che ogni volta che ho scritto XXX sembra che non mi veniva in mente la cosa che dovevo scrivere e allora mettevo XXX tipo "dopo lo correggo" e mi sono scordato di cambiare tutte le XXX.

• CHICKENBROCCOLI AWARDS 2016 • CHICKEN CHARACTER - The VVitch •

2x1 • Nord Sud Ovest Western

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Ma che è successo quest'anno? Abbiamo riscoperto tutti la frontiera e la corsa all'oro? Non si fa altro che vedere Western. E western di su, e western diggiù, western a destra, western a sinistra. Proprio adatto il titolo del post, che ovviamente cita il più grande western italiano mai prodotto. No, non Il mio west di Pieraccioni (Ve l'eravate scordate che c'era David Bowie eh? Ammettetelo!) ma questo:

Pensavate che dicevo Sergio Leone? Pazzi.
L'ultimo film ad arrivare in ordine di nani AHAHAHAH


AHAHAHAHAHAHHA


ah.
è questo:
I magnifici sette
Trama: Duello a' sòle!

Il significato della parole "inutile" assume nuove altissime vette (magnifiche vette, quindi) grazie a questo inutile, inutile, inutile remake.
Già quello americano
era un remake di quello jappo
e ammetto la mia ignoranza nel dire che non ho visto nessuno dei due.
Cosa mi porta quindi a dire che questo remake è inutile, se non ho neanche il metro di confronto con gli originali? Ma semplice, questo è ChickenBroccoli, e quindi scrivo le prime cose che mi vengono in mente solo perché mi piace occupare spazio di Internet, per dargli fastidio diciamo.
No a parte tutto, il fatto che non mi abbia fatto venire voglia di vederli, quei due, marca malissimo, almeno nella mia scaletta di valori.
I magnifici sette degli anni 2000 sono Denzel Washington nella sua versione giustiziere di poche parole ma molte pallottole

Chris Pratt al solito guascone e fascinoso perché serviva portare anche qualche ragazzina a vedere un western

Vincent D'Onofrio nel ruolo del grassone imponente che mentre ammazza prega e mentre prega ammazza, Ethan Hawke che più che altro è un inside-joke tra lui, Denzel e Antonio (lo stesso trittico di Training Day) e poi ci sono un indiano, un messicano e un italiano e allora l'indiano dice "augh" e l'italiano fa "URI!" 
HAHAHAHAHAH!
Faceva ridere? Che dici Grande Capo Faccia da Cazzo?
Questa ultima parte portrebbe non esserci. Ma potrebbe anche esserci, chissà.
Il western, insomma ogni paio d'anni tenta disperatamente di ritornare in auge. Quest'anno in effetti ci è quasi riuscito come dicevamo all'inizio, sarà perché tutti ci siamo visti Westworld, sarà perché il film di Tarantino era lungo come una trilogia da solo, sarà che anche Revenant non era poi così lontano da quelle ambientazioni, sarà poi che se ne sono visti diversi, uguali solo nel fatto che io non ne ho visto manco uno, ovviamente perché, se non si fosse capito, il western non lo digerisco proprio.
Tipo quello con Natalie Portman


tipo quello con John Travolta (e di nuovo Ethan Hawke, nella sua carriera assurda senza mai pace):


tipo quello Woody Harrelson e Thorino

tipo quello con Micheal Fassbender



tipo quello con Adam Sandler:


tipo quello con attori di cui non ricordo il nome:
tipo quello con metà dei Backstreet Boys vs Zombi (esiste davvero):

Hai visto quanti western? Roba che se li vedevo tutti era un super-trend per gli AWARDS. E invece.
Insomma le praterie, i cavalli, i saloon, i duelli a mezzogiorno, fossi stato un patito sarebbe stato il mio anno preferito d.C. (dopo Clint...)
E invece il western proprio non mi va giù. Praticamente mai. Proprio che deve essere proprio tanto bello per farmelo andare giù. Ricordarvi che per pochissimo l'ambientazione western non mi rovinava anche il terzo Ritorno al futuro serve a qualcosa?
Ora non venitemi a dire che possiamo condividere con gli americani la passione per la frontiera e il western eh, non venite a dirmelo. Questi 150 anni fa ancora stavano con le pistole nelle fondine e i cavalli e le strade di terriccio, noi creavamo il Gianduiotto, scusa se è poco.
Insomma i Magnifici Sette sono questa squadra di pistoleri che si unisce per vendicare i torti subiti da una cittadina o da una strafiga non ho capito bene, tutti e due forse, e insomma spara di qua, spara di là si arriva al finale senza aver provato la benché minima emozione. Tutto talmente scontato che rimpiangi amaramente quel capolavoro di assurdità western che era The quick and the dead (non certo quello di Seth McFarlane).
Qui i cowboy sono patinatissimi, sei modelli in sella a cavalli da monta (il settimo è Vincent D'Onofrio che proprio modello non è), i duelli per nulla all'ultimo sangue e il cattivo è un coglionissimo Peter Sarsgaard nel ruolo del viscidone che gli riesce bene ma non fa poi così tanta paura se ogni volta scappa appena appare Denzel incazzato nero
AHAHAHAH
Non faceva ridere manco questa? Madonna oh, toglietevi quegli archibugi dal culo eh.
Comunque Antonietto Fuqua aveva promesso di fare un carrierone invece mi pare che faccia solo film che tradiscono le aspettative. Quello con Gerald nel ruolo di Bruce, quello con Denzel nel ruolo di Liam, quello con Jake nel ruolo di Rocky, questo.
La protagonista femminile è una rossa (che non stancano mai, questo bisogna dirlo) che già se l'era vista brutta con altri ceffi in Kristy e secondo me possiamo tranquillamente chiamarla magnifiche tette
Manco questa v'ha smosso un po'? Niente, ve le meritate le versioni homo che riempiono tumblr
e le card virtuali per San Valentino che si avvicina pucci pucci
Vasquez was hard so I decided to do something inspired by his line, "You are loco my friend."I originally wanted to do "You rock!" as a play on his last name but I thought badass was more empowering and fitting!
It was hard to think of his, but I thought of this line after remembering his actions and his eventual motive in the movie
He's stupidly lucky, nothing to it~I wanted to do something among the lines of, "Be with the people who love and respect you" as a reference to his line but this was was shorter and sweeter
Pretty obvious, also Goody's is my favourite and my wallpaper! Oh! Did you know that Ethan Hawke and I share the same bday? Nov 6!It was this or "You can create your own path" but I felt like this one would be more helpful haha
Vabbè passiamo a un altro film che sta facendo lo sfracello di consensi che francamente mi sembra anche un po' troppino il 98% su Rotten Tomatoes (ha toccato anche il 100%)... Il film è:
Hello or High Water
Trama: Rapina a mano amata

Il film è bello eh per caritàdiddio! Mi è piaciuto!
È secco, duro, mascolino ma non maschilista, violentissimo e muscolare, spietato... e ha la qualità che ormai s'è capito fa la differenza tra un film Bello con la B maiuscola e un film vabbè con la v minuscola: non deve un cazzo di niente a nessuno.
Non fa spiegoni, ma racconta.
Non mette personaggi furbi in scena, ma ti entrano dentro lo stesso.
Non si perde in chiacchiere, ma la sceneggiatura è pazzesca.
Non sente il bisogno di accontentare lo spettatore, ma alla fine sai che hai visto un film come non se ne fanno più molti.
Sai, come quel Cop Car dello scorso anno.
Film che sembrano usciti dritti dritti dagli Anni 70, quando Hollywood ha prodotto i suoi veri capolavori.
Il film è un western, senza we e senza ma.
Due fratelli - quello buono e quello cattivo - fanno rapine per salvare la fattoria di uno di loro. 

Stanno sulle macchine 

e no sui cavalli.
Rapinano coi passamontagna

e non con il fazzoletto sulla bocca.
Vanno nei diner e nei motel

e non nei saloon con le stanze dal letto e le puttane al primo piano.
Ma non ci sono dubbi: Hell or High Water è un western. Se invece ci fossero, i dubbi, possono sparire::

I due fratelli sono quel Chris Pine e quel Ben Foster che pochi mesi fa già erano insieme in quel film coi disperati in mare (continuo a pensare che certi casting non sono dettati da scelte precise ma da contratti capestri tipo "due al prezzo di uno")... e sono perfetti. La bellezza di Pine per la prima volta in carriera sua lascia il passo alla recitazione (comunque non c'è un cazzo da fare, quando questi bellocci si mettono sporchi di polvere, con la barbetta incolta, lo sguardo incazzatriste e i vestiti sudici, sono dieci volte meglio di quando sono tutti sbarbati, biondini e vestiti precisetti. È come preferire il Brad Pitt di Joe Black a quello di Snatch. Devi essere pazza...)
Peccato non aver visto questo film nel 2016, forse avrebbe salvato Ben Foster dal suo indecoroso premio Broccolo Actor.
Terzo incomodo è il vecchio sceriffo di frontiera drugo Jeff Bridges, che a dire il vero sembra in tutto e per tutto uscito dalla penna dei Fratelli Coen, ma rimane un personaggione, di quelli disillusi e al tempo stesso spietati, con un concetto di giustizia ben più alto della stella che portano sul petto (bella questa eh...)

Bel film. Forse non proprio da 98%, ma l'86 lo raggiunge assolutamente.
Ecco invece i due fratelli proprio non le meritano le fan art homo che girano
Dài avete esagerato, homo + incesto in un disegno... eddaisu...
Comunque facciamo che questo trend western (westrend, quindi) lo abbiamo lisciato e che non ci intralci più il cammino del 2017, ok? Al massimo potete farmi un film STORIA VERA sul creatore di questo gioco qui:

• CHICKENBROCCOLI AWARDS 2016 • CHICKEN CHARACTER - Lo chiamavano Jeeg Robot •

NOTTE BROCCOL • Il profumo del mostro selvatico

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BRRRRRR!!!
Non sono brividi di paura ma di freddo. Oh, ma che è successo ci siamo spostati di meridiano e siamo passati a quello di Helsinki? Sono i meridiani quelli orizzontali? Ah non sono i tropici quelli.. be' non mi pare proprio di essere ai Tropici qui!
Queste sono proprio le tipiche nottate che ci vorrebbe qualcuno che ti abbraccia, che ti stringe, che ti sbaciucchia, che ti stritola, che ti stacca un braccio, che ti sgranocchia fino al midollo e poi sotterra la tua carcassa a due metri sotto terra, muschi e licheni e se si ricorda viene ogni tanto a segnare il territorio sulle tue membra ormai trasformate in fertilizzante.
Un bel mostro che ti tratta con tutte le cure ci vuole sempre no? 
Uno duce duce come il mostro protagonista del film che si chiama, te lo potevi mai immaginare un titolo così...
The Monster
Trama: Momster

Questo film unisce due diversi mondi horrorifici: 
- quello dei nuclei famigliari fatti solo di mamma e figlio/a che mezzo si odiano o quantomeno non si capiscono, che però grazie alla paura della minaccia esterna si ritrovano e scoprono di amarsi proprio come dovrebbero fare mamma e prole, che è una cosa che sta andando molto di moda, esempi lampanti il Babadook e Goodnight Mommy;
- quello dei mostri animaloni orendi con dei denti orendi 
che ti pigliano e ti fanno alcune delle cose orende che elencavamo all'inizio. Genere che va da Lo squalo a The Host, per capirci.
In The Monster ci sono madre e figlia. Si stanno sulle palle. Ma tanto eh. Proprio che si prendono tutto il tempo a "fuck you". La madre è alcolizzata, la figlia bisogna ammettere un po' un accollo.
La prima non si sa prendere cura della seconda, alla seconda non va di prendersi cura della prima (com'era ad esempio in Babadook).
La figlia decide di farsi accompagnare dal padre e vivere con lui. Ma siccome è un po' un accollo costringe la madre a portarcela. 
Durante il tragitto in macchina le due investono un animale. Ma scoprono che il porello non è stato ucciso dalla macchina ma... ma...
C'È MOSTRONE! E fa abbastanza paura. È schifoso. Cattivissimo. Se ne sta nascosto nelle fratte e appena arriva qualcuno che può aiutare le due sventurate (un carro attrezzi, la polizia, i paramedici) quello se li pappa tutti in un boccone.
CIoè si vede lontano un miglio che c'è un poraccio dentro tutto ingobbito sotto il peso di questa tuta di gommapiuma che fa le movenze da mostrone GGRRR BRRRAAA GGUUUUU però il regista è abbastanza sapiente da non farcelo mai vedere davvero così bene e poi non c'è neanche una volta un inserto in computer graphic, e per questo ringrazi proprio il cielo. Che ormai basta che metti il filtro Mostro di Photoshop che fa tutto da solo.
A quel punto le due dovranno vedersela faccia a faccia col docile cucciolotto di... alieno? scherzo della natura? esperimento sfuggito al governo? mostro da altra dimensione? Non ci è dato sapere. E anche questo marca bene.
Il regista già aveva fatto bene in The strangers (uno stile di horror, l'home invasion, che personalmente mi fa molta più paura di mostrone) e insomma in Mockinbird. Qui fa un film dove la cosa più costosa è stata la tuta da indossare del mostrone, e riesce nell'intento di spaventarci, ma lo fa solo nelle scene BU! perché invece la sottotrama della mamma che si redime e peggio mi sento il metaforone IL MOSTRO È L'ALCOOL! veramente è troppo fastidioso.
Comunque dopo un rapido calco odontoiatrico del film mi sono convinto che il mostro  ha sicuramente qualcosa a che fare coi cagnoloni demoniaci di Gozer
con quelli di Feast
cogli scimmioni al Colgate di Attack the Block
col bigfoot cattivo di Creepshow
e coi Critters
Di certo hanno tutti lo stesso dentista
Disney halloween friday scream weekend

50 sfumature di nazi

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Operazione Anthropoid
Trama: Io non faccio la resistenza io ammazzo forte

Nella pratica di spettacolarizzazione della resistenza europea vs nazisti ha fatto meglio Operazione Valchiria: il cast era pieno di nomi (anche se qui ancora ci chiediamo tutti come diavolo gli è venuto in mente di dare a Tom Cruise il ruolo di un nazista), la regia era mica di uno qualunque (oltre agli X-Men, Bryan Singer ha fatto I soliti sospetti e non scordiamocelo mai) e nel mirino c'era un pezzo più grosso, anzi il pezzo più grosso di tutti
Come Valchiria anche Anthropoid era un'operazione al cuore dei nazisti: ammazzare Heydrich, un personaggino mica da ridere, cioè proprio che non c'è niente da ridere su quello che ha fatto 'sto stronzo. Non è che uno guadagna la fama di "boia di Praga" senza motivo.
C'è sempre poco da scherzare con questi temi - che peraltro mi interessano davvero, sogno sempre un film su altri attentati ad Hitler, ce ne sono di molto più cinematografici di Valkyria, tipo quella volta che un falegname, da solo, si è messo a costruire una bomba nel pub di Monaco dove Hitler avrebbe dovuto fare un discorso di lì a qualche mese e insomma questo ogni sera si chiudeva in bagno e la notte costruiva la bomba sotto il palchetto. Poi come tutti sappiamo qualcosa è andato storto... questo il libro. - quindi atteniamoci al filmico.
Anthropoid è un film onestone di persone che fanno l'attentato e (SPOILER!) gli dice bene per un soffio. Il film racconta il prima (i due attentatori si paracadutano vicino Praga e preparano l'attentato), il durante (la scena dell'attentato, che doveva essere il climax del film, purtroppo è gestita male, compresa la solita mano che trema che basta con le mani che tremano

e il dopo (le rappresaglie che seguirono l'omicidio furono atroci e gli attentatori diventarono l'ennesima Suicide Squad, che negli ultimi tempi va di moda, tipo Rogue One e Magnifici Sette), e il finale sembra un po' troppo un videogioco di spara a tutti.
Nonostante Cillian Murphy che a me piace sempre anche se continuo a non capire se è rifatto o no? È rifatto Cillian Murphy? E nonostante appaia pure quel gran fico di Toby Jones (QUANDO DARETE UN OSCAR A TOBY JONES?!), c'è un grosso problema nel film, ed è coso, quello come si chiama, quello di 50 sfumature, Jamie qualcosa:

Ok. È belloccio, quel tipo di bellocciaggine che può avere un Henry Cavill (ci assomiglia, con un pizzichino più di fascino), ma se io poi cerco su internet gif di un film che parla di Seconda Guerra Mondiale, resistenza, nazisti, insomma tutti temi con un certo spessore, e trovo questa
And I was like heel to toe?!
allora non va bene. Non sono questi i temi per mettersi lì sole in mezzo alla stanza e tutto il mondo fuori.
Insomma l'attentato ai nazi più bello della storia del cinema recente rimane Inglorious Basterds, compreso il finale ucronico (ho imparato da poco questa parola non vedevo l'ora di usarla).
Il film lo trovate tranquillamente su Netflix, in questa epoca in cui Netflix risolve in qualche modo anche quel piccolo problema di distribuzione dei film che le case di distribuzione si ritrovano in mano e non potendo venderli al cinema perché 1) il tizio di 50 sfumature non si spoglia 2) non c'è Tom Cruise, allora ripiegano sulla piattaforma.

2x1 • Vivo l'ItaGlia

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Negli ultimi Awards ci sono stati ben due film italiani (Veloce come il vento e Lo chiamavano Jeeg Robot) e lo scorso anno siamo stati tutti contenti a dire che il cinema itaGliano è rinato evviva hanno ammazzato il cinema itaGliano con Checco Zalone (che comunque lo sai che alla fine l'ultimo di Checco Zalone...) il cinema itaGliano evvivo.
Segue bandiera della grande madre patria Italia!
Allora mi sono messo a guardare dei film itaGliani che ok, non sono dello scorso anno ma più o meno, perché facile vedere film itaGliani universalmente riconosciuti belli e poi dire che il cinema itaGliano è rinato. Non è vero purtroppo, esistono sempre le commedie di merda, fatte coi cast 
Il primo stava su Netflix e l'ho visto con quel grado di pigrizia che l'unica forza che hai è quella di spingere  e fine, una volta che l'hai spinto non hai più la forza di spingere ◼ fino a che non è terminato il film. 
Viva l'Italia
Trama: Michele flaccido

È semplicemente un film di una pochezza imbarazzante, tutto qui.
Parte da uno spunto assolutamente abusato (il politico che, o perché ammattisce o perché viene sostituito o perché gli fanno una magia, o perchéneso, non dice più le bugie che dicono i politici e quindi apre il vaso di notte di Pandora e dice a tutti cose che tutti peraltro sanno già e alla fine questa onestà viene ripagata. Qui su un piede mi vengono in mente Dave e Viva la libertà...) In questo caso che ci sarebbe da gridare Viva non si sa.
Il cast del film non è poi così difforme da quelli di TUTTI gli altri film italiani. Come sappiamo in ItaGlia ci sono 20 attori (10 uomini/10 donne) e si scambiano parti come fossero figurine.
Qui ci sono Papaleo, Bova, Gassman, Ambra e Leo. Forse li ricorderete per film come TUTTI gli altri italiani degli ultimi tre anni.
Sembra incredibile, ma quello che poi appare come un film di denuncia politica in circa quattro minuti diventa l'ennesimo film di famiglia che si odia ma alla fine volemosebbene.
MAVOLEMOSEMALEVOLEMOSE!
Peccato perché Massimiliano Bruno (colui che è diventato celebre dicendo solo questo:
aveva avuto un buon esordio registico con la Cortellesi, poi subito dopo questo Viva l'Italia ha giustamente chiamato la Cortellesi di nuovo per risollevarsi, mischiandola con Gassman, ed è andata malissimo.
Mi piacerebbe fare un mega grafico tipo quelli che fanno con i fumetti di questi attori itaGliani e di chi ha lavorato con chi. Ma non mi va minimamente di farlo.
Unica nota positiva la bellezza ceciona di Sarah Felbecomesichiama bella core de roma lei
L'altro film itaGliano che ho visto (non di seguito per fortuna, non sari qui a raccontarlo) è una sorta di remake non dichiarato di Io speriamo che la cavo, ma in salsa Benvenuti al Sud. Con un titolo bellissimo:
La scuola più bella del mondo
Trama: Nero in condotta

Mi chiedo quando potrà dirsi prosciugato il filone "nord vs sud". 
Già Siani che va in giro per lo stivale a fare il napoletano mattacchione e fa anche successo milionario è qualcosa che andrebbe studiato nel reparto malattie rare e pure infettive, ma il fatto che ci siano TUTTI i film itaGliani in cui X del sud (il ragazzo, la ragazza, il bambino, il cane, stucazz') si scontra con Y del nord (il ragazzo, la ragazza, il bambino, il cane, stocasso) sta raggiungendo il parossistico. Basta vi prego basta.
Qui ci sta questa scuola toscana (che poi anche le distanze si stanno assottigliando... ormai fanno i film pure su Roma Nord e Roma Sud) che fa un gemellaggio con una scuola africana, però si sbagliano e al posto della scuola africana arrivano gli scugnizzi di una scuola napoletana (complimenti al politically corrent che trasuda tutto il film). A quel punto l'irreprensibile preside (uno stanchissimo Christian De Sica mai convinto di quello che sta facendo o dicendo... ah bei tempi quelli di Mike Foster e del Samurai d'Oro
deve vedersela coi guaglioni partenopei. Seguono gag che più tristoidi non si può. Davvero tutta una sequela di scenette disordinate che sembrano il frutto di una grandissima confusione (più del film di prima, per dire...). Il tutto culmina con una sequela di cazzi disegnati per riconoscere il colpevole di un graffito birichino, coi ragazzini tutti mascherati col cerone nero che cantano Curre Curre Guaglò dei 99 Posse (chissà che ne pensano. Probabilmente nulla al momento del rendiconto SIAE)  e con un gigantesco immenso quasi immorale VOLEMOSEBENE. Pure qui. Massì VOLEMOSEBENETUTTI! Belli e brutti con qualche danno per i brutti.
Un film che mette l'amaro in bocca. Nello specifico l'amaro Ramazzotti, che appare OVUNQUE in un product placement sconsiderato.
Praticamente è il terzo protagonista del film. Che rimane una merda comunque.
La presenza di Papaleo (che product placement della Regione Basilicata, famosa anche per... per...) in entrambi i film è sconfortante. Ma io lo dico da tempo immemore eh.

CB ANTEPRIMA • La La Land

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La La Land
Trama: Questa macchina qua devi metterla LA LA

Prima di tutto... SIGLA!

E se questa non è la sigla più bella degli ultimi anni di un qualsiasi premio americano, non so io quale. Voglio dire, riesce a farti amare Ryan Reynolds, mi sembra abbastanza.
Erano i Golden Globe, sembra una vita fa, invece erano due settimane, e là La La Land si è portata il 100% dei premi (7), poi agli Oscar ha fatto lalascia o raddoppia e ha preso 14 candidature. Se fa filotto anche lì, è un record vero.
Quindi è normale che tutti ci stiamo facendo questa domanda: la la merita, tutta questa attenzione, La La Land?
Sì.
La La Land è un gran bel film, o per dirlala meglio, è il più furbo bel film da tanto tempo a questa parte. È il più bel furbo film. Ha messo il furbo nel motore. È furbo e bello, è bello e furbo. La la sua più grande qualità è proprio questa: far convivere la la sua bellezza alla la sua furbizia. Senza che una vinca sull'altra. Sembra facile ma non lo è... sembra palco ma non è.
Una perfezione che non dà fastidio mai, anzi, ti carezza e culla, ti accogli, ti intenerisce. Ti vuole bene e inevitabilmente tu ne vuoi a lei. 
Mi ha fatto innamorare follemente di lui, il film? Forse no, non corriamo, ci siamo visti solo due ore, ma certo ci ho pensato.
Mi metto nei panni di quelli a cui invece questa dovizia di particolari, questa quantità di scene che sono diorami in movimento, di canzoni che sono delle vere killer (le senti UNA volta e le sai... lalalalfiuufiuufiufiufiu), di balletti e gioia, darà molto fastidio; e non dico che lo odieranno solo i granitici di cuore, gli illusi, i cretini, i maestri di batteria sadici, c'è invece la la concreta possibilità che proprio chi crede fermamente nell'amore detesterà la perfezione "da confetto" o "da bacio perugina" o "da film" (APPUNTO!) con cui la la storia d'amore di Emma e Ryan viene raccontata in questo musical dove ogni cosa, dal ciuffo del protagonsita al ballerino di centesima filala nel bellissimo balletto autostradale che apre la pellicolala, è assolutamente perfetta. Furba e perfetta.
Ci sono la la musica e il cinema. Queste sono le due anime del film, Ryan, un pianista jazz, è la musica, Emma, un'attrice di belle speranze, il cinema. 
I due si incontrano, ognuno col suo armadio di sogni (a Hollywood un cassetto non basta) e scoprono che portarlo insieme, quell'armadio, fa meno fatica. E quando musica e cinema si incontrano cosa succede? Il musical succede!
La La Land è un musical che viene dichiaratamente da un altro tempo (e riesce dove Ave, Cesare! non è riuscito, sommerso dalla scrittura dotta dei Coen), ma che aziona una sorta di macchina del tempo impazzita e mischia tutto, decadi e decadenze (o decadanze?): ci sono gli smart-phone, ma tutti si vestono come abitassero nella cittadina di Truman Show, non esistono righe, pois, fantasie: solo tinta unita. Se non sapessimo che sta fallendo diremmo che è un lungo promo di American Apparel

C'è l'industria del cinema e sembra ferma alla la Golden Age, con gli studios e i teatri di posa dove fuori fanno pausa quella vestita da aliena e il cow-boy, ma poi, se c'è da accettare un lavoro brutto, ci si ritrova a fare il tastierista in un gruppo degno di MTV anni 2000 o anni 80? I tempi, gli stili, le mode si mixano, neanche un DJ alle prime armi oserebbe tanto.
La storia d'amore raccontata nel film è semplice, di una semplicità quasi disarmante (ma non puoi scrivere disarmante senza qualche diamante), perché forse l'amore è una cosa semplice e adesso adesso adesso te la la dimostrerà questo film, la la teoria secondo cui due ragazzi che si amano possono andare al cinema insieme, prendersi la mano e semplicemente con quel gesto, sentirsi parte l'una dell'altro. Giurarsi eterno amore al silenzio, tenendosi per mano al buio, mentre gli occhi si riempiono di celluloide. Non è questa la la perfezione? 

Io me l'immagino così la la perfezione, ed evidentemente se l'immaginano così anche Chazelle e tutti gli stramilioni di persone che stanno amando La La Land allala follia.
Ma come? Proprio io. Refrattario a quasiasi sdolcinatezza cioccolatosa, mi faccio abbindolare dalle piroette e dal ticchettio ipnotico del tip tap? 
Sì. Perché ci credo, a questa cosa che l'amore è una danza. Qualsiasi danza. È un valzer, un fox trot, una danza tribale, una lalamb... no forse una lalambada no. Vabbé comunque quando sei innamorato balli, e quando balli per amore, tutti ballano con te.
Ballalava Gene e il suo ombrello

Ballalava Bjork e il lattaio

ballalava Gordon-Levitt e gli uccellini di Biancaneve

e ballalano Emma e Ryan, ballalano tutto il tempo
senza musica, con la musica, gravemente innamorati e senza gravità
Ora. Lo sappiamo bene che l'amore ballerino e volante non l'ha inventato Damien Chazelle, è una cosa che Woody ALALAllen ci aveva già pensato in Tutti dicono I Love You (ma a cosa non aveva già pensato o detto Woody, riguardo l'amore? Aveva già detto TUTTO):
Ma è tutto quello che La La Land mette sul piatto (e intorno, e sotto, e prima, e dopo) a farti dire «Ok. Sei Furbo Chazelle, sei dannatamente furbo. Clever Boy. Ma mi piaci lo stesso. Vieni qui. Abbracciami. Balliamo un po'.»
Che poi Chazelle. La la sua opera di jazzizzazione del mondo non conosce sosta (sai come i Cristiani che vogliono evangelizzare il mondo, lui fa lo stesso, ma col Jazz. Se alla fine del suoi film non ami il Jazz, ti lapidano). E se l'altra volta aveva usato il metodo Steiner, con violenza e sangue alle dita

questa volta si traveste da Montessori (!), ci prende per mano e ci porta a spasso nel bellissimo mondo dell'improvvisazione (con degli spiegoncini forse un pochino semplicistici, e ve lo dice uno che la seconda cosa che odia dopo l'amore, è il Jazz), che poi è la metaforona del film. Improvvisazione: serve nel jazz quanto serve nell'amore. E (segue ragionamento spoileroso in bianco, da leggere solo se avete visto il film) quando lui smette di improvvisare, mette la la testa a posto, se vogliamo, la sua insegna luminosa si spenge, mentre quando lei, che all'inizio del film dichiara fiera "io odio il Jazz", inizia a improvvisare, viene presa per il ruolo della vita.
L'improvvisazione è tutto. Come io quando scrivo le recensioni.
E il finale. Un finale che è la ciliegina furba su una torta di furbizia alla crema. Ed è il finale perfetto per questi tempi in cui puoi anche scrivere "dedicato ai folli e ai sognatori" sulla locandina, ma poi nella vita vera la la follia fa schifo e i sognatori sono un po' i fessi della situazione.
OH! MA CHE È!? S'È IMPAZZITO CB?! Non sarà mica ammattito come quella volta che poi l'abbiamo ripreso per i capelli per poco non si metteva a recensire i film con Julia Roberts e Richard Gere? No no, non preoccupatevi. L'entusiasmo per La La Land è circoscritto a una visione abbastanza chiara delle motivazioni per cui il film piace tanto. Mi è piaciuto, non mi ha stracciato il cuore ecco, o entusiasmato a perdifiato. Ecco, mi è piaciuto, tutto qui. E sono anche abbastanza d'accordo con questo spassoso sketch del SNL che unisce La La Land a The Night of:

Gridare al VERO CAPOLAVORO è troppo, e non sono certissimo che ci ritroveremo il film negli Awards a fine anno (voi vi preoccupate delle mie parole smielate e non vedete il dramma di pensare già a Dicembre IL 26 GENNAIO!), ma a me La La Land è piaciuto.
Si può dire semplicemente "mi è piaciuto" senza mettersi a ballalare? Sarà che a me Ryan mi è sempre andato a genio e anche adesso che ha messo da parte lo Sguardling (ricordate lo Sguardling sì? Lo ricordate?!), sarà che Emma pure l'ho sempre supportata con gli occhioni che sono due fanali nella notte (ah, l'avete visto mai il "provino" di Emma targato Arcade FIre? Eccolo:

Il "provino" di Ryan... d'altro canto...
Ma i due sono da Oscar? (Che poi è la terza volta che si incontrano dopo Crazy Stupid Love, carino, e Gangster Squad, orrendo), ma perché non si mettono insieme? Lei sta ancora con quell'inetto di Garfield? Ah ma lui sta con la Mendez... ok... ok... Ryan ti presento Emma...

A mio avviso comunque no, non sono da Oscar neanche lontanamente

ma chissà, forse La La Land sarà quel film pigliatutto che da un bel po' manca agli Oscar (poi faremo al nostro solito, esaminando candidatura per candidatura...)

e in definitiva andrebbe benissimo così. Almeno facciamo da contraltare al film dello scorso anno che era, se ve lo ricordate, sui preti pedofili
Vabbé comunque sarà quel che sarà, ma se forse non sono innamorato, facciamo che ci credo un po' di più, non dico che sia merito di La La Land, ma quella colonna sonora! Questa colonna sonora!

Dài crediamoci, madonna e fatevela 'na fidanzata, anche se l'amore è vero come il paesaggio dei Teletubbies, che non ti ricordi quanto erano felici quei cosi?

E pensare che, stando all'ultimo anno, dovrebbe essere tutto il contrario. 
Ma poi esci dal cinema e, oltre a ballicchiare e fischiettare quel motivetto fino a casa, pensi intensamente che quel bacio, questo

devi darlo, ogni volta che ti capita (!), perché chissà, come in Sliding Doors, dopo uno di quei baci la vita potrebbe prendere un ritmo diverso, improvvisato quanto vuoi, ma potrebbe essere quel ritmo killer che lo senti UNA volta e te lo ricordi per sempre.
Fammi mettere al piano e pensare a quest'ultima cosa che ho scritto va...
Forse invece di suonarlala questa sensazione è meglio illustrarlala

♰ John Hurt ♰

CB ANTEPRIMA • Sleepless - Il giustiziere

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Sleepless - Il giustiziere
Trama: Chi corrompe paga

Pane e Foxx proprio, si mangia a colazione l'agente di Jamie, che insomma Jamie ha vinto pure un oscar eppure sta a tanto così [fa il segno universale del cazzo piccolo centimetro con l'indice e il pollice) dal diventare un attorucolo di film da cestone del supermercato alla stregua di John Cena o altri wrestler prestati al cinema action o per rimanere in zona attori oscarizzati adesso al soldo della mafia dei supermercati, Adrien Brody (ricorderete questa roba qui) o Nicholas Cage.
Da una parte ci sta Jamie che è un poliziotto ma è uno STRONZONE, ammazza e fa le rapine e poi si scrolla di dosso sangue e pallottole e va a investigare sulle sue stesse rapine. Poi tratta male l'ex-moglie (che intanto ha un nuovo fidanzato e lui per poco non la mena) e il figlio adolescente.
Dall'altra parte ci sta Michelle (che ricorderete nella parte di moglie di Tom Cruise in M:I, quella col naso da maialetto), che anche lei fa la poliziotta ma è molto cazzuta, parla e agisce come un uomo! Dice le parolacce! (Fargo non ti ha insegnato proprio niente sulle poliziotte donne eh...). Perché non si dice mai "ficuta"?
Insomma lui fa questa rapina e scopre di aver rubato la droga di uno cattivissimo, lei indaga sulla rapina e finisce col capire che deve sospettare di lui. 
Il cattivissimo rapisce il figlio di lui e lo porta al casinò (che detta così sembra il miglior baby-sitter che esiste), lo chiude in una cella frigorifera, chiama Jamie e gli dice "vedere droga dare figlio", lui va al casinò a riprendersi il figlio a colpi di fucile, la poliziotta e il suo collega lo seguono, succede tutto un casino.
Superficialmente il film passa col sembrare un onesto hard boiled (niente di eccezionale, non è Michael Mann, ovviamente) per le strade di Las Vegas (tipo Codice 999, per citare l'ultimo esempio) con dei rimandi (credo involontari) a quel film di Brian De Palma.
Che andrebbe anche bene se tutti gli elementi visti e rivisti non fossero affogati in un liquame incromprensibile di frasi e azioni slegate tra di loro, comportamenti assurdi anche per questo tipo di film; l'ex moglie, per dirne una, passa 90 minuti di film a dire "sei una merda. sei uno stronzo. non curi tuoi figlio. lo curo solo io che sono pure infermiera. vaffancuro." e poi gli ultimi dieci minuti lascia il lavoro, si precipita al casinò, prende una pistola per terra, ammazza alcuni cattivi e salva il marito chiamandolo "baby"... un piccolo passo per l'ex-moglie, un grande passo indietro per il femminismo.
Ma è proprio brutto tutto, proprio brutto brutto. È brutto. Qual è quel sinonimo di brutto... dai... ah sì: brutto.
Gli estremi per fare un onesto film di poliziotti stronzi e poliziotti un po' meno stronzi contro mafiosi stronzissimi, tutto inseguimenti, spari e se c'è da menar le mani si menano le mani c'erano, nessuno dice che ogni film deve essere IL CAPOLAVORO del genere (Codice 999 appunto non era anche se al momento mi ricorso solo Gal Gadot in mutande), invece questo Sleepless è tutto così sbagliato (vince su tutti la poliziotta incazzata che oh ma chi te s'è perso e fattelo un massaggio ayurvetico ogni tanto che sei tesa come 'na corda de violino) che davvero speri che la traduzione sia "senza slip" invece che senza sonno (perché ricordiamo tutti l'attrezzatura di Jamie, sai quando fece le fotine piccantelle in bagno col Toblerone all'aria? NO! NON VE LE LINKO! NO!)
E poi il finale veramente... Chi è cattivo è buono! Chi è buono è cattivo! Ma i film di merda rimangono sempre film di merda chissà perché.
Jamie forse è meglio che riprendi in mano la tua carriera di cantante, se Kanye di aiuta potete farcela. Jamie & Kanye... oh suona meglio di Benji e Fede
Oppure puoi chiamarti Brutto Sfigato.
Anzi no... vai a recuperare il tuo vecchio amico Jim Carrey e tornate a fare i vostri sketch che erano molto divertenti

Dài adesso basta fare quel negro su 10.000 che vince l'oscar e poi vive di rendita tutta la carriera, la tua occasione di rinascere Tarantino te l'ha già data, mica ha scritto deposito di negri falliti fuori casa eh...
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