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Channel: Chickenbroccoli
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2x1 • Il vecchio e il male

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All Is Lost
Trama: Come porti i capelli bello biondo, ma tu li porti al vecchio marinaro

Ci sta Robert Redford che sta solo in mezzo al mare. 
Punto.
Fine.
Ecco il film.
È questo. 
Robert Redford + barca + mare + cielo + un par de squali di passaggio.
Ho anche deciso di scrivervi tutta la sceneggiatura che Robert ha dovuto faticosamente imparare a memoria, eccola qui:
- «Shit»
- «Fuck»
- «Help!»
Fine.
Queste sotto tutte le parole che dice Robert. Non sono neanche sicuro che ci sia quello «Shit», forse era un sibilo e io ho capito male...
Insomma un esperimento: fare un film su un viaggio in solitaria (che mi ha ricordato questo vecchio, bellissimo, documentario... ma anche Cast Away) e rendere l'azione il più reale possibile: un uomo solo non parla che a sé stesso, quindi non lo fa ad alta voce e Robert non ha neanche Wilson con cui sfogarsi.
Il film inizia con la peggiore delle catastrofi marine che ti possano capitare: ti svegli e un container alla deriva ti ha bucato lo scafo. E buongiorno un cazzo.

Roba che quel container incastrato e immobile assume subito le sembianze di un cattivo con una coscienza propria. Invece gliel'ha lanciato addosso il destino, travestito da sfiga.
Questo è All is Lost, una storia di sopravvivenza che non sente il bisogno di una regia stroboscopica come quella di Gravity, ma che regala lo stesso senso di disperazione, di "all is lost", all tranne l'istinto di sopravvivenza.
Un film che potrebbe lasciarvi interdetti, della serie "La in mezzo al mar, ci sta coglion che fumano", perché è diverso - ovviamente un tipo di diversità pur sempre legata al cinema americano, mica è Herzog ma manco facilone tipo Vita di Pi - che sa dosare l'ansia e piccoli sorsi, che alza il ritmo nel finale e fa affogare i criticoni. La fissità del paesaggio e il perpetrato mutismo del protagonista, riesce a farti sudare le mani e tifare per il povero protagonista, che rimane senza nome per tutto il film, anche nei titoli di cosa è solo "our man", fino al finale (forse unico vero neo del film).
Il significato del film qual è? Che ogni uomo è un'isola, ma se stai in mezzo all'oceano so' cazzi tua. Sarebbe meglio essere un fiordo. Al limite un istmo. O una pen-isola.
Io sono un'isola, paradisiaca, alberi di broccoli a perdita d'occhio.
Golden Globe lisciato ma candidatura all'oscar quasi scontata per Robert, più che altro per lo sforzo profuso a stare zitto... ma, ora che ci penso, dici che la sceneggiatura ridotta all'osso è colpa del fatto che non si ricordava le battute? Oh, c'ha n'età Robertone... forse c'ha l'AlzheimAr


Invece lo sai chi in punto di morte non si sta zitto un attimo e invece dovrebbe (morire o starsi zitto, è uguale), Ryan Reynolds in
Buried
Trama: Claustronzofobia

Che ho rivisto, dopo che l'esperimento della recensione in diretta aveva dato come risultato l'incomprensione totale della trama e la promessa di non fare mai più una recensione in diretta, e che, visto in italiano, mi ha fatto capire finalmente tutto e capendo tutto ho capito anche che sì, è una vera merda.
Certo anche tu che affidi un film fatto di "uno in una bara sotto terra tutto il tempo" alle doti recitative di Ryan Reynolds, devi essere pazzo. O scemo. O entrambe.
Un film orrendo, un esperimento anche questo, fallito.
Gia che parliamo di morti o quasi morti affogati e sotterrati, vi metto anche quelle cose tanto artistiche di una roba che facevo in un'altra vita, che era una specie di riassunto degli elementi quando ti ammazzano.
Sai che ho voglia di ricominciare?

Che dici? Sarei solo. Io e LOST, potrei fare dei post per ogni putata. PostLost.
Lo faccio? 
Cliffhanger.

2x1 • Morti Python

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Cockneys vs Zombies
Trama: Zomb'n'rolla

COCKNEY - Literally, a person born within earshot of the bells of St Mary-le-Bow church in what is now the City of London. However, technically speaking there can be no cockneys born after 1945 since the bells were destroyed by German bombs during WWII. Today the term has expanded to encompass not only those from East London specifically but from London in general. The latter tends to be attributed by non-Londoners, stemming from their ignorance of the true meaning of the word.

Ecco un altro - ennesimo, ardito, non richiesto - mush up tra zombi e [insert here la qualsiasi]. Hanno combattuto vs nazisti, vs soldati, vs hostess, vs bovari, per poi sono andarsene in giro per il mondo: Africa, Spagna, Cuba, Francia, Cile, Tedeschia, su Marte, al gay pride e addirittura Itaglia (e se uno zombi svizzero ti dice, italiano milza, spauracchi, martellino, mannaia, tu non piangere e digli primo tu non prendi parte neanche ad un film zooòòombi) e di nuovo l'inghilterra, anzi, in effetti ci erano già andati tante volte, minimo 28 (1...2...3...4...eccetera...).. insomma sono diventati delle brochure di viaggio "viventi".
CvsZ tenta di ripetere il divertimento zombesco di Shaun of the dead, senza avvicinarcisi neanche per sbaglio. Peggio, non raggiunge neanche la cazzonaggine di Juan of the dead o l'ironia più fine di Zombies of Mass Destruction
Una
forse due
trovate carine ci sono - comunque solo quelle giocate sui vecchi vs zombies - ma nulla che non si sia visto anche su Zombieland, in qualche gif su tumblr
o qualche trovata di zombieridere
Siamo alle solite, non è che se ci metti dentro the "Z word" allora il film è fatto. Devi fare anche una cosa bella, ci devi pensare, devi dargli vita a questi zombi (!). 
Nota divertita è la presenza del bastardone violento di The Snatch, che fa... il bastardone violento
(penso non sappia fare altro). 
Dove arriveranno la prossima volta gli zombi? Voto per una deriva siciliana. Grande film di denuncia sociale. Barcone pieno di cadaveri (e) ambulanti, poi arriva Tony Sperandeo ammazzazombi a suon di lupara…  Per il resto ecco un'infografica sul film
E ora. Pausa zombiartistica con le porcellane di Jessica Harrison







Darei un braccio per averle. Voi?
Fine pausa zombiartisca e piccola rianimazione con
Dawn of the dead
Trama: The mall of the dead 

Di nuovo. Che oh, sarà che era uno Zack Snyder alle prime armi ma già con un gran senso del ritmo - ditemi che i primi dieci minuti non sono favolosi e vi mangio la lingua

Sarà poi che in questo caso gli zombi corrono e sono cattivi, pure i neaonati

Sarà che sono talmente affezionato all'originale (non ci puoi credere che c'era anche lo zampino di Dario Argento); sarà che Sarah Polly

ma questo remake fa il suo dannatissimo dovere. Meritava molta più fortuna, ma uscì in un periodo in cui gli zombi non erano the new vampire (vi è piaciuto quanto slang ho usato in questo post senza che nessuno ne sentisse il bisogno? Uozzamericabroccolo&mostadda).
Se volete sopravvivere agli zombi vi ricordo la pratica guida.
In vista sul fronte di liberazione zombi che abbiamo? (oltra alla disattesa ripresa di The Walking Dead, l'unica serie che TUTTI odiano ma che TUTTI continuano a vedere, me compreso). Queste robe qui, tanti, basta che li fanno bene che gli zombi non sono un gioco

Come dimostra anche questo amanuense poster bellissimo fatto da Jason Thompson [che metto cliccabile perché va visto in tutta la sua ossessività compulsiva]
Ad ogni modo tutti pronti all'apocalisse. C'è un servizio online che ci può aiutare a organizzarci per benino, cliccate QUIPerché ricordate:

♰ Carlo Mazzacurati ♰

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♰ Carlo Mazzacurati ♰
Il toro

Alle elementari, Watson

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Noi siamo infinito
Trama: Infinite Pest

Lo so che l’inserimento di Noi siamo infinito tra i peggio film del 2013 vi ha stupito. In effetti è stata una decisione dell’ultima ora, tipo che ci ho pensato dalle 23 alle 23.59 del 31 dicembre e poi...3...2...1...

BRISCITBADDòBADDò NOI SIAMO INFINITO FA SCHIFO AL CAZZO A-E-I-O-U-ISPILON!
E via tutti a ballare e a fare il passo più lungo della salsa, tutti ivi compresa Hermione, ma in un modo che più imbarazzante per lei non esiste:


E io ancora oggi, venti giorno dopo e passati i postumi della sbornia di coca cola, non mi pento di quella decisione perché il film mi ha provocato quel tipo di fastidio difficile da perdonare; non sono io che mi accanismo sempre e comunque perché fa più ridere, perché mi piace fare la parte del professore cattivo, è solo che non si può esser indulgenti e dire “Vabbeddai, è un film per ragazzini”, come credo abbiano fatto in molti. 
Ah sì, perché i ragazzini sono idioti? I ragazzini si meritano come esempio di vita questo scempio (l’escempio quindi) di banalità - frasi idiote che sono il non plus ultra della banalità - tutte belle impacchettate e scritte su dei cartelli grandi così, proprio quelli che hanno usato per la promozione del film con cui hanno tappezzato l'Italia? Quelli dove c'erano le frasi degli adolescenti delle scuole?





E su mille diari

e su spilline

e tutti gli altri posti che vi vengono in mente.
Insomma, pieno di cazzate del genere: “Perché io so che ci sono persone che dicono che queste cose non esistono, e che ci sono persone che quando compiono diciassette anni dimenticano com’è averne sedici; so che un giorno queste diventeranno delle storie e le immagini diventeranno vecchie fotografie, e noi diventeremo il padre o la madre di qualcuno, ma qui, adesso, questi momenti non sono storie, questo sta succedendo, io sono qui, e sto guardando lei… ed è bellissima. Ora lo vedo: il momento in cui sai di non essere una storia triste, sei vivo, e ti alzi in piedi, e vedi la luce dei palazzi, e tutto quello che ti fa stare a bocca aperta. E senti quella canzone, su quella strada, insieme alle persone a cui vuoi più bene al mondo, e in questo momento, te lo giuro, noi siamo infinito”.
Imperdonabile perché il film è davvero un manifesto all’imbecillità teenager, e bada ben, non è solo “brutto” - cioè non è spazzatura adolescente conclamata tipo quei film giovanili di Julia Stiles che balla o Jessica Alba che balla o Hanna Montana che... vabbè, non è insomma quel tipo di film che non ti poni proprio il problema di inserire tra le tue visioni, che non ti poni proprio il problema che esistano o no, li lasci ai ragazzini e ciao.
Invece il problema te lo poni con Noi siamo infinito perché il suo volere essere “meglio” di quelli sopracitati ti fa accende le sinapsi prima della curiosità (in fondo Ezra Millerè attore da tenere d’occhio, in fondo a Hermione le vuoi bene, in fondo non hai nulla contro i film di formazione quindicenne), ma poi durante la visione si accendono anche quelle del fastidio, dello sbuffo (la famosa sinapsi dello sbuffo, ne devo avere in eccesso) e infine quelle del “Ennò bello mio, adesso tu finisci dritto dritto tra i peggio film dell’anno, mica te la cavi così' signorino”.
Perché i teenager (così come i bambini, infatti mi innervosisco anche quando vedo i film brutti per bambini) sono tutt’altro che stupidi; ora non vi spiegherò i perché e i percome ma per un motivo o per l’altro ho avuto occasione di leggere le lettere che gli adolescenti mandano alle riviste per adolescenti e vi assicuro che per ogni “Ma se bacio il mio ragazzo rimango incinta?” ci sono almeno dieci lettere che rivelano ragionamenti che non ti aspetti e problematiche più adulte di quelle che si fanno gli adulti (e non perché gli adulti hanno trovato la risposta, più che altro è la consapevolezza tragica di non averla trovata a far cadere quelle domande nell’oblio) e se c’è un dovere che ha il cinema - e tutta l’opera di ingegno in generale - è quella di indirizzare quella curiosità e quell’intelligenza con intelligenza e curiosità; rispondere a quelle problematiche con risposte limpide, insomma riempire la spugna che il ragazzino si ritrova nella testa di cose belle, e non di CAZZATE.
E quelli che magari lo sono, un po’ scemi, li vogliamo davvero riempire ancora di più di banaleria condita di stupidigia contornata di noietà sovrastata di cretinismo?
Sembra che l’appellativo “bimbiminkia” - molto in voga al nord del web - sia perfetto per i protagonisti di questo film,che vorrebbe essere l’Attimo Fuggente degli anni 2000, invece no. Ma proprio no, no, no.
Oppure oh, mi ha fatto schifo e basta senza tanti giri di parole. E vi spiego perché: perché non ho quindici anni. E soprattutto non sono idiota (o lo sono talmente tanto da non capire di esserlo, dici?).
Facciamo così, per fare l’esempio più “bimbominkia” di sempre: se il Cinema fosse L’ultimo bacio, Noi siamo infinito sarebbe Martina Stella.
O se il Cinema fosse la Musica, Noi siamo infinito sarebbe Nek.
Se il Cinema fosse la Letteratura, Noi siamo infinito sarebbe Federico Moccia che scrive a quattro mani con Fabio Volo.
Se il Cinema fosse la Scuola, Noi siamo infinito sarebbe un T.V.B. in un diario di Amici di Maria.
Ok, la smetto, era per rimanere nel mood.
E poi quel finale. Ma perché quella tragediona finale? Perché? Che c’entra? Non serve, non è detto che uno a sedici anni per essere introverso e timido deve essere stato VIOLENTATO DALLA ZIA! Ma che è? Pesantata regalata proprio per far uscire i sedicenni rimbecilliti con quel senso di “mazza però che peso raga, cioè dai che storia pesa, cioè lui era infinito”
Gli attori insopportabili - Puzzi Jackson che tenta pure di fare l’attore, ma smettila, Hermione che si spoglia e balla 

e balla e si spoglia
e fa le cose matte da sedicenne

e no, non sa recitare nonostante sembra sia quella con la carriera meglio avviata del Potter Pack.
Neanche i cameo di Paul Rudd professore mio professore che dà il libro della vita al suo alunno timidino - strano che non era Siddartha o Sulla Strada o Il giovane Holden o Il gabbiano Jonathan Livingston. o [inserisci qui libro di formazione qualunque] - e di Joan Cusack dottoressa buona, risollevano la situazione.
Se volete davvero vedere un par di film con paturnie adolescenti raccontate bene - lasciatevi servì da chi è stato un adolescente paturnioso, già, anche io come TUTTI gli altri - recuperate Submarine e il più recente The Way Way Back: sono la dimostrazione che ogni storia anche la più banale (sedicenne in cerca del suo posto nel mondo lo troverà grazie a degli amici sinceri e qualche “pugno in faccia”) può essere raccontata con arguta originalità o intelligente semplicità.
Sconvolto dall’imbarazzo di vedere Hermione ballare in maniera ridicola Anche se già aveva dato avvisaglie


 scopro che la ragazza ci ha preso gusto, toccando nuovi picchi di imbarazzo per lei


Mi sono anche reso conto che negli Awards, alla EFFE (dove ora c’è EFFEamiglie) ci doveva stare EFFEste: Gatsby, Jep, l'Apatow pack, questo... Posso continuare a ripensarci fino almeno a Luglio?
Comunque Hermione mia, ma che hai fatto? Che hai fatto?

Ma non era meglio quando eri così?
Dai che eri meglio che sta deriva proto-sexy non ti si addice per nulla. 
Per chi se lo fosse chiesto il libro che ho letto e riletto durante la mia adolescenza (informazioni del tipo come avete fatto a vivere senza saperlo, le dà CB alle sue alunne) è stato Ti prendo e ti porto via di Ammaniti, adolescenziale ve’?
Ah, e se fossi un professore e dovessi dare un libro da leggere unl mio alunno timidino, gli darei i sette di Harry Potter. Mentre se fosse una mia alunna timidina, magari le conisiglierei l’audio libro, letto da me, tipo storia della buona notte....
DLINDLON
- Chi è ?
- Polizia
- Come? La zia che ha bevuto la pozione polisucco?
- No, no, proprio la Polizia
La festa è finita gli amici se ne vanno! E un vaffanculo infinito a questo film.

Ai domiciliari, Watson

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The Bling Ring

Trama: Tope di appartamento
Era impossibile fare peggio di Somewhere, e infatti per sua fortuna non ci riesce, Sofia Coppola; ci prova per carità, ma non ci riesce. Ci fosse riuscita c'era da andare a casa sua ma non per rubare le cose (poi che voi trovà a casa Coppola? Er padre spiaggiato dentro in piscina ripiena di acini d'uva che fa il vino...), ma per daje 'na testata su quel nasone.
Stesso vuoto, stessa opulenza annoiata, stessi protagonisti che per dare un po' di sale, pepe e salsa vinagrette alla propria esistenza troppo lontano dalle luci della ribalta, decidono che: "Dai rega, andiamo a casa di Paris Hilton!"
Che detta così può sembrare un'idea scema, perché figurati se Paris non ha una rete di telecamere di sicurezza degna del Louvre (poi a lei le telecamere le piacciono), figurati se non ha una muta di rottwailer con i denti di adamianto, figurati se. Ed ecco che, a un'idea tanto scema, segue subito una risposta ancora più scema: A CASA DI PARIS HILTON NON CI SONO GLI ALLARMI! A CASA DI PARIS HILTON ENTRI COME TE PARE!
Adesso io dico, va bene pure che tu vivi a Hollywood e sicuramente per te è come vivere a Tiburtina per noi ed esci in tuta e ciabatte a far fare la cacca al cane o comprare il latte dall'indiano dietro l'angolo oppure finisci l'aglio e lo vai a chiedere alla vicina di casa, Lindsay Loahn tipo, ma cristo, un allarme piccolo, una telecamerina, anche di quelle finte con la luce rossa che fa credere ai ladri che dall'altra parte ci sono dei poliziotti pronti a carcerarti ad Absolom, anzi Azkaban.
Sì perché una delle tope d'appartamento è proprio Hermione, che si sta dando da fare, tanto male come abbiamo visto ieri, ed è l'unica che effettivamente riesce a scrollarsi di dosso la polvere magica di  (certo meglio di Harry:
o di Ron

Peccato che, proprio come nel film di ieri, sia una cagna maledetta.
La storia - vera, tanto per rimarcare il trend del "guarda un po' che cazzo è capitato a questo sconosciuto, ora prendo Tom Hanks e gli faccio il film - di questi quattro/cinque deficienti (perché in altro modo non si possono chiamare) che sono entrati nelle case dei VIPS è stata raccontata per la prima volta su un articolo di Vanity Fair - quella rivista che alterna cose tipo "SABRINA FERILLI: Io alla mie gambe ci tengo!" poi giri pagina e "INTERVISTA ALLE RAGAZZE CHE HANNO PERSO LE GAMBE IN IRAQ"… per dire il modello di riferimento.
Il fatto che il film sia tratto da un articolo di una rivista si vede: i primi dieci/quindici minuti del film sono ottimi: come riesce a raccontare il "niente" dei riccastri e la solitudine interiore Sofia, in pochi ci riescono (sole le Vergini Suicide, sola Maria Antonietta, sola Scarlett Johansson in Jappone, solo Stephen Dorm in Somewhere) e quindi ok, sembrava per un attimo che Sofia fosse tornata a raccontare quello che conosce meglio (soldi + solitudine), ma poi, ecco che il film resetta e ricomincia da capo, e lo fa per cinque volte, fino al The End. Prima casa di Paris

poi quella di Linsday, poi di nuovo Paris, poi una che non mi ricordo, e via dicendo, in un susseguirsi noioso di sempre le stesse scene. Al terza, dormi. 
Poi c'è questa cosa del cinema che migliora sempre tutti qi spinto all'ennesima potenza, perché se è vero che Tom Hanks, se lo guardi al netto degli oscar è proprio un uomo qualunque, queste, direi di no:
Mentre i veri protagonisti della vicenda sono loro:

Adesso non voglio fare il Lombroso della situazione, e so anche che le foto segnaletiche rovinerebbero chiunque (ma anche no), però insomma non mi sembrano proprio dei tipetti tutti glam e Balenciaga.
Insomma, il glam donato dal fatto che ci siano attriciucole famose a dare volto e corpo alle protagoniste della storia rende tutto molto meta. Ti ricordi Mark Uolberg e The Rock qualche tempo fa? Ecco, lì erano i muscoli, qui il fashion: sembra insomma che la Coppola abbia alzato l'asticella dello style delle tizie per creare ancora più divario tra la piccola banda che hanno messo su e il non-bisogno di farlo, per dare più senso alla domanda "Perché?"
Il film non annoia, questo no, ma se Somewhere affogava nell'inutilità dei suoi protagonisti e dei loro immobili giri in macchina, The Bling Ring fa il morto a galla. E poi la dinamica "prima ladre rosicone delle star, poi star perché ladre"è davvero troppo semplicistica.
Un poster alternativo carino
E poi c'è Emma, sexy come una manichetta antincendio. Emma ma che cazzo stai a combina'? Ma piuttosto che così:

Non eri meglio cosà:
E poi questa fissa che ti è presa a ballare. Basta! Guardare Hermione ballare è come quando rallenti in macchina se vedi gli incidenti, non vuoi vedere, non vuoi fare la figura del morboso perché sai che quello che stai vedendo è disturbante e orrendo, ma non puoi fare a meno di guardare. Le mettiamo anche la colonna sonora, che - ma questo è una costante di Sofia almeno quanto la tematica della solitudine - è ottima:

Infatti rimetto pure una gif dal video di ieri che è per davvero la cosa peggiore e meno sexy fatta da una donna dopo 2 girls 1 cup (vedi anche foto di prima...)

Mica ti metterai a ballare pure con papà Noè e tutti gli animali? E il coccodrillo come fa?


Aridatece Harry Potter.

Capitali coraggiosi [cit.]

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The Wolf of Wall Street
Trama: Quei Broker Ragazzi

Neanche è finito gennaio è abbiamo il film dell'anno. Libiamo

nei lieti calici
È The Wolf of Wall Street. 
Un cazzo di Capolavoro. E non ho aggiunto la parola "cazzo" come mero rafforzativo macho, l'ho aggiunta per quella cosa dei record che poi andremo a infografizzare.
Ora balliamo la DiCaprio Dance
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Si balla così:

Quelle di The Wolf of Wall Street (che da ora chiamerò The WoWS, come tutti i "wow" che dici e pensi durante la visione) sono tre ore di Puro Cinema.
Mi fermo qui? No dai. Parliamone un po', che vale la pena.
Mettiamola così, erano 24 anni che non si vedeva uno Scorsese così, da Quei bravi ragazzi per l'esatezza. E Casino non conta, che quello era Scorsese che copia Scorsese, questo è Scorsese che è Scorsese. Ci sono così tante sequenze spettacolari (esagerate, esagitate, estremizzate, esemplari) messe una dietro l'altra che non lasciano tregua, non fanno prigionieri, ed esci dalla sala crivellato di Cinema.
Una scena drogata che non ha nulla da invidiare a Paura e Delirio a Las Vegas, una scena di violenza (psicologica o fisica) che è meglio (o peggio) del miglior (o peggiore) torture porn, scene di feste (ma dentro gli uffici) che il Grande Gatsby gli fa una pi... un baffo. E poi la scena dell'aereo, la scena della nave, la scena dell'interrogatorio, la scena dell'epifania "Steve Madden", insomma, tutto il santo film, non basta un elenco.
The WoWS è un film che vuoi rivedere subito, è come la droga più pura che ti fa prendere bene tutto il resto. The WoWs è tutto quello che - per fare un esempio recente multioscarizzato - non riesce ad essere American Hustle. Prima di tutto è una commedia, di quelle che ridi di gusto, ma col sapore amaro in bocca di ferro e di medicinale scaduto. Ricostruzione storica perfetta, personaggi il cui spessore ti pesa addosso come un'incudine gentilmente poggiata sul tuo stomaco dalla maschera del cinema, una storia che non finisce mai di raccontarsi, attori allo stato della purezza, colonna sonora da urlo (o ululato). Tutto.
Ma andiamo per ordine e partiamo da Leo.

Ve lo dico io che ci ho capito tutto della vita: quello che fa DiCaprio in questo film è fuori dal normale. Leo è finalmente e definitivamente uscito dal quel manto di "ora vi dimostro che non sono solo bello" che tanto lo corrucciava in tutti i suoi film precedenti. Non c'è "sforzo" nel suo essere grandioso, nella sua interpretazione perfetta, c'è invece una naturale e incredibile possenza attoriale. Fa, dice e pensa cose che non aveva mai fatto, detto e pensato prima, anche quando era stato cattivo o ambiguo (vedi Django o Shutter Island). Ed è finalmente "strumento" in mano al più ispirato dei Martin Scorsesi (diciamo che è la prima volta che il sodalizio Scorsese/Di Caprio non ti fa penasre "vabbè, ma voj mette' er sodalizio Scorsese/De Niro?").
Uno Scorsese che non era così CINEMA da quel film, quello dai, quello di 24 anni fa già citato. Inutile pensare a The Departed o peggio ancora a Hugo Cabaret, Scorsese è tornato ad essere il più grande di tutti, costruendo, imponendo e conducendo. Non c'è una singola scena che pare inutile - anche le più forzate - e la quantità delle sequenze che rimaranno nell'immaginario collettivo è pari a intere filmografie altrui. 
Quando pensavi di aver visto tutto, quando credevi che il Cinema, quello Gigante, fosse morto e sepolto, ecco che arriva quel film che ti inchioda, ti dà alla modica cifra di una manciata di euro, Emozioni, qualcosa che non provavi da tempo (tutta quest'ultima frase leggetela come quando Quentin parla di Like a Virgin: «Una roba che non sentivi da un secolo. Emozione. Emozione. Ti piace. Non dovrebbe, perché la strada è bella che asfaltata.»)

The WoWS è l'ennesimo biopic (di quelli con personaggi sconosciuti fatti da attori conosciuti, personaggi che poi godono di quella celebrità passeggera dovuta al film), e ancora una volta racconta una vita che non ci puoi credere che è vera, ma è vera; ma, al contrario di suoi recenti più cugini (Pain & Gain, The Bling Ring, Cap Phillips) sfrutta il fascino intrinseco del nome dei suoi attori (Leonardo. Di Caprio. Serve altro?) e il manto di "fairy dust" che si porta dietro Hollywood nel modo giusto: li imbruttisce. Di Caprio, l'ho già detto, non è mai stato un così brutto personaggio, brutto dentro si intende. C'è di che rovinare una carriera a fare un personaggio così, se lo fai in un film sbagliato. 
Perché ovvio, i protagonisti veri della vicenda nella vita vera non sono Leo o quella FICA (chiamiamo le cose come stanno) di Margot Robbie, anzi sono dei trucidi coatti. Agevoliamo filmato di repertorio

E la bella coppia del film, se la incontravi dal vivo, non faceva questo effetto
ma piuttosto questo
Eppure. Tutto è giusto così. Diventa Cinema, grande, grosso, gigante Cinema, e ben venga il manto di splendore che ricopre la realtà.
Ed è giusto continuare parlare degli attori, che sono una fetta consistente della riuscita del film. Oltre a Leo - se non vince l'oscar vi giuro faccio un macello, a costo di vedere sconfitto Mettiu scheletrico, che lo sapete come la penso, se perdi 40 chili, con tutto il rispetto per il tour de force fisico che impone la famosa dieta Bale, hai fatto comunque metà del lavoro, o perlomeno 2/3). Di Caprio è FAVOLOSO. Quelle interpretazioni che sono oltre le stronzate di mettersi il cerone in faccia o di fare i matti col botto o gli storpi, sono quelle interpretazioni che lo valgono davvero l'oscar, di quelli Giusti, di quelli veramente meritati, e non ce sono poi tanti se vai a fare il conto. Poi dai, è pure bello e ti fa copertina, stai a posto.
Te lo immagini Di Caprio che finalmente DEVE smettere di fare la faccia corrucciata? Non ci si crede. Al Golden Globe non ci è riuscito e ha fatto lo sguardo da meme

Come reagirebbero Leo e Mettiu? Queste le reazioni ai GG:

Certo poi pensa che smacco per tutti i cretori di gif simpatia
in giro per internet
E invece pensa se lo vince Jonah. Ma ci pensi? Jonah il ciccione, Jonah l'idiota del Frat Pack, Jonah lui se non fosse chiaro:

Jonah Hill che poi ad un certo punto (ciccione o non ciccione) diventa un attore da candidare all'Oscar, due volte. E finisce che magari lo vince davvero, a discapito di chi lo meriterebbe in effetti, il Pirata Cattivo di Capitan Phillips per me) ma che anche se lo vince, lo ammetto, sarei felice. Basta che non vince Bradley Cooper che veramente vado a Hollywood a nuoto passando per Russia, Cina e Giappone e lo meno con le mani mia.
fish (581) Animated Gif on Giphy
Jonah Hill in un'interpretazione pazzeschissima, fastidiosa ed esagitata, ma empatica e divertente quanto l'avvocato di Sean Penn in Carlitos' Way. Stupendo.
lo sai che cosa bella traspare mentre vedi il film? La stessa che "sentivi" in Quei Bravi Ragazzi, vedi che tra gli attori, e sul set in generale, si è creata quell'alchimia che fa venire le cose naturali, recitano certo, ma non sembra proprio. E non sto tirando fuori cagate tipo il Dogma o il Mumble e le cazzate pseudo-indie in bianco e nero e vaffanculo (parlo così vabbene?!), sto dicendo che finalmente vedi un FILM. Un dannato cazzo di EFFE I ELLE EMME! FILM.
Evviva l'amicizia tra gli attori sul set, batti cinque:


L'esaltazione. Questa è la parolina magica del film. Film che post-visione, da quei bravi vecchioni quale sono, alcuni dicono che sarebbe giusto vietare ai minor(at)i, perché apologia della vita facile raggiunta sulla pelle degli altri poveri fessi che si fanno infinocchiare da uno sconosciuto che li chiama al telefono e solo parlando li convince a comprare 10.000 dollari di un'azione che non vale una chingomma; ma diciamoci la verità, quando vedi ville, fiche, macchine, barche, elicotteri, soldi, droghe, nani volanti e potere tutti insieme e tutte così patinati e tirati su divertendosi come i pazzi un po' te lo chiedi se in fondo in fondo non hanno ragione loro, i lupi, la gente che frega e se ne frega. E lo sai che c'è, in effetti, se proprio lo devo dire, dai non fatemelo dire, ok se insistete: MA MAGARI! MACHISSENEFREGA! Ma. Magari. Sai che ti dico. Vivere dieci anni così e poi il resto miseramente? MA MAGARI! Visto che tanto ora, almeno dalle mie parti, siamo al SEMPRE miseramente. Dice che questo film dà il cattivo esempio? Ma allora il ciarpame buonista che ci sorbiamo il resto del tempo? Meglio un cattivo esempio realizzato alla perfezione, che un buon esempio noioso.
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Si è capito che ho amato alla follia The Wolf of Wall Street e che ad oggi è LEGGE per voi andarlo a vedere? Neanche a dirlo: Lingua. Originale. No davvero dai, non fate quelli che «E ma tre ore. Non leggo i sottotitoli. La benemerita scuola dei doppiatori italiani, dai alla fine sono bravissimi, che non te lo ricordi Ferruccio Amendola?» Lingua originale e basta, anche perché quando io per il resto degli 11 mesi che mancano agli Awards vi dirò che un film è "fugazi" voi rischiate di non capire. Se io chiamerò Chicken, Broccoli & Fugazi il sito, voi non capirete. 
Vi volete davvero perdere i grandiosi, maestosi, indimenticabili cinque minuti di quel GRANDE ATTORE che è Matthew MacConaughey? Io lo avrei candidato per questo più che per Dallas. Non sarebbe stata la prima volta di una candidatura per un quasi-cameo (Judi Dench regina. William Hurt cattivo. Anne Hathaway canterina.) e ti dico, se lo sarebbe meritato. Perché la sua metamorfosi da muflone muscoloso ad Attore da Oscar è ormai completa, anche in TV (parliamo di True Detective tra qualche giorno).
Sai invece ora che facciamo anche? Ci leggiamo tuuùùtta un'intervista di Mettiu che ci racconta tante cose simpatia tra cui quella che il "mm. mm." e il "fugazi"è tutta opera sua (mo non t'allarga' a Matto...).
You've worked with a lot of great talents recently, from Steven Soderbergh on Magic Mike to Martin Scorsese on The Wolf of Wall Street. Do you ever get nervous? 
Working with [Martin] Scorsese and Leo [DiCaprio] is pretty intimidating – they've worked together before and have that relationship. I studied Martin's work in film school, but when I first went to meet him, I admit – I had some nerves. But working with Marty was quite musical.

How so?
In my mind, the perfect set is when everybody is free enough, creatively, to steal from one another. Even better, when you steal from someone and then you give it back to them in the scene. I stole some things from Leo – he told me a joke when we first met and I stole it. That whole "fugazi" bit. He told me about it, and I said, "I'm going to mispronounce that for the fun of it." Everybody is always talking about that scene, and I made that decision just seconds before we shot it.

What about the chanting scene? Where did that come from?
That's one of my rituals that I do before filming. It's a humming meditation, and when I was in the middle of it, Leo interrupted and said, "What is that you're doing?" I told him I was just preparing for the scene and immediately he was like, "You have to do that in the scene!" So I said all right. Little did I know that when I saw the final cut and it actually became the baseline for our story.

How does it feel to have Wolf and Buyers Club both out there right now?
Great. When I first saw Wolf, I just got a whole new buzz on life. I'm a part of American filmmaking history with that one. With Dallas Buyers Club, I was attached to it for five years before it happened. And not only was it a movie that was good medicine for our community, it's also an entertaining movie. That doesn't happen very often.

Are you ready for the awards season craziness?
Dallas Buyers Club is still fun for me to go around and remember. And I like to call "Awards Season" my "Bonus Time," because I love both of these movies so much that this gives me a chance to keep talking about them, which I love.
Were there any life lessons that came from making Buyers Club?
The main thing that I took, and am now practicing in my daily life, is that if you want something done right, you've got to do it yourself.

How was it working with Jared Leto?
I only met "Jared" after the film had wrapped. Our relationship was complex: He stayed in character the entire time we were shooting. It all sounds very weird but it wasn't. We both showed up on set, put our heads down and did the scenes.
What can you tell us about your character in True Detectives with Woody Harrelson?
There's a lot boiling underneath the surface with my character Rust Cohle. We started filming that right after I wrapped on Dallas Buyers. I don't think I've ever played anyone who's more honest on screen.
matthew mcconaughey (119) Animated Gif on Giphy
Ho parlato poco dei motivi intrinsechi ed estrinsechi del perché The WoWS è un Capolavoro? Non ho fatto il mio lavoro di critico serie e capace, brillante e sagace? CHISSENEFREGA! Lasciamo ai critici noiosi e barbosi tutte le pippe sulla grande regia, sulla sceneggiatura perfetta, sulla ricostruzione storica e stilistica, sulla colonna sonora che puoi solo che ascoltare tutto il giorno:

E noi lasciamoci GA-SA-RE e basta. Perché la potenza di queste tre ore sono la droga che ci manterrà svegli per tutto il 2014, la "botta" che ci farà ancora credere che il Cinema è Vivo, che noi lo Amiamo e lui ama noi che la vita alla fine è bella anche se fa schifo. E mettiamoci strafatti a contare il record di esclamazioni villane raggiunto nel film, da far impallidire Quentin. Vulture ha fatto tutta l'infografica:

Un film che viene da un regista che si chiama Martin Scorsese e che a 72 anni suonati mangia in testa a tutti, quasi tutti dite voi (tarantinoandersonspielbihanekevontrierchi?) No tutti tutti, dico io e lo faccio battendomi un pugnoi sul petto: Mmm. Mm. Martin!
E quindi che abbiamo capito? Che tutto è Fugazi, che tu sei fugazi, che io sono fugazi. Ma non The WoWS no. The WoWF è un cazzo di Capolavoro.
E anche se lo prendi in giro

E da domani vi voglio tutti sotto Coca e Quaalude quando mi leggete la mattina
Bonus track Jonahillcentrico:


Sigla finale:
E per oggi è tutto, ciao ciao da The Chicken of Balduina Street

Las Viagras

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Last Vegas
Trama: Robert Vecchioni 

Forse fanno bene quegli attori che a un certo punto della loro carriera muoiono, così ti rimane il mito e non c'è il tempo di vederli finire in produzioni come questa, che celebra quattro vecchioni del cinema, ma non lo fa nella maniera giusta tipo Quartet o Marigold Hotel, film da arena delicati e piacevoli, pur non essendo capolavori, sì insomma film pensionistici o pre.prensionistici che servono agli attori per godersi la loro vecchitudine in santa pace ma senza ritirarsi.
Invece Last Vegas sfrutta il mito di quattro leoni di Hollywood e, semplicemente, li trasforma in carcasse di cucciolo investito sulla route 66 ormai in putrefazione, e sono stato delicato con la metafora.
Ora, che io mi devo ritrovare lui:
laughing (1515) Animated Gif on Giphy
lui:
shit (376) Animated Gif on Giphy
lui:
e lui:
A fare  queste cose qui
...mi fa incazzare. E la mia buona educazione e rispetto per gli anziani non mi permettono di mettere quella scena con il tipo che sventola i testicoli a due centrimetri dalla faccia di De Niro (non toccava un livello così infimo da quella volta con le tette finte).
Cose da vecchi maialoni in libera uscita, cose tristi, cose di Viagra, cose di giocate alla roulette circondati dalle tipe in bikini, insomma cose che fanno quelli che non accettano la propria veneranda età, cose tipo chessò aprire cineblog per poi broccolare le groupie. 
Che peccato. Non che non avessero, chi più chi meno (De Nigro più, Kline meno) dato avvisaglie di puro rincoglionimento, ma bene o male nessuno dei quattro stava vivendo sul serio questa deriva. Martin in fondo passava le giornate tra l'essere scambiato per Mandela e film divertiti, Micheal era tornato in grande spolvero con dietro i candelabri (!), Kevin non ha mai veramente toccato il fondo, e Robert, dopo anni di atroce auto-denigrazione, si stava riprendendo con candidature all'oscar e film piacevoli.
E ora questo. Ma perché? Insomma, certo, quattro vecchioni tutti insieme, che si portano sulle spalle carriere che quelli giovani si sognano, fa sempre piacere vederli, diventano un supergruppo di nonnini, ma la morale è sempre quella: devi SCRIVERE un film divertente, e poi casomai metterci il supercast di vecchioni, cioè il film deve essere divertente a prescindere.
Inoltre mi è stato antipatico perché siccome il titolo contiene già di suo un gioco di parole, e pure riuscito, mi ha fregato il titolo post. 
Insomma, i film coi vecchi devono farti pensare "che bello invecchiare, non vedo l'ora, così potrò godermi tutte le mie cataratte, le manie, le lamentele in santa pace" e non "che brutto invecchiare, ti viene la panza - o ancora più panza - ti crolla il collo (ti colla, quindi) e anche qualcos'altro, e poi muori, non voglio!"
Oh, comunque se tra venticinque anni sono ancora qui a scrivere cazzate sui film di vecchi (tipo il remake di Last Vegas con Johnny Depp, Matthew Mecconeghi, Leo Di Caprio e Brad Pitt) mi sparate un colpo in testa. Promesso? Oppure ditemi dove sta il ritrattista di Dorian, che ci vado SU-BI-TO!
IDEA PER UN SITO PER GIOVANI. Make Your Dorian Gray Portrait. Tu ti fai una foto. Quella va online e ogni giorno invecchia. Tu ogni giorno vai a vedere la foto che invecchia, più di te e raggrinzisce e ti senti più giovane e bello. Che faccio, brevetto?
Però non c'è che dire, i quattro protagonisti, ognuno a suo modo, sono dei veri role model di vecchitudine. Quasi 400 anni, tutti splendidi:

FERMI TUTTI!

Ho trovato il modo per farvi andare al cinema! Andateci ubriachi! Vi fate un bel cocktail e via che si ride. Fatevi il ChickenBroccoli: 1 broccolo + 1 petto di pollo + vodka come foste nati in Russia, metti tutto nello shaker e via che si vola. Buono, ma con quale shaker lo faccio, direte voi? Semplice, con quello che mi hanno gentilmente recapitato Robert, Morgan, Kevin e Micheal vestiti come i personaggi delle gif di prima direttamente a casa:
Bello ve'? C'era la maglietta da Tom Cruise in Cocktail e tutto il necessaire per farsi i cocktail

Peccato che la maglietta fosse per un Tom Cruise formato XXL. Io capisco che l'idea che uno si fa di un cineblogger che riesce da solo a mettere una recensione al giorno è più o meno questa... Ma insomma. E poi che dite, glie lo dico che sono astemio?


C&B che guarda al cocktail donato, succede quando si è astemi. Oh adesso non fate che siccome il film per me è brutto e il set da cocktail lo uso per shakerarmi la spremuta d'arancia poi non mi mandate più i gadget eh! Abbiate pietà per un povero vecchio.

2 hours of Shame

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12 anni schiavo
Trama: Piantoni di cotone

- Eddai Solomon!
- No guarda, preferisco rimanere qui, davvero.
- Uffa Solomon, non fare il prezioso. Vieni con noi, eddai. Guarda è facile, si va tutti insieme, si sta lì un po', si sta nella natura, si cantano le canzoni, dai Solomon...
- No veramente, guarda. Non me la sento proprio. Poi ho quest'allergia che...
- Oh madonna Solomon. Certo pure tu! So' 12 anni che t'invitiamo e tu nulla. Non sei mai venuto. Te ne stai lì da solo, non vieni mai, dai pure tu, vivi un po' e che diamine. 12 anni! Oh, 12 anni schivo.
Bene. Dopo esseremi per l'ennesima volta inimicato tutta la comunità nera e anche tutto il resto dell'umanità direi, dirò qualcosa che non potrà certo peggiorare la situazione ora: 12 anni schiavo non è il capolavoro che mi aspettavo. Mi aspettavo un capolavoro? Sì. Perché prima di tutto c'era Steve McQueen (Hunger, Shame) dietro la cinepresa, e se è vero che usa la cinepresa come salta il filo spinato con la moto... Ok. la smetto. serio, dai.
12 anni schiavo è un bel film. Nel senso, ci sono tutti gli elementi che lo rendono un bel film: tragedia, attori, storia pesantissima, schiavitù e liberazione, regia ispirata, interpretazioni sopra la media. Ma ecco, è come quelle volte che ti aspetti il capolavoro ma poi capolavoro non è, esatto, come quando leggi "come quando" e ti aspetti una metafora ficcante e poi quella che viene dopo non è manco una metafora.
Solomon Northup era nero, faceva il violinista, aveva una moglie, due figli e dei vestiti un po' ridicoli.
A qualche Stato da lui c'erano gli schiavi, che coglievano tutto il giorno il cotone che poi finiva nel suo vestito un po' ridicolo. Solomon una sera è stato rapito da due tizi (uso il passato prossimo perché sì, è un'altra, ennesima, storia vera) che lo hanno incatenato e portato a fare quello che gli schiavi facevano: raccogliere il cotone tutto il giorno, prendere frustate e poi morire.
Quindi il film è proprio quello che ti aspetti: una lunga e infinita odissea straziante, fatta di sguardi lucidi in macchina che devono celare il proprio onore, che dici una parola di troppo sei morto, o sguardi che devono girarsi dall'altra parte, per non guardare la schiava che un secondo prima era accanto a te e ora è legata ad un palo mentre Michael Fassbender - in un personaggio molto simile al luciferino Amon Goeth, in bilico tra l'odio raziale e la pura follia con sprazzi di amore pazzo - le maciulla la schiena con la frusta 

in una scena, infinito piano sequenza, cinematograficamente straziante.
Ma cosa fa di 12 anni schiavo un bel film, anche se come avrete capito non mi ha convinto? 
Non è la storia, che abbiamo visto altre volte, in salsa pulp ultimamente, o dal punto di vista di chi li ha liberati (più o meno "liberati", per chi pensa come me che il concetto di "schiavitù"è una di quelle cose che non puoi proprio estirpare dall'animo umano, non certo con una firma su un documento perlomeno); non sono le interpretazioni, che, seppure buone non sono all'altezza delle aspettative: insomma, hai Fassbender, hai Cucumberbat/Sherlock. che lavora talmente tanto che ormai anche durante le intervista gli fanno domande scomode

hai Pitt, hai Paul Dano, hai Giamatti. Forse proprio i due protagonisti non convincono. Non convince Ejiofor né tantomeno la Nyong'o che, pur essendo di una bellezza stratosferica




Anche la Lawrence è d'accordo

Non imprimono ai loro personaggi uno spessore ulteriore a quello che la storia raccontata già non si porti dietro. 
Sì lo so, contorto e puntiglioso.
E insomma cosa fa però di 12 anni schiavo un bel film? Steve McQueen, solo lui, che non cade nel trappolone. La trappola del pietismo facile, quello dove era già caduti Spilbi, il pietismo alla Catene, quello dei "negri zì badrone" che tanto rovina questo tipo di film, quello che - penso allo stesso film girato da un regista americano qualunque - avrebbe trasformato, per esempio, il violino del protagonista in un altro protagonista alla Wilson, con lui che lo perdeva, lo ritrovava, la musica, lui che suonava l'aria e la musica veniva fuori, cose alla Shine, cose così, cose facili, emotività alla spicciolata. 
Invece no. Invece i protagonisti sono tutti, semplicemente e tragicamente uomini, sono neri, sono bianchi, sono cattivi, sono buoni, sono vittime, sono carnefici, sono uomini. E la natura è orrenda sempre, e la bestia uomo forte se potrà sopraffare la bestia uomo debole, stai sicuro che lo farà.
Gli schiavi di McQueen non sono eroi, non c'è il nero Spartacus che organizza la rivolta, o quello ClintEastwood che fugge solo e si salva, non c'è il nero pietoso e neanche quello che si ribella, ci sono i neri che hanno vissuto una schiavitù (dis)umana, ma anche quelli che suonavano il violino e non si preoccupavano di quello che accadeva ai loro fratelli, e non perché fossero stronzi, o perché fossero come il sudicio leccapiedi Stephen di Django, ma solo perché l'essere umano è così, di qualsiasi razza, tempo, colore e religione, il più delle volte si gira dall'altra parte, se  la tragedia non lo tocca personalmente (ovviamente non sto parlando da un pulpito, ma sto puntando il dito anche allo specchio). Non è un caso che Solomon sia vittima di un abbandono all'inizio del film e poi sia lui stesso a dover abbandonare alla fine. Come a dire: siamo uomini, facciamo solo quello che dobbiamo fare per sopravvivere, non è un film dove alla fine io libero tutti gli schiavi e ammazzo Fassbender. Anzi, è quel film dove torno a casa dopo 12 anni di dolore e chiedo scusa.


E però il film ne risente. C'è quella scena, quello sguardo inquadrato più del normale, sguardo allo spettatore ma anche all'orizzonte, o dentro sé, che davvero apre le porte alle più diverse interpretazioni: è uno sguardo d'accusa? Di pietà? Di disperazione? Di onore? Non saprei, davvero non l'ho saputo decifrare.
Ma certo leggi che lo spessore c'è. Insomma, McQueen è pur sempre quel regista che riesce a dare significato anche alle onde di un fiume (giusto un anno fa ci riusciva Anderson, quello serio):

Ma la Forza, quella che dovrebbe lasciarti con lo stomaco stretto in una morsa, il cuore pieno di furiggine e il palato secco, non c'è. Non è un calcio in faccia, non più di quanto il concetto stesso di schiavitù e il pensiero di quello che certi uomini e donne hanno sopportato già non sia. Il film, il film in sé, non è Potente come ci si aspettava. Insomma, per una volta il poster che ogni anno fanno con i "veri titoli" dei miglior film, è più vero del titolo originale:

Ecco gli altri.
Ecco perché credo che le 9 candidature siano frutto più di quello shame che gli Americani che tanto parlano di Libertà si portano dietro (Indiani. Neri. Vietnamiti. Messicani. Qui non si serve il piatto negro nazionale né pollo fritto né cocomero alla loro mensa. Gli americani sono il popolo più atroce che esiste, ma pensano di essere il più fico di tutti.) piuttosto che della vera qualità delle interpretazioni e del film stesso.
E chiudiamo con questa foto che fa un po' specie.

Tipo questa. E con un paio di foto di quelle che non ti piace vedere perché pensi che tu parli tanto di cinema, ti impegni a dire cose sensate e poi è tutto solo un mondo di idioti ricchi e belli che ballano e tu rosichi.

Dei poster itaGliani del film è davvero meglio non parlare.


NELLA VECCHIA TRILOGIA • Le signore con gli anelli

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Sigla!
Ebbene sì, parte oggi una nuova rubrichetta (Per durare quanto? Massì giusto quelle due/tre puntate adatte a farsi prendere a noia non solo la rubrica stessa, ma anche il cineblog tutto, internet, la vita anzichenò): NELLA VECCHIA TRILOGIA, che consiste nel vedersi le trilogie e parlarne, o guarda che mica sono poche le trilogie, le fanno e manco te ne accorgi, tipo quanto tempo è che non vedi Matrix? Ormai lo dai per assodato Matrix.
Ovviamente non con l'occhio clinico e cinico usuale (pensa che potranno esse...), perché si presuppone che voi abbiate visto talmente tante volte le trilogie di cui parlerò che già al titolo sapete come la penso. Ebbene sì, signori e signori, andrà in scena Noia.
Era già successo con la trilogia di Ritorno al Futuro, di non riuscire a parlarne per filo e per segno, con vero senso critico, perché era talmente "seminale "(eh?) e soprattutto erano state spese talmente tante parole negli anni scorsi da tutto il mondo, che aggiungerne altre era inutile... dici che invece era colpa del fatto che li ho visti durante quella matta giornata di 24 ore passate a vedere film? Po' esse.
Comunque le trilogie. Per dare un senso a tutto questo mi aiuterò con una simpatica infografica:
Ecco, le trilogie sono quelle cose che partono col botto, poi arriva il secondo capitolo che segna lo spartiacque: alle volte è anche meglio del primo (Padrino II, X-Men 2, Terminator 2) perché non mi devi presentare tutto dall'inizio di nuovo e anzi c'hai i personaggi tutti belli pronti a fargli fare delle cose ancora più fighe del primo; mentre alle volte è una minestra riscaldata (Gremlins 2 per esempio), e poi immancabilmente il terzo è il più brutto tranne Toy Story.
E con quale trilogia si poteva iniziare se non con Guerre Stellari 
Il signore degli anelli - Compagnia/Torri/Re
Trama: 
Ebbene sì, durante le festose feste natalizie (10 giorni di vacanza, quattro film al giorno interrotti solo da quella fastidiosa cosa chiamata dormire) ho rivisto tutti e tre i signori degli anelli (no, Priscilla non c'entra nulla) e, tra un "miotessoro" e uno sbadiglio, ho finalmente capito perché IO SONO UN POTTERIANO! VIVA HARRY POTTER! ABBASSO FRODO!
Il perché della mia totale impermeabilità al fantasy tolkeniano non si discosta poi molto dal perché ottimamente espresso da sor Kevin Smith:

Ma per argomentare di più ecco il vero motivo: è colpa della totale mancanza di sfumature dei suoi protagonisti. 
Tutta la trilogia (che non è una sessolo... sestolo...sestiolo... sì insomma una serie di sei film, piuttosto la trilogia di Hobbitè il seguito della trilogia di Signore, diciamo una sorta di Trilogia 2, così come la trilogia di Guerre Stellari nuovi, e anche i prossimi, non sono i numeri 4/5/6/7/8/9 ma piuttosto Trilogia 2 e Trilogia 3 e porto 5 per 3e14 coseno di x) è bidimensionale. Tutti i personaggi con gli anelli sono scritti sulla carta stampata (o sulla pellicola) e lì rimangono. Il nano è nano. L'elfo è elfo. Il guerriero è guerriero. E Frodo è.... Frodo... con le sue facce da Maniac sessuale, pure i gestacci con il ficca ficca nell'anello fa



Insomma, rivedendo tutte e DIECI le ore di questi che camminano a distanza di DIECI anni (cristo, dieci anni) ho chiarito quello che proprio non è mai riuscito a scalfire la mia coccia da fan: quel fantasy alla Doungen & Dragons, quello che ogni personaggio deve fare il suo e non può assolutamente cambiare non mi piace. 
Ditemi voi se ci sono cambiamenti profondi nei personaggi della trilogia, nessuno. forse quel Re che prima era tipo una vecchia mummia poi diventa un bagnino australiano attempato, o Spigol, lì come si chiama, Smiagol, ma è sempre - badaben - la MAGIA a cambiarli: incantesimi o maledizioni. 


Ora, prendiamo un confronto a caso... 
...vediamo...
...Harry Potter!
In HP TUTTI i personaggi (TUTTI!) vivono su tanti piani, passano le barricate, hanno mille dubbi, fanno case "grandi. terribili, certo, ma grandi" ma lo fanno per motivi veri, seri, profondi, non perché sono stati scritti per fare quelle cose e basta (il nano naneggiare, l'elfo elfeggiare, Frodo...vabbé).
Ogni protagonista vive perchè pensa, prende decisioni, cambia, cresce.
Invece in Harry Potter la Magia, pur non essendo accessoria, ovvio, non è mai la componente unica che definisce il personaggio, anzi gli accadimenti più profondi sono sempre umani, mai magici (per approfondire, iniziate da qui).
E insomma Il signore degli anelli per me è un broccolo verso, non perché i singoli film non mi siano piaciuti del tutto, non posso dirlo, potrei dire che La compagnia è non male, Due Torri è innegabilmente fico, ma Il ritorno el Re è veramente una rottura di palle senza se e senza ma, con quei diciotto finali uno dopo l'altro e con le canzoni, dio santo qualcuno ci salvi dagli hobbit che cantano (ma anche da Viggo figlio di Divorodor cugino di Gargamel consegnatore di pizze di Autobot, ma te pare che questo la prima cosa che fa appena incoronato Re se mette a canta', ma che è?).
Ora, siccome so che lì fuori, dove vivete voi, nella Terra di Pezzo, ho appena perso anche quei tre quattro fan solo per aver nominato Harry Potter in un post dedicato a Lord of the Rings, mi rifaccio mettendovi cose belle prese in giro - ovviamente sono l'1% di tutto il tuttibile che potete trovare in giro, andatelo a cercare voi, quella è la porta e VOI! POTETE! PASARE!!!
















[clicca]




Gran parte delle immagini sono uscite fuori dalla mostra appena finita (l'ho fatto di proposito) in un posto dove non possiamo sicuramente andare quindi ve lo dico ma non rosicate troppo, qui.
Dal canto mio ho solo un'ultima cosa da dire al Signore degli Anelli:
Sigla finale!

2x1 • Server della gleba

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Internet. 
Che brutto posto. 
Una volta ci sono stato a Internet, era pieno di gatti, di donne nude, di gente che litigava e, cosa peggiore, di film che si vedevano malissimo. Non ci andrò proprio mai più a Internet. Che poi lo sai che mi hanno detto di Internet? Che ci stanno le genti che TI RUBANO I SOLDI! TI FANNO FARE LE COSE PORNO! TI RUBANO I SOLDI MENTRE FAI LE COSE PORNO! Ma ti rendi conto che brutto posto è? Pussa via internet, torniamo tutti nei parchi a cantare felici e contenti vestiti da alpini

Evviva la natura.
Lo sai chi me l'ha fatto capire che internet brutto, internet male, internet pussa via? Me l'hanno fatto capire due film che ho scaricato da internet visto. Il primo è:
Disconnect
Trama: Connessione fallita

Questa cosa del "se guardi troppo il web, alla fine il web guarderà te"è il presupposto da cui partono i vecchi. Ed è evidente che questo film l'abbia pensato un vecchio, o uno di una qualche associazione tipo "proteggiamo i bambini". Diciamolo, dire "internet brutto"è come dire "droga brutta", è come non mandare più a squola un bambino perché ci sono quelli che gli danno le figurine drogate, invece la squola è importante, io non farò come mia mamma, lei e la sua paura delle figurine drogate...
E insomma nel film ci sono tre/quattro storie che si incrociano nelle spire del web e tutte sono brutte: la coppia a cui rubano i soldi dal conto in banca, il ragazzino che per sbacare il lucernario fa le chat porno, il ragazzino bullato su facebook che tenta il suicidio... che brutto che è internet. E il film? Peggio. Come quando fanno i film contro le pistole...
Ma insomma. Ma ti pare che la più grande invenzione della storia (ma mica per le mail, no, più che altro perché oh: No Internet > No ChickenBroccoli, come vivevi senza poi? Eh, come?).
E insomma ecco un film che dice che Internet è brutto. Ci stanno tante storie
Il quinto potere
Trama: Postate alla Julianne

Che racconta la storia vera veramente (ssì.) di Julian Assange, che è il tipo coi capelli albini dalla faccia da pedofilo che ha inventato Wikileaks.
Ora. Posso dire una cosa? Non sono MAI entrato in Wikileaks, e del personaggio Assange veramente non me n'è mai potuto fregare un cazzo di meno. Almeno prima che sapessi che a farlo c'era Sherlock Cucumberbatch, che diciamocelo, se non smette di lavorare inizia veramente a diventare onnipresente e anche a rompere un po' i coglioni. Me lo ritrovo dapertutto.
Qui insomma fa Assange, che, proprio come ci hanno molto superficialmente dipinto Jobs in Jobs (!), sembra essere mezzo stronzo mezzo genio. Hai capito che novità.
Il film è incomprensibile, non c'è pathos, roba che themostboringwebsite.com, dove si vede l'erba crescereè molto più emozionante.

Forse si sono fatti prendere dal fatto che il protagonista fosse Sherlock perché sembra che gli sceneggiatori abbiamno fatto una specie di sproof della coppia Sherly-Watsy, mettendo accanto ad Assange Daniel Bruhl, già in corsa con Thor e bastardo in Basterds, che crea con l'amichetto Julian il sito e un rapporto bromantico che mezzo bastava per definirlo omosessuale e ciao, proprio perché mentre la bromantica dinamica Sherly/Watsy è giocata con intelligenza e fine umorismo british, qui ci stanno scatti di gelosia e "uffa, no, non ti rispondo più su whatsapè anche se ti sono apparse le due  che ti fanno vedere che ho letto, tiè!".

Già i biopic (lo scorso anno hanno esagerato veramente) sono difficilissimi da fare, poi quando si tratta di instant-biopic, proprio escono fuori delle zozzerie immani, mica puoi fare ogni giorno un Social Network, capito Cecchetto?
E poi c'è Sherly che balla, e non è per nulla un bel vedere


Di Cucumby parleremo più in là, quando mi ricordo di parlare della terza serie di Sherlock, intanto riassumiamo tutte le volte che lo abbiamo visto

Certo strano che proprio lui che deve molto del tuo successo all'internet, con tutti i Tumblr e le gif che gli dedicano:


...abbia accettato di interpretare Assange, che è uno dei classici stronzi ingrati che fanno i soldi con un mezzo e poi non fanno altro che denigrare chi fa i soldi con lo stesso mezzo, in questo caso il web.
Sai che Cucumberbatch farà Turing? Quello di Enigma a cui poi crebbero le tette. Non vedo l'ora di vederlo con le tette, a Cucumberbatch, ci faranno sicuramente delle bellissime gif.
E insomma Internet, un posto bruttissimo dove non andrò mai più...
MA CHI CI CREDE! Ma scherziamo?! Ma Internet è la cosa più bella del mondo! Tipo così:
Sì dai ammettiamolo, che quando la connessione ci salta per 10 minuti quelli sono i 10 minuti peggiori della nostra vita, proprio che ti passa tutta la vita davanti e ti prende un tale sconforto che ti vorresti far fare un'elettroshock (non fosse che la corrente non c'è, indi la connessione) e vivere il resto dei tuoi giorni come un vegetale.
Chi vivrebbe ora senza internet? Dai, nessuno. È inutile che fate i frikkettoni e andate a coltivare patate, poi tanto il sito ve lo fate www.coltivazionepatatafrikkettone.com, eccome se ve lo fate.
Voi ci rinuncereste? Anche se vi rubano i soldi o vi fanno fare le cose zozze, davvero ci rinuncereste? Guarda me, ho appena rubato il computer a quell'omone peloso che ho incontrato ieri sulla chat del poker online e mi sono chiuso nel suo bagno solo per scrivere questo post.
Ma poi Internet, foriero di idee e di inventiva, vera culla del Pensiero Libero, del Genio Collettivo, dell'Inventiva giovane e dinamica! Altro che America, qui è dove "i sogni di avverano", qui è dove le migliori menti della mia generazione creano il futuro, sito dopo sito. Io non ci rinuncerei mai. E voi? Voi veramente vorreste rinunciare a questo sito? No per davvero siete pronte a vivere senza questo? E senza questo? È Natale? E Questo? Questo? Questoquestoquesto? Questoquestoquesto
E soprattutto, che mondo sarebbe senza il sito più utile, bello, intelligente, sagace, simpatico, tutto, di tutta Internet? Questo... 
Un mondo migliore, per me almeno sicuro.

♰ Philip Seymour Hoffman ♰

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♰ Philip Seymour Hoffman ♰
Piangono rane.

Belle e le bestie

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Belle & Sebastien
Trama: Belle & Sebastien in mezzo a Prati

Dunque. Succede che sabato non l'altro quello prima sono andato all'anteprima di Belle e Sebastien (ma che nome è?), che è stata un'anteprima molto strana e molto divertente, perché in sala c'erano i cani! 
Sì avete capito bene, hanno fatto entrare i cani in sala (state buoni, a voi animalisti - me compreso - che hanno rizzato le orecchie dico subito che in sala avevano abbassato il volume e c'era la protezione animali e pure i beverini e i mangiarini che sarebbe un'idea farli anche per me, io ad esempio ho invidiato lo spinone che magnava, beveva, faceva pipì in sala e odorava il sedere delle tipe. 
Ma a rendere particolare l'anteprima è stato il fatto che oltre ai cani, avevano invitato anche le cagne. (Cosa mi aspetto da questo post? Minimo una denuncia. Se domani non escono post venite a pagare la cauzione al canile, grazie.)
Insomma c'era un fracco di sVIP. Ah, i VIP, Very ImpotentImpostat Improbable People, perché diciamocelo, non c'erano né Brad Pitt né Angelina Jolie, al loro post Casper Capperoni e Natahlie Caldoc... Caldonazzo. Ma non solo, anche le splendide Stefania Oralndo e Yvonne Sciò, nomi talmente importanti che ti devi spremere le miningi per ricordare chi sono e l'unica cosa che ti ricordi sono le copertine di TeleTutto, rivista che tutti noi amanti del cinema in TV compravamo a 15 anni per vedere che film davano in TV.
E insomma c'eranoi VIP e i cani dei VIP, che amano le loro padroncine tantissimo:
Ma andiamo a scartabellare il parterre del red carpet (eh?). 
Come detto c'era Natalie Caldoc... Caldonazzo, che è stata TUTTO il tempo con questi occhialoni neri da diva.. no. Fuori dalla sala:
Dentro la sala:
E levate 'sti occhiali che sei bella senza tutto quel trucco che ti sporca la faccia che ti fa un po' distratta ti preferisco sai, guarda che bella faccina delicata che hai, pari Audrey. Ti ho fatto una foto col MACRO, sei venuta benissimo pura e semplice come solo tu sei:
Poi c'era Stefania Oralndo, famosa mi pare per aver avuto il coraggio di essersi avvicinata a meno di un metro ad Andrea di Giggi Andrea, alia Loris Batacchi. Grande carriera. Eccola insieme al suo piccolo topo-cane messicano, che la ama, c'era anche il suo fidanzato, che la ama
Ora. Questa scena ha risvegliato il mio animo TimBruttoniano:
E io me li sono figurati tutto il tempo così:
(Cosa ci faceva Victoria Cabello in questa carica delle 101 sVIPS non lo so proprio).
Oh poi chi c'era? Assì, c'era Yvonne Sciò che i più scaltri di voi si ricorderanno in Stasera a casa di Alice e... basta. Eccola, dai, lì, la vedi? È quella dietro il botulino:
Altre cagn... attrici e vedette? Ah sì c'era questa, l'unica veramente fica che però non so proprio chi sia, sono fuori dal giro nonostante il mio animo da gossip-addicted:
Chi è? Aiutatemi, madatemi dei link, ha fatto foto nude? Madatemi la sua mail, le devo dire che se viene al cinema a vedere un film gratis poi lo deve vedere TUTTO, no che se va dopo mezz'ora tanto le foto per i vari Quartiere Pocket l'ha fatte all'entrata.
In mezzo a tutta questa quarantennitudine disperata brillava però una stella degli anni settanta, la mitica Gloria Guida, che, dall'alto dei suoi molti anni era la più bella di tutte
(ho dovuto mettere  il buco della serratura perché se ti appare Gloria Guida l'unica cosa che vuoi subito è una doccia con buco della serratura).
Ma passiamo agli uomini, c'era il famosissimo Massimo fate l'amore con Wertmuller (chi?), anche lui cane-munito (ma chissà come hanno fatto l'invito? Cioè prima chiedevano se avevi un cane e poi ti invitavano? Oppure hanno affittato dei cani agli attori? Po' esse...)
E poi lui, il vero padrino della kermesse cinefila e cinofila: capperi, il mitico Kasper Capperoni.
COME CHI È?! MA DOVE VIVETE?! KASPER DI RIVONBROSA!!! LUI:
Ok, dai scherzavo, è lui, il Matthew Meccanico della fiction itaGliana, il Commissario Sex, quello che con uno sguardo ti... ti... ti.
Uno che non si fa certo parlare dietro dal parrucchiere
Uno che dice le cose come stanno
Un uomo anche fragile che sa amare e per questo è amato
Un uomo tutto d'un pezzo molto a contatto con i suoi amici cani tanto che ne ha anche preso alcune abitudini
E insomma io e le cagne di Natalie Caldoc... Caldonazzo, Yvonne, Kasper, Gloria e Victoria (manco fossero le figlie del Duce), Stefania e quella bona senza nome entriamo in sala e ci vediamo Belle & Sebastien tutti cantando "cantaaaa con noiiiii prrrrrrr viva viva Capparoni viva Belle e le cagnett!".
Il film, per chi fosse rimasto in coma dal 1980 al 1989, è la versione filmica di questo cartone:

E com'è sto film?
Oh. 
Mi ha fatto fare un paio di lacrimoni. Giuro.
Ora, non so se è perché quel San Bernardo ha avuto un attacco di diarrea al posto accanto al mio o se perché quel Pitbull aveva deciso di usare la mia gamba come fidanzata, ma insomma, il film ha fatto il suo dovere in equilibrio tra l'emozione facile del cagnolone che par cattivo invece è buono, del bambino dal cuore puro come la neve, di TUTTI i comprimari buoni! Sì! PURE I NAZISTI SO' BUONI!!! 
O magari sarà che l'effetto jappo-cartoni-animati-nostalgia vince sempre e comunque e isnomma, sarà quel che sarà, ma il film l'ho trovato giusto per quello che doveva essere, un film destinato a diventare Il Piccolo Lord degli anni 2000: sentimenti facili facili, bei paesaggi, tutta una serie di lieti finali e ovviamente cagnolone + orfanello best friend forevereevere.
O forse è solo colpa di questa cazzo di canzone agli ultrasuoni che sentono solo i pipistrelli e i condotti lacrimali:

Condotti lacrimali che evidentemente a Natalie Caldoc... Caldonazzo non funzionano (sono forse pieni di botulino?) perché sia lei che tutti i sVIPS (quelli che erano rimasti) si sono alzati impassibili e non vedevano l'ora di telare per andare a qualche presentazione di libro biografia di calciatore o velina o a qualche inaugurazione di locale a Via Condotti, lacrimali... 
Non è che durante la proiezione eravate tanto attenti in effetti, vi ho visto:
Dai, avvocato di Casper Capparotti, non spedire quella denuncia e fatti prendere anche tu dalla bontà di Belle & Sebastien, dai, sarebbe come denunziare uno perché ha un nome ridicolo come quello del titolo, sarebbe proprio accanimento, l'hai capita? A-cani-mento! Ah. Ah. ah. ah. a.
Ciao da Kasper
e dalla cagne di Stefania Oralndo e Natalie Caldoc... CALDONAZZO!
(E pure 'ste anteprime me le so' giocate..)

Chi ama la fuga metta una ruga

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Escape Plan
Trama: Stallone & Swarzy finalmente insieme

Ti ricordi quella scena di Heat dove finalmente De Niro e Pacino recitavano insieme e noi eravamo tutti gasatissimi percheé finalmente cazzo due geni assoluti dell'Actor Studio condividevano la stessa scena e quindi tutti di corsa al cinema a vedere questa scena qui:

Ecco, Escape Plan è uguale ma senza De Niro e Pacino, al loro posto Stallone ridotto male:
e Swarzy che invece sembra sempre un regazzino:

va in bici, fa esercizio:

gioca a ping pong:

e usa Instagram meglio di mio cugino che c'ha sedici anni.
E senza tutto il film fichissimo che era Heat intorno, al suo post una mezza cagata che racconta di uno (Stallone) che per lavoro fa quello che testa la sicurezza delle carceri nel modo più bello del mondo: ci si fa rinchiudere e poi tenta di scappare. Se ci riesce, le misure di sicurezza fanno pena.
Ad un certo punto arriva nel carcere di sicurezza proprio che più sicuro non si può, e lo sai da che lo vedi che è sicuro? Che le celle sono fatte di vetro. Sì, infatti ne è piena la storia del cinema di celle di vetro da cui nessuno è mai riuscito a scappare:
E insomma lui arriva lì, e lì c'è Swarzy che fa tutto il mesto e i due organizzano una mega fuga, si scapicollano a scappare, escapicollano.
Il film com'è? Ma è ovvio che sia una cazzata, perché ma che davvero ti aspetti un film sensato dal film finalmente riunisce i due miti dell'action anni 80? Dai, se ti aspetti una cosa seria lo scemo sei tu. E infatti evviva Escape Plan, anche se si poteva fare meglio, almeno non è i Botoxables, è invece una robina che strizza l'occhio proprio ai vari Sorvegliato speciale (che bello che era, lo ricordo come fosse ora) e Last Action Hero, e che alla fine ti guardi con il cervello a quegli scherzetti che i due si sono sempre fatti a distanza, ricorderete questo:
(anche se in effetti questo era di The lost world, vabbé)
Poi certo, parliamo del film che ha come motivo principale della sua esistenza quella di far menare Stallone e Swarzy
Non è certo Haneke. Certo però, pensa che bello un film di Haneke con Stallone e Swarzy, quasi quasi chiamo i tre e glie lo propongo.
Cattivo di turno direttore del carcere (sapete che "direttore di carcere"è proprio una parte a sé) ci sta Jim Calviziel che come al solito ci prende tante di quelle botte che levati.
Comunque a me è sempre piaciuto di più (ma TANTO di più) Swarzy, proprio senza paragone. l'ho sempre trovato più bravo (e poi ha fatto i veri film mito, questo, questo e questo). Sempre ammirato il suo modo di prendersi molto più per il culo di Sly, che invece se l'è sempre sentita troppo calda (certo, io lo so che non te lo ricordi, ma Sly è stato candidato all'Oscar. E pure come sceneggiatore. Rendite conto.)
Infatti sono molto contento che abbia smesso di recitare a fare il politico e sia tornato a fare i film. Prossimi progetti per Arnie? Questo:

poi il terzo dei Botaxebles (aggiunte Banderas, Harrison Ford, Wesley Snipes in libertà vigilata, Mel Gibson... se vanno avanti così ci finiscono pure Christian De Sica e il Mago Zurlì) e, udite udite, Terminator 5. E forse il nuovo Conan. Paura. Di quelli di Sly francamente non ce ne frega nulla.

I due si amano, e noi dai, li amiamo anche perché sono vecchi, e si prendono in giro, ma non avendo mille oscar e interpretazioni fantasmagoriche da difendere, anche facendo film puzzoni non rovinano nulla (come fanno altri). Insomma evviva il bromance di Arnie e Sly che dura da decenni (leggi questo, io ad esempio tutto l'affair Planet Hollywood me l'ero scordato, gli ho dato un sacco di soldi ora che ci penso a Sly e Arnie) e che finalmente può essere coronato:
A proposito, vi devo confessare che vi ho detto una bugia parlando di Escape Plan. Io non ce l'ho un cugino che ha sedici anni.

Streep Fighters

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I segreti di Osage County
Trama: Donna selvaggia donna. tanto se vuoi, tutto non puoi.

Ti ricordi? Mi avevano invitato all'anteprima e io non ci sono andato perché pioveva non potevo, pioveva a dirotto avevo da fare una cosa importantissima tipo ripararmi dalla pioggia salvare delle vite. 
E insomma, non ho fatto in tempo a bullarmi di averlo visto in anteprima, non è proprio da me, che io stia cambiando? Che non sia più il vecchio parassita di una volta? Certo il fatto di non essere andato ad un'anteprima segna un momento importante della mia vita in cui A) Mi posso permettere di snobbare un'anteprima B) mi pento un secondo dopo tantissimo di aver snobbato un'anteprima e sto malissimo per giorni perché poi penso che si scordano di me e non mi invitano più alle anteprime.
E quindi ci sono andato al cinema, per il senso di colpa, ho proprio pagato per vedere un film con Meryl Streep che litiga con Julia Robers, e infatti sono stato punito perché ci sono andato ieri (lo ieri relativo che vuol dire venerdì scorso) e ieri Roma era così
E insomma.
Oltre ai famosissimi Mommy Thriller ci sono anche i loro cugini: i Cry for It Mammina, quei film dove immancabilmente le nostre mamme piangono. Poi magari non te lo vogliono far vedere (soprattutto se sei il figlio maschio, mentre se sei la figlia femmina lì diventano proprio le cascate del Niagara e il divano inizia a galleggiare sul fiume di lacrime che scorre in salotto), ma piangono. Perché sono quei film che toccano certe corde tutte femminili che le fanno piangere. Non so che ricordi risvegliano, perché in fondo le nostre Mammine non ci hanno mai abitato in una casa di campagna di Oklahoma, non sono mai state schiave in Mississippi, non hanno mai perso l'amore di uno Zar di Russia, non sono mai state deportate dai nazisti, ma comunque queste corde sono talmente femminili che immancabilmente colpiscono solo i condotti lacrimali delle Mammine e via che si frigna. Mentre gli uomini ammutoliti ancorché annoiati. Si vede che quelle corde gli uomini non ce l'hanno, proprio a livello genetico, forse è colpa del pomo d'Adamo, o Pomo o Corde, tutt'e due non se poteva.
E insomma queste storie di donne, questi film corali al femminile dove gli uomini sono meri accompagnatori (di solito si dividono in "il Violento", "lo Stronzo", "il Buono", "il Saggio", "il Sexy"... in questo caso ci sono due "Buoni" e uno "Stronzo") e chi la fa da padrone sono le vite delle Donne, i sentimenti delle Donne, gli umori delle Donne (NON QUELLI CHE PENSATE VOI! È DELLE NOSTRE MAMMINE CHE STIAMO PARLANDO!), i pensieri delle Donne, i desideri delle Donne, i dolori delle Donne. Insomma Donna, Io Donna, Donna Moderna, Donne tu tu tu.
Infatti a Osage County ci sono ben 6 fiori d'acciaio (e la citazione non è casuale) pronte a darsi il pilotto, a farsi la guerra, a lacrimare, a ridere sedute intorno a un tavolo ma anche a fare scenate uterine, a picchiarsi tirandosi i capelli ma anche ad abbracciarsi e a dipingere ognuna una tipologia di donna: da quella forte a quella timida, da quella superficiale a quella fiera, da quella stronza alla ragazzina alla scoperta della propria identità, tutte imparentate in una famiglia de pazzi (e arisdinghe con Famiglie, come li becco io trend manco una fashion blogger, altro che... infatti in questi primi quaranta giorni del 2014 non ne ho beccato manco uno).
Peccato che, appunto, un film così può andare bene per un pomeriggio tra Donne, (meglissimo se Mammina e Figlia) sonnacchioso di un sabato di pioggia con grandi plaid tartan e tazzone di tè, perché invece se ci vai al cinema sfidando la tempesta ti fai pure due maroni così (ah ecco vedi, forse è per questo, questa cosa dei maroni, non avendoli non te li puoi far cadere per terra. Anatomia di un gusto cinematografico, le grandi scoperte di Cibbì).
Io al film gli darei due stelline striminzite. Perché diciamocelo, la regola è sempre quella: quando hai sul libro paga un cast fatto di una dozzina di nomi altisonanti e l'ennesima candidatura all'Oscar per Meryl Streep, ma manco ti ci metti più di tanto, basta che ti studi il minutaggio da dare a ognuno per fargli prendere le candidature e hai fatto; infatti se sbagli il minutaggio finisce come The Butler, zero candidature alla faccia del molto profetico strillo sulla locandina "Un film destinato a fare incetta di candidature all'Oscar", sì infatti. Grattate (i maroni) la prossima volta che lo leggi...
Poi oh, il cast "c'è", non si può dire che non ci sia, e le donne fanno tutte il loro dovere (quanto maschilismo in sole sei parole), anche se CHE PALLE Meryl Streep, basta! Vi giuro se vince l'oscar DI NUOVO faccio un macello. In quest'anno di grandi possibili felicità (DiCaprio, il nero di Cap Phillips, Frozen, Sorrentino...) ci aspettano sicuramente grandi delusioni (Bradley Cooper?). Se Meryl vince un altro oscar ecco dove lo mette:
Poi AN-CO-RA con questi personaggi fastidiosi ma anche penosi: malata terminale ma serpe malefica. Noia. Se volesse davvero fare l'interpretazione della vita, sicuro da oscar, dovrebbe davvero fare questo film:
Nel film è appunto una vecchia cagacazzi mezza pazza mezza drogata, fastidiosa e malata, che un minuto odi il minuto dopo ti fa pena. Mai sopportati i personaggi così, pietosi e spietati (spietosi)
È infatti un dispiacere veder relegati il sempre bellissimo Ewan McGregor - ormai destinato per età anagrafica a fare il marito, ma essendo un fico immancabilmente con donne assortito malissimo, la coppia Roberts - McGregor è proprio sbagliata, la Roberts pare la zia. 
Peraltro la Roberts più invecchia e più sembra il fratello:
E fa quasi male vedere Sherlock nei panni di un piagnone sfigato anche un po' scemo (lui è SHERLOCK! Diamine! Gli magna in testa a tutti quei bovari del Oklahoma!). Poi vederlo in maniche di camicia che dice parole dolci, no no

Ma forse più di tutti fa male vederlo e basta. Ma quanto sta lavorando? Troppo! Quando parlo di Sherlock 3 facciamo la lista.
Quindi film al femminile, teatrale quanto basta (l'unica scena bella, lunga per loro fortuna, è la cena dei cristalli in cui molte verità scomode vengono fuori, anche se l'isteria regna troppo sovrana) per non farti scordare che è tratto da un piece che ha vinto il Pulitzer, e via di film che fa piangere Mammina.
Però non posso esimermi da sottolineare che il bell'Ewan, in una delle pochissime battute che sono riservate agli uomini che appaiono nello sfondo del film, dice l'unica, vera, grande, incontrovertibile veriità che si possa dire ad una (qualsiasi) donna, una verità da urlare a cuore aperto e con immensa sincerità: 
In onore di tutti i nomi sulla locandina e della lezione che il film vuole insegnarci - far venire fuori la verità - ho fatto la locandina che al posto dei nomi ha in nomi che ci vedi veramente (sai come con gli occhiali di Essi Vivono). Cliccaci:
Mammina ti è piaciuto questo film? Ecco, tieni un kleenex. Ah ok, tieni un asciugone Regina.
E adesso, siccome abbiamo parlato di isteria, di donne, di letteratura, di mobilio che galleggia e di umori (ma scordiamoci di aver parlato delle nostre Mammine mi raccomando!) ecco venire (!) una serie di donne che leggono sopra il tavolo, mentre sotto il tavolo ci sono buone vibrazioni diciamo così:

Le altre letture isteriche qui, mentre Freud e Elettra se la ridono. E pensa come se la ride Meryl se batte Amy, Cate, Sandrocchia e Judi.

IL GRANDE REVIVAL DEL 2013 • Jackie Brown

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Ritorna IL GRANDE REVIVAL DEL 2013, una serie di articoli senza capo né coda (perché di solito...) che raccontano di quando, alla fine del 2013, avevo iniziato a vedere tutti quei film degli Anni 90, film che rimangono nel limbo post-Anni 80 e alla fine non è giusto; perché se i film Anni Ottanta piacciono a tutti, facile perndere i miti degli Anni 80 e farci le pubblicità:

Invece a quelli Anni 90 non li caga nessuno, non hanno fatto in tempo a diventare dei veri miti di assoluta nostalgia, e se ne stanno lì a marcire un po', troppo lontani per definirli attuali, ma troppo vicini per essere Miti, personaggi legati a ricordi di te da piccolo con la Girella in mano e il moccio al naso (a volte anche il contrario) entusiasta di vederli su Italia 1.
E quindi, dopo essere andati a surfare in iuta con Merda, Centromediano di Merda, ecco che ci siamo trovati di fronte le boccione di...
Jackie Brown
Trama: 
(così, tutto il film).
Che. Diciamocelo. È per davvero il peggior film di Tarantino di tutti.
Vedi JB e ti fai DUE PALLE come due meloni e non parlo di quelli di Pam Grier. Ti rompi, non ti piace, ti annoi, non lo segui, non ti gasi, non ti spaventi, non ti "pulpizzi", non ti affezioni, insomma non te ne frega un cazzo.
Quentin se l'è rischiata, ha rischiato grosso di finire nelle fila di quelli che avano toccato lo zenith al loro primo film, vinto l'oscar al secondo e al terzo già lo sbraco e via che si torna a lavorare in videoteca (vi serve un nome per tutti? Richard - DonnieDarkopoteva ancheesserefigoilrestomerda - Kelly.
Ora non so bene quale sia la genesi del film, magari aveva tutti alle calcagna che premevano per produrre e distribuire "il nuovo film di Quentin Tarantino" o magari l'ha fatto apposta per amore del rischio, oppure s'è fatto solo prendere la mano da questa cosa di fare il film black exploitation - che comunque quando Quentin si fa prendere dal fare il film perché si diverte solo lui a rifare le cose anni Settanta che tanto lo fanno gasare solo a lui, fa le peggio cose, vedi anche Deathproof - con l'icona nera Pam Grier che tanto l'avrà fatto arrapare quando era adolescente
Peccato che qui non funziona quasi nulla. Non funzionano le lunghissime tirate dei criminali da strapazzo che prima di far saltare le cervella a un negro - sapete che i post dedicati a Tarantino sono "n word admitted" alla faccia brutta di Spike Lee:
che parlano di cazzate tipo come pettinarsi il codino o vedono programmi di donne nude e armi, non funzionano le donne, che sono (stranamente) scialbe e spente o che il massimo dell'attrattiva è aver messo molti anellini ai piedi e farsi scopare ed ammazzare da De Niro:
Non funziona l'intreccio, che è poco chiaro (parlo di tutta la cosa dei soldi nella busta, della polizia, del truffone finale, dei flashback e i flashforward) e anche se lo capisci rimani deluso perché anche sticazzi di questi due tristoni di Jackie e dell'altro con lo sguardo da cane bastonato fisso (nonostante la candidatura all'oscar).
E poi che peccato non funziona neanche De Niro, che insomma a pensare a "De Niro diretto da Tarantino" c'era da immaginarsi il film dell'anno, o almeno un personaggione degno della grandezza dei due, invece no, invece idiota e fine.
Insomma, Jackie Brown peggior film di Tarantino e in generale brutto film e basta. Non lo salvano le locandine finto-explotation
Mettiamo un paio di cose superdeformed-Tarantino che bellissime non sono, in onore del film che bellissimo non è, e stiamoci, ha toppato, è brutto, non è che mo mi tirerete fuori quelle cose tipo "voleva proprio farlo così".
E poi la gradazione colore del film. Tutti gli altri ©FILMONE stanno qui.
Oh, ma questo lo avevate visto?

Io no. Vediamone ancora:



Non aprite quella corta

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Non aprite quella porta 3D
Trama: Vabbè allora proprio non ci sentite da quell'orecchio! QUELLA PORTA DEVE RIMANERE CHIUSA. CHIU-SA. Quale parte di "Non. Aprite. Quella. Porta" non vi è chiara? Poi non capisco, apritene n'antra. Oh, co' tutte le porte che ce stanno, sempre QUELLA dovete aprì. Certo proprio la tigna eh...

Partiamo subito con la cosa che tanto sapete già: questo film è una merda. 
Troppo scurrile? Ok, diciamo che è di una bruttezza esacerbante, un'inutilità esasperante, un pressappochismo irritante e un'idiozia lampante.
È, in definitiva, una mancanza di rispetto ambulante; da chiudere in una cassa a quattro ante; da prendere a martellate il regista, ma tante; da sotterrarlo in un campo, e passarci il diserbante; a voler essere birbante, salvare solo la protagonista, lei sì, conturbante.


Ma si sa che in queta serie, ne abbiamo già viste tante.
Perché sto sprecando la mia vena poetica (ormai dissanguata) per questa schifezza? 
Già...
Perché…
Perché davvero non merita niente.
Oggi è così. Oggi è pòesia. Oggi è Romanticismo e Sturm & Drang
Con quali presupposti approcciarsi - nel caso foste talmente matti da volerlo fare - a questa visione? 
Prima di tutto bisogna scordarsi l'originale

come sappiamo uno dei migliori, se non IL migliore, esempio di torture american redneck horror degli anni Settanta, se non proprio il capostipite, poi bisogna dimenticarsi del tutto i seguiti dell'originale (se non erro tre, compreso quello con Matthew Meccanigo) e le due sozzerie più recenti, remake e prequel del remake
Insomma bisogna stare in come qualche anno e risvegliarsi senza memoria, prima di vedere questo film.
Qui si riparte dalla scena finale del primo e si cambia totalmente strada, ammazzando tutta la bella famigliola e facendo sopravvivere solo una piccola neonata che, data in adozione, cresce. E come può diventare una neonata che ha nel sangue i geni che hanno dato alla luce altri bei personaggetti tipo questi qui (nell'ordine quindi padre, nonno, e cuginetti)?

Ma ovvio, diventa così no, che domande
film (13512) Animated Gif on Giphy
Pronta ad ereditare la casa con tutte quelle porte, ma soprattutto con quella da non aprire e lei che fa come prima cosa? E te pare... ce devi mette un cartello su quella dannata porta.
Quindi facciamo così: salto a pie' pari l'accanimento contro il film e non lo recensisco neanche perché tanto il risultato sarebbe la recensione di una parodia di uno sproof di un remake di un fanmovie, e non vale neanche il giudizio. 
Invece colgo l'occasione per rinnovare il mio amore imperituro per Faccia di Cuoio, il mio favorito tra i killer pazzi del Maniac Pack: Mike, Freddie, Jason e lui

Perché se Freddie è troppo sarcastico, Jason troppo stupido, Mike troppo autistico, Faccino di Pelle è un artista, è un animo delicato in un corpo che è un macello. 
Un uomo che lavora tutto il giorno e si fa il mazzo a mazzate per portare a casa la pagnotta

ma che sa dare libero sfogo alla sua vena artistica. Le le sue amate, lo sapete, le trasforma in qualcosa di bello, tipo:
movie (16282) Animated Gif on Giphy
E io apprezzo gli uomini in contatto con la loro parte creativa.
E poi comunque voi ragazze di oggi che vi lamentate che non esistono più gli uomini di una volta, quelli tutti di un pezzo, quelli che sanno cosa vogliono e lo prendono
quelli che se poi li lasci e scappi via non stanno lì a piangersi addosso ma ti vengono a ripigliare anche in capo al mondo con le loro armi di seduzione
horror (4827) Animated Gif on Giphy
quelli che hanno intenzioni serie, che ti portano a cena a conoscere i parenti

Quelli che ti guardano dritto negli occhi (poi magari a volte gli occhi non sono esattamente nelle tue orbite, ma sono dettagli) e ti dicono "Ti amo"

Ma che poi nel momento dell'amore sanno cosa devono fare


E ti tiene con lui, for ever and ever e sia fatta la sua volontà

E non sono come gli uomini di oggi che ti invitano al cinema e manco ti palpano un po' durante la visione e poi ti portano a cena e ti riempiono di cazzate e poi alla fine ti aprono la portiera del taxi e non ti usano neanche la gentilezza di metterti mezzo metro di lingua in bocca e finisce che devi fare proposte oscene al tassinaro! 
Ma dove finiremo! Continuando di questo passo ci estinguiamo, ve lo dico io.
Evviva Faccino di cuoio e chi lo ritrae artisticamente:






Bonus: Gli aniMANIACS di vari decadi

Vabbé dai non vi lascio con questa immagine immonda, ma con l'altra porca (che finisce aperta anche lei nonostante l'avvertimento del titolo) del film. Eccola qui:
L'avete riconosciuta?! No perché io no, me l'hanno dovuto dire chi è. Forse ero un po' distratto dall'anello verde che ha al dito, che sarà lapislazzolo o rubino? E insomma chi è? È ALEXÈ LA FIGLIA DI BENJAMIN LINUS!!! DAI QUELLA DI LOST! LA FIGLIA DELLA ROUSSOE!!! Certo che finaccia... come d'altronde quasi tutti quelli di Lost (vogliamo parlare di Jack killer? di Sayd fidanzato regale? Di Sawyer intelligente vitruviano? No, in effetti non vogliamo.)

Payne in the ass

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Nebraska
Trama: Alzheimer e cammina!
...hai sentito male Rick...
Ah, quel furbone di Payne, sempre pronto a girare quelle storielline perfettine studiatine a puntino a tavolino che ti fanno parlare come Ned Flanders, quelle storie americane con gli americani per gli americani (anche quando sono ambientate nello stato americano meno americano d'America, le Hawaii).
Ma sai la furbizia? Eccola lì, tra le rughe di un vecchio (sì, bravo, percaritàdiddio, bravissimo, uno la cui carriera era in stallo da trent'anni, che furberia, così si becca la tipica candidatura di fine carriera e Hollywood non si sete in colpa quando tirerà le cuoia. Non vorrete MICA che lo VINCA?! Con avversari come Leo e Matthew e Chistian?), tra le scenette dei silenzi imbarazzati, tra il buonismo un po' melenso e la pena per il vecchio e la sua testa matta ossessionata dal suo ultimo sogno irrealizzabile.
La pioggia di candidature è un altro degli esempi di "sopravvalutazione" dell'anno, ancora di più della pioggia che ha colpito American Hustle.
La candidatura a Dern la capisco, ci vuole sempre un vecchio tra le candidature (lo scorso anno quella di Amour, l'anno prima Max Von Sydow eccetera), come capisco quello alla moglie, anche lei attrice dei bei vecchi tempi andati, con un personaggio sboccato ma dolce decisamente divertente
E l'attrice, a ottanta anni suonati, è entrata anche troppo nella parte:

Nebraska, l'oscar non t'entra in tasca.
Perché tanto lo sappiamo benissimo che gli oscari li danno ai belli.
E insomma va bene le candidature agli attori, ma film, regia, sceneggiatura, proprio no. 
Il film non si fa odiare, quello no, ma anche basta con vecchi, vecchi che fanno cose, piovono vecchi, sono due anni che i vecchi la fanno da padroni, pensa che il solo film che mi manca tra quelli Miglior Film è... vecchia. A quando un film tutto dedicato ad Hans uomo talpa e Nonno Abe?

Nebraska, dentro l'occhio c'hai na frasca.
Lo vedi e lo senti lontano un miglio che Nebraska è furbo, e la furbizia non è mai un buon presupposto cinematografico da cui partire e neanche dove finire.
E via di MacGruber (attore comico "famoso" in USA dal SNL, oh, che mossa furba fargli fare il figlio mesto) che segue il padre nel suo delirio.
"Dai mettiamo vecchio rincoglionito con l'alzheimer che crede di aver vinto un milione di dollari e allora deve andare in Nebraska e parte a piedi e alla fine lo accompagna il figlio e i due scopriranno di poter avere il rapporto padre-figlio che non hanno mai avuto e il figlio scroprirà che il padre che lui ha visto sempre come un vecchio 'mbriacone in realtà aveva dentro dei ricordi di guerra così brutti che lo portavano a bere eccetera eccetera. Dai che alle candidature sbanchiamo pure stavolta. Oh mi raccomando per il vecchio scegliamo un attore che nessuno conosce o che si ricorda, dai come quella volta Lynch."
Te la dico io la sola cosa che al limite limite si merita la candidatura ma solo quella? 
La fotografia.
Il bianco e nero (che è comunque un grado alto di furbizia quando lo usi nel 2014) ti aiuta sempre, ma in questo caso particolare, con tutte quelle rughe che fanno bella mostra di se sulle facce dei vegliardi che si aggirano - molto molto lentamente - per il film, funziona, scava, rende, è espressivo. 
E poi ci sono i paesaggi, che Payne si ostina a riprendere, nella loro (quasi) immobilità e che, scaricati dal technicolor sgargiante, ti fanno fare un passo indietro alle vecchie praterie dei film della golden age
E via che si va nell'America piena di niente, prati e distese di grano e mucche e cielo e nuvole ah che bello, sì sì, dammene ancora non ne ho mai abbastanza.

Nebraska, poteva esse''na storia bergamasca.
E quindi? E quindi il film si becca il Broccolo perché dura due ore ma sembra che ne duri quattro, e io volevo fortemente andare via a far altro. E anche se uno scempio di vecchi come Last Vegas s'è perso il broccolo, e questo è sicuramente meglio, qui lo sapete come va, o bianco o nero o verde o rosa.
E la mia mente per tutto il tempo ha pensato a una cosa e solo quella, no, non quella, un'altra: ho pensato ai film che hanno nel titolo uno stato americano. Mississippi Burning. New York New York. Mr. Smith va a Washington. Oddio... e poi? Cercare su internet NON VALE!
E pensa che ti ripensa - ricordo a tutto tranne che al film - ritiri fuori dalla testa (di nuovo) questo:

E questo:
[clicca]
E quel vecchio post di ridere molto degli stati allucinanti americani.
Certo la vecchiaia, la pelataggine, so' entrato in sala ho visto solo teste pelate ho pensato madonna come ci siamo ridotti.
Io vecchio non voglio diventarci, perché se sono rincoglionito e borbottone già ora, pensa tra 30 anni. Sfortunata chi ce casca a farmi da badante. Quindi scusa vecchina a cui per fare il simpatico per motivi tutti miei ho detto i numeri sbagliati dei sedili perché tu non riuscivi a leggerli perché se ti piegavi di più ti spezzavi e io ti ho detto che dopo il 5 e il 6 c'era il 14 e tu sei entrata in confusione e mi ha guardato con sguardo perso, ti chiedo venia, sono stato veramente cattivo. So che la pagherò cara alla prima cataratta.
Nebraska, e se arrivava una burrasca?
Per regalo cari vecchini adesso vi beccate, a proposito delle vostre teste pelate, i pelati famosi illustrati da uno che si chiama Perottoni, da riconoscere e da riconoscervici:
E poi, finale inutile che ci distrae dai pensieri da vecchio che ogni tanto ci assalgono.
Nebraska, non potevamo buttarci in una vasca?

Grande Racconto Anulare

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Sacro GRA
Trama: Amore e Roma è un palindromo.

C'è uno squallido bar lungo il Raccordo Anulare - strada ad alta velocità, se non irrimediabilmente bloccata dal traffico, che circonda la capitale e ti aiuta o almeno dovrebbe aiutarti a percorrere da Punto A a Punto B senza passare per il centro - che non ha niente di particolare, un baraccio come ce ne sono migliaia, coi frigo vetrati, i liquori dietro il bancone metallizzato, le seggiolette mezze spaccate. La sera due ragazze si spogliano nel retrobottega, tra prosciutti e casse di birra, e entrano nel baraccio per ballare sul bancone. Sotto qualche annoiato ragazzetto si scola una birra. La scena è di una tristezza unica, lontana anni luce anche dal più squallido degli strip-bar che esistano.
Lungo il raccordo c'è anche un tizio un po' attempato, dice di essere un conte, se ne sta lì sull'amaca con un accappatoio bianco, i capelli brizzolati tirati indietro e raccolti in una coda di cavallo fuori tempo massimo, col sigaro in bocca, e assiste agli scatti che un fotografo improvvisato fa a dei modelli ancora più improvvisati per un fotoromanzo, ha affittato la location, il suo kitschissimo castelletto come set.
Proprio a pochi metri dal raccordo c'è un campo. Ogni tanto puoi trovare dei tizi che scavano. Scavano una fossa lunga 12 metri x 3 metri, profonda circa due. Ci buttano dentro delle bare vuote. Sono le bare che fino a poco prima contenevano i corpi di quelli che erano sepolti al Verano - il cimitero di Roma - e che, forse perché non hanno più famigliari, o perché quelli che hanno se ne sono dimenticati o solo perché la crisi si fa sentire anche in frangenti a cui usualmente tu non pensi, si vedono costretti a liberare il loculo. Il corpo viene portato non si sa dove, e la bara, sepolta di nuovo in una fossa comune.
Qualche chilometro più in là c'è un uomo in guerra. Una guerra contro l'armata dei parassiti della palma, che mai si ferma, che tutto fagocita. L'uomo studia il modo migliore per ucciderli tutti, quegli schifosi bacarozzi. Non parla d'altro. Non pensa ad altro. In cuor suo lo sa, sa che non vuole davvero debellare la piaga, perché sono gli stessi insetti a dargli una ragione per vivere.
Sacro G.R.A. è questo. Un documentario senza una storia, ma con molte storie. A legare i personaggi di cui ci racconta uno stralcio di vita, stralcio che pare poter raccontare la vita intera (basta pensare al barelliere), alcuni in più riprese, altri per pochi minuti, c'è solo l'asfalto che d'estate sembra bagnato e d'inverno si ghiaccia, il Grande Raccordo Anulare, che tiene insieme in un abbraccio rumoroso di clacson e gomme che stridono prima dello SBRAANG e tutti si girano e rallentano per vedere il morto tutte le vite della Città Eterna ed eternamente disgraziata. 
Se le strade fossero vene, un paragone più volte utilizzato, allora il GRA sarebbe quella vena che gira tutta intorno al cuore e lo tiene unito e fermo al suo posto, lo tiene in vita e lo fa continuare a battere, ma il più delle volte l'abbraccio diventa troppo stretto e lo strizza come un cappio.
Non so se davvero Sacro GRA è un film che merita di ricevere un premio in un festival cinematografico (ha vinto Venezia 70), ma di certo è un film che si apre diversi varchi nella sensibilità dello spettatore (forse essere romani aiuta, ma non è una discriminante), è un documentario di limpida pure, che non ha bisogno di artifici, voci off, colonne sonore, montaggi curati per raccontare la Vita, quella di questi tristi personaggi, è verismo cinematografico senza orpelli, è Gadda, è Verga, è Pasolini, è De Sica, ma più dei paragoni funziona un solo aggettivo: è emozinante.
Guardi vite non tue, e pensi alla tua. E poi l'unica cosa che puoi fare è continuare a guidare sperando di non sbagliare uscita, che non esistono inversioni di marcia.





Non resisto.





Scusate. 





Nonostante lo sconcerto e la malinconia e la tristezza che il film ti infonde ad ogni stralcio di vita, e il più delle volte non ci sia nulla da ridere, io proprio non resisto:

♰ Shirley Temple ♰

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♰ Shirley Temple ♰
Riccioli dopo

2x1 • New York Mag

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C'era una volta a New York
Trama: I don't wanna be a part of it

Ora non è che io abbia qualcosa contro il melò puro e duro. Storie di vite spezzate dagli eventi, amori osteggiati, grandi passioni, grandi tragedie. Oh, c'è gente che su cose così c'ha svoltato la carriera, tipo che ne so, Shakespeare.
Ma insomma, un po' di buona creanza quando le scrivi, eccheccazzo. Vedi, mi fai diventare scurrile. Fammi una storia pesante e appassionante, non un Harmony con poco capo e poca coda, eccheccristo.
Un triangolo amoroso dei più stantii: la polacca poverina, immigrata, costretta a prostituirsi, divisa e contesa tra il pappa cattivo e il mago buono, manco una storia da Pomeriggio 5 con Barbara D'urso, ma forse non è tutto come sembra,  forse il buono è cattivo e il cattivo buono, forse lei non è così sprovveduta come vuole farci a interdere, sembra questo sembra quello, l'unica cosa certa è che ti cascano le braccia e anche altre cose e rotolano per la sala fin giù giù sotto lo schermo.
Una regia piattissima; c'è una scena, sul finale, che racconta un momento tanto atteso, che è diciamo il motore che muove la protagonista a fare cose orrende ma le fa per arrivare solo a quel risultato, e quando arriva, finalmente, dopo due ore di strazio (nel senso brutto), ecco una scena che vi giuro se la girava il regista delle pubblicità dei sofficini quelle col pupazzo verde sarebbe risultata più emozionante

James Grey, ormai l'ho capito, non mi piace, mai. 
Anche se ha fatto di tutto per convincermi. Ci ha provato con I signori della notte (diapositiva)
dead (755) Animated Gif on Giphy
Ci ha provato con Two Lovers (diapositiva)
Ma io non mi lascio distrarre così facilmente! Io guardo il film, qualsiasi cosa succeda fuori e dentro lo schermo io sto attento! E niente, i suoi film non mi sono piaciuti mai.
I personaggi non sfruttano mai e poi mai le proprie peculiarità; ad esempio, Renner fa il predisti... il presdididi... il presidistidigi... insomma fa il mago volante

(un altro dopo l'abbuffata dello scorso anno), lo vediamo esibirsi sul palco una volta e poi? Dimenticatoio e ciao, roba poteva fare l'arrotino o il macellaio, era uguale. Mentre se dai ad uno dei tuoi protagonisti un lavoro così peculiare devi anche servirtene al di fuori della presentazione del personaggio stesso.
La costruzione è sempre troppo lineare, didascalica, i personaggi mancano di spessore se non quello infilato a forza. 
LUI è il cattivo!

LUI è il Buono!

LEI è la Sfigata sempre con la faccia appesa!

Fine.
The immigrant (il titolo originale, che il "C'era una volta" a noi ci piace tanto... arriveremo a C'era una volta a Gallarate di questo passo...) è un melò con la dignità di un chicklit storico scritto male, un film degno della sua ricchissima pagina wikipedia.
Attori tutti al di sotto delle loro possibilità e lo dico anche per la Cotillon, che a me non piace, ma dopo Sapore di Ruggine e Ossa si può dire che sia brava.
E insomma Joaquin Phoenix e James Gray sodalizio? Già terzo film insieme. Avrei preferito di meglio, soprattutto per GIoacchino, anche tradito quest'anno dalle candidature.
Speaking of sodalice... che vuol dire. "facciamoci una soda allo spek"... C'è un sodalizio di cui si parla poco perché l'attore se ne sta in maschera per la maggior parte del tempo, di certo meno di quelli Scorsese/DiCaprio o McQueen/Fassbender. È quello Christian Bale/Christopher Nolan. Quattro film. Uno di questi (speaking also of magician, che vuol dire "è falso che lo spek è magico") è:
The Prestige

Trama: Sin Sala Bim Bum Bam

Che è un filmone dei filmoni. Spero bene che voi l'abbiate visto, non ne parlerò come se non sappiate di cosa sto parlando.
Con una sola grande pecca: ha un finale troppo fico. Paradossale anzichenò, vero?
Il finale di Prestige (un finale prestigioso proprio) è talmente ben fatto e sorprendente che ti rovina ogni possibile visione futura. Un po' come Il sesto senso, un po' come The Others, un po' come I soliti sospetti, un po' come  
Attori maschi scelti perfettamente, Bale sempre sull'orlo della pazzia

e Jackman rosicone come pochi se ne ricordano in cinematografica memoria

Scarlett Johansson veramente inutile (era quel momento del 2000 che tutti i film dovevano avere Scarlett Johansson) ma fa parte di apparato filmico talmente interessante che va bene anche così (in effetti le donne del film sono del tutto accessorie, sembrano quasi essere state aggiunte dopo, per volere della produzione).
Ed ecco il giochino da mago del giorno: i due, se ci pensi, sono Batman e Wolverine
Batman tradito da Alfred, ma che si scopa sia Natasha Romanoff che la Dottoressa Maya Hansen di Iron Man 3. Insomma un bel casino di supereroi! Per continuare felicemente questo giochino studiatevi questo:
(senza contare che ci sta Ziggy Stradust che ha come aiutante Gollum, e che nel film prima Hawkeye fa il piacione con Talia al Ghul, e con questo ho esaurito il mio fascino nerd, interessa?).
Incredibilmente non ci sono illustraposter decenti. Solo roba minimale scontata (cilindri, palline rosse, bacchette). Ecco un vecchio ScottC.
E una cosa che, boh...
Comunque mi sono sbagliato, il vero sodalizio d'esteta Nolan ce l'ha con Micheal Caine, cinque film consecutivi più il prossimo:

The Prestige se non l'hai visto lo devi vedere, se invece l'hai visto, guardalo più attentamente, fai come il Mago Guarda.
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